CAPITOLO 13
(Dove Bella designa il suo
cavaliere per il ballo di primavera e rifiuta inviti a destra e a
manca, mentre Edward si trasforma inspiegabilmente in una persona
ragionevole)
Un (non ci
crederete, ebbene sì) piovoso giovedì di inizio
marzo entrai nell’aula di biologia guardandomi attorno con
circospezione: l’ultima volta la Swan si era nascosta dietro
alla porta e mi aveva teso una specie di imboscata. Quel giorno invece
– notai con immenso sollievo – era seduta al nostro
banco e sembrava relativamente sana di mente, per i suoi standard.
Relativamente.
Quando mi
sedetti accanto a lei, mi rivolse un sorriso a 28 denti (supponevo che
i quattro del giudizio le mancassero).
-
Ciao, Edward.
-
Ciao, Bella…
Risposi,
diffidente: non era mai un buon segno che fosse troppo allegra. O forse
le era solo venuta una paralisi facciale – mi dissi, visto
che continuava a guardarmi e sorridere con un’espressione da
Teletubbie drogato. Distolsi lo sguardo e cominciai ad erigere la
solita barricata di quaderni ed astucci, facendo del mio meglio per
ignorarla. Quando mi girai, mi accorsi che mi stava ancora fissando con
quel sorriso idiota. “Uhm… mi rimangio quello che
ho detto sulla sua sanità mentale di
oggi…”.
-
Ehm… Bella? Ti senti bene?
Lei
annuì, senza abbandonare il suo sorriso inquietante. A ben
pensarci, più che un Teletubbie drogato, sembrava un
cucciolo di barracuda che ha appena sbranato il pesciolino domestico
della mamma, e le rivolge un sorriso sornione della serie
“ciao mamma, bella giornata vero?”. Spostai la
sedia un po’ più lontano dalla mia compagna di
banco, cominciando a preoccuparmi seriamente.
-
Sai che fai paura, quando ti comporti così?
Per tutta
risposta lei sospirò, e riuscì a farlo senza
smettere di sorridere... L’accoppiata sorriso da barracuda ed
occhi a cuoricino era tremendamente inquietante.
-
Ho deciso di invitare il Dottor Cullen al ballo di
primavera… - sussurrò, sporgendosi verso di me
con il libro di Biologia stretto tra le braccia.
Sbiancai,
nonostante i vampiri, nelle fiction intelligenti, non sbianchino. Bhe,
ma di che mi preoccupo, questa non è una fiction
intelligente…
-
Tu… stai scherzando, vero? – bisbigliai, entrando
in modalità “autoconvinciamoci che Bella sta
scherzando” – Haha, invitare papà al
ballo… Non ti facevo così spiritosa, Swan.
Lei
guardò prima me (molto male), poi la scatolina della canna
(con la faccia di un Musulmano a La Mecca) ed infine il libro di
biologia (con l’aria di chi sta valutando di usarlo come
oggetto contundente, non so se su di me e o su se stessa). Alla fine
parve scegliere la via del dialogo.
-
Sai, Cullen – esordì, a denti stretti –
stavo pensando di sbatterti il libro di biologia in testa e vedere se
succede qualcosa… chissà, magari diventi
intelligente. Ma poi mi è venuto in mente che il libro
è in comodato, e non mi va di sgualcirlo. Sai, non credo che
la gioia di picchiarti valga il riscatto del libro…
Inclinai la
testa e sbattei le palpebre, perplesso.
-
Questa non l’ho capita…
-
Tranquillo – mi rassicurò Bella, battendomi una
pacca sulla spalla – ormai nessuno si aspetta più
che tu capisca le cose, in questa storia.
Cioè,
lei stava dando a ME del cretino? Isabella Swan, la pazza del Pick-up,
la ragazza che non era in grado di salire una scala senza cedere alla
tentazione di buttarsi giù, stava dando a ME del cretino?
-
Dimmi che mi stai dando del cretino perché mi hai detto che
volevi invitare mio padre al ballo e ci sono cascato.
Sussurrai,
scivolando sulla sedia fino a trovarmi con il naso
all’altezza del banco. Bella mi rivolse uno sguardo
compassionevole e tentò di rassicurarmi con dei leggeri
colpetti sulla spalla.
