Epilogo
-Ti sta
d'incanto.-
-La
ringrazio.-
-Il
rosso si accosta divinamente
con la tua carnagione.-
-Grazie..-
Mariko
è abituata a ricevere
complimenti, questo lo so bene. Probabilmente è da quando
è nata
che la gente le dice “oh, ma che capelli setosi!”,
“che profilo
dolce”, “che bel fisico”..
Però
non posso fare a meno di
chiedermi se lei, tutte le volte che fanno simili commenti, si senta
così piacevolmente compiaciuta.
A me non
hanno mai fatto quei gran
bei complimenti, a parte ovviamente mio padre adottivo..
Da
piccola avevo sempre qualcosa
di rotto, ed ero infangata dalla testa ai piedi.
Non mi
interessava l'aspetto
esteriore, e di conseguenza la gente mi guardava come si guarda un
animale.
Certi
dicevano che avevo subito un
trauma troppo grosso con la morte dei miei genitori.. Così
mi
picchiavano e mi sgridavano, per scuotermi.
Ma io
non ce la facevo. Mi
mancavano le carezze della mamma, la voce del papà, e i
giochi con
mio fratello.
Non
volevo più parlare con
nessuno, e così ho smesso di parlare.
Non
volevo più piangere per
nessuno che non fossero loro, così ho smesso di piangere.
Quando i
bambini del mio villaggio
mi vedevano, tutta sporca e con i capelli arruffati, si nascondevano
dietro le loro mamme. Avrei desiderato imitarli, ma io non ce l'avevo
più una mamma dietro cui nascondermi..
Nessuno
sembrò desideroso di
salvarmi da quella solitudine. Tutti mi consideravano “ormai
perduta”. Alcuni dicevano che non avrei mai più
riacquistato la
parola. Ero diventata matta. Non avrei mai trovato il mio posto nel
mondo..
Si
sbagliavano.
Ora
parlo. Ora sono felice. Ora,
con il mio kimono nuovo addosso, mi sento brillare.
E
mentre mi guardo allo specchio penso, sono
bellissima. Ma questo non mi impedisce di voler giocare nell'acqua e
di scompigliarmi i capelli nel vento.
Anche il
mio posto l'ho trovato.
Magari non è esattamente quello che si dice
“consueto”, ma è
comunque mio.
L'ho
trovato proprio quando non ci
speravo più.
-Quanto
le devo?-
-Non
essere sciocca, figliola.-
-Ma l'ha
cucito lei!-
-Il
prossimo abito che ti farò lo
pagherai.-
Sorrido
-Ne è sicura?-
-Altrimenti
non te l'avrei detto.-
-Allora
grazie.- Faccio un inchino
e esco dalla sartoria.
La luce
del sole mi colpisce in
pieno viso. Ho la sensazione che brilli solo per me.
Imbocco
la stradina di terra
battuta del piccolo villaggio guardandomi attorno.
C'è
gente felice.. Una donna
culla il suo bambino canticchiando a bassa voce una canzone. Una
giovane sposa accoglie il marito in casa, -Ti ho preparato il
pranzo.- la sento dire.
E
ancora, delle bambine giocano
per strada con delle bamboline di pezza.
Ma ci
sono anche persone tristi.
Un uomo senza una gamba, con gli evidenti segni della guerra sul
volto, si volta a guardarmi quando gli passo davanti.
Due
uomini seppelliscono il
cadavere di un ragazzo della mia età. Vicino a loro una
donna
piange, con una mano premuta davanti alla bocca per soffocare i
singhiozzi.
Volto la
testa a quella scena, e
continuo a percorrere la stradina cotta dal sole.
È
come se ne fossi fuori. Come se
vivessi in un'altra dimensione..
Quando
faccio le mie solite visite
al villaggio, mi sento come se avessi attraversato un portale magico
che mi riporta alla vita consueta.
Lo
riattraverso, ed eccomi di
nuovo nella mia dimensione.. Fatata, angelica.. Assolutamente troppo
splendida per essere vera.
Mi
accorgo di essere uscita dal
villaggio solo quando gli alberi iniziano a coprire il sole, e il
sentiero lascia il posto a lunga erba incolta.
Proseguo
verso il fitto della
foresta. Ormai la strada la conosco così bene che non mi
serve più
neanche guardarmi intorno per orientarmi.
Dev'essere
qui da qualche parte,
quel portale. Non lo vedo, ma sono sicura che sia qui.
Cammino..
per quanto? Mezz'ora?
Un'ora?
Il tempo
scivola via come l'acqua
sulle rocce..
So che
ad un certo punto sento la
terra inclinarsi gradualmente, e infine mi trovo nella famigliare
radura incolta. Dove al centro si erge la quercia secolare Furora.
Ai suoi
piedi, Aisu sta giocando
distrattamente con dei fili d'erba.
Non
appena mi vede alza lo sguardo
e allunga le braccine.
Io mi
avvicino sorridendo e lo
prendo in braccio.
I suoi
occhietti marrone chiaro mi
osservano attentamente, vagamente incuriositi. Probabilmente si
chiede come mai oggi sembro ancora più felice del solito.
