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Capitolo 7
Cammina Nel
Sole
Entrai nella
stanza di Vic, chiusi la porta alle mie spalle e restai in attesa a fissarla,
cercando di decifrare la sua espressione. Se ne stava seduta a gambe incrociate
sul letto , con lo sguardo perso nel vuoto e con i pugni serrati.
“Vic,
ascoltami solo un secondo” dissi. Non si girò, non fece nulla, come se non
fossi presente. Sbuffai. “Bel modo di ringraziarmi visto che sto per telefonare
a quel Tommaso Di Maio per dirgli che può venire a vivere qui” dissi acida.
Attesi per
un’altra manciata di secondi che dicesse qualcosa, ma invano, così riaprii la
porta e feci per andarmene quando udii un flebile: “Grazie, Luna”.
Non mi voltai,
non volevo metterla in soggezione nel caso avesse iniziato a piangere visto che
la sua voce tremava un po’, e scelsi come compromesso l’agitare la mano come a
dire che avevo recepito il messaggio.
Due giorni
dopo, il faccino strafottente di quel Tommaso irruppe in casa nostra di nuovo,
ma questa volta definitivamente.
“Sono certo
che ci divertiremo insieme!” fu la prima cosa che disse, guadagnandosi una mia
occhiataccia. I suoi occhi castani erano
euforici, e si posarono su di me.
“Guarda che
non sei qui per dei pigiama party” lo ripresi, ma la mia voce fu sovrastata da
quella stridula di Vic che diceva: “Si, lo credo anch’io! Piacere, io sono
Victoria, ma puoi chiamarmi Vic!”.
Le era passato
tutto, a quanto pareva. Non aveva voluto più parlare della crisi che le era
presa e improvvisamente era tornata la solita ragazza espansiva e sorridente di
sempre, come se non fosse accaduto nulla.
Tommaso la
guardò con tanto d’occhi, soffermandosi sulle sue lunghe gambe scoperte a causa
della minigonna, prima di sorriderle e presentarsi.
“Vieni, ti
mostro la tua camera e ti aiuto a sistemare le tue cose” continuò l’americana
cordiale, guadagnandosi un’altra delle mie occhiate torve. A me e Stella non
dava mai una mano con le faccende domestiche, ed ora eccola lì che si dilettava
come facchina con il nostro nuovo coinquilino.
Stella
ridacchiò, scrollando le spalle come a dire “Cosa vuoi farci”.
Sospirai. Era
ovvio che mia sorella fosse così di buon umore: aveva raggiunto il suo
obiettivo, quello di affittare una delle nostre stanze.
“Ricorda che
l’affitto non ci basta, quindi dobbiamo trovarci un nuovo lavoro entrambe” le
tenni presente, e mi fiondai dietro il tavolo della cucina per leggere gli
annunci dietro il giornale.
“In
realtà non ne abbiamo bisogno,
specialmente tu” mormorò Stella, un po’ più rabbuiata, sedendosi di fronte a
me.
“E perché? I
soldi che mi hanno dato per fare da modella non mi basteranno di certo per
sempre…”.
“Ecco, diciamo
che hai toppato. Mamma mi ha detto che vuole chiederti di fare da modella per
il negozio che sta aprendo qui e vuole che io faccia da commessa visto che
prima lavoravo in un negozio di abbigliamento” spiegò, cercando di sorridere.
“Che cosa? Ma
io non voglio continuare a fare da modella!” obiettai.
Mia sorella
sbuffò e mi guardò come se fossi impazzita.
“Ma piantala,
e poi ti pagano benissimo, che ti costa? Io credo che accetterò” aggiunse poi.
“Se devo fare la commessa, almeno lo faccio nella boutique di mia madre… E così
siamo tornate alle origini, io che lavoro per lei. Buffo no? Ma almeno tu ti
sei evoluta, e da cameriera passi a modella”.