-
Vedrai che qualcuno inviterà anche te. E se no puoi sempre
andarci con Eric, anche lui è rimasto solo.
-
Q-quindi tu hai davvero intenzione di invitare Carlisle al ballo?
– balbettai.
-
Si, ovvio.
Rispose lei,
con nonchalance. Caddi a terra, stroncato da un infarto. Poi
l’autrice si ricordò che i vampiri non hanno
infarti, e mi fece rialzare dal pavimento lercio dell’aula di
biologia. Intanto, però, Mike Newton si era seduto al mio
posto e stava chiedendo a Bella cosa ne pensasse del suo nuovo
hairstyle, mentre intanto pensava a come invitarla al ballo.
-
Ehm… - fece Bella, dubbiosa – a me sembra sempre
che tu abbia un porcospino giallo in testa.
-
Ma no, dai, guarda! – esclamò Newton, indicandosi
le punte impiastricciate di gel – non vedi che ho le punte
più lunghe e più sottili?
-
Ok – lo accontentò Bella – diciamo che
ora più che un porcospino sembra un istrice.
-
Credevo che non ci fosse differenza tra un istrice e un
porcospino… - borbottò il biondo, con aria
stupida.
-
Anche io credevo che non ci fosse differenza tra i tuoi capelli ieri e
oggi.
Gli fece notare
Bella, al che mi sorse il dubbio che nemmeno lei sapesse la differenza
tra un istrice e un porcospino. (Perché, tu la
sai? NdA)
Ok –
pensò Newton – ora la convincerò a
venire al ballo. Appena scoprirà che Jessica mi ha invitato
schiatterà d’invidia.
-
Bhe, senti – cominciò – Jessica mi ha
chiesto se mi andava di farle da cavaliere al ballo.
-
Dovrebbe interessarmi? – chiese Bella, sfogliando
distrattamente il libro di biologia.
-
Non sei gelosa? – replicò il biondo, deluso.
-
Sarei più gelosa del mio gatto.
-
Hai un gatto? – domandò Newton.
-
No.
È verde
d’invidia, ma fa l’indifferente.
Certo, Newton,
l’importante nella vita è essere convinti.
-
Bhe, io non ho ancora accettato – disse, cercando invano di
catturare l’attenzione della Swan.
Bella
finalmente alzò gli occhi dal libro, e gli rivolse
un’occhiata annoiata.
-
E cos’è che vuoi da me, di preciso?
-
Mi chiedevo se ti andava di venire al ballo con me.
Nonostante
Newton fosse più idiota di Emmett e Jasper messi assieme,
sperai che Bella avrebbe accettato: così, almeno, si sarebbe
tolta dalla testa Carlisle. Ovviamente Bella, anche se inconsciamente,
faceva sempre di tutto per remarmi contro.
-
No, mi dispiace. Ci vado già con l’uomo
più biondo, bello e fascinoso dell’universo.
– lo liquidò, tornando ad ammirare le mie
caricature che si erano accumulate sulle pagine del suo libro, nel
corso del tempo.
Bella sembra molto sicura
di sé e del fatto che Carlisle accetterà il suo
invito, ed infatti neanche due ore dopo…
-
Ciao, Bella.
Mi
salutò Bifloman, sistemandosi gli occhiali sul naso con la
sua tipica aria da sfigato. Gli rivolsi a malapena un cenno, mentre
frugavo nella borsa alla ricerca delle chiavi del Pick-up. Quando
finalmente le trovai e feci per aprire la portiera del Catorcio, mi
accorsi che Bifloman era ancora là.
-
Posso fare qualcosa per te?
Chiesi,
intendendo chiaramente che doveva togliersi dalle scatole.
-
Bhe – cominciò Bifloman, imbarazzato –
mi chiedevo se avessi intenzione di invitarmi al ballo.
-
No, non avevo la minima intenzione di farlo. – E tanti saluti
alla diplomazia.
Bifloman parve
decisamente deluso.
-
Perché no?
-
Per ovvi motivi – come gli occhiali, i brufoli e la sua
apparente fobia per i pantaloni a vita bassa – E poi sono
già impegnata: andrò al ballo con
l’uomo più biondo, bello e fascinoso
dell’universo.
