Perché
a me?!
Parlavano piano e in un tono che avrebbe potuto definire
“insopportabile”; le loro voci si espandevano nel
corridoio lungo e buio, attirando l’attenzione di chiunque si
avvicinasse e destando per lo più curiosità o
semplici risate.
Sbirciò con rabbia crescente suo fratello, trattenendo a
malapena la gelosia che covava dentro, e lanciò
un’occhiataccia a quella iettatrice.
Da quando c’era Reika, lei e Sirius non potevano
più stare da soli - non che prima passassero molto
più tempo insieme...
“Quella è insopportabile”, si disse ad
un certo punto, digrignando furiosamente i denti quando la corvina
sfiorò con la mano la spalla del De Alisia, per poi scusarsi
e arrossire.
Troppo innocente. Troppo
irritante.
“Ehi, fessa! Che fai?”
Silvia balzò indietro per la sorpresa e andò a
sbattere contro il petto di Apollo, finendo a terra con
quest’ultimo, che borbottò
un’imprecazione.
Fumante di rabbia, Silvia sbottò: “Ma ti sembra il
modo?! Mi hai fatto venire un colpo, animale!”
“Oh, scusa, miss non-so-farmi-i-cavoli-miei”
Apollo lanciò un’occhiata a Sirius e Reika, poi
alla bionda che aveva addosso. “Non per offenderti, ma
gradirei che ti levassi”, sogghignò. “Sei
pesante.”
Avrebbe dovuto prenderla come un’offesa?
Probabilmente
sì.
“Idiota! Animale presuntuoso, maleducato, irritante,
selvaggio, bestia…”
“Finiti gli insulti, principessa fessa?”
Silvia alzò un pugno e con l’altra mano lo
afferrò per il bavero della maglietta, troppo irritata da
quel tono arrogante, così tipico di lui, da farle venire
voglia di ucciderlo.
Avrebbe fatto differenza, alla fine, un animale in meno per la Deava?
Pierre sbadigliò sonoramente e imboccò il
corridoio domandandosi dove fossero finiti tutti: era da ben due ore
che cercava Reika e Silvia, ma aveva incrociato solo Chloe che,
cordiale come sempre - ma anche no… - l’aveva
cacciato via dicendogli che era un maiale - e non capiva nemmeno
perché avesse detto una cosa simile.
“Idiota, imbecille, animale…”
Pierre inarcò un sopracciglio e tese un orecchio per
sentire.
“…scemo, cane, maledetto!”
Questa era sicuramente Silvia!
Entrò nel corridoio alla sua destra e, proprio mentre
esclamava un “Salve,
principessa!”, si ritrovò schiacciato
contro la parete, Apollo con la testa conficcata nella sua pancia e le
urla di Silvia, che cercava di scusarsi con lui per
l’accaduto.
Poco prima di svenire, Pierre Vieira si domandò
perché Silvia avesse il brutto vizio di lanciare Apollo
contro le persone.
[383 Parole]
Note dell'Autrice: Non
so nemmeno io cosa ho scritto, ma avevo voglia di scrivere su Aquarion,
così ho tirato fuori questo XD Bè, che altro
dire? Non so! Un bacione!
Mokochan
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