21.My chemical romance
La musica è
un genere di arte perfetto, perché non può mai
rivelare il suo segreto più nascosto.
Oscar Wilde
Roma, ore 15:27
“Che fortuna però: adesso puoi comprare
l’edizione limitata”, mi disse Giulia.
“Se chiedo a mia madre altri soldi per quella mi da un calcio
in culo”.
“Immagino” risposi ridendo. La mamma di Giulia era
donna molto severa, e non vedeva di buon occhio il genere musicale che
ascoltava sua figlia.
Comunque, avevo ordinato circa una settimana prima l’edizione
limitata del nuovo album dei My
chemical romance, e stavo andando a ritirarla assieme a
Giulia. Era il nostro gruppo preferito, passavamo un sacco di pomeriggi
assieme e mettevamo i loro cd, che continuavano ad andare mentre noi
facevamo… b’è veramente non facevamo
mai nulla!
Le canzoni del nuovo album le avevo già sentite
perché Giulia lo aveva comprato quand’era uscito,
ma i miei genitori non mi avevano dato i soldi per comprarlo: mi
avevano detto che me l’avrebbero regalato per il mio
compleanno. E che fortuna! Perché il mio compleanno quasi
coincideva con l’uscita dell’edizione limitata.
Costava un po’ di più, ma ero molto curiosa di
vederla.
Entrammo da Metal life
e salutammo Gio, Giovanni, che ormai conoscevamo bene. Era da anni che
frequentavamo il suo negozio. Vendeva dischi di ogni genere, tranne
quelli pop che si spacciavano per rock come ad esempio i Finley e tutto il
genere commerciale in generale, che in quel negozio praticamente non
esisteva.
“E’ arrivato il mio cd?” chiesi a Gio
quasi saltando.
“Si, è di là” mi disse lui
mettendo a posto alcune carte sotto al bancone. Io e Giulia ci
guardammo estasiate. Non stavamo quasi nella pelle. Mi ero chiesta
perché mai avessero fatto un’altra versione
dell’album appena uscito, e Giulia, che era sempre molto
realistica, mi aveva detto che probabilmente era perché
stava vendendo bene e fare una seconda edizione ma a tiratura limitata
avrebbe incrementato le vendite.
Gio tornò indietro con il cd e mi disse: “Ecco
qua. Fa 27 euro e ti faccio pure lo sconto dei 7 centesimi”.
“Grazie!” esclamai. Gli diedi i soldi e mi presi il
cd.
In preda ad una frenesia pazzesca io e Giulia andammo a casa sua e,
salutando sua madre velocemente (che ci gridò dietro:
“Giu! Non tenere la musica troppo alta!), ci fiondammo in
camera. Giulia prese lo stereo, tirò fuori un cd di Patti Smith e io
strappai la plastica di quello nuovo dei Chemical.
Era come quello di The
black parade, non di plastica ma di cartone (dentro di
plastica, si). “Ecco” dissi, passando a Giulia il
cd, che lo mise su.
“Credo che le canzoni siano le stesse” disse lei
mettendo play.
“Si, credo di si” dissi scorrendo
l’indice sul retro, dove c’era l’elenco.
“Ah no! C’è n’è una
nuova. Si chiama Mary Jo”.
“Ah si? Fa vedere” mi disse Giulia avvicinandosi.
Presi il libretto delle parole. La copertina era il disegno di una
ragazza che guardava una città in rovina, completamente
sola, quasi impaurita. Girai le pagine del libretto e, come nella
versione prima del cd, c’erano tanti disegni fra le pagine,
ma non erano gli stessi. Alla fine mi misi a leggere il testo della
canzone inedita: Mary Jo.
“Di cosa parla?” mi chiese Giulia.
“Mi servirebbe un dizionario, però dice: ... per un tuffo in piscina e i
vestiti fradici …. mentre la carta si ripempiva di disegni,
ogni notte crollavo affranto. Qui non capisco …
quando dimentichi le
chiavi e la notte non ha più stelle. Nah, mi
servirebbe un dizionario!” esclamai.
Continuai a scorrere le pagine con Giulia al mio fianco, alla fine del
libretto c’era la piccola foto di una ragazza dai capelli
neri assieme a tutti i chemical.
“Guarda!” dissi a Giulia. “Secondo te
è Mary Jo?”.
“Secondo me sì. Sotto c’è
scritto MJ e noi” disse indicando delle parole quasi
miscroscopiche.
“C’è una scritta guarda. In loving memory of Mary Jo.
You’ll be always with us”.
