Sarò
banale, sarò scontata e forse patetica, ma volevo dedicare
questo epilogo ad una ragazza che purtroppo ci ha lasciate.
Giulia, non trovo ancora le parole per dirti quanto sento la tua
mancanza. Il dolore è ancora presente e mi spiace stare
così male, perchè so che tu non vorresti che io
fossi triste. Purtroppo non ci posso fare niente, ma tranquilla,
Sorella, a breve tornerò con una bella F di quelle che
piacevano tanto a te.
Mi mancherai Amica mia.
Ci "vediamo" l'8 sul palco del Paladozza, perchè so che
sarai con noi, esattamente come ogni giorno della nostra vita.
Epiloghetto
Si
guardò per la
centesima volta allo specchio….era troppo nervosa. I capelli
erano
perfettamente in piega, con i boccoli creati ad arte che le scendevano
lungo il
volto. Il trucco non era mai stato così dark e il vestito le
sembrava stretto.
Non era vero, il top di finta pelle era perfetto, i laccetti non
stringevano
più di tanto. E la gonna era lunga giusta, niente di troppo
giro passera, ma
neanche troppo casta. Mezza coscia, ottima per scatenarsi senza dare
troppo
nell’occhio.
“Come
va?” la testolina
nera di Jared apparve quasi per magia. Monica quasi non notò
la leggera
barbetta, ma sorrise per il pass che lui portava al collo. Era la prima
volta
che era stata lei a dare un pass a lui. La cosa le pareva ancora strana.
“Non
ce la posso fare…
c’è troppa gente la fuori.”
“Ovvio
che c’è, apri il
concerto dei My Chemical Romance…”
“Appunto,
non sono
degna.”
Jared
la abbracciò da
dietro e poggiò il mento sulla spalla
stringendola a se.
“Sarai
perfetta. Anzi,
sarete perfetti. Le Puffole Pigmee stanno per avere la loro prima
mezz’ora di
notorietà.”
Lei
sorrise mesta e prese
un profondo respiro.
Jared
aveva regione: le
Puffole, dopo tre anni di incredibile lavoro, erano riusciti a produrre
un
disco tutto loro e ad essere ingaggiati dai MCR per aprire la loro
nuova turneè
americana, anche grazie all’amicizia che li legava da quando
facevano la loro
cover band.
“Grazie
Jay.”
“Figurati,
Topina.” La
baciò lievemente sulle labbra, per non rovinarle il rossetto
scuro che le
copriva le labbra e poi la accompagnò verso il backstage
dove la stavano
aspettando i suoi compagni di gruppo.
Tutti
erano nervosi,
tutti tranne Kellan che stava, al solito Flirtando con una bella
ragazza bionda
dal seno procace.
Jeff
aveva la solita
scaramantica maglietta CSI un po’ scolorita per
l’uso negli anni e aveva lo
sguardo fisso sul telo che li separava dalla massa vociante e il
braccio di
Michela attorno alla vita, con la leggera pancia del 5 mese. Matrimonio
pazzo e
felice, con piccolo canadesino in arrivo.
Valeria
stava parlando a
raffica, probabilmente ripetendo che i The Killer live sono meglio che
dal CD,
cercando in tutti i modi di tirare su Jackson
che sembrava più pallido di un vampiro.
“Mi
domando ancora come
quei due possono ancora stare assieme.” Sussurrò
Jared all’orecchio di Monica.
“Che
vuoi, gli opposti si
attraggono. E poi sono abbastanza matti per stare assieme. E Jack,
spero,
sappia come zittirla.”
“Credo
che il ragazzo
abbia qualche argomentazione valida.”
“Oh
scusa.” Monica fu
spintonata dalla neo ragazza di Bob. Era carina, capelli castani, dei
bei lineamenti,
ma aveva lo sguardo un po’ vacuo, sembrava sempre non sapesse
dove fosse.
Viaggiava fissa con dei vestitini stile bambina e delle All Star
consumate.
“Tranquilla
Kristen… era
solo il mio piede.” Ed era goffa, non faceva che andare a
sbattere ovunque,
soprattutto a calpestarle i suoi diedi. Però Bob stravedeva
per lei, quindi
veniva accettata. Erano tutti un po’ perplessi, ma
sorvolavano.
E
poi c’era lei: la
storia continuava tra gli alti e bassi di una normale coppia. Inoltre
incastrare gli impegni di entrambi i gruppi, specie dei Mars, li teneva
spesso
lontano. Eppure andavano a gonfie vele. Jared non aveva mai tentato di
aiutarli
con le sue conoscenze, ma li aveva sempre supportati al massimo e
consigliati
quando le cose stavano iniziando a farsi serie. Gli aveva scritto una
canzone,
una ghost track sotto pseudonimo, e poi si era messo da parte a vedere
come le
cose si evolvevano. E si erano evolute in un CD e in un support tour
dei MCR.
Meglio di così sarebbe stato francamente imbarazzante.
“Cristo,
sono un po’
agitata.”
“Succede
sempre la prima
volta. Dai fai un bel respiro profondo, non pensare nulla e vai. Andrai
alla
grande.”
“Si,
certo… mamma mia
Jared… ti prego, dimmi qualcosa di shoccante. Dimmi qualcosa
che non mi faccia
pensare al concerto. Dimmi… che sta per scoppiare la guerra
dei Mondi e che
moriremo tutti.” La voce raggiunse un tono piuttosto acuto e
lui si mise a
ridere. “Non ridere!!!! Idiota!”
“Sei
troppo spassosa. E
ti amo per questo.”
“Ti
amo anche io, ma non
attacca sto giro. Te la farò pagare cara!” e mise
il broncio.
“Dai
Monica… si fa per
ridere.” Cercò di abbracciarla, ma lei fece la
preziosa. “Uhm… allora vuoi
qualcosa di allucinante così non pensi al
concerto?”
“Sì…”
borbottò Monica.
“Ok…
ho deciso una cosa.”
“Cosa?”
“Ti
voglio come mamma dei
miei figli.”
Monica
sgranò gli occhi e
crollò a terra.
Aveva
decisamente
dimenticato il concerto.
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