Solitudine.
Freddo.
Freddo agghiacciante come il fitto
silenzio che regna nella sua testa.
Un
freddo
prolungato, un freddo che fa parte della sua vita da un tempo ormai
indefinito.
Un
ghiaccio
che è riuscito a fargli dimenticare per un lungo attimo ogni
cosa, anche il suo
nome, facendolo sentire per l’ennesima volta solo.
Solo nella sua
malinconia: maligna e prorompente, solo
nel suo dolore.
Si
chiede da
quanto tempo è ridotto in questo stato, da quante ore
è sepolto sotto le
lenzuola del suo letto.
Il letto della loro
camera. Le
coperte
profumano di vaniglia, sono tiepide, capisce che non è
andato via da molto.
Billie
Joe
stringe a sé il lenzuolo, in un invano tentativo di
proteggersi dalla paura che
a piccoli passi si sta facendo strada nella sua mente, nei suoi occhi,
nel suo
cuore.
Chiude
gli
occhi, sperando con tutto se stesso che si tratti di un orribile sogno,
ma
riaprendoli con un pizzico di terrore, non può far a meno di
mormorare un
insulto. Se
solo fosse
stato sveglio, avrebbe potuto proibire a Mike di andarsene, andarsene
via da
lui. Billie non vuole mai rimanere solo.
Billie
da un
po’ di tempo ha paura di ogni cosa. Sono infinite le sue
paure, ma ciò che lo
terrorizza è il futuro.
Ha
paura quando la mattina apre gli occhi. Un nuovo
giorno, frustrante e monotono, come sempre.
End.
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