-
Draco Malfoy? – chiese Bifloman, indispettito.
-
Tu hai letto troppi libri, Eric.
Borbottai,
salendo sul Pick-up. Misi in moto e, con una complicata manovra durante
la quale rischiai di distruggere la cinquecento parcheggiata accanto al
Catorcio, uscii dal parcheggio. Stavo per uscire dallo spiazzo davanti
alla scuola quando Tyler Crowley si mise a bussare al finestrino. Lo
ignorai, ma lui si mise a bussare più forte. Se non fossi
stata certa che l’omicidio è punibile per legge,
lo avrei turato sotto volentieri.
Alla fine
decisi di abbassare il finestrino, prima che lo sfondasse.
-
Ciao, Bella.
Esclamò,
con un sorriso da paralisi facciale stampato sulle labbra. Tesi la
mano, con il palmo all’insù, fuori dal
finestrino.
-
Compiti?
Tyler
annuì mestamente ed estrasse dallo zaino una busta di
plastica. La afferrai senza tanti complimenti, controllai che ci
fossero tutti gli esercizi e poi, soddisfatta, misi in moto il Pick Up.
-
Aspetta!
Strillò
Tyler, battendo sulla portiera. Avrei potuto benissimo fingere di non
averlo sentito, visto il casino che faceva il motore del Catorcio, ma
l’idea di intasare il parcheggio della scuola mi allettava
parecchio.
-
Che vuoi, Tyler?
-
Mmm… ecco io… - si perse nella contemplazione
delle sue scarpe, imbarazzato – io mi chiedevo se…
se ti andava di venire al ballo con me.
Ero troppo
sconcertata anche per prenderlo per il culo. Arricciai il labbro
superiore nelle mia migliore faccia schifata ed alzai entrambe le
sopracciglia.
-
Con te?
Tyler
annuì, speranzoso, guardandomi come se fossi San
Nicolò e stessi per dirgli se gli avevo portato un
giocattolo o del carbone.
-
Si, bhe, così non dovrai andarci da sola e la gente non ti
darà della sfigata.
Il mio
sopracciglio destro si alzò ulteriormente.
-
Insomma… - proseguì – pensavo che
magari, se ti accompagnavo al ballo, potevamo ritrattare sui compiti di
trigonometria…
-
Non ti preoccupare, per i compiti di trigonometria mi va benissimo
così. – gli assicurai, con un sorriso crudele
– E poi – aggiunsi, perdendomi nelle mie seghe
mentali su Carlisle – io al ballo ci andrò con
l’uomo più bello, biondo e fascinoso
dell’universo…
-
Ci vai con Newton?! – esclamò lui, con la faccia
di un bambino di tre anni che ha appena beccato i suoi genitori a fare
uno strano giochino senza vestiti.
Sulle prime non
riuscii a connettere: avevo ancora davanti agli occhi una bellissima
immagine mentale del dottor Cullen che mi strappava i vestiti a morsi.
-
Io ci vado con Newton? – ripetei, altrettanto sconcertata,
prima di rendermi conto che la sua era una domanda –
Cioè, no. Certo che no. Newton ti sembra forse
l’uomo più bello, biondo e fascinoso
dell’universo?
-
Bhe no… - ammise Tyler, leggermente sollevato –
però è biondo.
Paragonare Mr
HoUnPorcospino(o un istrice, che dir si voglia)GialloInTesta al dottor
Cullen era una bestemmia bella e buona. Sbuffai, indignata, ed
accarezzai la scatolina della canna per rassicurarla.
-
Nessuno pensa che tu sembri quello sfigato di Mike Newton, non ti
preoccupare…
Sussurrai,
lanciando un’occhiata ammonitrice a Tyler, della serie
“offendi di nuovo la mia piccola, dolce canna e te la vedrai
con i miei muscoli”. Tyler inclinò la testa,
perplesso.
-
E chi sarebbe quest’uomo più bello, biondo e
fascinoso dell’universo?
Gli rivolsi un
sorrisetto sognante e sospirai, portandomi al petto la scatolina.
