Le prima settimane di scuola non furono poi cosi spiacevoli,
Albus cominciava a stringere amicizia con Liliam ed Eff, le lezioni si
dimostravano molto interessanti, complicate si, ma anche interessanti,
aveva già imparato un po’ di cose e passava le
giornate ad esercitarsi negli incantesimi, soprattutto in quelli che
gli riuscivano di meno.
Erano passate tre settimane da quando era arrivato ad Hogwarts ed era
arrivato alla conclusione che fosse ora di scrivere ai genitori, quindi
una sera in sala comune si mise in un angolino e con piuma e pergamena
iniziò a scrivere la missiva:
Cari mamma e
papà,
Come state? Io me la
passo bene
Scusatemi se vi scrivo
solo ora, ma queste tre settimane sono state piene di corsi e mi sono
dovuto metter sotto per restare al passo.
Volevo dirvi che alla
fine sono stato smistato nei Grifondoro (per fortuna) e avvisa lo zio
Ron e la zia Hermione che se non lo sapessero già anche Rose
è capitata nella stessa casa!
Comunque le lezioni sono
abbastanza dure, ma alla fine piacevoli, stiamo imparando un sacco di
cose e finalmente sono in grado di lanciare un Lumos quasi perfetto!
Ahh volevo dirvi che ho
fatto amicizia con due ragazzi, uno si chiama Eff ed è della
mia stessa casa, mentre l’altra è una
corvonero… sono molto simpatici;
Anche se devo dire che
all’inizio è stato difficile ambientarsi,
soprattutto perché quando hanno saputo che sono il figlio di
Harry Potter, hanno cominciato a bombardarmi di domande (pà
non pensavo fossi una cosi grande celebrità!!!!); Comunque
ora sembra che le cose vadano meglio, la curiosità man mano
sta svanendo ed io finalmente mi godo un po’ di pace!
Vabhe ora vi saluto, la
cena mi attende
Un bacio
Albus Severus Potter
PS: James mi ha
obbligato (non vi dico come) a salutarvi, dice che è troppo
impegnato con i compiti per trovare il tempo di scrivere, anche se
secondo me è preso da una grifondoro che ha conosciuto,
visto che passa tutto il tempo andandogli dietro.
Finito di scrivere scese di corsa diretto alla guferia per mandare la
lettera tramite un gufo; Lungo la via non c’era
più nessuno, tutti stavano già in sala grande a
cenare “uff” sbuffò.
Arrivato, salì le scale ed entrò, scelse un gufo
a cui legò alla zampetta la pergamena e lo fece volar via
dalla finestra.
Restò qualche minuto fermo ad osservare il gufo sparire
all’orizzonte per poi scappare da quel posto, visto e
considerato che puzzava terribilmente per la presenza degli escrementi
di tutti i gufi.
Uscì, prese un bel respiro e senza pensarci due volte si
diresse verso la sala grande per andare a cenare;
Il sole era del tutto tramontato e la strada era buia illuminata solo
dalla luce della luna e da qualche stella.
Avanzava a passo veloce cercando di non inciampare nelle radici degli
alberi che sporgevano fuori dal terreno, ma alla fine la caduta fu
inevitabile.
Poom
Un gran botto e cadde per terra di faccia –ouch- disse
massaggiandosi il naso, si rialzò in piedi e si aggiusto i
vestiti sporchi di terriccio, quando abbassando gli occhi su
ciò che lo aveva fatto inciampare, vide un cadavere.
Albus sbiancò, restando per un paio di minuti in silenzio a
guardare il volto sporco di sangue di quel ragazzo, aveva il collo ed i
polsi dilaniati; con le lacrime agli occhi, spaventato, decise di
correre al castello per avvisare i professori.
Per sua fortuna a metà strada tra la guferia e la scuola
incontro Neville e stravolto gli andò vicino
–Ne..Neville- iniziò a balbettare dandogli del
tuo, visto che lo conosceva bene ed erano fuori orario di scuola
–c’…c’è un
ragazzo…- iniziò a piangere –mm
… mmorto- sussurrò l’ultima parola.
Neville inizialmente non capiva ma alla parola
“morto” si fece accompagnare sul luogo.
Vedendo il macabro spettacolo Neville puntò la bacchetta
verso il cielo e una luce rossa scoppiò tra le nuvole per
avvisare gli altri insegnati che c’era bisogno di aiuto.
Dopo qualche minuto arrivarono la professoressa McGranit e il professor
Lumacorno (docente di pozioni).
-Neville cosa succede?- chiese la professoressa prima ancora di notare
il cadavere e quando lo fece, portò le mani alla bocca
shoccata
Lumacorno si avvicinò – Cosa? Come è
successo? Chi è stato?- chiese senza togliere lo sguardo dal
corpo inerme –è Mark Davidson quarto anno
tassorosso…-.
Neville rispose –Non so cosa sia successo…ho
incontrato Albus nel giardino e mi ha informato di ciò che
aveva visto- disse il professore mettendo un braccio intorno alla
spalla di Albus che continuava a piangere
-Potter mi sai dire cosa è successo qui?- chiese la McGranit
scrutandolo in attesa di risposta ma Albus scosse solo la testa senza
emettere suono.
-Minerva… è sotto shock, è meglio che
lo riaccompagni nel suo dormitorio…- disse Neville
–domani riaffronteremo il discorso-.
La preside annuì d’accordo e il piccolo grifondoro
e il professore di erbologia si allontanarono diretti al castello,
lasciando il professor Lumacorno e la McGranit soli, con il cadavere
illuminati da quella luce rossa che inquietante illuminava il cielo.
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