“ La storia di
una popolare: Tracey Davis ”
Chapter
ten: Rose glasses and Rings
-Part One-
- Puoi aprire gli occhi.-sussurra Sabine al mio orecchio.
La benda viene
sciolta, e porto le mani alla bocca, stupita.
Il Magic Tatoos
Shop è pronto. Completamente messo a nuovo, perfetto.
Faccio un passo
avanti, e sfioro il mio riccio, sotto la maglietta bianca, che avevo
messo per prepararmi a pitturare ancora.
C’è
tutto. La cassa della reception, i tatuaggi alle pareti, perfino delle
poltroncine di vari colori per sedersi.
- Come avete
fatto?-chiedo, prossima alle lacrime.
Eccolo, il frutto
del mio lavoro, da quando me ne sono andata. È qui,
è questa catapecchia ristrutturata,e diventata un negozio
che aiuta a essere particolari.
È qui,
il duro lavoro, la fatica, a volte crudele, della mia idea.
Il primo successo,
da quando mi assunsi la responsabilità della mia idea
nell’ufficio della McGranitt.
Tante cose sono
successe da allora, ma non mi sono mai fermata…e ne
è valsa la pena, se questo è il risultato.
Complimenti
, mio riccio. Sei il mio portafortuna e questo è il nostro
primo successo.
- Abbiamo chiamato
più manovali. Hanno lavorato tutti tanto, anche di
notte…-dice Angus, abbracciandomi.
Henry tira fuori
una busta, con una torta.
Oddio, è
a forma di riccio, con 4 candeline sopra.
Lo guardo e Henry
sorride.
- Il tuo riccio
compie quattro anni. Ho pensato che avreste dovuto festeggiare.-
E allora scoppio a
piangere. Per la prima volta, di gioia.
Angus e Sabine mi
abbracciano, e mormoro ringraziamenti tra le lacrime.
Sabine mi sussurra,
intenerita.
- è
stato un piacere aiutarti. È stato un piacere prendere parte
alla tua avventura…-
- Grazie. Senza di
voi non ce la avrei mai fatta.-sussurro.
Angus mi abbraccia
gioviale, dandomi delle pacche sulla schiena.
- Sei uguale a tuo
zio…hai una forza dentro straordinaria, Tracey. Non
permettere a nessuno di rovinarla.-
- Grazie,
veramente. Mi avete fatto sentire a casa.-sussurro, abbracciandolo.
Angus e Sabine
escono, mentre Henry poggia la torta sul bancone della reception.
Senza dire una
parola, lo abbraccio, e lui mi porge un fazzoletto.
- Sei sentimentale?-
- Taci, nerd.-senza
dire altro, lo bacio, e mi sorride sulle labbra.
Mi tiene stretta, e
qualcosa si calma dentro. Vorrei stare così per sempre,
tenuta tra le sue braccia, e con un bacio radioso come i nostri
sorrisi, dopo un mio successo.
“Occhi
che fanno abbassare i miei
Un
ridere che si perde nella sua bocca
Ecco
il ritratto senza ritocchi
Dell'uomo
al quale appartengo
Quando
mi prende fra le braccia”
-
L’inaugurazione sarà durante il ballo di
beneficenza, o dopo, se vuoi l’attenzione più
concentrata. È già partita una discreta campagna
pubblicitaria, che ha raccolto successi…-mi dice Angus, a
pranzo.
- Basta che attiri
persone, e che capiscano l’idea-dico io, ingozzandomi di
omelette.
La cuoca
è straordinaria, mi adora così tanto che ormai
ogni giorno mi fa i miei piatti preferiti, tutti francesi o italiani.
La mia vita, a casa
St. Aubert, è veramente tranquilla,e mai noiosa.
Passo ovviamente
molto tempo con Henry, la mattina, oppure un giorno si e uno no vado in
negozio, a vedere come procede.
Gli ho fatto un
tatuaggio, sul braccio. È stato un incubo doverlo decidere.
-
Non voglio un animale!Non mi rappresenta.-mi fa, gli occhi al cielo.
Siamo
stesi sul suo letto, io leggo, lui disegna a pancia in giù.
-
Non posso tatuarti tutto un fumetto.-rispondo io, scocciata.
-
No, ma un personaggio di un fumetto si!-mi fa lui, voltandosi.
Sbuffo,
lanciandogli una matita.
-
Io non sono una pittrice. Puoi anche pensare ad un oggetto, la mia
amica Pansy si è fatta tatuare una viola.
