Buonasera!
Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma la scuola non mi lascia
un
attimo di respiro, e quando ho tempo per scrivere sono troppo stanca
anche solo
per ricordarmi come mi chiamo. Tornando al capitolo, non sono molto
soddisfatta
di quello che è venuto fuori. Sarà che
l’ho buttato giù di getto in un’oretta
scarsa (alle 21:30 di sera, quindi figuratevi cosa sarà
venuto fuori), o sarà
che i personaggi rimasti su cui scrivere (cioè praticamente
tutti) non li ho
ancora inquadrati bene, non lo so. In teoria questo capitolo sarebbe un
ridicolo tentativo di scrivere qualcosa su Ace, altro personaggio che
mi piace
molto. Come avevo sospettato, il capitolo è venuto
più corto di quello su
Peter, e sinceramente mi sto chiedendo che lo posto a fare, visto che
sono così
insoddisfatta del risultato. Senza contare che ho ributtato ancora in
mezzo
Nightmare (e che la storia sembra non avere un finale). Non so, mi
aiuta a
mandare avanti i capitoli questo benedetto demone. Della serie
“Ci sono cose
talmente stupide che non si possono scrivere. Per tutto il resto,
c’è
Nightmare.” Mah, sta a voi giudicare, commentate per favore,
mi farebbero
moooolto comodo delle critiche costruttive! Ok, vi lascio al capitolo
–
sperando che non sia così orribile come mi sembra
– alla prossima! :D (Le
risposte alle recensioni sono a fine capitolo)
"In
questo mondo tutti si innamorano di te.[…]Non vuol dire che
tutti si innamorino
subito di te, ma più ti stanno accanto, più il
loro amore per te aumenta. Si
innamorano di te, di te e nessun’altra."
Alice
in Heartland volume 1
Chapter
02: Ace
Tu-Tum.
Tu-Tum. Tu-Tum.
Era un
così bel suono, quello nel petto di Alice. Così
diverso da quello di tutti gli
altri in quel mondo. Così mutevole.
Quando
Alice sorrideva, s’intristiva, si arrabbiava o era
spaventata, qualsiasi cosa
facesse e comunque si sentisse, il battito del suo cuore non era mai lo
stesso.
Ad Ace piaceva infastidire Alice; andarle vicino e toccarla e metterla
in
imbarazzo e sentire il battito irregolare del suo cuore accelerare
ancora e
ancora e chiedersi quanto forte quel cuore avrebbe potuto battere prima
di
fermarsi.
La odiava
così tanto, quella ragazza. Andava in giro per Wonderland
inculcando a tutti la
sua idea di normale e cercando di
cambiare il mondo, ma in realtà non sapeva niente. Niente di
cosa significasse
avere il diritto di vivere solo in funzione del proprio ruolo, niente
di cosa
volesse dire sentire sempre, giorno e notte, quel soffocante ticchettio
dentro
di sé e non poterlo fermare perché il
gioco deve andare avanti. Quella stupida straniera che si
credeva
portatrice di una verità suprema non aveva idea di cosa si
provasse guardarsi
allo specchio e sapere che quel volto – quello riflesso - non
è il tuo volto,
ma quello del Cavaliere di Cuori. Alice non ne aveva idea, e non ne
aveva idea
neanche Ace. Erano tutti così dannatamente uguali, quei
ticchettii dentro di sé…come
avrebbe potuto distinguere uno dall’altro e dare un nome a
quello che provava?
…Non poteva. Così, aveva imparato a distinguere
il mondo in due categorie: le
cose che odiava e quelle che gli erano indifferenti. Non era difficile,
bastava
riuscire a distinguere quando aveva voglia di distruggere
–un orologio, immagini residue o qualsiasi altra cosa
–
e quando no.
Non era
un concetto particolarmente difficile da capire né da
mettere in pratica,
eppure per la prima volta il Cavaliere di Cuori – o Ace o uno
stupido
subordinato senza volto, non sapeva riconoscere di chi fossero quei
pensieri,
così diversi dai suoi (da quelli del suo ruolo) –
non riusciva a decidere cosa volesse
fare.
Voleva il
cuore di Alice, non c’erano dubbi a riguardo.
E volere
il cuore di Alice significava trapassarle il petto da parte a parte e
strapparle il cuore e sentirlo battere debolmente, sempre
più debolmente, fino
a vederlo fermarsi fra le proprie mani tinte di sangue.
…Non
sapeva il perché, ma l'idea non gli piaceva affatto.
