Un giorno Wittgenstein incontrò un brigante.
-O la borsa o la vita!-
-Mi spiace per voi, ma la vostra proposizione non vuol dire
nulla. Avete chiaramente sbagliato a parlare.- rispose il filosofo calmo.
-Cosa?? Che vuol dire che ho sbagliato?- domandò il brigante
sconcertato.
-Voglio dire che la vostra proposizione dal punto di vista
logico non ha senso alcuno, in quanto non può corrispondere affatto a un
sussistere di stati di cose, dato che è priva di un qualunque predicato che
metta fra loro in relazione i due oggetti semplici ‘borsa’ e ‘vita’.- spiegò
Wittgenstein.
-Ah... Allora ditemi se così va meglio...- Il brigante si
schiarì la voce e, puntando il fucile contro il petto del filosofo, esclamò:-Se
non mi date la vostra borsa, perderete la vostra vita! Perciò datemi la vostra
borsa!-
-Un interessante nesso d’implicazione, sebbene per nulla
affatto necessariamente vero.- ribatté il filosofo spostando l’arma con la
mano.
-In che senso??- domandò il brigante un po’ spazientito.
-Nel senso che, per esempio, io potrei morire in molti altri
modi e non per il semplice fatto di non avervi dato la mia borsa. La
proposizione semplice ‘non vi dò la mia borsa’ non ha alcun nesso logico con la
seconda proposizione semplice ‘perderò la mia vita’ fuorché quello che voi
pretendete che vi sia, e d’altronde l’intera proposizione complessa non
corrisponde certo a un sussistere di stati di cose, come sapete benissimo dalla
vostra esperienza passata. Dunque non vi è alcuna necessità logica che io perda
la mia vita, perciò non vedo perché darvi la mia borsa. Fuor dalla logica tutto è accidente, la relazione causale che
pensate esserci fra queste due proposizioni altro non è che una credenza. E ora
scusatemi, ma devo andare.-
Mentre il brigante lo guardava stupefatto, Wittgenstein
cominciò a salire su una scala sbucata da chissà dove e svanì fra le nuvole.
Subito dopo anche la scala scomparve.
Il brigante rimase in silenzio per qualche istante, poi
mormorò:- Su ciò, di cui non si può
parlare, si deve tacere.-
L'ultima frase in corsivo è la frase finale del
Tractatus logico-philosophicus di Wittgenstein.
Risposte ai commenti:
Lady Amber: Croce e Gentile al liceo non li abbiamo trattati,
dovrei studiarli da me: non escludo a priori di farli, ma forse più avanti.
Livin Derevel: Beh, a volte la follia fa più paura di
un’arma...
Beatrix_: In effetti era un po’ fiaccato... Poveretto, avrà
caldo anche lui!
Suikotsu: Già, girano molte voci su di lui (non le trovo
tutte molto corrette, ma mi sono molto divertito a dipingerlo così!).
Mizushipping: E com’è andata allora la maturità? Quanto a
Nietzsche, anche a me piace, solo che ogni volta che rifletto su tutto ciò che
afferma, mi sembra di diventare matto pure io!
Nefertari83: No, non l’ho mai sentito... Comunque, sì che ho
già cominciato a prepararmi per i test, io ne ho uno la settimana prossima!
Nous: Non penso che tu sia matto, penso solo che tu da un
lato mi stia adulando troppo (paragonandomi all’illustre recanatese) e
dall’altro forse abbia indovinato: potrebbe essere quello il significato della
figura del brigante (di certo lo è con alcuni filosofi). In ogni caso, sono
molto lusingato per il tuo tentativo di interpretazione.
Russkaja_Ruletka: Beh, spero che ti piacciano anche tutti
gli altri.
RahizelRathalos: Nulla, è solo che quella è la sua parte...
Lovely Laura: Quel ‘mio scrittore’ mi fa sentire una specie
di romanziere pieno di fan... Poi per fortuna mi sveglio e torno a scrivere
queste storie!
Atanvarno: Più che altro ho letto Così parlò Zarathustra, ma
mi sono ispirato a qualche brano della Genealogia (e ovviamente della Gaia
Scienza).
Evening_star: La maturità è finita, ed è andata molto bene,
grazie per l’interessamento!
Ciscky_90: Ovviamente no. E comunque è abbastanza vero che
ne ha viste di tutti i colori, ma mancano ancora i filosofi di inizio
Novecento!