Il suo tono si
sforzava di risultare ilare, ma conoscendola sapevo che non era così: negli
ultimi mesi il fatto che mamma mi avesse rivalutato e mi elogiasse a tal punto
di scegliermi come volto della sua linea l’aveva rabbuiata un bel po’, perché
si sentiva offuscata. Stella era sempre stata una tipa abituata a stare al
centro dell’attenzione e delle lodi, quindi per lei era dura vedere che la sua
gemella, vissuta per sempre nell’ombra, avesse avuto una sorta di rivincita.
“Stella, io…”.
“Ti prego,
accetta. Non puoi permetterti di fare la schizzinosa, abbiamo bisogno di soldi,
e lavorando per nostra madre avremo degli stipendi assicurati” disse in tono
definitivo, iniziando a sfogliare il giornale per celare la sua espressione.
“Ci penserò”
borbottai, e mi alzai per chiamare Marco e informarlo circa gli ultimi
avvenimenti.
“Stella ha
ragione, devi accettare” mi disse dopo che gli ebbi spiegato tutta la
situazione. “Come modella vai benissimo, lo sai…”.
“No, non lo so,
so solo che per fare un servizio decente ho avuto bisogno di te che facevi il
cretino e di mia sorella che mi insultava per spronami” ribattei.
“E se vuoi io
sarò lì a farti da clown quando vorrai” mi rassicurò. “Però devi accettare!”.
“Ma se mamma
non me lo ha ancora detto di persona!”.
“Starà
aspettando il momento giusto. Comunque, che dice il nuovo coinquilino?”
domandò, pronunciando le ultime due parole con un tono strano nonostante si
sforzasse di risultare neutrale.
“Per ora
nulla, è tra le grinfie di Vic, meno male” risposi, cercando di metterla
sull’ironia.
“Ah, bene.
Oggi usciamo?” chiese, cambiando argomento.
“Ma certo!
Andiamo al centro commerciale?”.
“Come vuoi, ai
suoi ordini, madame” rispose, e mi
sentii un po’ più rasserenata, con la prospettiva di passare il pomeriggio con
il mio ragazzo.
Camminavamo
mano nella mano, soffermandoci ogni tanto dinanzi a qualche vetrina
interessante, quando qualcuno batté improvvisamente sulla mia spalla, facendomi
voltare.
“Ciao, guys!” disse la voce inconfondibile di
Vic.
Io e Marco ci
voltammo e ce la ritrovammo davanti, rigorosamente a braccetto con un Tommaso
alquanto sorridente.
“Oh, ciao”
dissi.
“Ciao, Luna”
fece Tommaso, prima di guardare in direzione di Marco e verso le nostre mani
intrecciate. “Immagino che lui sia il tuo ragazzo…”.
“Si, lui è il suo ragazzo. Piacere, Marco”
disse il mio fidanzato, sorridendo osticamente e porgendogli la mano libera.
“Piacere,
Tommaso”.
“Eh si, è lui,
anche perché di solito cammino mano nella mano solo con il mio ragazzo, non
come certa gente che cammina a braccetto con persone conosciute da nemmeno
dodici ore” dissi candidamente, guardando disinvolta verso Vic, che però non mi
diede attenzione.
“We had
un’ idea, io e Tommaso” disse quest’ultima, emozionata.
“Ah si?”.
“Sì! Che ne
dite di andare in montagna domenica, per fare un bel pic nic? Così faremo a kind of Welcome Party for him!”.
“Sta
insistendo tanto, mi sembra una buona idea, giusto per cambiare un po’ aria..”
la appoggiò Tommaso, passandosi una mano tra i capelli castani un po’ lunghi e
fissandomi, come se volesse convincermi con il solo sguardo.
“Cambiare
aria? Ma se sei appena arrivato…” obiettai, cercando di metterla sull’ironico.
“Per me va
bene” disse invece Marco, “E poi con questo caldo la montagna è perfetta”.
Vic battè le
mani, entusiasta. “Bravo, Marco! You’re
great!”.
“Infatti, in
montagna staremo meglio, almeno per un giorno” asserì Tommaso, quasi come se
fosse incredulo di trovarsi d’accordo su una cosa con il mio ragazzo.
