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Show Time!
L’irritante scricchiolio
dei pop-corn sotto i denti riempiva la sala, provocando non poca irritazione.
-Xigbar!!-
Urlò di scatto Xemnas
voltandosi alla sua destra.
-Staremmo tentando di
se-gui-re.-
Disse scandendo l’ultima
parola come se stesse rimproverando un bambino di quattro anni. Xigbar, dal
canto suo, non aveva notato l’atmosfera di tensione che si era creata nella
sala.
-Ma non è la stessa cosa
senza pop-corn!-
Rispose con faccia
innocente e tono offeso.
-Certo, non è la stessa
cosa, ma nei momenti cruciali come quello…-
Si intromise Xaldin
indicando lo schermo enorme, unica fonte di luce della stanza buia.
-…è un crimine! Voglio
dire, dovrebbero rinchiuderti in galera!-
Xemnas sospirò e si
riaccomodò sul lungo divano rosso che ospitava tutti i professori.
-Io non ho capito…cosa ha
detto Axel a Roxas prima di abbracciarlo?-
Domandò tornando a
guardare lo schermo.
-Che “andava tutto bene”-
Rispose Marluxia,
stringendo il fazzoletto di stoffa fra le dita ed emettendo qualche sospiro
innamorato.
-Sono così dolci!-
Commentò asciugandosi
qualche lacrima di commozione.
-Xemnas, in trent’anni di
insegnamento, questa è la prima volta che hai un’idea così geniale. Anzi, meglio
dire che in trent’anni di insegnamento questa è la prima volta che hai un’idea.-
Lo sfotté sorridente
Luxord, ghignando malvagio, e guadagnando un’occhiata omicida da parte del
preside.
Larxene si intromise
pimpante:
-Oh, no, Luxord ha
ragione! Finanziare la scuola vendendo i diritti di un reality show su degli
alunni che ignari dovranno passare un mese su un isola deserta a stretto
contatto col loro peggior nemico, facendogli credere che l’isola è infestata dai
fantasmi…è geniale! Avresti dovuto fare il regista…voglio dire, è solo la prima
puntata ma la casa televisiva continua a chiamarci e ringraziarci! E’ uno dei
programmi più seguiti!-
Si rigirò nel letto per
la terza volta in tre minuti. Continuando così, pensò, le doghe avrebbero
ceduto. Però non riusciva a togliersi quell’immagine dalla testa. Lui, stretto
ad Axel, quelle parole rassicuranti, quelle mani calde sulla sua schiena… era
come un bel sogno. Sentiva ancora lo stomaco pieno di farfalle, i brividi lungo
la schiena e il cuore gli sussultava al solo ricordo. Era stato così bello, che
non avrebbe più voluto staccarsi. Non sapeva, cosa significava, perché si
sentiva in quel modo, cosa rappresentasse Axel per lui…ma dopo che gli aveva
placato la paura con un sussurro così dolce, lo sentiva indispensabile. Si girò
ancora una volta nelle coperte.
CRASH!
Con un suono sordo le
doghe del letto si spezzarono in due, facendo cadere il corpo delicato del
povero ragazzo, per terra.
-Mmh?-
Axel si svegliò dal suo
sonno beato e lentamente si portò a sedere. Dopo essersi stiracchiato e con un
enorme sbadiglio osservò Roxas a terra e il letto distrutto. Ci vollero alcuni
secondi prima che riuscisse a connettere.
-Ma che è successo?!-
Domandò allarmato.
-Il letto...ha ceduto…-
Rispose Roxas ancora
frastornato dall’accaduto. E ora come avrebbe dormito? Affranto spostò il
lenzuolo e il cuscino, e si accomodò affianco al legno spezzato.
-Che stai facendo?-
Domandò Axel confuso.
-B-bhè…mi preparo per la
notte?-
Rispose Roxas,
decisamente incerto, e forse anche più confuso di Axel, tanto da porre la
risposta sottoforma di domanda, come per cercare una conferma.
Axel sospirò, mettendosi
di lato e scostando le coperte.
-Su vieni.-
Disse pacato, battendo la
mano due volte sul materasso affianco a lui.
-Come?-
Roxas era a dir poco
allibito.
-Vieni qui, dormi con me.
