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Autore: Blu Notte    25/10/2010    9 recensioni
Rin si ricorda ancora quel giorno in cui Sesshomaru la lasciò, senza una spiegazione, con quello sguardo impassibile, come se lei fosse soltanto un oggetto. Era una bambina allora. Adesso Rin è cresciuta, è maturata, ma non passa giorno in cui non si senta fuori posto nel mondo. Ormai sa di essere cambiata, sa di non essere più quella bambina che seguiva ovunque il suo Sesshomaru. Ma cosa succede se il suo passato torna a farle visita?
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo


-Ti sta d'incanto.-

-La ringrazio.-

-Il rosso si accosta divinamente con la tua carnagione.-

-Grazie..-

Mariko è abituata a ricevere complimenti, questo lo so bene. Probabilmente è da quando è nata che la gente le dice “oh, ma che capelli setosi!”, “che profilo dolce”, “che bel fisico”..

Però non posso fare a meno di chiedermi se lei, tutte le volte che fanno simili commenti, si senta così piacevolmente compiaciuta.

A me non hanno mai fatto quei gran bei complimenti, a parte ovviamente mio padre adottivo..

Da piccola avevo sempre qualcosa di rotto, ed ero infangata dalla testa ai piedi.

Non mi interessava l'aspetto esteriore, e di conseguenza la gente mi guardava come si guarda un animale.

Certi dicevano che avevo subito un trauma troppo grosso con la morte dei miei genitori.. Così mi picchiavano e mi sgridavano, per scuotermi.

Ma io non ce la facevo. Mi mancavano le carezze della mamma, la voce del papà, e i giochi con mio fratello.

Non volevo più parlare con nessuno, e così ho smesso di parlare.

Non volevo più piangere per nessuno che non fossero loro, così ho smesso di piangere.

Quando i bambini del mio villaggio mi vedevano, tutta sporca e con i capelli arruffati, si nascondevano dietro le loro mamme. Avrei desiderato imitarli, ma io non ce l'avevo più una mamma dietro cui nascondermi..

Nessuno sembrò desideroso di salvarmi da quella solitudine. Tutti mi consideravano “ormai perduta”. Alcuni dicevano che non avrei mai più riacquistato la parola. Ero diventata matta. Non avrei mai trovato il mio posto nel mondo..

Si sbagliavano.

Ora parlo. Ora sono felice. Ora, con il mio kimono nuovo addosso, mi sento brillare.

E mentre mi guardo allo specchio penso, sono bellissima. Ma questo non mi impedisce di voler giocare nell'acqua e di scompigliarmi i capelli nel vento.

Anche il mio posto l'ho trovato. Magari non è esattamente quello che si dice “consueto”, ma è comunque mio.

L'ho trovato proprio quando non ci speravo più.

-Quanto le devo?-

-Non essere sciocca, figliola.-

-Ma l'ha cucito lei!-

-Il prossimo abito che ti farò lo pagherai.-

Sorrido -Ne è sicura?-

-Altrimenti non te l'avrei detto.-

-Allora grazie.- Faccio un inchino e esco dalla sartoria.

La luce del sole mi colpisce in pieno viso. Ho la sensazione che brilli solo per me.

Imbocco la stradina di terra battuta del piccolo villaggio guardandomi attorno.

C'è gente felice.. Una donna culla il suo bambino canticchiando a bassa voce una canzone. Una giovane sposa accoglie il marito in casa, -Ti ho preparato il pranzo.- la sento dire.

E ancora, delle bambine giocano per strada con delle bamboline di pezza.

Ma ci sono anche persone tristi. Un uomo senza una gamba, con gli evidenti segni della guerra sul volto, si volta a guardarmi quando gli passo davanti.

Due uomini seppelliscono il cadavere di un ragazzo della mia età. Vicino a loro una donna piange, con una mano premuta davanti alla bocca per soffocare i singhiozzi.

Volto la testa a quella scena, e continuo a percorrere la stradina cotta dal sole.

È come se ne fossi fuori. Come se vivessi in un'altra dimensione..

Quando faccio le mie solite visite al villaggio, mi sento come se avessi attraversato un portale magico che mi riporta alla vita consueta.

Lo riattraverso, ed eccomi di nuovo nella mia dimensione.. Fatata, angelica.. Assolutamente troppo splendida per essere vera.

Mi accorgo di essere uscita dal villaggio solo quando gli alberi iniziano a coprire il sole, e il sentiero lascia il posto a lunga erba incolta.

Proseguo verso il fitto della foresta. Ormai la strada la conosco così bene che non mi serve più neanche guardarmi intorno per orientarmi.

Dev'essere qui da qualche parte, quel portale. Non lo vedo, ma sono sicura che sia qui.

Cammino.. per quanto? Mezz'ora? Un'ora?

Il tempo scivola via come l'acqua sulle rocce..

So che ad un certo punto sento la terra inclinarsi gradualmente, e infine mi trovo nella famigliare radura incolta. Dove al centro si erge la quercia secolare Furora.

Ai suoi piedi, Aisu sta giocando distrattamente con dei fili d'erba.

Non appena mi vede alza lo sguardo e allunga le braccine.