-
Lo scoprirai al ballo…
Poi partii,
cullata dai sobbalzi del Pick Up, ed immaginando quanto avrebbe
sobbalzato quel vecchio Catorcio quando io e il dottor Cullen ci
avremmo passato dentro una notte di follie d’amore.
Vi
risparmio il pomeriggio di Bella, passato a farsi seghe mentali su
Carlisle, e quello di Edward, passato ad ascoltare le seghe mentali di
una strana tipa di nome Stephenie, che sosteneva di non poter scrivere
il suo Best Seller se Bella si fosse innamorata di Carlisle. E
così arriviamo direttamente alla mattina dopo…
Avevo
riflettuto molto, quella notte, ed avevo deciso che dovevo impedire a
tutti i costi che Bella invitasse mio padre al ballo: si sarebbe
solamente resa ridicola davanti a tutti, e lui avrebbe rifiutato
l’invito. Perciò, quella mattina, quando scese dal
suo Catorcio preistorico, le dissi.
-
Bella, dobbiamo parlare.
Lei
sbuffò e si buttò a piedi pari in una
pozzanghera, schizzando i miei vestiti firmati.
-
La risposta è no.
-
Perché non vuoi parlare con me?
-
Non è che non voglio parlare con te, anche se farlo non
è esattamente la mia massima aspirazione – rispose
Bella, con la sua solita sincerità offensiva – Ma
quando mi chiederai di venire al ballo con te, sappi che la risposta
è no. Era solo per evitare discorsi inutili.
-
Ma io non voglio invitarti al ballo! – protestai –
Piuttosto ci vado con Emmett.
Bella
alzò gli occhi al cielo e cominciò a marciare
verso l’aula di Inglese, schizzando fango a destra e a manca
ogni volta che affondava i suoi trombini in una pozzanghera.
-
Dici così per salvarti la faccia dopo il mio rifiuto. Ma non
devi sentirti tanto umiliato, sei già il quarto a cui dico
no.
-
Forse non dovresti dire di no a tutta questa gente –
osservai, saggiamente – cosa farai se Carlisle
rifiuterà il tuo invito?
-
Non lo rifiuterà – mi assicurò lei
– mi ama anche lui.
-
A si? – sollevai un sopracciglio.
-
Sì. – rispose lei, sicura – Ha detto che
non permetterà che nessuno mi faccia del male. Non lo trovi
romantico?
Sinceramente lo
trovavo solo molto improbabile, nonostante il proverbiale pacifismo di
mio padre.
-
Bella, senti, te lo dico da amico. – esordii, ma lei mi
interruppe.
-
Nonostante tu non sia mio amico.
-
Nonostante io non sia tuo amico. – concordai – Ma
facciamo finta per un secondo che lo sia. Dovresti lasciar perdere
Carlisle.
-
Mi sembri un tantino troppo geloso per essere mio amico.
-
Infatti non sono tuo amico – le ricordai.
-
Giusto, sei solo geloso.
Convenne Bella,
saltando in una pozzanghera delle dimensioni del Lago di Como. Sbuffai,
guardando con compassione quelli che una volta erano stati dei
pantaloni beige di Armani.
-
Credo che tu abbia frainteso, Bella: non mi interessa se vai al ballo
con mio padre, con Newton o con Mastro Lindo. – dissi
– Sto solo cercando di evitarti la peggiore figura di merda
della tua vita. Perché credimi, a mio padre interessano solo
Esme e le modelle svedesi.
-
Sei solo geloso. – mi accusò lei, rifilandomi
un’occhiataccia sprezzante – Perché
avresti voluto che t’invitassi al ballo, e ti rode che io
preferisca tuo padre a te.
-
A dire il vero mi dispiace solo per Carlisle.
Borbottai,
spingendola di lato per evitare che si buttasse a panciata
nell’ennesima pozzanghera.
-
Senti, Bella, capisco che ragionare sia una novità per te,
ma dovresti provare a farlo. – sbottai – Mio padre
è un uomo sposato, non puoi presentarti a casa mia ed
invitarlo al ballo come se niente fosse, magari anche davanti a mia
madre!
-
Hai una concezione molto ristretta delle cose che si possono fare.
– osservò lei, acida.
