Sono tornata… scusate il
ritardo!
Ero un po’ combattuta se
rispondere alle recensioni o no visto che è passato un sacco di tempo,
così ho deciso di rispondere a tutte le domande che mi avete fatto
insieme in modo da chiarire dubbi e curiosità tutto in una volta:
Riguardo il campo di grano in cui
si materializza Bella nel capitolo precedente non sì sa cosa fosse! Non
centra niente con il mondo dove si trova quella tonna di Bella
(l’originale intendo)!:D
Riguardo a Nathe in questa storia
non avrà alcun potere … almeno per ora poi… chissà! (Oddio, mi
sbilancio sempre troppo quando rispondo!:D)
Riguardo ai viaggi nelle
dimensioni… chi ci ha letto un indizio per il sequel ci ha visto
giusto! Chi l’ha visto come l’inizio di qualcosa di non buono, ci ha
visto giustissimo!!XD
Lady_Violet mi ha domandato se
Bella rimane vampira viaggiando tra i mondi! È ovvio! Lei rimane sempre
la stessa, cambia solo il luogo attorno a lei!
Infine: molte di voi mi hanno
chiesto di avvisare quando avrei iniziato a postare il sequel, ma
siccome mi è un po’ difficile avvisare tutte ho deciso di fare così!
Potete lasciare Becoming Bella tra le Preferite, seguite o ricordate e
quando posto il primo capitolo del sequel scriverò un avviso lì!
Voi vedrete l’aggiornamento e
troverete il link della nuova storia!
Che ne pensate? Sono meglio di
MacGyver!!:D
Vi lascio all’ultimo capitolo, che
non ho intitolato “Epilogo” solo perché volevo fare l’originale!:P
CAPITOLO
44 - L'INIZIO DI UNA NUOVA VITA -
Era passata una settimana dalla mia trasformazione e dalla nascita di
Nathe e la casa era un vero e proprio inferno.
Non solo erano presenti tutti i Cullen, ma a loro si erano aggiunti
anche i Denali venuti apposta per vedere il primo figlio naturale di un
Cullen venuto alla luce.
Ed infine… c’era Jacob!
<< Bella ma lui deve stare per forza qui? Stà appestando la casa!
>> sbottò Rose quando Jacob entrò nella cameretta di Nathe con
l’intenzione giocare con lui.
Da quando era nato infatti il mio migliore amico aveva passato più
tempo a casa nostra che a La Push.
Non avevo capito molto bene la ragione della sua presenza, in fin dei
conti a Jake non era mai piaciuta l’aria che si respirava in casa
Cullen, ma stranamente dalla nascita di mio figlio questo suo problema
era stato accantonato per poter passare più tempo qui con noi.
Avevo cercato di chiedergli il motivo di tutto ciò o di scoprire
qualcosa da Edward ma entrambi mi avevano sempre risposto con frasi del
tipo: << a tempo debito ti spiegheremo! >>
<< Senti Biancaneve ossigenata non costringermi a venire ad
abbracciarti! >> rispose Jake con un ghigno sardonico stampato in
viso mentre si accucciava pronto a balzarle addosso
<< cosa?! No! Che schifo! >> urlò Rose teatralmente e con
una velocità tutta sua corse fuori dalla stanza ridendo.
Perché era questo il loro rapporto!
Fingevano di odiarsi e si punzecchiavano continuamente, ma in realtà la
vicinanza li aveva portati a volersi bene!
Fu proprio quel pomeriggio, mentre il mio piccolo era in giardino
insieme a Irina, Tanya e Kate a giocare che sentì bussare alla porta.
Mi irrigidì, infastidita come al solito quando accadeva qualcosa di
inaspettato.
Ma non fù solo il rumore in sé a mettermi in allerta:
Un profumo…
Un profumo che definirlo paradisiaco sarebbe stato troppo poco.
<< Bella! >> mi chiamò Edward ad alta voce quando mi vide
abbandonare la posizione rigida e dirigermi decisa verso la porta di
casa dietro la quale si nascondeva la sorgente di quel delizioso aroma
<< No! Aspetta…Fermati! >>
E a quelle parole con uno scatto repentino si posizionò dietro di me e
mi afferrò con forza per la vita nel tentativo di portarmi indietro ed
allontanarmi…
Fu del tutto inutile.
Sapevo di essere momentaneamente più forte di Edward ma non avrei mai
immaginato così tanto!