Non puoi certo dormire sul pavimento freddo e lercio di questa baracca!-
Si giustificò Axel
facendogli capire l’ovvio.
Roxas in risposta, rimase
immobile, scrutando Axel come se si aspettasse che da un momento all’altro
uscisse un uomo da sotto al letto gridando “Congratulazioni sei su scherzi a
parte!”
-Ti devo pregare, per
avere l’onore di dormire con te?-
Chiese, ironico Axel con
un sorriso di rassegnazione. Roxas si alzò.
-Davvero posso?-
Domandò sussurrando
incerto.
Axel in risposta si
limitò a sospirare, e afferrare il polso del ragazzino più piccolo, attirandolo
vero di sé. Roxas cadde sul materasso, e vide Axel rimettersi tornare a
stendersi. Lentamente si coricò su un fianco, osservando il letto rotto in
terra. Sentì un braccio di Axel cingergli la vita, e in breve la sua testa era
attaccata la petto del rosso.
-Così non cadiamo…-
Gli sussurrò malizioso ad
un orecchio il ragazzo più grande.
Roxas arrossì,
ringraziando il fatto che la stanza fosse troppo buia perché Axel lo vedesse.
Eppure era quasi sicuro di essere talmente fosforescente in quel momento da
essere risaltare anche nel buio. Cullato dal respiro rilassato dell’altro, e dai
battiti decisi del suo cuore, lentamente si assopì.
Dalla piccola finestra di
fronte ai due letti, non filtrava ancora neanche un raggio di sole. Eppure Riku
di era svegliato, infastidito da qualcosa. Dal canto degli uccellini, forse? No,
a quello era abituato, abitava vicino a un parco. Dal freddo, magari? Eppure la
coperta era ancora lì, e lo avvolgeva morbida e soffocante. Allora da qualche
malore? Sembrava essere ancora tutto intero. Lui sapeva cosa l’aveva svegliato,
o meglio cosa gli aveva impedito di dormire più di quindici minuti di fila
durante tutta la notte. Sora. Quell’incosciente, infantile, idiota, ed ingenuo
ragazzo che in quel momento –dopo avergli assestato qualche calcio ben
congegnato sulle gambe- dormiva con una gamba poggiata pesantemente sul suo
stomaco, quasi mozzandogli il respiro. Con due grosse occhiaie -che sembravano
tre strati di matita nera sotto gli occhi- rivolse all’ignaro ragazzino un
occhiata omicida, decidendo di lasciar perdere ancora. Ma, infine, non
contento, Sora fece l’ultima mossa azzardata che gli sarebbe stata permessa
nella sua vita: tirò via la coperta. E Riku, rannicchiato nel suo materasso, con
l’irritante sospirare-russare del coinquilino, la botta di freddo improvvisa, il
mal di testa dato dall’assenza di sonno, e il piede di Sora che gli premeva
sulla schiena, non ci vide più. Si voltò, e spinse il povero ragazzino facendolo
rotolare lontano da lui, finché non cadde a terra con un tonfo pazzesco.
Sora si svegliò di colpo
spaventato.
-Ma che…?-
Non riusciva in alcun
modo a capire cosa fosse successo. Finché non vide Riku seduto sul letto, con
due grosse occhiaie e uno sguardo omicida.
-Riku, ma quanta matita
ti metti?-
Domandò stranito il
moretto.
Riku si alzò dal letto
avvicinandosi a Sora.
-Tu!-
Lo indicò con un dito
accusatorio, urlando con tono incazzato.
-Tu sei un animale! Ma
come fai a dormire in questo modo?! Pance che balla il tango con una scimmia
farebbe meno casino!!-
Grosse vene pulsavano
sulla sua fronte.
Dal canto suo, Sora, un
po’ confuso ma ugualmente offeso, mise su un tenero broncio.
-Non è colpa mia! Sono
incosciente mentre dormo!-
Si giustificò con un tono
lagnoso.
-Sia il tuo conscio che
il tuo subconscio sono dei veri casinisti.-
Sospirò affranto Riku,
con l’arrabbiatura di poco prima scemata all’improvviso, nell’esatto momento in
cui Sora aveva assunto quel broncio tremendamente tenro. Sedendosi di nuovo sul
letto, si lasciò sfuggire un altro sospiro rassegnato.
