Capitolo
4, verità, truth.
Ho passato la mia vita a
cercare di capire di più su ciò che era successo alla mia famiglia, su
dove fosse finito Itachi, su cosa dovevo fare.
Ed eccoti arrivare con
tutte le risposte.
Possibile che basta una
singola persona conosciuta per sbaglio per sconvolgerti l’esistenza?
Avevano suonato davvero bene, e l’energia di Tayuya e la forza di
Temari si erano fuse insieme come a formare un'unica, nuova voce.
Erano stati fantastici. Né Naruto né Suigetsu avevano mai sentito
niente di simile prima d’ora.
Orochimaru, accortosi delle espressioni dei loro protetti ghignò,
mentre Kankuro, fremente di aspettativa chiese: - Al-allora siamo
andati bene?
Naruto spostò lo sguardo su di lui per poi guardarlo con sufficienza,
nascondendo il sorrisetto furbo sotto i baffi. – Bah, siete a malapena
passabili ma con un po’ d’impegno…
Certo non s’immaginava che a quell’affermazione si avvilissero e
sarebbero andati a tagliarsi le vene o a buttarsi giù da un ponte, ma
non poteva certamente immaginare che saltassero di gioia.
Orochimaru sorrise.
- Ha detto che siamo passabili! Quindi siamo grandi! – urlò la rossa.
- Nani? – la faccia di Naruto era
impagabile. E così Orochimaru li aveva avvertiti, pensò Suigetsu, per
poi scoppiare a ridere anche lui, insieme a Temari e Tayuya.
Naruto spostò lo sguardo sorpreso su Gaara, che alzò semplicemente le
spalle.
Orochimaru offrì da bere a tutti quanti, quella sera stessa.
Il nuovo singolo dei Double-T sarebbe stato un successo, e il concerto
che sarebbe avvenuto s Tokyo a breve sarebbe stato grande.
Orochimaru aveva fiutato bene anche questa volta.
Aveva un gran fiuto per gli affari, in qualsiasi campo lavorasse.
Il giorno successivo Naruto stava andando al supermercato a comprare
qualche birra, quando passando davanti alla biblioteca gli venne
un’idea.
Entrò passando nella porta a vetri e una moderna biblioteca gli si
presentò davanti agli occhi.
Quasi rimpiangeva la calda atmosfera e il profumo dei libri antichi
nella biblioteca dell’orfanotrofio, quando, ogni volta che il preside
lo beccava in giro e lo picchiavano e si rifugiava lì a leggere… beh,
aveva detto quasi…
Chiese di poter usare il computer, e la bibliotecaria, o meglio, colei
che si stava mettendo lo smalto per passare il tempo che tanto non
c’era nessuno, con un gesto della testa gli indicò un tavolo con sei
computer.
Dopo averla ringraziata si sedette e aprì il collegamento ad Internet.
Google, oh che meravigliosa invenzione.
Mordendosi il labbro, incerto, decise di scrivere quella fatidica
parola.
Era una cosa stupida eppure c’era quella strana sensazione che gli
rimaneva dentro e non l’aveva fatto dormire tranquillo.
Doveva assolutamente scoprire se quella sensazione era soltanto una sua
impressione.
Eppure…
Ma sì, stupido o no cosa sarebbe potuto succedere? Al massimo avrebbe
scoperto che Sasuke era un serial killer ricercato o che fosse un
attore di adult video o magari… ehi frena la fantasia Naruto!
Si sbattè una mano in fronte da solo ringraziando che in quel quartiere
la popolazione fosse abbastanza impegnata da non andare in biblioteca e
vederlo litigare in silenzio a gesti con se stesso, altrimenti
sarebbero venuti a prenderlo con la camicia di forza, poco ma sicuro.
Deciso, finalmente, scrisse “Uchiha” e cliccò sul pulsante CERCA.
Ciò che ottenne furono svariati articoli di giornale di qualche anno
prima.