Con assurda facilità mi divincolai dalla sua presa e lo sospinsi
istintivamente lontano da me facendolo andare a sbattere contro una
cassettiera all’angolo della stanza che a contatto con mio marito si
distrusse, mentre continuavo la mia marcia verso la porta.
Mi fermai solo a pochi passi del portone ma non fu una mia scelta…
Attorno a me si erano infatti nuovamente avvolte le braccia pallide e
muscolose di Edward, ma questa volta ad esse era stato aggiunto un
ampio e scuro petto nudo che mi si bloccò davanti…
<< Jake levati! >> gli intimai ringhiando
Ma lui non mi ascoltò e mi avvolse con le braccia la vita in modo da
limitare i miei movimenti mentre Edward mi bloccava i polsi dietro la
schiena in una presa ferrea.
<< Bella, cerca di concentrarti! Non seguire la scia che senti!
>> sussurrò mio marito al mio orecchio cercando di farmi
ritrovare la calma.
Diceva che non dovevo seguire la scia…
Ma si rendeva conto di quello che mi stava chiedendo?
<< amore lo so che ti sembra impossibile resistere, ma
concentrati! È tuo padre!! Non lo senti? >>
Quando sentì quelle parole mi fermai e smisi di fare resistenza.
Mio padre?
<< C-Charlie >>
Sentire il suo nome sulle labbra me lo face ricordare maggiormente.
Mio papà era dietro quella porta…
Era vento per parlarmi, era venuto per vedermi…
E io avevo desiderato nutrirmi di lui.
Una sensazione di vergogna mi pervase il corpo, facendomi barcollare e
crollare tra le braccia di Edward
<< Non è colpa tua amore… non prendertela con te stessa! >>
<< Edward… >> mormorai con voce spezzata…
Mi sentivo un mostro!
Jacob rimase a fissarci in silenzio finché non scambiò un occhiata con
mio marito e silenziosamente uscì dalla porta per andare incontro a
Charlie.
Intanto Edward mi spinse a sedermi sul divano e mi strinse a sé.
<< non pensare di essere un mostro, non è così Bella!... è colpa
nostra tesoro, mi dispiace! >>
Lo fissai negli occhi, non capendo le sue parole.
Come faceva ad essere colpa sua?
Ero io che in presenza di un uomo, per di più mio padre, non ero
riuscita a trattenermi!
<< io e Jacob vedendo che ti controllavi abbastanza bene in
questo periodo pensavamo fossi pronta per incontrare Charlie…
Era così impaziente di vederti e di vedere Nathaniel che Jacob ha
pensato di controllare come ti comportavi e decidere se fosse stato
opportuno fartelo incontrare! >>
<< Charlie sa di Nathe? >> domandai stupita
Edward sorrise e potrei dire senza sbagliarmi che il suo sguardo
manifestava tutto il suo orgoglio di padre
<< Certo Bella! Prima della trasformazione hai chiesto a Jacob di
spiegare a Charlie la situazione, e lui l’ha fatto!
Avevi ragione, tuo padre ha una mentalità molto aperta e anche se con
qualche difficoltà iniziale è riuscito ad accettare il tutto…
Ma era comunque preoccupato per te e così ha chiesto a Jake di
sorvegliarti e di tenerlo aggiornato sulla tua vita e quella di nostro
figlio…
Sapeva che io non mi sarei ai allontanato da te e così a chiesto a
Jacob di fare da intermediario!>>
Rimasi shockata a quella notizia
<< Perché non me lo avete detto prima? >>
<< perché se avessi saputo che tuo padre era a conoscenza della
tua nuova natura e di tuo figlio avresti voluto andare subito da lui,
testarda come sei, e non saresti riuscita a resistere al suo odore… hai
viso ciò che è capitato poco fa! >>
Abbassai il capo sentendomi colpevole a quella costatazione
<< non è colpa tua Bella, non pensarlo mai! Con il tempo sarà
tutto più facile, devi avere pazienza! >>
Ma io avevo comunque paura, non volevo finire in futuro per uccidere
per errore qualcuno a causa della mia poca resistenza, specialmente se
quel qualcuno era una persona a me vicina…
<< non lo permetterei mai amore mio! >> rispose Edward al
mio pensiero.
<< Charlie ti chiedo solo di non fare movimenti bruschi o gesti
azzardati… sai per non irritarla!
e non alzare la voce, tende ad innervosirsi quando il tono e troppo
alto e…
Ah non cercare di abbracciarla… potresti ritrovarti senza braccia!