Non aveva
– ancora - voglia di uccidere la straniera. È che
il suono di quel cuore era
troppo diverso, troppo nuovo per distruggerlo. È che il
suono di quel cuore era
prezioso, e anche prendendolo, cosa ne avrebbe fatto? Sarebbe stata
solo carne
sporca e marcia, una volta che avesse smesso di battere. È
che era il cuore di Alice, e senza di esso lei non avrebbe
più pianto
o sorriso né mai più si sarebbe
arrabbiata…
Alice…Era
davvero arrabbiato con lei. Era la prima volta in assoluto che gli
capitava di
desiderare qualcosa, e non poteva avere ciò che voleva.
Prendendo quel cuore
con la forza – l’unico modo di prenderlo,
l’unico che lui conoscesse – l’avrebbe
perso.
“Vedi”
gli aveva detto una volta Nightmare “Dipende tutto dal tuo
modo di interpretare
le parole. Ci sono tanti modi diversi per ottenere
un cuore, sai?”
“…Tu
non
stavi dalla parte di White?” Aveva detto Ace sorridendo
tranquillamente, nel mal
riuscito tentativo di mascherare l’irritazione e la
confusione. “Non credo che
sarebbe contento di sapere che mi dai consigli su come ammazzare
Alice…”
“Tranquillo,
non credo lo verrà a sapere. E comunque, io non sto dalla
parte di
nessuno…diciamo che credo di aver trovato in Alice un
interessante passatempo.”
Anche Nightmare stava sorridendo. “Tu, piuttosto, non hai
ascoltato neanche una
parola di quello che ho detto…Sono un demone malaticcio, io,
non posso fare lo
sforzo di ripetermi di continuo, sai?”
“…”
“Pensaci
su, d’accordo? Potresti capire come ottenere
un cuore senza prenderlo”
Aveva
detto, prima di svanire.
Ace non
si riteneva uno stupido, eppure non riusciva a capire le parole di
Nightmare.
Prendere
il cuore di Alice senza ucciderla, senza fermare il suo cuore. Era
davvero
possibile? Ricordava di aver usato molte armi, ma non conosceva quella
che gli
avrebbe permesso una cosa del genere.
Per il
momento si sarebbe accontentato di essere cosciente del proprio
desiderio,
senza uccidere Alice. Non c’erano motivi particolari dietro
questa decisione,
solo che non ne aveva voglia, di uccidere la straniera. Di sentire il
suo corpo
che diventa freddo, la sua pelle che perde colore. Stava solo
rimandando un
po’, perché – Ace lo sapeva bene
– in realtà non esistevano altri modi per
avere il suo cuore. Era solo che non aveva voglia di sporcarsi le mani
di
sangue (del sangue di Alice), quel giorno (né il giorno
dopo, né quello dopo
ancora, né mai).
Ace
chiuse gli occhi, cercando di ignorare il ticchettio
dell’orologio che aveva in
petto e richiamare alla memoria il battito del cuore della straniera.
Tu-Tum.
Tu-Tum. Tu-Tum.
Era un
così bel suono, quello nel petto di Alice.
Dopotutto
non c’era niente di male ad aspettare un po’ per
ucciderla.
…Giusto?
FINE!
Ta-daaaan!
L’avevo detto io, che era una mezza schifezza, avete letto a
vostro rischio e
pericolo xD
Angolo
dell’Autrice (altresì detta “Colei che
rovinò un bellissimo manga”):
Gloglo_96: Grazie mille
della tua
recensione, mi ha fatto tantissimo piacere! *__* Sai, credo che in un
modo o
nell’altro mi fionderò a casa tua e ti
costringerò a farmi spoiler, altro che ‘basta spoiler’!
La cosa
che mi ha fatto più piacere è il fatto che tu
abbia detto che ci ho quasi –
preso, sul passato di Peter. L’ho detto, no, che adoro il
personaggio? Per
questo ci tenevo davvero tantissimo al capitolo scorso, e ti ringrazio
tanto
per la notizia, anche se ora sono super curiosa di sapere come sono
andate le
cose.
Di coppie
che piacciono a me ce ne sono parecchie (e servono praticamente tutte
ad
eliminare pretendenti per Alice e lasciare il campo libero a Peter
– che è
l’unico che per me dovrebbe stare con Alice, anche se Julius
con le scenette
fighe mi sta mettendo in difficoltà xD), ma
c’è un solo personaggio che odio
davvero: il signorino “Blood il cappellaio che se la
tira”, che spero finisca
presto sotto un camion.
Che ne
pensi di questo capitolo? :D
MaKiCo:
Grazie mille, sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! ^^
Conan: Grazie
mille anche a te, scusa se ho aggiornato tardi ^^
Bene, io ora
vado che se mia madre mi trova ancora al pc sono morta xD
Alla prossima, ciao! ^^
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