“Allora è
deciso, ok, amore?” domandò Marco, che per fortuna sembrava aver sotterrato
l’ostilità nei confronti dell’ultimo arrivato, forse perché, anche se con me
non voleva ammettere il fastidio che un maschio in casa mia gli avrebbe creato,
si sentiva rassicurato dal fatto che Vic lo avesse rapito tra le sue grinfie.
“Ok, ok”.
Si
soffermarono a parlare un altro po’ prima di continuare il giro, e poi andai a
casa di Marco visto che sua madre mi aveva invitato a cena.
Al mio
ritorno, alle undici passate, me ne
stavo nella mia stanza a leggere un po’ quando bussarono alla porta.
“Avanti”.
Mi ritrovai
davanti il nuovo coinquilino, con indosso una canotta verde e dei pantaloncini
bianchi che mi scrutava educatamente.
“Oh, Tommaso”
dissi, sedendomi composta sul letto e chiudendo il libro con uno scatto.
“Ehi, scusami,
disturbo?”.
“No, figurati,
in estate mi addormento almeno alle due” rivelai.
“Vale lo
stesso per me…”.
“Dovevi dirmi
qualcosa? Ti serve qualcosa e non sai dov’è?” azzardai, cercando di trovare un
motivo alla sua visita.
Scosse il
capo. “No, grazie, volevo solo fare due chiacchiere con te” ammise. “Posso?”
chiese, indicando la sedia delle mia scrivania.
Annuii e prese
posto.
“Ah,ok,
allora… Dimmi” lo spronai.
Esitò un
attimo, guardandosi intorno, prima di iniziare a parlare. “Vedi, volevo solo un
po’ chiarire con te… Cioè, il fatto è che mi sembra che non mi sopporti tanto e
volevo solo sapere il perché visto che ci siamo appena conosciuti e non mi
sembra di aver fatto niente di male” disse tutto d’un fiato, lasciandomi un po’
confusa prima di comprendere il tutto.
“Oh” feci poi.
Ed ora che cavolo gli dicevo? Aveva ragione, non ci conoscevamo affatto, ragion
per cui non poteva sapere che a volte mi capitava di non trovare simpatica una
persona senza motivo. E come facevo a dirgli che il mio comportamento era
dovuto anche un po’ a Marco, al fatto che inizialmente tendeva ad irrigidirsi
quando si parlava di lui dato che credeva che si fosse offerto come coinquilino
solo perché mi conosceva in precedenza?
“Vedi,
Tommaso, il fatto è che a pelle non mi hai dato una buona impressione, ed io
sono fatta un po’ così, pensa che fino a quasi un anno fa avevo un brutto
rapporto con Stella e con Marco stesso… Poi il fatto di averti trovato alla mia
porta quando aspettavo Marco…”.
“Ma c’è sempre
Marco in mezzo? Cioè, voglio capire che state insieme, ma a me sembra quasi che
non respiri se non te lo dice lui..!” m’interruppe Tommaso, con un’accentuata
vena critica nella voce che non mi piacque affatto.
“Ma come ti
permetti? Tu non mi conosci…”.
“E non ti
conoscerò mai se continui a lanciarmi frecciatine in presenza sua e a parlare
sempre e solo di lui!” ribattè.
Lo guardai
furente, alzandomi dal letto. “E dove sta scritto che devi conoscermi per
forza? Te lo ha prescritto il medico?”.
Tommaso si
alzò a sua volta, guardandomi con disprezzo. “E pensare che quando ti vedevo all’Università
mi ispiravi simpatia e dolcezza. Sei solo una vipera insicura che non vive
senza il suo cagnolino da guardia” disse.
“Eh? Come
osi?”urlai, fronteggiandolo.
“Se non
sbaglio in questo paese c’è libertà di parola, o no?” sbottò, alzando ancora di
più la voce per sovrastarmi.
“Ehi, che
succede qui?”. Stella e Vic erano sulla soglia, in pigiama, intente nel
guardare quella scenetta a bocca aperta.