>>
Sentivo dalla stanza adiacente Jacob spiegare a modo suo a Charlie come
comportarsi in mia presenza
<< pensa che sono un creatura orribile vero? >> domandai
angosciata ad Edward
<< in questo momento l’unica immagina che riempie la sua mente è
BigFoot, quindi direi che aspettandosi il peggio non verrà deluso
quando noterà che sei semplicemente diventata più bella! >>
Sorrisi al suo complimento velato e poi lasciandomi avvolgere dalle sue
braccia entrai titubante nella stanza dove si trovavano il mio migliora
amico e mio padre.
Il profumo sembrava aver impregnato ogni angolo della camera
<< trattieni il respiro.. >> mi sussurrò Edward all’orecchio
Feci come suggeritomi e quando arrivai davanti a Charlie, Jake mi prese
per mano.
Da un occhio esterno poteva sembrare un gesto dolce ma dalla stretta
capivo che Jake era pronto a staccarmi il braccio nel caso avessi
tentato di attaccare Charlie.
<< B-Bella…sei tu? >> domandò Charlie fissandomi con uno
sguardo misto tra lo spaventato e lo stupito.
Fece il gesto di alzarsi in piedi ma poi, probabilmente ricordando le
istruzione colorite di Jake, si rimise a sedere.
Annuì cercando di evitare di parlare e consumare la poca aria che
trattenevo nei polmoni.
<< sei… sei così…. diversa! >>
Mi venne da piangere vedendo la sua espressione sofferente.
Poteva capire, poteva accettare, ma sapevo che vedermi così lo faceva
stare male!
<< lo so… >> sussurrai con la voce piena di dolore
Edward aumentò la stretta.
<< era proprio necessario? >> domandò questa volta rivolto
a mio marito
<< Charlie, io e Bella siamo destinati a stare insieme e questo
era l’unico modo…
Mi creda ho cercato in tutti i modi di evitarlo ma eravamo arrivati ad
un punto dove l’unica soluzione possibile era la sua trasformazione…
>>
<< ma ne è valsa la pena, Charlie! >> aggiunse Jake con un
sorriso cercando di alleggerire la tensione che si stava creando.
In un momento senti la stretta di Jake sciogliersi e vidi il mio amico
dirigersi ad una porta laterale della stanza vicino la quale si trovava
Esme con tra le braccia il mio piccolo fagottino che giorno dopo giorno
diventava sempre più grande.
Jake lo prese agilmente e poi lo portò da Charlie il quale un po’
impacciato se lo fece mettere tra le braccia e istintivamente cominciò
a farlo dondolare fissandolo meravigliato mentre il mio angelo gli
sorrideva contento.
Quella immagine così dolce ebbe la capacità di commuovermi e in quel
momento la presa stretta di Edward si sciolse e si trasformò in un
abbraccio affettuoso.
<< Dio Bella…ti assomiglia così tanto! >>mormorò papà
mentre continuava a fissare rapito Nathe che giocherellava con il suo
distintivo di sceriffo
<< gli occhi sono di Edward >> lo informai io ma poi me ne
pentì quando lo vidi alzare gli occhi e fissarli su mio marito i
cui occhi erano di qualsiasi colore tranne che verdi.
Lui non disse nulla ma potevo capire benissimo anche se non avevo il
potere di leggergli nella mente cosa stesse pensando: <<
preferisco non saperli certi particolari! >>
Passammo l’intera giornata con Charlie che rimase con noi finché
Nathaniel non gli crollò addormentato tra le braccia.
Fu bellissimo vedere mio papà giocare con lui, combattere per
convincerlo a fargli bere il latte e infine metterlo nel culla a
dormire.
Charlie ci sapeva fare con i bambini… non l’avrei mai detto!
Se però fu meraviglioso per me stare così vicino a papà, fu altrettanto
stressante e difficile!
Non contai quante volte lo guardai in modo dichiaratamente minaccioso o
quante volte mi ritrovai inaspettatamente a ringhiargli contro…
Fortunatamente lui era troppo concentrato sul piccolo che si trovava
tra le sua braccia per notare il mio comportamento aggressivo, ma
questo non passò inosservato agli occhi di Edward o di Jacob che ogni
vota mi coglievano in fallo mi afferravano bruscamente o mi facevano
allontanare con una scusa qualsiasi per permettermi di ritrovare la
lucidità lontano da quel profumo delizioso che mi sembrava impregnare
ogni angolo della casa.
Più passava il tempo più notavo quanto la mia nuova natura si faceva
sempre più largo in me sopraffandomi e rendendomi a volte schiava degli
istinti.