“Hm, che brutta storia. Secondo te vuol dire che la ragazza
è morta?”.
“Poverina” dissi io. “Quindi questo album
è stato fatto per lei, secondo te? C’è
anche una canzone col suo nome”.
“Forse sì” disse Giulia sedendosi sul
letto. “E’ stato un bel pensiero. Chissà
cosa dice la canzone”.
“Cerchiamo di tradurla bene” proposi.
E così passammo quasi mezz’ora a sfogliare e
cercare nel grosso dizionario di Giulia. Riuscimmo a tradurre tutta la
canzone.
A dir la verità non so a che cosa si riferisca, o di che
cosa parli in realtà a parte un tuffo in piscina, qualcuno
che perde le chiavi di casa e tanti, tanti disegni.
Però se gli hanno dedicato una canzone, Mary Jo doveva
essere stata una persona speciale.
The end.
Nessuno dei memebri della
band My chemical romance è a conoscenza di questa storia,
che è stata scritta per puro divertimento. I personaggi che
non fanno parte della band a parte Brian, Lyn, Jamia e Alicia, sono
personaggi fittizi. Questa storia non è stata scritta a fini
di lucro. Coincidenze di persone o fatti relamente accaduti sono
puramente casuali.
._. è finita.
Mi sembra incredibile. Ho scritto questa fic l'anno scorso, pensate, ma
non l'ho postata perchè ne avevo altre e, sinceramente, non
credevo che sarebbe piaciuta a qualcuno. Pensavo avesse delle tematiche
troppo forti, e che il mio stile non le avrebbe potute reggere, e non
avrebbe reso al massimo le particolarità e la
profondità di certi temi. B'è, anche se non
c'è molta gente che lascia recensioni, c'è
diversa gente che legge, e sono contenta lo stesso :) Sono felice che,
alla fine, abbiate apprezzato la fanfiction.
Come avevo già detto all'inizio questa è una
storia a cui tengo molto, prima di tutto perchè è
la prima che scrivo con questo fandom, secondo perchè ci ho
messo molto di me stessa, delle mie esperienze e quindi parecchio dei
miei pensieri.
Due cose devo dire: una, che io (purtroppo) non sono di Roma,
però amo quella città, ci ho trascorso
praticamente almeno una settimana tutte le estati fin da quando ero
piccola, per questo ho scelto Roma
come città. Un'altra, è che le due ragazze della
storia sono in parte ispirate a me e alla mia migliore amica, con la
quale condivido diverse passioni (una delle quali è la
musica dei MCR), e in parte volevo che fossero due delle tante fan che
si possono trovare in giro per il mondo, così che ci si
potesse in qualche modo immedesimare in loro. Non so se sono riuscita a
farlo notare, ma hanno caratteri diversi e storie diverse, ma sono
amiche nel profondo, nonostante le loro diversità. Credo che
la musica unisca molto le persone.
Devo ringraziare moltissimo jessromance
e ioamolacocacola,
perchè mi hanno recensito, consigliato, e hanno dato delle
osservazioni sincere sulla fic. Ringrazio tanto anche coloro che hanno
letto e inserito la fanfiction tra i Preferiti, le Seguite, o le Storie da ricordare.
ioamolacocacola:
ciao! Eh, lo so, l'altro capitolo non era il massimo XD comunque spero
di aver rimediato con questo. Sai, anche io inizialmente avevo pensato
di farlo dal punto di vista di Christa, qualche anno dopo, e far vedere
che gli altri, in fattispece Ray, erano felici, ma poi ho ripiegato
sulle due ragazze. Sono d'accordo, poche persone lascinao un segno
così nel mondo, però credo che ognungo di noi
lascia qualcosa a quelli che conosciamo, che vogliamo bene e che ci
vogliono bene :) Grazie mille per tutte le recensioni che hai
(pazientemente) lasciato! <3
jessromance:
wow sono contentissima che hai la linea! XD Veramente sono molto
ansiosa di sapere che cosa ne pensi della fine della storia *-* Povero
Frank, adesso che sa che l'hai dimenticato si è messo a
piangere in un angolo XD Non ho pronte altre fic sui Chemical, mi
spiace :S Veramente questo era un esperimento. Comunque sono
fleice che ti sia piaciuta e che tu l'abbia seguita fino alla fine.
Scambiare recensioni con te è stato bello, spero che ci
ritroveremo in qualche altre fan fic XD Ciao! <3
Auguro a tutti buone vacanze, ciao gente e molte, moltissime grazie!
:)
Patty
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