Salve
gente, e visto che l'altro sembra esservi piaciuto, ecco a voi
l'ennesimo frutto della mia insonnia :-D
Questa volta si tratta del mio personaggio preferito Ciel. Ho voluto
approfondire ciò che Sebas-chan si diceva tra se e se
nell'altro capitolo, questa volta però è dal
punto di vista del signorino, ovvero nel momento in cui viene "divorato" :P
Inizialmente questa FF non doveva essere ricollegata cosi tanto a
quell'altra, ma alla fine rileggendola ho capito che, senza la prima
che ho scritto, questa non avrebbe molto senso XD
p.s:
le frasi in corsivo sono i pensieri di Ciel e avvertitemi se trovate errori di battitura/grammaticali. Grazie ;-)))
Ciel
rimase lì, immobile,
intorno a lui solo l’oblio del niente,
l’oscurità infinita...
Privato
di ogni cosa.
Non
sapeva più chi era. Non
aveva più coscienza di se stesso. Non si rendeva conto se
fosse ancora vivo oppure
già morto.
Per
lui più nulla esisteva,
ne era mai esistito. Tutta la sua vita sembrava essere stata ingoiata
da quel
buio abisso senza fine. L’unica percezione che aveva del
mondo, l’ultima, era
un dolore atroce e continuo, che sembrava distruggerlo, legandolo ancor
di più
a quel oscurità.
Non
aveva un corpo o, almeno,
non lo percepiva, però la sofferenza che impregnava tutto il
suo essere, sin
nelle profondità di ciò che era stato, assai
differente dal dolore che lo
colpiva, quella, la sentiva e sapeva essere sempre stata in lui.
Ora
però, la piccola parte
dalla sua mente, che ancora ragionava, si chiedeva: Cosa
ci faccio in questo luogo?
Aspetto...
Si rispose, ma che cosa?
Di divenire parte di questo nulla.
Da quanto tempo è che
attendo..?
Ecco, questo, non lo sapeva.
Lì
il tempo sembrava
infinito, potevano essere passati minuti, secondi o anni, da quando si
era
ritrovato lì, ma credeva di esserci stato da sempre. Per
quanto una parte di se
stesso lo negasse, provando a rievocare in lui memorie di altri luoghi,
il loro
ricordo era però perso in quell'oblio. Non aveva niente a cui
afferrassi, niente
per poter uscire da quel pozzo oscuro.
Ormai
di lui non rimaneva nessuno,
solo cenere, priva persino di un qualunque sbuffo di fumo.
Tutto
sembrava essere perduto,
eppure, in quel momento, Ciel vide qualcosa...
Dal
nulla di quel buio
infinito, scendeva dall’alto, proprio davanti ai suoi occhi,
un qualcosa di
sottile, quasi trasparente, simile al filo di una ragnatela.*
Inconsciamente
il ragazzo
tese la mano, afferrando quel filo tanto fragile e delicato.
In
esso vi era custodito un
qualcosa che non avrebbe mai abbandonato il suo animo tanto facilmente.
Il
solo ricordo, la sola immagine
a cui i riuscì ad aggrapparsi... L’unica che gli
era rimasta...
A
quanto pare, nella cenere
era rimasto ancora un piccolo pezzo di carbone, che sembrava pulsare,
proteggendo all’interno il calore del fuoco.
Ciel
spalancò gli occhi,
rendendosi conto solo in quel momento di averli tenuti chiusi, e venne
subito accecato
dall’intensa luce di quello che credette essere
l’inferno. Dopo il nulla nel
quale era sprofondato, di fronte a lui, alte fiamme cremisi erano
apparse,
incominciando a divorare quel oscuro oblio, e ora lo avvolgevano,
nutrendosi
anche del suo corpo.
La
sofferenza che provò in
quei momenti era indescrivibile, ogni volta che credeva di averne
raggiunto
l’apice, ecco che essa cresceva, sempre, sempre
più. Sembrava come se le fiamme
si portassero via un piccolo pezzetto di lui poco per volta,
più desiderose di
torturarlo che di bruciarlo.
Il
piccolo Conte però non
urlò, non ci riusciva, gli mancava l’aria nei
polmoni, e poi il suo orgoglio
non glielo avrebbe mai permesso. Soprattutto, non davanti a quei
macabri volti
impressi tra le fiamme, che sembravano deriderlo con i loro sorrisi
pazzi e crudeli.
Non gli avrebbe mai dato la soddisfazione di vederlo debole, neanche in
quel
momento in cui le fiamme lo dilaniavano.
Sapeva
di non poter chiedere
aiuto e di non poter lasciar scorrere le lacrime che tentavano di
salirgli agli
occhi...
Perché?
Il
dubbio si instaurò nella
sua mente, perché?
Perchè
non poteva cedere alla
disperazione nei confronti dell’oblio che stava per portarlo
via?