C’è qualcosa che ti rappresenti?-chiedo,
minacciosa.
Sbuffa,
scompigliandosi i capelli, e posando la matita.
Si
volta a guardarmi con la sua migliore espressione da cucciolo, ma non
cedo.
-
Un riccio non ti rappresenta per nulla, se lo vuoi sapere…-
-
Prima mi rappresentava molto.-rispondo, inarcando un sopracciglio e
ridendo.
-
E comunque, non me lo toglierò mai. È stato il
mio primo fedele amico, e anche se non mi rappresenta
più, fa parte di me…mi permette di essere me
stessa, ricordandomi chi ero.--spiego.
Henry
mi sorride, accarezzandolo con dolcezza.
I
suoi occhi si inteneriscono, e gli prendo la mano.
Continuiamo
così, mani intrecciate e tante tante chiacchiere.
Infine, si
è fatto tatuare la spada di Guerre Stellari. Quella di Darth
Vader, ovviamente. Facile, non troppo grande, colorata.
Poi pranzavo con
loro, a volte il pomeriggio uscivo con le ragazze, e la sera, dopo
cena, cantavamo canzoni al pianoforte. Imparai a cantare “ La
vie en rose”, oppure Celine Dion, che adoravo.
Ci sedevamo al
pianoforte. Mani vicine, occhi negli occhi, voce e musica perfettamente
accordati. Non un passo falso, noi due insieme.
E un giorno, quando
lui era uscito, mi sentivo così sola, e mi mancava
così tanto, che cominciai da sola.
-
Quand il me prend dans ses bras, il me parle tout
bas…-canticchiavo sommessamente.
Non
sentii la porta aprirsi, e continuai, quando lui si sedette vicino a me.
Arrossii,
ma continuai, guardandolo negli occhi, coraggiosa come non lo ero mai
stata.
Mi
ascoltava rapito, accompagnandomi, senza guardare le note.
Quando
finimmo, non parlammo. Ci guardammo soltato negli occhi, senza mai
interrompere il contatto, avvicinammo i nostri visi e ci baciammo con
passione e tenerezza, nel silenzio ancora risonante delle nostre note
d’amore.
“Mi
parla a bassa voce
Vedo
la vita tutta rosa
Mi
dice parole d'amore
Parole
di tutti i giorni,
E
sento che qualcosa
E'
entrato nel mio cuore”
Sto bene con lui.
Mi sto innamorando, senza accorgermene.
Come con Theo, non
mi causa disturbo. Vivo il tempo che mi viene concesso, e non penso
più al mio amore deluso.
Non lo sogno
nemmeno più, e quando Henry mi guarda, mi bacia, o
semplicemente suona con me, penso che deve essere così,
perfetto e semplice. Che mi merito tutto questo, e non me lo
lascerò sfuggire.
La
mia vita con te, con un paio di occhiali rosa.
“Una
parte di felicità
Di
cui conosco la causa
E'
lui per
Me,
io per lui nella vita
Me
l'ha detto, l'ha giurato sulla sua vita,
E
fin dal momento in cui lo scorgo da lontano
Allora
sento in me, il cuore che batte...”
- Hai paura di
rivederlo?-
La domanda sorse
spontanea, come la risposta.
- No. Doveva
succedere prima o poi…-rispondo, sincera.
È vero.
Non gli permetterò di rovinarmi ancora la vita. Lui non ne
fa più parte, e per quanto mi riguarda, non lo rivoglio.
Henry non mi
farebbe mai quello che mi ha fatto lui. Lui sa
cos’è il rispetto, e mi stima come persona, oltre
che come fidanzata.
Henry mi guarda, e
gli sorrido, prendendogli la mano.
- Io non intendo
fermarmi, ora che comincio a essere di nuovo felice senza di lui.-
Stavolta sono io
contro di te. Non ti permetterò di vincere, te lo assicuro.
È guerra.
“Notti
d'amore senza fine
Una
gran felicità che si fa largo
I
fastidi, i dolori si cancellano
Felice,
felice da morire”
Io e i ragazzi
abbiamo preso delle camere al Palace. Lussuosissimo, fin troppo, per i
miei gusti.
Eva ha fatto i
salti di gioia e mi è saltata addosso. Ero così
impaziente di vedere Tracey che sono stato molto esigente.
Lei l’ha
scambiata per passione. Poi è andata a fare shopping sulla
Rive Deusche.
Appena se ne
è andata, sono andato in camera di Draco e Pansy, dove mi
hanno raggiunto gli altri.