“Niente,
niente. Chiedilo alla tua gemellina, qui, che ha un bel po’ di problemi ad
accettare qualcuno che non sia il suo fidanzatino” rispose Tommaso, e così
dicendo uscì, dopo avermi lanciato un ultima occhiata che esprimeva quasi
ribrezzo.
“Ma io a
quello lo…”.
“Calmati,
Luna!” disse Stella.
“Calmarmi? Ma
non hai sentito che ha detto?”.
Nessuna delle
due rispose, entrambe si scambiarono un’occhiata furtiva e dopo avermi ripetuto
di calmarmi se ne andarono, lasciandomi da sola nella mia stanza.
“Fatemi
capire, siete dalla sua parte?” urlai, senza ricevere una risposta per
l’ennesima volta.
A stento
trattenni una sorta di ringhio e battei un pugno contro il cuscino, dicendomi
che quel Tommaso si sarebbe rimangiato tutto e che avrebbe dovuto portarmi
rispetto dopo essersi scusato a lungo, visto che cacciarlo di casa era
impossibile: Stella e Vic sembravano stare dalla sua parte e non mi avrebbero permesso
di fare a meno dell’ennesimo coinquilino per un problema mio.
Poi, però, una
piccola e diabolica idea prese posto nella mia mente…
La mattina
dopo scrissi un sms a Marco, dicendogli che dovevo raccontargli un po’ di cose
e che mi sarebbe piaciuto fare una piccola gita da qualche parte nei dintorni
per starcene un po’ in pace, e, di buon’ora per essere estate, mi alzai dal
letto, mi sistemai indossando degli shorts di jeans e un top arancio e iniziai
a preparare la colazione, accendendo lo stereo a tutto volume e iniziando anche
a canticchiare. Le note di “Cammina Nel Sole” di Gianluca Grignani si diffusero
nella stanza, e sorrisi pensando che quella canzone faceva parte di un cd che
mi aveva regalato Marco. Lui adorava Grignani come io adoravo Vasco.
“Oggi tutto va cosi'
Siamo in una slot machine
Dove e' il caso sempre a vincere
Puoi far pace con gli dei
Ma ci riesci tu con i tuoi
Dimmi un po' a farti comprendere
E ti parlo come amico
Perche' so che sai che dico
Siamo sulla stessa strada
Che anche se non ti conosco
So che sei un tipo a posto”
Feci un sorriso ironico.
Non conoscevo Tommaso, ma per me di certo non era un tipo a
posto. Lui, i suoi pregiudizi e la sua convinzione mi facevano venire la
nausea. La mia sensazione a pelle era giusta: non lo sopportavo, e ancora
riuscivo a dimenticare il tono con cui mi aveva parlato la sera prima.
“Si potrebbe…
Oh”.
Mi voltai,
trovandomi davanti Tommaso che se ne stava fermo sulla soglia della cucina. Che
c’è, si era tagliato la lingua?
“Mi dispiace,
non posso abbassare il volume se è questo che mi stavi chiedendo. La musica a
tutto volume per me funziona meglio del caffè! A proposito, quanto zucchero ci
vuoi nel caffè?” dissi telegraficamente, facendo un sorriso ipocrita.
Lo vidi
trattenere uno sbuffo e alzare gli occhi al cielo prima di dire: “Uno e mezzo”.
“Ok…”.
Poco dopo
poggiai la tazzina sul tavolo e così prese posto mentre bevevo dalla mia,
all’impiedi vicino al lavandino.
Mi lanciò una
strana occhiata prima di portare la tazza alla bocca e…
“Bleah!” disse
schifato appena ebbe ingoiato il primo sorso. Corse vicino al lavandino per
sputare ciò che ormai aveva ingerito, facendo un chiasso madornale.
“Ma lì dentro non
c’era lo zucchero!” urlò.
“Sul serio?
Ops, che sbadata, potrei averlo confuso con il sale… Da domani ti prepari tu la
colazione, allora, nel contratto non era inclusa anche una cameriera” dissi
gaiamente, allontanandomi da lui e facendo per uscire dalla stanza,
soddisfatta.