Tibutante n’aprì uno.
“Massacro a villa Uchiha. I coniugi Fukaku e Mikoto Uchiha sono stati
trovati sgozzati in un bagno di sangue… unico sopravvissuto il figlio,
Sasuke, di dodici anni, e il fratello maggiore Itachi Uchiha,
diciassette, scomparso… se sia stato proprio Itachi l’autore del
massacro o se sia stato rapito…”
- Itachi… - Naruto guardò lo schermo. – e
così c’è un fratello maggiore scomparso. Che adesso dovrebbe avere
ventisette anni… oh merda. Foto, foto! Insomma ci DEVONO essere delle
foto su questi dannati articoli!
- Mi scusi, potrebbe stare zitto! Siamo
in biblioteca diamine! – fece la signorina di prima.
- Ma se ci sono solo io!
- Allora se ne vada così posso finire di
mettermi lo smalto!
- Quella smorfiosa… - Naruto si fermò in
mezzo al marciapiede con le mani in tasca. Non aveva nemmeno comprato
le birre. - Ventisette anni… non può essere… nah, il suo nome non è
Itachi. Ma è così… uguale… a quel ragazzo…
Alzò lo sguardo verso il cielo, si stava annuvolando.
Guardò l’orologio.
Le dieci e mezza.
Sbuffò.
Sicuramente Suigetsu dormiva ancora e aveva scordato le chiavi del
portone.
SI sedette alla fermata dell’autobus. I suoi pensieri vagavano nei
ricordi e il puzzle si componeva fin troppo facilmente. Prese il
cellulare…
Shizune Shiranui, vedova di Genma Shiranui, stava facendo il the,
quando il suo telefono di casa squillò. Si diresse in soggiorno, dove
vi era, appunto il telefono, e fece rieccheggiare la sua armoniosa e
docile voce di donna nella stanza.
- Pronto? -
- Salve Shizune-san!
- Naruto-kun, un un momento...
Un po’ sorpresa di sentire il ragazzo dopo tanto tempo tornò in cucina
dove spense il bollitore e si sedette su una sedia riprendendo in mano
la cornetta
- Naruto-kun! Come va? Tutto bene, spero.
- Si, Shizune-san, tutto apposto… Senta…
Shu è in casa?
Shizune sorrise – Si, vuoi che te lo passo?
- No, no. Posso passare io lì tra un’ora?
Sempre se non disturbo…
- Ma è successo qualcosa? – chiese lei
fattasi improvvisamente seria sentendo il tono del ragazzo.
- No, non è… non si preoccupi. Beh io
vado, a dopo, allora.
Shizune sospirò guardando la cornetta, la rimise a posto e salì le
scale in legno fino a giungere al piano di sopra.
Bussò leggermente ad una porta chiusa, dalla quale non proveniva alcun
suono.
- Shu… Shu, posso entrare?
Nessuna risposta venne dall’altra parte ma lei entrò lo stesso,
abbassando lentamente la maniglia come a dare il tempo al ragazzo
all'interno di mandarla via prima di entrare. Non udendo nulla, entrò..
Un ragazzo se ne stava seduto sul letto con il volto verso la finestra,
con lo sguardo perso.
- Shu, tutto bene?
Come se la donna non esistesse e non fosse lì, il ragazzo non si mosse.
- Shu, devi prendere la medicina…
Il ragazzo non rispose, ancora. Shizune essendoci abituata non si
arrese.
- Sta arrivando Naruto, credo sia
importante…
Finalmente una reazione, Shu si voltò verso di lei con gli occhi
lucidi. – N-Naruto viene qui?
Shizune sorrise socchiudendo gli occhi – Sì, quindi è meglio se prendi
la medicina, non trovi?
Nessuno parlava nella sala prove affittata a poco dei Kans.