- Allora, hai un
piano?-
- Dimenticate un
piccolo particolare…io in teoria dovrei sposare Eva, e
sicuramente lei non si terrà per se questa cosa, ma gliela
riferisce subito.-
Pansy e Daphne
ghignano.
-
Infatti…chissà se la cosa non può
andare a tuo vantaggio…una cosa è una storia poco
seria, un'altra è un fidanzamento. Chissà che
Tracey, spaventata da questo matrimonio, non pensi di riconquistarti.-
Milly scuote la
testa.
- Conoscendola, si
tirerà da parte, come ha fatto appena ha saputo di
Eva…penserà che tu la ami…-
- Sono pronto a
dimostrarle quanto si sbaglia.-dico, in tono deciso.
Non ti
permetterò di fuggire di nuovo, mia Perla.
Non
permetterò a qualcuno di dividerci ancora, St.Aubert o Eva.
E non permetterò a me stesso di rovinare tutto di nuovo.
- Potresti lasciare
Eva, una volta per tutte.-interviene Blaise.
- Infatti.-dice
Draco.
- Penserebbe che
sia un atto d’amore verso di lei.-aggiunge Mill.
Mi copro il viso
con le mani.
- Ho provato a
farlo, cosa credete. Ha fatto finta di non capire, e mi ha ricordato
che c’è la mia firma su quel contratto.-
- Che si
può strappare.-aggiunge Draco.
Pansy aggiunge.
- Un
giorno dovrai liberarti di lei. Ma ora vediamo di usarla. Al massimo,
se Tracey da segni di resistenza, sarai tu a dirle tutto...-
- Che vuoi solo
lei. E che hai accettato di sposare quella perché pensavi
che fosse tutto finito con lei.-aggiunge Daphne.
- Theo, prostrati
ai suoi piedi, chiedi perdono di tutto quello che le hai fatto, caccia
Eva, e mostra la tua gelosia verso St.Aubert.-dice concisa Millicent.
E io vado a
prepararmi alla battaglia, che si terrà stasera.
- Juliet!-
- Eva, ciao!Sei
arrivata?-
- Si, si tutto
apposto…sto andando a fare shopping per stasera. Devo essere
sfavillante…-ride giuliva.
- Oh, lo
so…paura di rivederla?-
- Quella
insignificante di Tracey?Mai!Non può reggere il mio
paragone.-
-
Infatti…e Theo?Come lo vedi?-
- Oggi mi ha
proprio sfinita. Lo ho in pugno, non tornerà mai con
lei…tutto quello di cui ha bisogno glielo do io. Ora ti
lascio, devo andare a prepararmi.-ride giuliva. Dopo i saluti attacca.
Sistemo il
papillon, aggiustando la giacca.
Eva è
chissà dove a prepararsi e io ho bisogno di stare solo.
Ho le palpitazioni,
ansia che attanaglia lo stomaco.
Sto per rivederla.
Sarà sicuramente stupenda.
Ma lei, anche
quando è bellissima, affascinante, resta sempre
inequivocabilmente Tracey.
Era questo che mi
attirava di lei. Questo che mi ha fatto innamorare, per il resto della
vita. Il successo non l’ha cambiata di una virgola, ha solo
mostrato tutto di lei, al mondo.
Ma lei è
Tracey. Buona, acida, geniale, alternativa, creativa…una
superstar.
Ciao,
Superstar.
- Tracey!-
Linette non
è cambiata. Chissà perché mi aspettavo
una persona diversa, eppure sono stata via solo due settimane.
La abbraccio
stretta, inspirando il suo profumo di pulito…Linette profuma
sempre di pulito, e di casa.
Scoppia a piangere
sulla mia spalla, e lievemente le do delle pacche sulla schiena, mentre
i St.Aubert ci guardano felici.
- Mi sei mancata
tanto.-sussurro e lei si stacca, gli occhi ancora lucidi che mi
guardano con tenerezza.
Si avvicina mio zio
e mi abbraccia gioviale, ridendo.
- Sono felice di
vederti. Mi mancava tanto il suono del pianoforte, e te seduta mentre
cantavi…-
- Beh, ho imparato
delle nuove canzoni, dopo te le faccio sentire.-dico, sorridendo.
Mio zio abbraccia
gioviale Angus e io guardo quelle che sono le mie famiglie conoscersi.
Henry,
sapientemente mi ha lasciata sola a prepararmi. Sabine mi ha mandato
parrucchiera e estetista per truccarmi, e negli scorsi giorni, ho visto
più la sarta che qualunque altro essere vivente.
