Nadia sconvolta, sa che nella vita ormai, tutto può accadare,
però quello che è successo ha oltrepassato il limite del
comprensibile, adesso pensa.
Quella
voce aveva ragione!
Il mio cane è morto, mentre mia madre no, lui ha
detto in sogno che lei dormiva, e questa mattina si è svegliata.
Quell'essere esiste davvero, tutto quello che era accaduto la sera prima in sogno si era manifestato.
Come mai?
Perchè succedeva tutto questo?
Qualcosa nell'aria stava cambiando, l'atmosfera era diversa e ogni giorno avvenivano fatti atroci in tutto il mondo.
Può un corpo umano prendere subito fuoco e diventare cenere nel giro di pochi secondi?
Un po' di ceneri, di ossa e molto fumo, è tutto quello che resta di un
essere umano dopo una combustione spontanea.
C'è una spiegazione scientifica del fenomeno?
A casa mia c'e' ancora la macchia sul pavimento, ma tutto è stato solo un sogno.
Di chi era quel corpo?
Era imprigionato dentro il corpo della formica, che cosa strana!
Nadia rinunciò ad andare dalla sua amica Rosy a studiare per cercare l'uomo del faraglione, lui sicuramente sa.
Deve
parlargli, deve capire cosa c'entra lei con tutto questo e perchè le
sono accaduti quegli spiacevoli avvenimenti, tutto questo è strano e
importante allo stesso tempo potrebbe accadere ancora qualcosa.
C'è un nesso tra la vita reale e un qualcosa di un'altra domensione.
Il
problema è come raggiungere quel faraglione.
Mentre cammina la ragazza pensa di prendere una barca o di affittare
un pedalò e raggiungere il faraglione, questa si è
l'unica soluzione. Lungo la strada pensava ancora all'accaduto il mare
distava a pochi chilometri da casa sua.
***
Arrivata sulla
spiaggia osservò il posto, quell'angolo di paradiso, come faceva sempre.
Vide che libere sull'asciutto c'erano solo delle canoe, i pedalò erano stati
tutti affittati, allora decise di prendere anche quello pure se non ne aveva mai
usato uno, sempre meglio di arrivarci a nuoto.
***
Il sole è forte, gli occhi sono appannati, la fatica delle braccia è immensa.
Nadia
senza sosta voga verso il mare piatto, non c'è nenche un filo di vento,
tutto è splendido e luminoso così tanto che quel posto le fa quasi
dimenticare il motivo per il quale lei adesso si trova li e sta cercando
di arrivare disperatamente al faraglione.
"Eccolo!" lo intravede.
Intravede quell'enorme scoglio roccioso a forma di torrione che emerge dall'acqua lontano dalla costa.
Ancora un ultimo sforzo e parlerà con quell'essere, questa volta non le importa se si fa vedere o meno, deve risponderle.
"Finalmente arrivata!"
Era
stata circa mezzora a remare e pensare che ieri c'era arrivata
misteriosamente, trascinata da qualcosa di sconosciuto, portata li in
pochissimi minuti.
"Dimmi che ci sei! ti prego!" disse.
Ha fatto tutto inutilmente?
Quell'essere non è più in quel magico e pittoresco posto?
Solo un gabbiano si sente, e la musica delle onde che sbattevano
sullo scoglio, l'uccello da caccia ai pesci, si tuffa verso un branco e
con le zampe ne afferra uno e lo porta su con lui.
C'e' un forte profumo di alghe, il mare quel giorno possiede anche un buon odore.
"Non c'è, inutile!" disse.
Si
gira e si dirige verso la canoa, sta per salire ma qualcosa la afferra
per il braccio sinistro. Una punta le lacera la pelle, sente entrare
dentro le sue carni qualcosa di gelido, come una pietra fredda dalla
punta accuminata.
Ha paura.
E' lui?
Si gira verso quella figura alta e pensa che adesso può vederlo.
Di
fronte a lei due occhi splendidi e felini, color oro, la pupilla
allungata quasi inestistente per via del forte rifesso della luce, lei
non prova paura anche se lui involontariamente l'ha ferita.
Gli
guarda la mano, possedeva degli artigli affilatissimi, color bianco
perla, i suoi capelli lisci e lunghi erano quelli che aveva visto ondeggiare da dietro la roccia, il
suo viso molto simile a quello del suo Max, ma sulla sua fronte un segno
color blu scuro, sembra che fosse un tatuaggio, uno spicchio di luna e
sulle guance due strisce rossastre.
"Fermati!"
"Tu dimmi sei max?"
Nadia gli dice, data la somiglianza che aveva all'immagine che ha sempre sognato e visto del suo amico.
"Si, sono io ma il mio nome vero non è Max, è Sesshomaru!".
Non è possbibile!
Chi
ha di fronte è davvero il suo Max?
Allora lui non è mai stato lo
spirito di un ragazzo, le ha sempre mentito, adesso è un qualcosa di
cui non sa la vera natura.
E' un demone?
"Max...! E'
importante, sono venuta fin qui per questo. Sttanno accadendo delle cose
incomprensibili che non capisco e sento che deve succedere ancora tanto
e ho paura. Voglio evitare tutto questo!" disse, gettando tutto quello
che aveva nell'animo turbato da quegli avvenimenti, tutto di un fiato come se si volesse liberare dal peso che ha dentro.
