Non è giusto.
Più ci penso più ne sono convinto.
In vita ho commesso molte azioni deplorevoli, ho ucciso innumerevoli
persone per seguire la giusta causa del momento. Tuttavia pensavo, anzi, ero sicuro
che subire un colpo di pistola da parte di un vecchio che aveva per altro
ingravidato la donna che amavo, essere trattato alla
stregua di una cavia e diventare una sorta di mutante cambia forma fossero
punizioni sufficienti per fare ammenda delle mie azioni.
Invece mi ritrovo a dare le carte ad un
tavolo da poker.
Ora, posso capire che il mio corpo e la mia psiche possano essere
rimasti quantomeno disastrati per via degli esperimenti, ma dare le carte ad un tavolo da poker dentro la mia testa è decisamente
troppo.
Chi sono i giocatori? Sono io, io ed io. O meglio, le mie
trasformazioni. Perché stanno giocando?
Che domande…
Per stabilire chi esce.
Prima di quell’ incidente, le mie
trasformazioni non hanno mai avuto una coscienza, erano solamente mutazioni
fisiche. Adesso invece, per prendere qualsivoglia
decisione la mia mente ha ideato questo strano sistema.
L’ unica cosa positiva è che la partita
viene sempre rappresentata nelle fasi finali, col tizio in maschera e motosega
che mette nel sacco il mostro di Frankenstein e la bestia viola nel 70% dei
casi.
Il tizio in maschera è il più simpatico dei tre, sempre pronto a
stuzzicare Chaos. No, lui non partecipa alla partita,
lui è un membro esterno.
Chainsaw, il tipo con la motosega, credo
che incarni il mio macabro e defunto senso dello humour.
Spiegherebbe molte cose.
Rimango qui, vestito come un damerino in una stanza rossa,
illuminata da una luce cremisi, con tre mostri che
giocano a poker su di un tavolo color sangue. Ma
perché non sono fissato con il verde? Se non altro darebbe meno fastidio agl’ occhi.
Scala reale. Il tizio mascherato ha vinto ancora. Eccolo che esulta,
tutto febbricitante di contentezza con la sua arma sollevata, in un frastuono
vittorioso.
Prende il controllo del mio corpo e sono pronto a scommettere che
domani, sui giornali, vi sarà la curiosa notizia di mostri squartati davanti ad
ogni porta, un gentile omaggio da parte di un concittadino. Che stronzate.
Come faccio a rimanere così tranquillo? Perché so quello che faccio.
In fondo loro non sono altro che parti della mia
anima. La collera repressa in Galiant, il bisogno di
distruzione in Death Gigas, il senso dello humour in Chainsaw. Sicuramente
non posso nascondere che questi miei lati siano stati perversamente incarnati.
Se sono pazzo? Ho dato le carte ad un
tavolo da poker nella mia testa, è ovvio che sono pazzo!