Stavano togliendo i loro strumenti e la loro roba da lì, giacché è
inutile pagare l’affitto di una sala prove senza poter suonare. Quindi,
finché non avessero trovato nuovi membri, avrebbero tenuto gli
strumenti da Kiba, che aveva un garage abbastanza grande.
Kiba smontò con grande tristezza la batteria, mentre Neji metteva in
una borsa, tutti gli oggetti che erano loro, dai portacenere che si
erano portati ai poster per dare un po’ di vita alla stanza, appesi col
consenso del proprietario, che era stato fin troppo gentile e
accomodante con loro. Anche se questo era dovuto alla profonda amicizia
che lo legava al loro manager Kakashi,
Sasuke aveva tra le mani i volantini da attaccare a tutti i bar
maggiormente frequentati dai musicisti, e vicino ad ogni sala prova in
città.
Lui e Kiba avrebbero avuto la giornata decisamente piena.
- Allora abbiamo preso tutto, non ci
resta che caricarlo sul furgone…
Dopo aver caricato strumenti sul furgone, Neji salì in macchina e li
lasciò soli, poiché doveva andare dal suo patrigno.
Dopo qualche minuto arrivò invece Kakashi, che salì sul furgone e lo
portò a casa di Kiba, dove vi era Hana ad aspettarlo pronta per
aiutarlo a scaricare.
Kiba e Sasuke così andarono in giro ad attaccare quel nuovo annuncio
sperando che qualcuno si presentasse.
Naruto fu puntuale, e dopo un’ora era già alla porta della signora
Shiranui.
- Naruto! Lo sai che qui sei sempre il
benvenuto!
Il biondo entrò esitante. – Ho fatto la spesa
- Grazie, non dovevi.
Naruto sapeva che la donna era senza lavoro e la aiutava il più
possibile. Era una delle segretarie di Orochimaru, ma si era licenziata
per prendersi cura del nipote Shu, e poi Genma era morto e si era
trovata da sola, e non voleva tornare a lavorare per non lasciare Shu
solo nemmeno un attimo.
Anche perché Shu soffriva spesso di depressione ed era un ragazzo
emotivamente instabile anche se stava lentamente guarendo.
Mentre Shizune metteva a posto la spesa, Naruto si guardò intorno. Era
una casa piccola e modesta, ma era calda ed accogliente, e Shizune lo
trattava sempre come…
- Figliolo, vuoi qualcosa?
…come una mamma.
- Mh? No, no grazie. Shu è di sopra?
La donna annuì, poi chiuse il frigorifero dove aveva riposto il latte
comprato dal ragazzo e, mentre lui saliva le scale gli rivolse una
domanda.
- Sicuro che sia tutto apposto? Non mi
hai ancora fatto un sorriso!
Naruto spalancò gli occhi e quando assimilò la frase sorrise
lievemente. Sia per accontentare la donna, sia perché una figura
materna che si preoccupava per lui, lo faceva sentire triste e a
disagio, ma al contempo estremamente felice.
Shizune sorrise di rimando ed aspettò che il ragazzo finisse di salire
le scale prima di sospirare.
- Quel ragazzo mi preoccupa, ha sempre
un’espressione così combattuta.
Bussò alla porta e senza aspettare risposta entrò nella stanza ordinata
e pulita.
- Shu, ciao, come stai?
Il ragazzo puntò i suoi occhi neri su di lui. – Naruto, cono contento
di rivederti. Quanto tempo!
L’Uzumaki si grattò la testa sorridendo lievemente. – Beh, sai, Karin
ci riempie l’agenda per farci tornare a suonare, mentre Orochi-coso ci
fa sudare per meritarci di stare lì con quel misero affitto che
paghiamo. Anche se credo lo faccia perché sia affezionato a noi, ma
questo non lo ammetterà mai.
Shu lo guardò annuendo. – Cos’è che ti frena, esattamente, dal tornare
a suonare? – chiese dopo una pausa.