Mi voltai,
giusto in tempo per godermi il modo assurdo in cui mi stava guardando.
“Preparati al
peggio in questa casa finchè non ti rimangerai le cazzate che ha sparato ieri
sera. E ringrazia che non ho cacciato il lato più aggressivo di me!”
sentenziai, guardandolo con puro odio prima di andare nella mia stanza per pettinarmi,
indossare i sandali ed uscire, ignorando le proteste delle altre due per la
musica ad alto volume.
Ecco il mio
piano: rendergli la vita un inferno finchè non si sarebbe deciso a scusarsi o,
ancora meglio, ad andarsene, visto che non potevo contare sulla collaborazione
di Stella e Vic.
Ed era solo
l’inizio, mi dissi, mentre mi sembrava di essere tornata indietro di mesi, alla
Luna un po’ acida e fredda.
*°*°*°*°*°*°*°*
Ciao a tutti e
buon fine luglio!
Finalmente
siamo giunti alla parte un po’ più “divertente”, che sarà molto più facile da
scrivere per me visto che ho già scritto tutto in testa.
La canzone del
capitolo è del mio amore Gianluca Grignani, e mi piaceva l’idea di farlo
diventare il cantante preferito di Marco ^^
E così questo
Tommaso rompe un po’ le scatole a Luna, ma credo ci faccia riflettere un po’:
non a caso nel capitolo la ragazza ha nominato Marco decine di volte. E se
Tommaso avesse ragione? Luna dipende un po’ troppo da Marco ormai, non avendo i
genitori che vivono con lei e quindi trovando nel suo ragazzo una figura che
compensi il tutto?
E Marco come
reagirà sapendo ciò che ha detto Tommaso?
Lo scopriremo
nel prossimo cap!
Come sempre ,
grazie di cuore a coloro che leggono, inseriscono le storie tra preferiti,
seguite e da ricordare e coloro che hanno recensito lo scorso capitolo:
Alina 95: Ah, Stella ormai ha fatto breccia nel
cuore di tutti, incluso nel mio xD Hai ragione, Marco resta sempre un maschio,
però anche Luna alla fine era d’accordo e il tutto è dovuto alla fase impetuosa
e passionale che il loro rapporto sta avendo dopo tanta attesa… Sono curiosa di
conoscere la sua opinione su Tommaso :P Baci!
pometina 94: Sei stata a Londra?? Non sai
quanto ti invidio, mi sa che dovrò aspettare l’anno prossimo per un altro
viaggio fuori dall’Italia nonostante sia ormai maggiorenne, uffi… Comunque,
sono felice che nonostante gli aggiornamenti lenti continui a seguire le
vicende di Luna&co, sul serio ^^ Per quanto riguarda Vic, ne scopriremo un po’
di più tra un po’, ora voglio continuare a nascondere il mistero senza indizi
xD Spero che il capitolo ti sia piaciuto :D Un bacione!
_Bec_Swan_: Nonostante ti abbia già ringraziata
su Facebook non posso non rinnovare i miei ringraziamenti, mi ha fatto
tantissimo piacere leggere la tua recensione =) Non sai quanto ti capisco, stare
vicino al pc quando fa caldo è una tortura ed è anche questo che mi ha
rallentato gli aggiornamenti anche se ultimamente il notebook mi sta salvando
^^’ Comunque, Martina è scomparsa e non darà fastidio… Cosa che invece, si è
capito, farà Tommaso. Avevi ragione, darà proprio dei problemi, ma più che alle
ragazze, solo a Luna visto che a Stella è indifferente e Vic lo adora da quando
ha sentito la sua voce per la prima volta ! Un bacio.
Come sempre vi
ricordo il mio account su Facebook : Mena Milly, se vi va aggiungetemi ^^
Cercherò di
aggiornare prima di partire, ma solo se vedrò un riscontro positivo con le
recensioni, anche se non mi piace “elemosinarle” mi piacerebbe vedere un
incremento di commenti anche per sapere eventuali critiche costruttive ^^
La vostra
milly92.
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