Fu per questo motivo che dopo un mese dall’incontro con Charlie decisi
di affrontare un importante argomento con Edward.
Era difficile, tremendamente difficile… ma necessario!
<< Edward voglio partire! >>
Se lo aspettava.
Probabilmente nonostante i miei sforzi nelle ultime settimane era
riuscito ad ascoltare i dubbi che tormentavano la mia mente.
Mi prese per mano e mi accompagnò sulla poltrona di legno bianco nella
veranda della villa dei Cullen…
Quel giorno d’estete il sole sembrava riuscire a superare la folta
coltre di nubi e i suoi raggi facevano brillare la nostra pelle
rendendo il tutto quasi surreale.
<< non ti chiederò di pesarci bene o se ne sei sicura… sò che
stai pensano da molto tempo a questo e sò che è la decisione
giusta: per Charlie, per Nathe, per me… ma soprattutto per te! >>
<< ho bisogno di abituarmi Edward… Jasper ormai ha superato i
suoi problemi con la resistenza e io mi sento l’ultimo anello della
catena! >> confessai vergognandomi della mia debolezza
<< è solo questo il problema Bella? Sai che non è un problema per
noi occuparci di te! >> domandò tranquillo accarezzandomi i
capelli resi più chiari dal sole
<< no, non è solo questo!... Nathe cresce ad una velocità
impressione, come farò a prendermi cura di lui se ho costantemente
bisogno di essere tenuta sott’occhio da voi?
Io voglio accompagnarlo al primo giorno di scuola, voglio che incontri
mio padre senza che senta i miei ringhi di sottofondo, voglio imparare
a controllarmi! voglio non essere più irascibile per qualsiasi cosa..
voglio poter pensare a tutto e non più solo al sangue!
E voglio farlo prima che Nathe diventi abbastanza grande per capire!
>>
Edward annuì capendo la mia necessità di ritrovare quell’equilibrio che
dopo dalla mia trasformazione era venuto a mancare.
<< ho parlato con Carlisle in questi giorni… sentendo i tuoi
pensieri ho ritenuto fosse meglio organizzarmi!
All’inizio desideravo che tu finissi il liceo e prendessi il diploma ma
mi rendo conto che ora come ora non è possibile, quindi ho pensato che
potremmo andare a Denali.
Lì c’è una casa disabitata in cui ho soggiornato assieme al resto della
famiglia nel periodo precedente il nostro arrivo a Forks…
Potremmo andare lì! Senza gli altri… solo noi tre, come una vera
famiglia! >>
Non avevo pensato all’idea di poter partire senza Carlisle, Esme e il
resto della famiglia…
Era proprio per questo motivo che avevo avuto paura ad affrontare il
discorso in precedenza, mi sentivo in colpa all’idea di modificare la
vita di tutti a causa della mia indole irascibile e violenta.
Ma l’idea di noi tre da soli mi piaceva!
Avrei potuto stare con Edward di nuovo come nel periodo trascorso a
Isola d’Esme… solo noi due e il nostro piccolo Nathe.
<< sei sicuro che non ti dispiacerà allontanarti dagli altri?
>>
<< Bella non saremo così tanto lontani! E poi sarà solo per
qualche anno… potranno raggiungerci quando vorranno e se vorrai vedere
tuo padre o Jake non sarà così difficile per noi tornare a Forks!
Io voglio solo il tuo bene amore mio e voglio che tu superi questa fase
della tua nuova vita in tranquillità, senza il timore di fare male a
nessuno… soprattutto alle persone a cui vuoi bene! >>
Aveva ragione, era necessario mettere un po’ di lontananza tra me e gli
umani in questo momento…
Per ritrovare me stessa, per accudire e crescere nel modo migliore mio
figlio e per non perdermi e allontanarmi da Edward!
<< Allora partiamo? >> domandai con un sorriso timido
<< Partiamo! >> disse lui prendendomi per la vita e
baciandomi con amore.
La Volvo di Edward non era stata mai più piena!
Sapevo che avevamo abbastanza soldi per ricomprare tutti i vestiti e i
mobili che nella nuova casa ci sarebbero serviti, ma c’erano cose a cui
non avevo potuto rinunciare dal portarmele dietro:
La mia tanto odiata giacca a vento nera in stile becchino che mi aveva
portata a fare amicizia con Alice già dal nostro primo incontro;
Una piccola parte della carrozzeria arrugginita del mio Pick-Up;
Il vestito Bordeaux in stile impero che avevo indossato al ballo di
fine anno quando ancora fingevo di essere incinta per avere una buona
scusa per sposare Edward;
I tacchi a spillo in vernice rossa da perfetta Dorothy del mio addio al
celibato;
Il mio abito da sposa.
