Bene, si
continua con i personaggi secondari, fin dove si arriverà?
Me lo chiedo
anch'io...-.-
Comunque,
grazie a tutti i lettori per la loro pazienza e partecipazione!
(inchino)
Come sempre,
grazie a Luckystar487: contenta di averti divertita! Comunque, ho
notato che con il fatto di trattare personaggi secondari stia
leggermente cambiando di stile...mah! Ed è vero: non mi sono
concentrata molto sul personaggio, ma su altri visti attraverso i
suoi occhi; non me ne sono accorta, ma penso di averlo fatto per
abitudine: alla fine, la storia gira sempre intorno alle stesse
persone...be', fammi sapere che ne pensi!
6# Kiri
Era quasi ora di pranzo, dannazione!
Dove si era cacciato quel buono a nulla?!
Lo straccio sfregò violentemente contro il bancone, inducendo
l'unico cliente a battere in veloce ritirata su uno dei tavolini
circostanti.
Erano ore, ormai, che Kiri puliva quella parte di bancone, quella
davanti alla porta.
Pronta ad accogliere chi aveva osato rovinare la sua splendida
giornata: Mihai.
A volte si chiedeva perché.
Perché era così ottusa?
Perché continuava ad affidare mansioni a Mihai?
Mansioni impossibili per lui, evidentemente. Eppure fare la spesa non
le era sembrata un'azione che comportasse un eccessivo sforzo fisico
e psicologico; ma, evidentemente, si sbagliava.
Era quasi mezzogiorno e la sua cucina era quasi vuota.
Certo, Kiri e il suo team sarebbero stati perfettamente in grado di
fronteggiare anche l'ora di punta (il concetto “cucina vuota”,
si sa, è completamente relativo), ma non avrebbero potuto
sicuramente affrontare l'ora di cena, di questo passo.
Ora, obiettivamente, Kiri aveva ragione.
Se ci fosse stata la ressa a pranzo l'avrebbero fronteggiata
egregiamente.
Se ci fosse stata la ressa a pranzo era certo che non sarebbe
rimasto più nulla per cena.
Tuttavia,
bisogna considerare che, per
quanto conosciuto fosse il “Buon Viaggio”, non è
che il locale fosse sempre, costantemente, pieno
e attivo.
Ma
questa considerazione, ovviamente, non
aveva neanche lontanamente sfiorato la mente dell'avvenente
proprietaria.
Nonostante tutte queste osservazioni, un fatto rimaneva immutato:
Mihai era in ritardo e Kiri sembrava sempre più prossima
all'esplosione ogni secondo che passava.
Quando
la bionda sentì un'unghia, meticolosamente laccata, stridere
contro il bancone, decise che forse era
meglio spostarsi ed occuparsi di altro, mantenendo la mente occupata
fino a che la sua preda non sarebbe tornata.
Era
appena arrivata in cucina, dopo essersi riparata la ferita -un'unghia
spezzata non andava mai sottovalutata-,
quando sentì il fatidico dling-dling della
porta d'ingresso del locale.
Si precipitò come una furia all'entrata ed era pronta ad
aprire la bocca dell'inferno per farci sprofondare quel nullafacente,
quando fu bruscamente bloccata: Mihai era accompagnato da Naoto.
Come poteva strigliare quel..quel...coso (aveva finito gli aggettivi
appropriati e, prima di passare alle parolacce, aveva deciso di
mantenersi sul vago) davanti alla sua affezionatissima e carissima
Naoto? Non poteva.
Perciò fece ciò che avrebbe fatto qualsiasi donna di
gran classe: accolse l'ospite con tutti gli onori, la fece accomodare
e mentre tornava in cucina accompagnata da un Mihai carico come un
mulo, gli rifilò una scuzzetta.
Il
messaggio era chiaro: la ramanzina era stata solamente rimandata, che
non gli passasse per l'anticamera del cervello che
aveva deciso di fargliela passare liscia, solo perché
Naoto aveva retto la sua patetica scusa di sempre.
Ma l'ex-sicario sembrava di un'altra opinione, dato che continuava
con la stessa solfa.
-Insomma, io mi sono davvero perso!-
Magicamente, le scuzzette erano diventate due.
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