Una GINXHIJIKATA. Bho...non doveva essere così. Doveva
contenere delle battute divertenti e avere un senso, doveva seguire una
logica. Non è stato così. Alla fine è
questo che mi è uscito. Qualche problema, bastardo?
FULL MOON
Buio
Perché mi trovo in questo buio?
Dove sono?
Fin’ora non ho fatto altro che seguire l’uomo
davanti a me senza preoccuparmi di nulla…solo adesso mi
rendo conto di non sapere né dove sono, né cosa
diavolo sto facendo.
Una missione, un casino, una passeggiata, un inseguimento: non lo so.
Ma sto bene.
Ehi, la mia
mano…è stretta alla sua? Perché?
Non mi interessa.
L’uomo davanti a me mi dice qualcosa, che bella
voce…chi è? Ah sì,
è lui.
Il mio kimono è macchiato di sangue e mi fa male un piede.
La testa mi gira e sento freddo: tremo.
L’uomo si ferma, si gira, si toglie la giacca, me la mette
sulle spalle, mi invita a sedermi.
Il terreno è umido, tremo di nuovo. Lui mi stringe a se: il
suo petto è così grande, il
suo tocco così dolce,
il suo respiro così caldo…
Mi abbandono.
Con il corpo tremante, non più per il freddo, mi
avvicino ancora di più all’uomo che mi bacia
teneramente il collo e mi imprigiona nella sua stretta.
Non so quanto tempo siamo stati così, quando ho riaperto gli
occhi era ancora buio:ero sdraiato a terra,di fianco a lui, che dormiva
con una mano incatenata alla mia e l’altra
sull’elsa della spada.
Il piede mi faceva ancora male e venni scosso da una scarica di dolore,
mi mossi e lui si svegliò.I suoi occhi, che brillavano
più della luna che ci spiava, si aprirono di scatto.
Estrasse la spada. Mi strinse ancora di più. Forte. Forte.
Con gli occhi ancora sbarrati osservò attento intorno, fino
a quando il suo sguardo non si posò su di me.
umido
La terra sotto di noi? L’erba? No, era la sua lingua.
Ora sul mio
orecchio, il collo, la
bocca
umido
Il suoi capelli, neri e lisci come la seta, si confondevano nella notte
e mi sembrava di aggrapparmi a un’ombra.
Il suo tocco,
curioso e delicato, mi faceva impazzire.
I nostri profumi si confondevano, la nostra saliva si mischiava, i
nostri petti ormai nudi si toccavano. Da peccatore
stavo piacevolmente annegando nella passione. Le tenebre che ci
avvolgevano provavano terrore davanti all’estasi di quel
momento.
Il mio cuore batteva
impazzito e il mio corpo desiderava di più,
desiderava tutto
di lui e si abbandonava a quell’amore carnale, umido, totale.
La luna, invidiosa, si nascondeva dietro le nuvole, sapendo che mai
sarebbe stata così piena e luminosa.
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