Glass
skin
Non
importa quanto stia male fisicamente. Questo
irrefrenabile desiderio di dover riversare su un foglio le sensazioni
che mi
provoca quest’ampio spazio bianco che si deforma e si
contorce, ricoprendosi
improvvisamente di corvi neri che lo mangiano, facendolo crollare di
fronte i
miei occhi, è solo ed esclusivamente colpa tua.
Sì,
colpa tua, Demone
dagli occhi di ghiaccio.
Come
non mai sto trovando difficoltà ad uscire da questo
vortice che mi ha inghiottita. E’ un vortice dove tu sei
presente sempre,
eternamente, dolorosamente, con quella vita di metallo che prego ogni
volta che
raggiungo il limite.
“Prego per la mia
dolce vita di metallo. Per la mia morte”.
Così,
Takanori, nella mia immaginazione, offuscata dalle
lacrime, dalla tua immagine, sei tu a recidermi senza fermarti, come invece ho
fatto
mille volte, fissando il tuo katakana che disegno in continuazione
sulle
braccia.
Sono
solo tre giorni che il tuo volto mi ossessiona
ancora di più, perché ancora di più mi
sembri diverso, in queste foto. Perché
ancora di più vorrei il mio Takanori,
quello a cui voglio ridare le due ‘madri’ che ha
perso. Quello che mi fa
guardare questi corvi che volano alti nel
surreale bianco con infinita
ed angosciante tristezza. Questa voce che
ho scoperto solo ora, grazie ad un’altra anima angosciata,
sta cantando ciò che
io non posso dirti, nonostante ci provi con tutte le mie forze,
richiamando
tutte le mie speranze. La sento impossessarsi delle mie orecchie senza
pietà,
imprimendo nella mia mente la tua espressione furba, per cui anche
stanotte
voglio annegare nell’oceano immenso e buio che creo io
stessa, per me stessa.
Per la me stessa che vuole non dar spazio alla realtà cui la
mia guida
perfetta mi dice di far
fronte.
Eppure,
Takanori, a me la realtà non interessa. Quando
poi torna prepotentemente a distruggermi, con un nuovo pugno nello
stomaco, la
colpa diventa tua, come è sempre stato. Perché
sei tu
la causa dei miei mali, mi ripeto.
Se
tu ti guardassi attraverso i miei occhi, Takanori,
capiresti quale corvo più nero di altri stavo per sfiorare,
e quanti altri
sarei disposta decisamente a raggiungere, per te. Ma sono solamente
macchie
nere in questo illimitato spazio bianco, che si contorce e si disperde
in mille
frammenti taglienti, pronte ad ingannare me stessa, grazie alla mia
volontà di
volerti vedere come la motivazione su cui scaricare la mia
incontenibile voglia
di provare tristezza, per un motivo che mi è tuttora
sconosciuto.
“Un luogo”.
Takanori, se solo potessi contarli tutti quelli che ho immaginato
grazie a te,
grazie a dannate favole che racconti.
“I sogni sono
eternamente sogni. La serenità è sempre nei
sogni”. I sogni sono
eternamente sogni, Takanori. E tu, stai diventando più
grande, più pericoloso,
di quello scempio che ho creato prima dei tuoi occhi. E la
serenità, la
serenità che provo nei sogni fatti di parole da me stessa
plasmati, la provo,
non avendola comunque mai conosciuta completamente. Non avendo mai
conosciuto
te, demone
dagli occhi di ghiaccio.
Mi
soffermo ad ascoltare i tuoi respiri in questa canzone
che non avrei mai pensato avrebbe potuto accompagnare il mio solito
dolore
della mia solita ‘normalità’. La mia
solita normalità di cui, un anno fa, ho
ammesso che ti sei impossessato.
E
invece, si è impossessata di questa
‘normalità’, solo
la mia mente, di cui tu sei una parte per la quale dico di soffrire
infinitamente e di rinunciare a tutto. A
tutto. A tutti. A me stessa.
L’ansia
che provo ora, nel vedere il tempo scorrere così
velocemente, scandito da queste parole che mi si cuciono addosso in un
abito di
corvi neri, mi prende all’improvviso, quando mi si parano
davanti cinque
immensi spazi bianchi, di cui tu sei l’unico che davvero non
ha fine.
Linda's notes: Si vede che non stavo bene quando l'ho scritta, eh?
Mmmh... le ultime righe non sono il finale. Ho smesso di scrivere
quando ho smesso di delirare.
Beh, che dire? Penso che questa one-shot parli da sola. Ero anche molto
indecisa se postarla o no.
Colgo l'occasione per ringraziare la mia NipotaH, Denki Garl,
e poi mia moglie. Quella sera, quando l'ho scritta, è stata
costretta ad ascoltare i discorsi più deliranti che avessi
mai fatto. Perdonami, gioia, perdonami.
Recensioni sempre gradite! ^^"
Chu chu~
Kisu X*
Linda~
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