Sora voltò il viso di
lato, chiudendo gli occhi, offeso. Una luce penetrò fra le sue palpebre chiuse.
Quando si accorse, che fuori dalla finestra il sole aveva appena iniziato a
svegliarsi, sorrise. Un sorriso sincero, felice, naturale, ingenuo, euforico.
Come un bambino che vede per la prima volta il cielo infinito. Riku sentì il
cuore tremare a quella vista.
-E’ l’alba!-
Esclamò Sora entusiasta.
-Andiamo a vederla, ne,
Riku?-
Si voltò con tono
implorante verso l’albino che poté solo sospirare dolcemente e alzarsi, per
avvicinarsi alla porta. Sora lo seguì silenziosamente e felice.
Quando uscirono, si
sedettero sul tronco della radura con le spalle rivolte verso i rifugi. Il sole
saliva lentamente sovrastando la fitta boscaglia, fondendo il giallo del giorno
col blu della notte. Gli alberi, gli alloggi, i fiori, il prato perfino i loro
volti, si tinsero di rame fuso. Sora vide la chioma dell’albino acquistare
colore, e sorrise fra sé e sé.
-Riku, coi capelli biondi
saresti ridicolo.-
Constatò sghignazzando. A
quell’affermazione il ragazzo sollevò un sopracciglio infastidito.
-E adesso che c’entra?-
Grugnì in risposta.
-Niente, pensavo solo che
mi piaci così!-
Sorrise ingenuamente, per
poi accorgersi di quella pseudo dichiarazione ed arrossire imbarazzato.
-N-nel senso che…coi è
u-un bel colore e…c-cioè, se lo cambiassi non saresti più tu!-
Si affrettò a
giustificarsi.
Riku che dapprima era
rima sorpreso e spiazzato sorrise maliziosamente, tornando a guardare l’alba,
seguito subito dopo dal moretto.
7:30 del mattino. Un coro
di assordanti sveglie penetra le pareti dei rifugi, espandendosi nella radura.
Un gruppo di quattordici alunni esce, assonnato e confuso, dai propri bungalow.
-Dove siamo? Chi siete?
Chi sono?-
Domandò assonnata Rikku
con gli occhi ancora semichiusi.
-Rikku, sveglia? Ricordi?
Gita, professori, woki toki, diviosene delle camere…-
La prese in giro Yuna
sventolandogli una mano davanti agli occhi.
-Vorrei tanto essere al
suo posto e dimenticare questo incubo-
Sospirò affranto Hayner.
-Non so come fai ad avere
il coraggio di lamentarti a prima mattina Hayner. Io, in questo momento ho solo
tanta fame.-
Disse Pance mettendosi
una mano sulla pancia nel momento esatto in cui questa aveva iniziato a
lamentarsi. In quel momento Riku si alzò dal tronco raggiungendo il gruppo,
seguito poco dopo da Sora.
-Bene, allora, direi di
iniziare a cercare qualcosa da mangiare.-
Decretò assumendo
quell’aria responsabile che lo caratterizzava tanto.
-Credo che la cosa più
ragionevole sia cercare frutta nella foresta, e magari qualcuno potrebbe
pescare, o cacc-
Venne interrotto
improvvisamente dagli sguardi truci delle ragazze.
-Non dirlo nemmeno!-
Iniziò Kairi.
-Non cacceremo,
cucineremo, e tantomeno mangeremo un povero animaletto indifeso!-
Ulrlacchiò Selphie.
Naminè, Rikku, Paine, Olette, Yuna e Yuffie sembravano sull’orlo della
disperazione al solo pensiero.
-Cosa? Ma non siete mica
vegetariane! Perché dovrebbe darvi fastidio?-
Domandò shockato Tidus.
-Ma non è la stessa cosa!
Un povero coniglietto, dal muso tenero e dolce…riuscireste mai ad ucciderlo?!-
Domandò agitata Yuffie a
nome di tutte le ragazze. La restante parte del gruppo composta da componenti
maschili, distolse lo sguardo imbarazzata iniziando a canticchiare con
nonchalance.
-Waaah! Mostri! Siete
senza cuore!!-
Li sgridò Olette con le
lacrime agli occhi.