Naruto abbassò lo sguardo, sedendosi poi sul letto, affianco al più
grande – Beh, Juugo è morto, e Sai ha avuto quell’incidente per colpa
mia. Non dormivo da giorni, Juugo era morto da solo un paio di
settimane, e avevo anche bevuto un po’. Guidare era da pazzi, ma Sai
non sapeva guidare quindi…- sospirò – e poi la mia chitarra fu
distrutta in quell’incidente, e non me la sono mai sentita di tradirli,
cambiando chitarra. So che è una cosa stupida. E poi, ogni volta che
suono la chitarra mi aspetto i colpi di batteria di Juugo e
l’accompagnamento di Sai, mi rimbombano nella testa e mi blocco. Non so
spiegartelo…
Shu annuì pensieroso. – Ti capisco, più di quanto immagini.
Naruto lo fissò, non riuscendo a togliersi dalla testa l’incredibile
somiglianza tra lui e Sasuke.
Si alzò, come per andarsene sotto lo sguardo interrogativo di Shu.
Poi si fermò davanti alla porta e, poggiando appena la mano sulla
maniglia, volle provare.
Raccogliendo tutto il suo coraggio pronunciò solo poche parole.
- Al-allora ci vediamo. I-Itachi.
Meno di un secondo ci volle prima che venisse sbattuto al muro dal
ragazzo più grande.
Si specchiò nei suoi occhi d’onice così simili a quelli di Sasuke, e si
sorprese di non essersene accorto prima. Forse quella sera in cui vide
Sasuke in quel locale aveva bevuto abbastanza per non notare la
somiglianza…
- Dove, DOVE HAI SENTITO QUEL NOME?
Naruto deglutì. – Allora Itachi… sei... sei veramente tu?
- DIMMI DOVE HAI SENTITO QUEL NOME? –
urlò ancora il ragazzo dagli occhi scuri.
- Su- su internet. Ho incontrato… credo…
di aver incontrato tuo fratello.
Shu lasciò la presa. – Tu… tu hai incontrato Sasuke?
Questa frase fornì a Naruto la prova che Shu e Itachi erano la stessa
persona.
- Quindi tu sei veramente Itachi… - lo
guardò sconvolto, non sapendo cosa dire, - mi spieghi perché
vai in giro con un nome falso? - era tutto così assurdo, la sua era
solo una sensazione, doveva restare solo una sensazione, diavolo! - E
perché non mi hai ma detto niente? Siamo amici! Da quando sei venuto a
vivere da Shizune e ci siamo incontrati abbiamo formato un legame. Tu
mi hai mentito! - continuò frustrato dalla situazione.
Shu, cioè… Itachi si sedette di nuovo sul letto mettendo una mano tra i
suoi lunghi capelli neri.
- Shizune sa che il mio nome non è Shu. È
stato Genma a scegliere questo nome. Lui sapeva tutta la storia e
voleva proteggermi. Era… un mio grande amico. Mi ha tenuto nascosto
qui. E Shizune non ha mai fatto domande, anche quando Genma è morto.
- Ma a me potevi dirlo… - disse Naruto
con tono ferito, rimanendo in piedi, appoggiato al muro spoglio.
- Hai detto… hai detto di aver letto il
mio nome su Internet. Quindi hai letto cosa è successo alla mia
famiglia. Non potevo dirtelo.
Il biondo abbassò lo sguardo. – Scusa, hai ragione. Ma… ma tuo
fratello? – rialzò lo sguardo sul più grande. – tuo fratello lo sa?
- NO! E non deve saperlo! Sapere la
verità lo farebbe soffrire!
Naruto si sedette di nuovo sul letto.
- Senti Naruto, tu hai incontrato davvero
mio fratello? - chiese con voce quasi... supplichevole?
Il più giovane annuì.
- e… e come sta?