Ebbene,
non c'è una spiegazione
razionale. So solo che centra con il kimono e ciò che Mariko
mi
aveva detto, un po' di tempo fa.
-Dov'è
papà?- Chiedo a Aisu.
Lui
volta la testa e io seguo il
suo sguardo.
Sesshomaru
è seduto sotto un
alberello, alla riva del torrente dove sta giocando Koori.
La luce
del sole fa splendere i
suoi lunghi capelli argentei e il suo volto in maniera quasi
innaturale.
Ecco,
forse questo rende meglio l'idea di cosa intendo per dimensione
parallela.
Mi
avvicino a lui. Ha gli occhi
chiusi ma sono sicura che non stia dormendo, ha detto che mi
aspettava.
Infatti
non appena mi siedo al suo
fianco, apre gli occhi.
-Bentornata.-
Mi dice.
Aisu si
libera dal mio abbraccio e
raggiunge il fratello.
Fino a
un attimo fa, Koori stava
giocando con l'acqua. Voleva capire perché quando la
prendeva in
mano sfuggiva via..
Aisu
sembra trovare questo gioco
noioso. Lancia un'occhiata torva al fratello maggiore, ma lui non se
ne cura.
Aisu
volta la testa e guarda in
alto. Che si sia arreso dal persuadere Koori dalla sua occupazione?
Poi
però vedo la cosa che ha
attratto la sua attenzione.
Una
farfalla svolazza a qualche
metro sopra di lui, che la sta fissando con espressione
indecifrabile.
All'improvviso
la farfalla
splende. Lancia bagliori colorati per tutta la radura.. Anche se non
sembra accorgersene, perché continua a svolazzare tranquilla.
Koori
alza la testa per guardare
la farfalla.
Anche io
e Sesshomaru la stiamo
guardando.. Lui totalmente impassibile, io un po' affascinata, ma per
nulla sorpresa.
Dopo un
po', Aisu pare stufarsi.
Non appena distoglie lo sguardo da lei, la farfalla smette di
splendere e l'illusione si dissolve.
-Sesshomaru..-
Dico, guardando
Aisu sfiorare la superficie dell'acqua con la punta delle dita -Mi
puoi dare un attimo Tenseiga?-
Avverto
il suo sguardo addosso, ma
non fa domande. Sfila il fodero di Tenseiga e me la passa.
La
prendo in mano, e dopo qualche
istante estraggo la spada. Avverto ancora il suo sguardo addosso.
Tenseiga
non ha alcun potere
offensivo, e se non fosse per lei io adesso non sarei qui.
Come
Tessaiga, la spada di
Inuyasha, è in grado di uccidere cento individui, Tenseiga
ne è in
grado di ricongiungere alla vita cento.
Si
potrebbe dire che sono l'esatto
opposto. Una uccide, e l'altra guarisce.
In un
epoca di guerra come la
nostra Tenseiga potrebbe essere molto utile, ma Sesshomaru
preferirebbe che suo padre gli avesse lasciato Tessaiga.
Credo
che sia uno dei motivi per
cui ce l'ha tanto con suo fratello.. Credo che si chieda cos'abbia in
più di lui.
Perché
suo padre ha lasciato a
lui Tenseiga e a Inuyasha la zanna più potente?
Il
problema di Sesshomaru è che
non riesce a vedere.
Io penso
di capire suo padre..
Tessaiga
placa l'indole demoniaca
di Inuyasha, che rischierebbe altrimenti di avere il sopravvento. E
lo aiuta, lo protegge. Perché Inuyasha non ha i poteri di un
demone
completo. Infondo lui è un mezzo demone..
Mentre
Tenseiga è l'esatto
contrario. Essa cerca di aumentare l'indole umana di Sesshomaru.
Solo una
persona che ha veramente
a cuore gli esseri umani può usare Tenseiga. E Sesshomaru
riesce a
usarla.
Senza
Tenseiga dubito che si sarebbe accorto di non avere il cuore di duro
ghiaccio, come lui stesso pensava. Non sarebbe mai venuta fuori la
sua parte più umana
e lui sarebbe diventato solo un mostro avido di potere, nato solo per
uccidere.
Come suo
padre voleva evitare
questa sorte ad Inuyasha, desiderava fare lo stesso per Sesshomaru.
Si, lui
ha capito molto bene i
suoi due figli.
E
chissà che non abbia previsto
anche me.
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Fine =) Ringrazio veramente tutti quanti per avere
recensito, o per avere solo letto. Mi avete fatto veramente molto
piacere. Voglio che sappiate che comunque la storia non è
finita.. In questi giorni posterò "silvery sentinels" una ff
dove mi sono impegnata parecchio. Curiosi? =) Vi posso dire che Silvery
Sentinels vede come protagonisti Hi, Koori e Aisu, ed è
molto più dettata dalla mia fantasia che dall'anime, lo
ammetto. è la loro storia.. Mi sono detta: cosa potrebbe
succedere ai figli di sesshomaru e inuyasha? Che carattere potrebbero
avere? Che esperienze potrebbero fare? E dal nulla mi è
uscita questa storia.. Se qualcuno è incuriosito e vuole
provare a seguirla, lo ringrazio =)
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