Alzai gli occhi
al cielo, chiedendomi cosa avessi fatto di male per meritarmi di finire
in una situazione del genere. Visto che la stupidità di
Bella le impediva di rendersi conto della colossale figura di merda a
cui stava allegramente saltellando incontro, decisi di passare al piano
B, sebbene quel piano, come tutti i piani B, presentasse molti
inconvenienti. Primo tra tutti il fatto che avrei dovuto sopportare
Bella per una giornata intera.
-
Ok, Bella, ti faccio una proposta. Che ne dici se il giorno del ballo
ti porto a fare un giro a Seattle?
Bella mi
guardò come se fossi pazzo, e probabilmente lo ero davvero,
se ero arrivato a proporle di passare una giornata con me per evitare
che facesse una figuraccia.
-
Fammi capire, tu vorresti che rinunciassi ad andare al ballo con
l’uomo della mia vita e andassi in una città che
non saprei nemmeno trovare su una cartina geografica con te?
-
Io vorrei che tu evitassi di fare una figura di merda davanti
all’uomo della tua vita e venissi in una città che
nessuno di noi due saprebbe trovare su una carta geografica con me.
– precisai.
Bella
scoppiò a ridere.
-
Ma stai scherzando?
-
Per niente – dissi – a Seattle ci sono un sacco di
grattacieli da cui cadere, e di sicuro ci sono molte più
probabilità di morire che qua. Sicura di non volerci venire?
Bella
sembrò tentata dalla mia proposta per un secondo, ma poi
afferrò saldamente la scatolina della canna, si
buttò a piedi parri in una pozzanghera e declamò.
-
Io andrò a quel ballo con l’uomo più
biondo, bello e fascinoso dell’universo e tu non puoi farci
niente, Edward, quindi rassegnati.
L’ANGOLINO
DELLA CRITICA AL CAPITOLO
Autrice –
In uno dei miei (ormai celebri) momenti di pazzia, ho ritenuto
necessario inventarmi questo demenziale angolino della critica al
capitolo. Dal momento che auto-commentare le mie “opere
letterarie” mi pareva un po’ eccessivamente
megalomane ed egocentrico come atteggiamento, ho deciso di affidare
l’angolino della critica al capitolo a due eminenti esperti
di critica letteraria.
Jazz (si guarda
attorno con aria perplessa, cercando i due critici letterari di cui
sopra) – Dici che parla di noi?
Em – Non
so, ma questo posto mi piace.
Si mette a
saltellare su una delle poltrone dello studio giornalistico.
I lettori intanto
osservano i due vampiri, aspettandosi la critica del capitolo.
Jazz (imbarazzato)
– Em, quei tizi che ci guardano mi mettono in soggezione.
Secondo me si aspettano qualcosa da noi…
Em (smette di
saltare e guarda le facce dei lettori) – Effettivamente sono
un po’ inquietanti. Non crederanno di essere sul set di un
porno gay?
Jazz –
Cinquanta dollari che no. Secondo me vogliono la critica del capitolo.
Em (alza un
sopracciglio) – Jazz, dovresti smetterla di scommettere su
tutto, è un brutto vizio. E poi ti ricordo che mi devi
ancora la Statua della Libertà.
Autrice –
Ve la do per la testa la Statua della Libertà, se non vi
muovete a fare la critica del capitolo!
Jazz – Em,
mi devi cinquanta dollari.
L’autrice
comincia a fare stretching per prepararsi al lancio della Statua della
Libertà.
Em – Ok,
ok. La critica al capitolo. Dunque… ehm, il capitolo era
molto… molto… diglielo tu, Jazz.
Jazz –
Ehm… sì, cioè, lo stile di scrittura
era molto… liquido.
Em –
Liquido?
Jazz –
Stavo cercando un sinonimo di fluente: non vorrei ricadere nella
banalità.
Autrice –
…
Em – Hai
ragione, dobbiamo tenere viva l’attenzione dei lettori.
Lettori –
Zzzzzzzz…
Em (con aria saputa)
– Comunque il capitolo non era poi così liquido:
ogni tanto la narrazione si arena su delle inutili boiate senza senso.
Più che altro lo definirei… viscoso, ecco. E in
certi punti un po’ appiccicoso.
Jazz –
Mieloso?
L’autrice
usa la Statua della Libertà per darsi dei forti colpi in
testa.