Erano cose inutili, oggetti che non avrei mai più indossato né usato…
ma non importava.
Erano parte importante di un passato che con il trascorrere dei giorni
faticavo sempre più a ricordare ma che mi servivano per rammentarmi che
prima del vampiro, prima del essere assetato di sangue, c’era stata una
persona.
Una persona semplice, umile e forse un po’ matta, che il destino aveva
portato in qualche modo a far innamorare di qualcuno che non avrebbe
mai neanche creduto esistesse, ma che invece si era dimostrato la
realtà più bella in assoluto.
Fu con quel pensiero che mi avvicinai alla macchina stracolma
all’interno della quale il mio piccolo bambino giaceva sul seggiolino
addormentato, e mi girai a fissare per un’ultima volta quella
meravigliosa villa bianca dalle grandi colonne romane e il prato
inglese e davanti alla quale la mia famiglia mi stava attendendo per
salutarmi.
Alice, la mia piccola e pazza folletta; Rose, che senza sapere come era
riuscita a diventare la mia migliore amica nonostante tutto; Emmet e
Jasper che anche con la lontananza mi avrebbero presa in giro per
qualsiasi cosa…
Carlisle, Esme la mia unica e vera mamma; e poi Charlie, quello che
orma avevo imparato a considerare mio padre a tutti gli effetti,
e infine Jake…
Il mio Jake che mi aveva fatta per così tanto tempo ridere, arrabbiare
e fare cosa spericolate che solo con lui potevo fare!
Non riuscì a trattenere un singhiozzo strozzato all’idea di separarmi
da tutti loro…
<< suvvia Bellina! Mica stai partendo per il Giappone… ci
rivedremo presto! Magari quando sarai un po’ più in forma e smetterai
di ringhiarci contro come un cane assatanato! >> mi prese in giro
Emmet
<< ma quale cane assatanato… Bella è un barboncino! >>
continuò Jacob
<< io direi più un Chiwawa… ha anche gli occhi un po’ sporgenti!
>> spalleggiò Jasper con un ghigno.
A quel punto non riuscì a trattenermi e scoppiai in una risata seguita
a ruota dall’intera famiglia.
Li amavo..
Li amavo alla follia… non sarei stata nulla senza di loro!
Fu con quel pensiero che salì in macchina e mandai un bacio a tutti
loro che mi fissavano con uno sguardo misto tra felicità e malinconia.
<< sei pronta amore mio? >> mi domandò dolcemente Edward
prendendomi per mano e aspettando il mio assenso per partire.
Annuì rivolgendogli un sorriso.
Fu così che io e la famiglia che assieme ad Edward avevo creato,
partimmo verso la nostra nuova vita…
Una vita diversa, a volte facile, a volte più difficile… ma sempre vita!
Ho amato immensamente la mia umanità… ma ho preferito Edward ad essa e
di questo, sono sicura, non mi pentirò mai per il resto della mia
esistenza.
FINE.
……. per ora.
Ragazeeeeeeeee!!!
Oddio è stato difficilissimo!
So che sono in super-mega ritardo
ma il mio inconscio non voleva proprio mettere la parola “Fine” in quel
maledetto foglio Word!
Non ci posso credere…
Ho finito!
Finito-finito…
Fine, Caput, Asta la Vista, Adios,
Sàionara, Au Revoir!
Insomma… fine!
…
Piango!ç___________ç
Che dire.. GRAZIE!
Grazie a tutte le 271
persone che hanno seguito questa ff, che l’hanno commentata, che
l’hanno amata, che l’hanno anche odiata, massì!
È da esattamente un anno che
scrivo questa storia e oggi per pura casualità mi sono ritrovata
a postare l’ultimo capitolo esattamente nel luogo in cui un anno fa
avevo postato il primo!
È un grande traguardo per me!
Non credevo nemmeno di arrivare a
questo punto, non credevo neanche che l’avrei finita, invece mi sono
innamorata della storia più passava il tempo, più i capitoli
avanzavano, più i personaggi evolvevano, e ho trovato nello scrivere
una valvola di sfogo bellissima!
Sono contenta!
Spero che la fine non abbia deluso
nessuno, ma ricordo… questa non è la fine!
Presto inizierò con il sequel che
spero piaccia come il primo!
Via abbraccio!
Baci a tutte e grazie per la bella
compagnia! :D
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