Il biondo rise. – Beh, abbastanza bene da mandarmi al diavolo! – poi
tornò serio come se niente fosse – Non so se stia bene, l’ho visto per
poco diciamo che volevo... volevo portarmelo a letto…
- COSA? - Naruto era grato del cambio
dell'argoomento, ma forse era meglio non far arrabbiare il più grande,
anche perchè avrebbe potuto sentirsi male...
- Ehi, non gli ho fatto niente, alla fine.
Il moro si rilassò. Poi poggiò una mano sulla spalla dell’altro,
fissandolo in quei pozzi cristallini. – Naruto tu devi rincontrarlo.
- Nani?
- Ti prego… devi dirmi come sta, devi
scoprire cosa ha fatto questi dieci anni, se mi ha cercato… io… ti
prego Naruto.
- Ma, ma Shu, cioè Itachi, accidenti!
Insomma, io non so se…
Itachi strinse la presa sulla spalla. – Promettimelo.
Il biondo sbuffò. – Va bene... Solo… - deglutì a vuoto, ancora una
volta. – solo… posso farti una domanda?
All’annuire dell’altro, il biondo sospirò per calmarsi e assimilare
tutte le informazioni, per poi tentare, di nuovo, con una domanda
davvero pericolosa, ma che aveva bisogno, almeno per lui, di una
risposta...
- Ad… ad uccidere la tua famiglia… sei…
stato tu?
Quel periodo fu uno dei
più difficili per me. Prima Juugo, poi l’incidente, poi Sai, il mio
migliore amico era tutto una bugia. Non sapevo più cosa fare.
Perché la vita degli
esseri umani deve essere sempre così complicata?
Note della pazza: aggiornamento
anticipato per stavolta, ehehe lo so ho interrotto sul più bello XD non
linciatemi...
Risposte alle recensioni:
Eresseye: ed
ecco il capitolo, TUTTO PER TE! ho fatto più in fretta che ho potuto.
Davvero ti piace il mio stile? Ma siamo in sintonia! Perchè a me piace
il tuo XD Anche io voglio strafogarmi come L ma io diventerei
una balena XD
adesso ho risolto qualche tuo dubbio, creandotene altri suppongo. solo
una cosa... Jack? O:o
Teme X Dobe:
povero Orochimaru. Prestate molta atenzione a tale ambiguo personaggio.
Rimarrà un personaggio secondario, ma ha uno scoop enorme! Ahah non
indovinerete mai *risata malefica* ovviamente non è ne maniaco ne
pedofilo. poverino, mica siamo nel manga. Anche se la sete di potere
non gliel'ho tolta del tutto. Itachi si è fatto vivo. Ora manca la
storia di Sai. presto sui vostri schermi XD
shi_angel:
non è una scuola, ma una casa discografica, capita. XD comunque... sarà
più complicata la cosa, ma il nostro Naruto ha una bella sorpresa per
sasuke, che non si allontana molto da quello che pensi tu. spero ti sia
piaciuto, anche questo capitolo. e che continuerai a commentare.*_* Baci
annamariz:
wow, ahah grazie, quanti complimenti, a te va anche un ringraziamento
speciale per avermi fatto rispolverare una mia vecchia fic... di cui il
nuovo capitolo aggiorno oggi, ed è tutto a te dedicato. Grazie, ormai
Arigatou era finita nel dimenticatoio...
vivvinasme:
si, questa versione di Naruto piace molto anche a me (e anche a me
ndSasu), sono contenta che ti piaccia (*gondola e salta di gioia* una
nuova lettrice!) spero continuerai a seguirmi. Sinceramente a me questo
capitolo non convince proprio, spero mi farai sapere cosa ne pensi.
Grazie dei complimenti anche se non credo di meritarli
mikita: non
sapevo ci fossero fan del KankuroXTayuya, felice di averne trovata un
altra. e così ti piacciono i Sabaku, peccato che sono personaggi
secondari... ma potrei fare qualche Spin-Off, che dici?
E ora non mi resta che dirvi AL
PROSSIMO CAPITOLO
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