Em –
Inoltre la descrizione dei personaggi non è per niente
realistica. Insomma, da quando in qua Edward è ragionevole?
Jazz –
Appunto, me lo stavo chiedendo anch’io. E poi sembra per
tutto il capitolo che Bella voglia andare al ballo con me. Insomma,
sono sicuramente molto più biondo, più bello e
più fascinoso di Carlisle.
Em – Avrei
i miei dubbi… Ehi, si potrebbe fare un sondaggio tra i
lettori: è una cosa molto professionale, sa da critici
letterari esperti.
Jazz –
Tzè, tanto direbbero che sono più bello io.
Em –
Scommettiamo?
Prima che i due
possano ricominciare a scommettere, l’autrice decide di
chiudere l’angolino della critica al capitolo.
Salve gente!
Su, non fate quelle faccette, se l’angolino della critica vi
ha tanto scandalizzate basta dirlo. Prendetelo come un esperimento: se
mi dite che vi piace continuerò a scriverlo a fondo di ogni
capitolo, se no giuro che non appesterò più il
sito con cotanta stupidità.
L’idea
mi è venuta principalmente perché qualcuno mi
aveva chiesto dove fossero finiti Em e Jazz, e avevo promesso che i due
vampirastri sarebbero ricomparsi in questo capitolo, ma ho dovuto
tagliare quella scena. Perciò mi sono inventata questa
boiata per farmi perdonare =P
Detto
questo, non aggiornerò per un mese, credo. Ma questa non
è una novità, no? xD andrò in Sardegna
per tre settimane, e non escludo che scriverò qualcosa con
carta e penna, ma comunque non avrò l’accesso ad
internet. Ergo, quando sarò tornata mi impegnerò
per aggiornare prima possibile, intanto vi lascio questo capitolo
augurandovi buone vacanze. ma ormai questo capitolo l’avete
già letto, quindi… buone vacanze e basta. Non so
se vi mancherò durante questo periodo, ma voi e le vostre
splendide recensioni mi mancherete di sicuro. Vado a cercarmi un
fazzoletto per piangerci dentro, ciao ragazze.
Ps. Se avete creduto alla storia del fazzoletto
siete brillanti come Bella dopo due canne =P
RoseScorpius
nn sono una cicciottolona -.-''' xD e
credi che abbia paura di venir picchiata da una 52 kili coon un braccio
in sciopero? haha sogna, e vedi di guarire, che a settembre ti voglio
in palestra
FairyFlora
grazie per tutti i
complimenti! in effetti non mi piacciono i personaggi troppo molli, non
hanno senso a meno che non si trovino in mezzo a tanti personaggi
cattivi che li prendono in giro. Come protagonisti direi che non sono
il massimo =P Edward comunque in questo capitolo ha manifestato la sua
tendenza a voler fare il salvatore del mondo, come al solito
HpK00 ciao
chiaretta xD sono contenta che tu continui a seguirmi. sai, mi sono
fatta un'auto-psicoanalisi, ma non sono riuscita a capire da dove
vengano le boiate che dico... mah... grazie della recensioneee
Nessie93 si bhe, Carlisle è
il figo della situazione. ci vuole qualcuno di un po' meno
psicolabile in una storia, se no poi gli idioti sembrano meno idioti e
non ha più gusto, non ti pare?
patu4ever grazie per la recensione! sono
lieta che la storia ti piaccia. bella non si è procurata
fratture craniche perché ha la testa troppo dura anche per
un oiede di porco, e nonostante il suo cervello la spinga ad atti di
masochismo, il suo corpo ha pur sempre degli istinti i sopravvivenza, e
per autoconservazione ha imparato ad attutire i colpi xD
Queen Miriam X Cullen grazie per la recensione, e
ringrazia anke la tua amica da parte mia, x aver sopportato un intero
capitolo di questo demenziale ammasso di parole senza senso =P sei la
prima che mi fa i complimenti non solo per le boiate ke scrivo, ma anke
x coome le scrivo, e te ne sono infinitamente grata =P
SALVADOR84 grazie per la recensione.
riguardo al fatto di riscrivere anche gli altri libri... non saprei,
intanto mi concentro per finire di scrivere il primo, poi ci
penserò =P
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