Riku sospirò rassegnato,
tentando di riprendere il mano la situazione.
-Dividiamoci secondo le
coppie prestabilite. Le ragazze andranno a cercare frutta in zone differenti
della foresta restando però unite, non si sa mai, i ragazzi andranno in varie
zone della spiaggia a pesare.-
Disse con tono serio che
incuteva soggezione.
Mezz’ora dopo, tutti
pronti ed euforici si apprestarono a partire.
-Secondo voi, chi ce la
faranno mai?-
Domandò Paine scostando
qualche ramo per passare.
-Uh?-
Fu la risposta del
gruppo, confuso da quella domanda senza soggetto.
-Si,bhè… Sora e Riku, e
Axel e Roxas.-
Annuì convinta. Kairi si
illuminò di colpo.
-Oh, allora non era solo
una mia fantasia!-
Gridò entusiasta.
-Certo che no, è così
palese!-
Ammiccò Yuna.
-Non li trovate
dolcissimi?-
Sospirò Naminè saltando
qualche pozzanghera di fango.
-Però sono così
tonti…passerà un secolo prima che si accorgano dei loro sentimenti!-
Ridacchiò Olette.
-Impossibile…io ancora
non ci credo che quattro ragazzi, così maledettamente sexy, siano gay. Oh.
Banane.-
-Waah! Che bello, ne,
Riku?-
Sora sorrideva osservando
l’acqua del mare brillare sotto i raggi del sole. I duo dei ragazzi erano
sparpagliati per la lunghissima spiaggia, uno lontano dall’altro.
Riku grugnì in risposta,
cercando con lo sguardo qualche bastone per improvvisare una canna da pesca.
Sora incuriosito da un
oggetto anomalo vicino alla riva si allontanò silenziosamente.
-Aiutami a cercare un
bastone appuntito, Sora.-
Nessuno rispose.
-…Sora?-
Riku sollevò lo sguardo,
notando infastidito che il compagno di sventure l’aveva ignorato lasciandolo a
parlare da solo come un idiota. Si avvicinò anche lui alla riva.
-Riku! Guarda!! Questo
scatolone è pieni di roba da mangiare!-
Esclamò il moretto
entusiasta, come se un pacco colmo di prelibatezze, sulla riva di un’isola
deserta, fosse la cosa più normale del mondo. Riku guardò la scatola di legno
sospettoso, per poi notare un foglietto nascosto.
“Non
siamo irresponsabili.
Non sempre.
Bhè, si, diciamo la
maggior parte delle volte.
Eccovi qualcosa per
sopravvivere. Ne arriverà una cassa ogni tre giorni, fatene buon uso.
con tanto tanto tanto affetto,
Il corpo docente <3”
Per quanto avrebbe voluto
spaccare la faccia Xemnas in quel momento, poteva permettersi solo di essergli
grato.
-Richiama gli altri, ed
aiutatemi a trasportarla fino ai rifugi.-
-Cooosa? E noi avremmo
girato mezza foresta, caricandoci di banane mentre voi eravate comodamente
seduti qui ad aspettare?!-
Yuffie era a dir poco
furiosa.
-Lascia perdere Yuffie.-
Disse mogiamente Yuna
accomodandosi di fronte ai ragazzi.
-Cosa c’è dentro?-
Domandò ormai esausta
dalla scarpinata e decisamente affamata.
-Tramezzino?-
Domandò Hayner a bocca
piena, porgendoli una piccola bustina triangolare.
Forse era stata l’unica
mossa decente da parte dei professori in tutta quella faccenda.
-Ci odiano.-
Constatò sconsolata
Larxene.
-Tanto ci odiavano anche
prima.-
Rispose convinto
Marluxia, mentre gli altri annuivano.
Xigbar, folgorato da
un’idea geniale, si alzò in piedi euforico.
-Apriamo un giro di
scommesse! Chi si dichiarerà prima?-
Note di una latitante autrice:
Che dire…dovrei prostrarmi in ginocchio per questo non ritardo,
perché più che un ritardo è un abbandono vero e proprio! E mi dispiace, davvero!
