Oh how wrong can you be Oh to fall in love Was my very first mistake How was I to know I was far too much in love to see
Jealousy, look at me now Jealousy, you got me somehow
-
Ehi! – sentii una voce che gridava nella mia direzione mentre
mi incamminavo verso l’entrata della scuola. Mi girai appena,
senza smettere di camminare e vidi un ragazzo biondo che mi era
familiare affiancarsi a me ed iniziare a camminare al mio passo.
- Ciao… - gli dissi dubbiosa, guardandolo di sbieco.
Ovviamente, neanche Lucas Scott mi aveva mai rivolto la parola prima di
allora. Era carino, bisognava ammetterlo, ma non aveva quella luce
negli occhi che invece aveva Nathan, non aveva quel qualcosa di
speciale che fin dal primo giorno aveva fatto di suo fratello il centro
della mia attenzione. Non so cosa fosse: che Nathan fosse speciale era
per me un dato di fatto, come le leggi dellafisica.
- Tu sei la ragazza che ieri sera… -
cominciò a dirmi senza tanti preamboli Lucas. Avevo capito
come avrebbe continuato e anche se ero curiosa di sapere come avrebbe
affrontato l’argomento, non volevo davvero sentirglielo dire
ad alta voce, così lo interruppi: - In carne ed ossa.
Mi squadrò per un secondo, per poi alzare un sopracciglio: -
Quindi tu e Nate…?
Lasciò in sospeso la domanda, come se avessi dovuto finirla
io. Lo guardai con gli occhi sbarrati: - In che modo questi sono fatti
tuoi, scusa?
Rimase perplesso ad osservarmi per qualche secondo ancora, poi le sue
labbra si distesero in un sorriso caloroso: - Io sono Lucas –
disse tendendomi la mano perché la stringessi – Il
fratello di Nathan. Fratello maggiore, tra l’altro.
Sorrisi, stringendogli la mano: - Lo so chi sei… lo sanno
tutti, qui. Ma… continuano a non essere fatti tuoi!
Mi guardò di nuovo enigmatico, tentando di scoprire a che
gioco giocassi, poi scoppiò a ridere e ammise: -
È vero. Sono solo preoccupato per lui.
Sospirò e guardò lontano mentre diceva quelle
parole. Se solo avesse saputo quanto io ero stata preoccupata per lui,
per una persona che nemmeno conoscevo, forse mi avrebbe preso per pazza.
- Non è successo niente. – spiegai piano. Non
sapevo perché, ma mi sentivo in dovere di tranquillizzarlo,
di dirgli che era ancora tutto come prima. Che non avevo infranto
l’equilibrio che si era creato, per quanto fosse instabile.
Ci tenevo a fargli sapere che non ero io la strega cattiva di quella
favola.
- Ma io vi ho visti… e vi baciavate… -
suggerì allusivo, ma senza mettere in dubbio la mia
versione: semplicemente, voleva capire.
- Sì, be’ – arrossii un poco e sperai
che non si notasse – dopo quello… non è
successo altro.
- Oh. – fece lui sorpreso.
- Già, “oh”. – ripetei io con
un sorriso accennato.
Dopo qualche secondo in cui non cambiò espressione, Lucas si
fermò e disse confuso: - Mi sembrava che lui però
voles…
Non lo lasciai finire: - Io non ho voluto.
Guardai per terra e sperai che in quel momento si aprisse una voragine
sotto di me, perché sarebbe stata la giusta punizione per
essere stata una stupida senza rimedio in quel minuscolo frangente
della mia vita. Quel minuscolo frangente che avrebbe potuto cambiarla,
la mia vita.
Lucas aveva un’espressione completamente sbalordita, quando
rialzai gli occhi su di lui: - Quindi lui voleva e tu… non
hai voluto?
- Già. – risposi incuriosita dalla sua reazione: -
È così strano?!?
Lui scosse la testa: - No, be’. È solo che ho
visto come lo guardi. Come l’hai guardato l’altra
sera quando si è allontanato da te.
Sbuffai per dissimulare la mia sorpresa: forse Lucas Scott sapeva
leggere le persone meglio di quanto pensassi.
- Non importa come lo guardo. – risposi secca.
Era vero, i miei sentimenti non importavano. Nathan era sposato, Nathan
aveva Haley. Io semplicemente non facevo parte del quadro.
Né in quel momento, né in un altro. Forever and
always.
- Allora è vero che ti piace. – disse Lucas a
bassa voce, comprensivo, senza alcun tono di trionfo.
Sorrisi amara: - È sposato, Lucas. Non è me che
vuole. Vuole Haley.