Io mi avvicino sorridendo e lo prendo in braccio.

I suoi occhietti marrone chiaro mi osservano attentamente, vagamente incuriositi. Probabilmente si chiede come mai oggi sembro ancora più felice del solito.

Ebbene, non c'è una spiegazione razionale. So solo che centra con il kimono e ciò che Mariko mi aveva detto, un po' di tempo fa.

-Dov'è papà?- Chiedo a Aisu.

Lui volta la testa e io seguo il suo sguardo.

Sesshomaru è seduto sotto un alberello, alla riva del torrente dove sta giocando Koori.

La luce del sole fa splendere i suoi lunghi capelli argentei e il suo volto in maniera quasi innaturale.

Ecco, forse questo rende meglio l'idea di cosa intendo per dimensione parallela.

Mi avvicino a lui. Ha gli occhi chiusi ma sono sicura che non stia dormendo, ha detto che mi aspettava.

Infatti non appena mi siedo al suo fianco, apre gli occhi.

-Bentornata.- Mi dice.

Aisu si libera dal mio abbraccio e raggiunge il fratello.

Fino a un attimo fa, Koori stava giocando con l'acqua. Voleva capire perché quando la prendeva in mano sfuggiva via..

Aisu sembra trovare questo gioco noioso. Lancia un'occhiata torva al fratello maggiore, ma lui non se ne cura.

Aisu volta la testa e guarda in alto. Che si sia arreso dal persuadere Koori dalla sua occupazione?

Poi però vedo la cosa che ha attratto la sua attenzione.

Una farfalla svolazza a qualche metro sopra di lui, che la sta fissando con espressione indecifrabile.

All'improvviso la farfalla splende. Lancia bagliori colorati per tutta la radura.. Anche se non sembra accorgersene, perché continua a svolazzare tranquilla.

Koori alza la testa per guardare la farfalla.

Anche io e Sesshomaru la stiamo guardando.. Lui totalmente impassibile, io un po' affascinata, ma per nulla sorpresa.

Dopo un po', Aisu pare stufarsi. Non appena distoglie lo sguardo da lei, la farfalla smette di splendere e l'illusione si dissolve.

-Sesshomaru..- Dico, guardando Aisu sfiorare la superficie dell'acqua con la punta delle dita -Mi puoi dare un attimo Tenseiga?-

Avverto il suo sguardo addosso, ma non fa domande. Sfila il fodero di Tenseiga e me la passa.

La prendo in mano, e dopo qualche istante estraggo la spada. Avverto ancora il suo sguardo addosso.

Tenseiga non ha alcun potere offensivo, e se non fosse per lei io adesso non sarei qui.

Come Tessaiga, la spada di Inuyasha, è in grado di uccidere cento individui, Tenseiga ne è in grado di ricongiungere alla vita cento.

Si potrebbe dire che sono l'esatto opposto. Una uccide, e l'altra guarisce.

In un epoca di guerra come la nostra Tenseiga potrebbe essere molto utile, ma Sesshomaru preferirebbe che suo padre gli avesse lasciato Tessaiga.

Credo che sia uno dei motivi per cui ce l'ha tanto con suo fratello.. Credo che si chieda cos'abbia in più di lui.

Perché suo padre ha lasciato a lui Tenseiga e a Inuyasha la zanna più potente?

Il problema di Sesshomaru è che non riesce a vedere.

Io penso di capire suo padre..

Tessaiga placa l'indole demoniaca di Inuyasha, che rischierebbe altrimenti di avere il sopravvento. E lo aiuta, lo protegge. Perché Inuyasha non ha i poteri di un demone completo. Infondo lui è un mezzo demone..

Mentre Tenseiga è l'esatto contrario. Essa cerca di aumentare l'indole umana di Sesshomaru.

Solo una persona che ha veramente a cuore gli esseri umani può usare Tenseiga. E Sesshomaru riesce a usarla.

Senza Tenseiga dubito che si sarebbe accorto di non avere il cuore di duro ghiaccio, come lui stesso pensava. Non sarebbe mai venuta fuori la sua parte più umana e lui sarebbe diventato solo un mostro avido di potere, nato solo per uccidere.

Come suo padre voleva evitare questa sorte ad Inuyasha, desiderava fare lo stesso per Sesshomaru.

Si, lui ha capito molto bene i suoi due figli.

E chissà che non abbia previsto anche me.

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Fine =) Ringrazio veramente tutti quanti per avere recensito, o per avere solo letto. Mi avete fatto veramente molto piacere. Voglio che sappiate che comunque la storia non è finita.. In questi giorni posterò "silvery sentinels" una ff dove mi sono impegnata parecchio. Curiosi? =) Vi posso dire che Silvery Sentinels vede come protagonisti Hi, Koori e Aisu, ed è molto più dettata dalla mia fantasia che dall'anime, lo ammetto. è la loro storia.. Mi sono detta: cosa potrebbe succedere ai figli di sesshomaru e inuyasha? Che carattere potrebbero avere? Che esperienze potrebbero fare? E dal nulla mi è uscita questa storia.. Se qualcuno è incuriosito e vuole provare a seguirla, lo ringrazio =) 

  
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