çAç Non mi piace molto trovare scuse, infatti queste le definirei più che altro
motivazioni: all’inizio non avevo neanche un briciolo di ispirazione…così
rimandavo di giorno in giorno finché non mi sono dimenticata dell’esistenza
della fic. Poi con la scuola le cose sono diventate più complicate, avevo anche
gli esami –e scusatemi se è poco- e sono arrivata addirittura a cancellare la
fic dalla mia cartella! (per sbaglio ovviamente). Me ne sono ricordata stanotte,
e così ho pensato di aggiornarla, o meglio di riprenderla! Perciò adesso
uccidetemi pure, lo trovo più che giusto ùwù
Ora, però passiamo a un po’ di note personali >w< Come potete
vedere questo capitolo e leggermente più lungo degli altri, e, nonostante tutto,
non serve a niente =_= Cioè, sul serio, non si conclude nulla! çAç Spero di
portare a termine qualcosa nel prossimo!
Ho tante cose da dire, eppure non mi sono appena dimenticata tutto.
Ho azzerato completamente, così sono sicura che quando avrò postato il capitolo
mi tornerà tutto il mente e mi darò dell’idiota per essermene dimenticata. Oh,
l’unica cosa è che senza accorgermene scrivo di Marluxia parlando al femminile
(ma dico, vi sembra normale? =____=) Perciò addirittura, se mi è capitato in
qualche punto mi scuso per non essermene accorta!, e so che vi state chiedendo,
ma no. Non troverò mai un titolo decente!
Rubrica: “Facciamoci un po’ di fatti miei”
Leggersi anche: Se la notte dormissi sono sicuro che le guerre nel mondo
cesserebbero.
Rubrica inutile.
Mi sono data ancora una volta ai giochi di ruolo. Ho appena finito
di postare una ruolata, e ogni volta cerco titoli in inglese, che fa più figo.
La prima volta era una citazione sul tempo (ebbene si, pioveva ù_ù), invece
stavolta me ne sono uscita con un
Welcome Home!" The
destiny grinned like a cheshire cat, citazione originale di cui vado
molto fiera, e che, povera, la ragazza che ruola con me deve sopportare ogni
volta XDDD Che poi non che centri molto ò-o cioè, il mio personaggio è stato
appena adottato e ora sono arrivati a casa >_> Hey, però vi sfido a dire che non
è un titolo figo! (solo per questa storia non trovo nulla di decente! çAAç) Io
farei una statua a quella santa che mi sopporta in queste uscite di ispirazione!
Fa pg meravigliosi, cos play meravigliosi, e addirittura fic meravigliose! Per
non parlare dei disegni! °A° E’ una grande ùwù Mi ha fatto leggere una bozza per
una fanfic (originale, yaoi) che è qualcosa di incredibile o_o Originale, e
molto intrigante! Passando ad un altro argomento,
sono sicura non vi fregherà nulla che gli esami li ho passati, con
un voto decente. In ogni caso sono ancora traumatizzata dal sorriso sadico del
mio professore di Religione il penultimo giorno degli orali *rabbrividisce* Ieri
sono andata in una località balneare “vicina” (per modo di dire =_= E’ a un ora
da casa mia se si fa la strada interna, altrimenti tre ore e mezza con la
litoranea) ed il mare era agitato. Niente bagno. Ma porca paletta è__é
E…notiziona…Ho un nuovo computer!! Si, è stupendo con windows 7 e tutto il resto
ma…non c’è front page >_> Ora mi toccherà riscaricarlo in qualche modo,
altrimenti addio fic *sospiro affranto*
Post scriptum:
AAA Cercasi persona
particolarmente insistente e ostinata da rompermi le scatole finché non avrò
completato il capitolo! XDDDD
Axellina: Incomincio col
dire che per scrivere l’ultimo capitolo mi sono praticamente dovuta rileggere
tutta la storia, e sono caduta dalla sedia una paio di volte…voglio dire, mi
sono messa a ridere anche se non ho capito il perché, sarà che la notte mi fa
scemare? Comunque sia, ho anche riletto le recensioni, e adesso mi vergogno come
un cane. Mi si stringe lo stomaco a pensare che sono sparita, dopo che mi hai
lasciato una recensione così dolce! Posso solo dire grazie e…scusami! Davvero
sono un idiota…mi sento male. Mi hai fatto dei complimenti gentilissimi, e
leggendoli mi sembra quasi di sentire il tono di voce, la sincerità di quelle
parole, l’espressività e ciò che volevi trasmettere quando li hai scritti.