Ridacchiò, ma c’era della tristezza nascosta in
fondo a quella risata: - Haley però non è qui ed
è stata una sua scelta. Avresti potuto…
- No. – lo interruppi dinuovo decisa – Non
è quello che voglio.
- Uhm… - disse osservandomi attentamente – Ti
avevo sottovalutata, sai? Invece sei stata leal… Ti suona il
cellulare, credo.
In effetti avevo sentito un trillo familiare, ma ero talmente
concentrata in quella conversazione che non avevo realizzato fosse il
mio cellulare. Lo presi dalla tasca, guardai il display e vidi
lampeggiare un numero sconosciuto; risposi di getto, senza riflettere:
- Pronto?
- Ehi… sono… io.
Non era imbarazzato, ma la sua voce era più incerta del
solito. In ogni caso, sapevo benissimo chi fosse.
- Nathan? – chiesi timidamente.
- Ehm, sì… ciao. Ho chiesto il tuo numero in
giro, spero di non…
- No, non ti preoccupare! – mi affrettai a
rassicurarlo, perché sentirlo così
titubante e insicuro mi faceva male al cuore. In quel momento avrei
solo voluto stringerlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene.
- Volevo solo… - continuò - … Cosa fai?
- Oh… - rivolsi un’occhiataccia a Lucas, che
però stava guardando altrove – Niente di che,
io…
- Ehi, Nate! – urlò Lucas in quel momento,
avvicinandosi al mio cellulare.
- C’è… c’è
Lucas?!? – chiese Nathan stupito dall’altro capo
della cornetta – Oh, be’, vi lascio a…
Lo interruppi immediatamente quando sentii quel tono dispiaciuto, quasi
deluso: - No, Nate! Cosa volevi dirmi? Cosa…?
- No… niente. Non… non era niente. Salutami Lucas.
Interruppe la comunicazione proprio mentre stavo di nuovo dicendo: -
No, Nath…
Non potei fare a meno di guardare male Lucas, mentre riponevo il
cellulare nella tasca dei jeans.
- Cosa! – esclamò lui vedendo la mia espressione
– Cos’ha detto?
- Niente. – risposi secca – Ha sentito che ero con
te.
- Mh, e quindi? – chiese tranquillo mettendo le mani in
tasca. Dopo qualche attimo sembrò realizzare: - Ha messo
giù perché stavi parlando con me? Se
l’è presa?
Sorrisi mesta alzando le spalle: - Be’, forse… vi
ho conosciuti entrambi da poco, eppure io oggi sono qui a parlare con
te…
- Penserà che io ti piaccia più di
lui…! – disse lui in tono allegro.
Non riuscii a trattenere una breve risata. L’idea che
qualcuno potesse pensare che ci fosse un ragazzo che mi piacesse
più di Nathan… era semplicemente ridicola. Il
fatto poi che fosse proprio Nathan a pensarlo rendeva tutto ancora
più grottesco.
- È un pensiero così ridicolo? –
sbottò Lucas fingendosi offeso.
Cercai di tornare seria: - No, non è ridicolo…
Be’, per me, lo è.
Evidentemente la mia spiegazione non ebbe molto successo,
perché Lucas continuò: - Sta di fatto che
è geloso di me. O meglio, di te. Lo conosco, fa
così quando è geloso.
Impallidii di colpo e le parole mi si bloccarono in gola: - Lui non
può essere geloso di me, ok? – replicai con la
poca voce che mi era rimasta.
- Ok, come vuoi tu. – disse lui non troppo convinto
– Cosa pensi di fare adesso con lui?
Il cambio di argomento fece bene alla mia mente che ancora non riusciva
a capacitarsi di tutto quello che era successo in quelle poche ore.
- Non devo richiamarlo, semplice. – risposi asciutta, per poi
aggiungere in tono supplichevole: - Non dovrei, vero?
- Se tutto quello che hai detto su lui ed Haley è
vero…
- Già. – ammisi – Ma ho detto anche che
ho una cotta per lui.
- Ah, allora lo ammetti! – esultò. Lo guardai male
e lui mi sorrise di rimando.
- Non posso promettere che non lo chiamerò. –
dissi tetra.
- Ehi – fece lui alzando le mani in segno di resa –
io non ti ho chiesto di promettere niente!
- Però non è venuto a scuola… -
mugugnai più tra me e me che a lui – Magari dovrei
chiamare, solo per chiedergli se sta bene, per portargli i
compiti…
Lucas si allontanò facendomi l’occhiolino e poco
dopo sparì nella folla, mentre io rimanevo lì
ferma in piedi, senza sapere cosa fare.
Summer's
notes...
Devo
ammetterlo...Non so dove andrà a finire questa storia! Per
ora mi limito a ringraziare voi che avete letto, chi ha commentato e
chi vorrà commentare =) baci
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