"Calmati! Insieme capiremo, e insieme lotteremo!"
Max
prende la mani della giovane, la guarda fissa neglio occhi, le mani di
Nadia tremano, sembra stranita, quell'essere che non si faceva
avvicinare adesso le sta così vicino, le accarezza i capelli e socchiude
gli occhi, si avvicina le sue labbra sensualmente al suo orecchio destro e le susurra
qualcosa.
"Prima pensiamo a noi Nadia! Quante volte hai desiderato di avermi, adesso sono qui e ho un corpo."
Non è possibile!
Non poteva essere Max lui non era così sfacciato, non va, non sentiva la presenza del suo amico, in lui c'e' qualcosa di estraneo.
"Io Max, non ho mai pensato di averti." la ragazza chiarì.
"E allora perchè non hai un ragazzo? Tu hai sempre pensato a me."
Ne era certa adesso.
"Tu
non sei Max! Lui sa perchè non ho un ragazzo." in parte quell'essere
aveva ragione ma voleva metterlo alla prova, voleva capire.
"Ma dai Nadia, tu ami me!" "Vero?" Sgranò gli occhi come se pretendeva che lei le dicesse si.
Max
adesso è ancora più vicino, l'afferra per la vita la tira a se con forza, si
avvicina alle sue labbra, vuole prenderla, vuole averla vuole...
***
Un
lampo azzurro divide quel colpo cadono brandelli di carne
putrefatta a terra e sulle braccia di Nadia, che non riesce ancora
capire cosa sia successo e chi era quella figura, e si tira indietro disgustata.
"Adesso ruba i resti del cimitero per creare le sue pedine!"
"Come sei caduto in basso Naraku!"
Rinfodera la spada e si gira, Sesshomaru da le spalle alla ragazza.
Nadia
guardando quei capelli capisce che era lui l'essere dell'altra volta.
Chi ha fatto finta di essere lui?
Chi ha fatto finta di essere il suo
Max e perchè?
"Tu ti chiami Sesshomaru? Ma non sei Max vero?"
"Si, io sono l'autentico e solo, Max non so chi sia."
"Chi è Naraku? perchè accade tutto questo?"
"E' ora che tu sappia, non so perchè lui mira a te, forse sei la nuova sacerdotessa?"
"Sacerdotessa? Io?"
"La
Miko, di quest'era."
"Tutto è tornato come prima, il passaggio si è
nuovamente aperto e noi siamo tornati in questa dimensione, Nadia."
"Voi chi?"
"Demoni,
anime dannate, larve, corpi astrali, vaga tutto sulla terra, si
ciberanno degli umani e delle loro anime. Io dovevo sorvegliare il
passaggio ma qualcosa che non ricordo bene è accaduta ed adesso, questa è
la situazione. E' compito mio riportare l'ordine, tu stai indietro,
ningen!"
"Ma io non posso stare indietro, non so perchè io, Sesshomaru ci sono dentro."
"Io non do spiegazioni agli umani ma è bene che stai allerta, non so perchè anche tu ci sei dentro."
"So che il nemico adesso è ancora debole e se lo elimino ora,
non accadrà nulla." " E' da qualche anno che lo aspetto e sono
pronto."
"Non posso aiutarti in nessun modo?"
"No, stammi solo lontana."
"Ok, ma se si farà vivo?"
"Io inseguo lui, non me lo lascerò scappare, se sono io a dargli la caccia non ha via d'uscita."
Quell'essere
ha fiducia nelle sue capacità, deve essere molto forte e deve possedere
dei poteri particolari, Nadia non sa se fidarsi non lo conosce ma
queste sue parole l'hanno rassicurata. Sente una forte e chiara energia
in lui, ma non sembra una creatura sovrannaturale.
Indossa dei jeans sguarciti e una maglietta azzurra, sembrano gli
abiti che indossava Max, ma perchè li porta se non è lui?
"Dopo ridarò la vita a Aaron, tutto deve tornare come prima."
"Aaron?" pensa Nadia.
"Chi è e perchè me lo nomina?"
"Aaron è il tuo Max!"
Nadia lo fissa.
"La sua anima vaga e penso che Naraku se lo trova lo userà come esca."
"Quindi lui è un ragazzo morto, davvero?"
"Io
sono in lui, lui non è vivo, l'ho ucciso io nove anni fa, dovevo farlo
per trovare un mezzo per riportare tutto nell'ordine."
"Qualcuno doveva
essere sacrificato."
"No! Tu lo hai ucciso? Ho davanti l'assassino di Max?"
Tacque.
"Perchè
proprio lui doveva pagare?"
Le lacrime, Nadia non fa in tempo a
fermarle, sgorgano dai suoi occhi senza che lei lo vuole.
"Se
io non l'avessi ucciso forse tu non l'avresti incontrato, e poi ho il
potere di riportarlo in vita, io sono un Kami, ragazzina!"
"Un kami?"
"Una divinità, vengo dal giappone e sono venuto qui perchè in questo posto si è aperto il portale."