Niente da fare, mi sento un verme…no, sono un verme çAç
Silly_Lawliet : Che dire…hai
recensito un capitolo che sembrava non avere seguito. Ho intenzione di
riprendere a postare regolarmente! Spero di riuscirci, e se non ci riesco
troverò qualche addetto che rompa le scatole finché esasperata non scriverò un
altro capitolo! Grazie, davvero, per quei complimenti. Non sai quanto faccia
piacere sentirsi dire cose del genere. E davvero, spero tu possa continuarmi a
seguire…a meno che ora non mi odi a morte –molto probabile- in questo caso sei
liberissima di uccidermi *annuisce convinta* (Ps. Bel nome! >w< Anch’io adora L!
XDD)
Fexy: Continuo
con queste scuse infinite, ho intenzione di prostrarmi di fronte ad ogni utente
che segue la fic implorando perdono. Se non fosse stato per le vostre recensioni
non avrei mai trovato il coraggio di continuare. Invece eccomi qui, di nuovo con
la penna –metaforicamente- in mano. Mio Dio, quasi mi commuovo a pensare a tutti
i tuoi complimenti, e al fatto che ho abbandonato tutto così! Spero che anche
questo capitolo sia stato accettabile. E grazie, grazie davvero.
Dark Roku: Dio,
come mi sono mancate le tue recenzioni çAAAç Cioè, soprattutto “l’altra te”, che
mi fa tanto crepare XDDDD E come vedi credo tu ora non abbia più problemi a
starmi al passo, perché sono una cretina completa =__= Anche a te chiedo
umilmente scusa, e se mai potrai perdonarmi ti farei santa! Sai che alla fine,
in qualche modo sono finita con l’amare gli horror? O_O Cielo, è successo da un
giorno all’altro. Mi diverte vederli XDDD In un certo senso mentre li guardo
penso ad una parodia…o alle cose assurde che fanno! XDD E così, un altro
capitolo è andato, non è granché me ne rendo conto…ho sfruttato molto delle
frasi, rendendole forzatamente ad “effetto”. Sai, quei punti in cui uno parla,
con un affermazione e poi subito dopo si cambia scena…era per dare enfasi alla
frase, ma dubito sia andata bene XDDD Dunque mi inchino, ringrazianti e sperando
di incontrare ancora L’altra Te! çwwç
Esmeralda
La Fenice Assassina: CaraH! Grazie per
questa recenzione e… purtroppo non esiste luogo nel mondo in cui internet sia
decente =_= Sai, anch’io chiamavo i miei gestori di internet al loro Call Center
molto, molto, moooolto spesso. Perché qui la rete già va lenta, poi capita
addirittura che non c’è, e io senza non sopravvivo. Fatto sta, che gli ho rotto
talmente le scatole che hanno chiuso il Call Center!! çAAAç Mi inginocchio a te,
per questo ritardo disumano, quando mi avevi addirittura detto che attendevi il
quarto capitolo…scusa, scusa, scusa! E grazie mille!
Yuuki90: Ahhh *sospiro
affranto* rispondo anche alla recensione della mia sorellina, che probabilmente
non tornerà mai su queste pagine, e non saprà mai che ho aggiornato! Ma va bene
così, non l’avvertirò neanche sotto tortura che sono tornata all’opera. Yuu-chan
Arigatou, e non ho altro da aggiungere perché sei il supporto morale più
moraloso che conosca! >www<
LittleKairi14:
E così, grazie. Davvero! Mi riempie il
cuore sapere che ti sia piaciuta. Non sembra, ma tutti in queste situazioni sono
fondamentali, importanti. Perché forse, se non fosse stato per te non avrei mai
aggiornato. Diciamo che è un po’ opera di tutti! Perciò mi scuso, sinceramente
dispiaciuta. Sei stata così gentile! <3 E’ la prima volta che rispondo alle
recensioni in una maniera così seria. Però sono dispiaciuta oltre ogni
immaginazione! Perciò grazie, grazie, grazie.
Ja ne <3
Hima
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