Perchè
non poteva allungare
la mano sui quei visi illusori e supplicarli di salvarlo?
La
risposta era semplice e
gli affiorò sulle labbra senza che nemmeno se ne rendesse
conto.
-Ciel
Phantomhive - tinte di
rosso dalle fiamme danzanti, quelle parole vagarono veloci nel suo
inferno,
come un vento gelido, simili ad un pioggia fresca o alla neve leggera,
che si
deposita dolcemente sul terreno, -...Io sono Ciel Phantomhive -
ripeté e, anche
se il dolore non si era placato, quella consapevolezza gli
causò subito un
enorme sollievo. Sapere chi fosse gli impediva di cadere, di lasciarsi
rinchiudere nuovamente in quel nulla, che ancora allungava le sue mani
temibili
su di lui.
Per
quanto fosse piccola, una
parte del signorino si ricordava ancora ciò che era e il
significato del fuoco
che lo avvolgeva: erano le fiamme di cui aveva visto vestito suo padre
nel loro
ultimo incontro, le stesse che, più di una volta, avevano
distrutto la sua casa
e, nuovamente, che avevano divorato Londra quando la vide poco prima
della sua
fine...
Ma
non solo.
Quelle
fiamme cremisi, i cui
colori divenivano sempre più simili a quelli dal sangue e a
due occhi che Ciel
non ricordava di aver mai incontrato, manifestavano l’essenza
stessa della sua
anima.
Consumata,
divorata, bruciata
dal dolore, dall’odio e dalla vendetta.
Questo
era ciò che rimaneva
dell’anima di Ciel Phantomhive e, per quanto Sebastian
continuasse a cibarsi
del resto, non gliel’avrebbe mai potuto togliere.
Strano come siano i ricordi
più dolorosi, quelli che
ci piacerebbe cancellare, gli unici che, in realtà, non
riusciamo mai a
dimenticare,
pensò, sapendo che il
fuoco non lo avrebbero mai consumato, che il dolore non sarebbe mai
scomparso e
che quel oscurità oltre alle fiamme, differente dal nulla di
prima, non sarebbe
mai divenuta luce.
Solo
i volti non riusciva a
comprenderli, per quanto gli fossero familiari, di loro non vi era
alcun
ricordo, ma forse, in realtà, non li aveva conosciuti.
Ciel
sorrise, poco importava
di chi fossero quelle facce.
Un
patto con un demone... Il
“maggiordomo perfetto”. Ecco, le cose che non
poteva dimenticare, oltre ai
sentimenti che avevano reso nera la sua anima.
Sebastian
gli aveva promesso
il nulla, una volta concluso il loro contratto, allora
perché il piccolo Conte
era finito all’inferno? Impossibile che il demone avesse
sbagliato, che si
fosse fatto sfuggire anche un solo briciolo della sua essenza. Eppure...
Cosa
significava tutto
questo?
Ciel
scoppio a ridere, forse
influenzato da quelle risate pazzoidi, risuonanti nel fuoco, che non
sembravano
aver alcuna intenzione di tacere. Aveva la sensazione che Sebastian
sarebbe
giunto sin lì, arrivando persino a ribaltare tutto
l’inferno, per rubargli anche
l’ultimo pezzetto di anima rimastogli. Più di una
volta il demone gli aveva
dimostrato quanto desiderasse divoralo.
Ora
però il signorino, ai
confini della follia causata dal proprio inferno, si chiedeva quale
delle due
punizioni fosse la più crudele tra le fiamme e il nulla.
Forse
però non lo avrebbe mai
scoperto.
Perché,
un corvo, aveva poggiato
le proprie ali sul suo corpo abbandonato. Trovando lì,
ciò che di lui era
rimasto.
Quel
tizzone ardente avrebbe
potuto causare ancora qualche bel incendio, nel luogo adatto.
Toccava
solo a quel
l’uccellaccio trovare il posto giusto...
Ciel
Phantomhive prima o poi
sarebbe tornato, forse non come Ciel Phantomhive, ma lo avrebbe fatto.
Per
la felicità del suo “maggiordomo
perfetto”.
The
End,
e,
stavolta, lo è sul serio :)
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* : piccolo rifermento alla
puntata
dell’anime in cui Ciel dice che se l’unica via
d’uscita da un pozzo fosse stata
la tela di un ragno, lui sa l’avrebbe fatta bastare.
Questa
FF non ero sicura di pubblicarla, vi chiedo qualche consiglio
per migliorarla, Grazie.
Continuando,
ringrazio Nikkai,
Gioia_92, Aphrodite e Errors11 per aver
commentato, siete GRANDI :D
E, sperando che vi sia piaciuta, di non essere stata OOC (anche se
credo di esserlo stata), di non aver fatto grossi errori
grammaticali/battitura o di aver esagerato con le virgole...
Vi
saluto e alla prossima ;-)))
p.s:
Please commentate, ogni suggeriemto è bene accetto.
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