Henry veniva con
me, come faceva Theo…
Voglio
ammirarti in tutta la tua bellezza.
Sono
così simili. Sono entrambi così perfetti, per
me…beh, Theo poteva essere perfetto, ma non è
voluto esserlo.
Henry…è
il ragazzo che ho sempre sognato, mentre amavo Theo. Avrei tanto voluto
non amarlo, ma lui me lo rendeva impossibile. Non lasciava che altri si
interessassero a me.
Mi guardai allo
specchio, e per la prima volta, mi vidi diversa.
Non vidi
più la Tracey invisibile, assoggettata innamorata di un
ragazzo che non la vuole. Non ero più io, la persona che
nascondeva se stessa e le sue idee.
Io…mi
vidi meravigliosa. Mi vidi felice.
Vidi una donna. Una
donna che sapeva quello che voleva. Una donna che sa di valere. Una
donna che ha scelto la sua strada.
In
quella stanza era entrata una ragazzina…ne uscì
una donna.
Sabine aveva fatto
le cose in grande. Aveva affittato la sala da ballo più
bella di Parigi. E quello, era un vero e proprio ballo di beneficenza,
dove io sarei stata presentata in società.
Una cosa abbastanza
informale, ma l’abito bianco c’era, anche uno
splendido cavaliere in smoking nero e fiore bianco
all’occhiello.
Per ora, tenevo
ancora il mantello violaceo che mi copriva. Sabine aveva detto che era
elegante, e avrebbe aumentato il mio fascino.
Henry mi
accompagnava, e non accennava a mollare il mio braccio. Dietro di me,
zio e Linette, ancora più dietro i St. Aubert.
La sala da ballo
apparteneva alla famiglia dei Valmont, una famiglia reale babbana,
anche se contava non pochi personaggi maghi.
Da perfetta
famiglia reale, era tutto incredibilmente principesco, e sfarzoso.
Lampadari di
Boemia, tutto in stucco marmoreo , un imponente scalinata
all’ingresso con arazzi da tutte le parti e dipinti.
Ma ormai avevo
smesso di stupirmi. Facevo finta che fossi abituata a tutto questo.
Non avevo ancora
visto i miei amici…quindi neanche lui. O udito
l’acida risata di Eva.
Invece, i miei
nuovi amici li avevo intravisti, come avevo visto benissimo lo sguardo
ghignante di Juliet.
Come se sapesse che
sta per succedere qualcosa, infatti sento l’ansia
attanagliarmi lo stomaco.
Sto per rivederlo.
Ecco cosa sta per succedere. Sto per rivederlo, e penso che sono pronta.
Mi sbaglio, non lo
sono affatto. Ma ormai, non ha più importanza ,siamo qui.
Ho fatto in modo di
essere lasciata sola, in una camera del piano superiore, adibita a mio
vestibolo personale.
Almeno, Sabine mi
ha assicurato di non essere la sola. Joyceline e
Samira verranno
presentate come me…in pratica è un ballo delle
debuttanti a tutti gli effetti, mascherato da beneficenza.
Osservo il mio
abito. È di una semplicità disarmante, non volevo
osare troppo.
È
scollato, un corpetto di raso bianco che termina sui fianchi morbido, e
si dispiega in un sacco di veli con motivi ricamati. Mi fa assomigliare
ad una sposa.
Ho i capelli
raccolti in un elaborata acconciatura tenuta ferma da un sacco di
perline lucenti, e al collo le stesse perle.
Sono bella. Il mio
incarnato riluce, gli occhi splendono, a dispetto dell’ansia.
Ho le mani giunte
al petto, ma non prego.
Assomiglio ad una
sposa. La sposa che sarei dovuta essere, e non ho voluto.
Qualcuno bussa alla
porta, e mormoro un avanti tremante.
Linette entra,
sorridente.
Mi osserva e liscio
una piega dell’abito, corrucciata.
- Sei
bellissima…paura di rivederlo?-chiede, avvicinandosi.
-
Si…-non occorre mentire con lei.
Linette si
avvicina, e mi abbraccia.
- Assomigli a tua
madre, sai…anche lei aveva il coraggio di mettersi in gioco,
e essere coerente con se stessa.-
- è
morta, per essere coerente con se stessa.-commento io.
Linette affonda il
viso nella mia spalla.
- In un certo senso
ti amavano, Tracey…ti hanno affidata al migliore dei tuoi
zii, che ti ha cresciuta in un ambiente tollerante, molto diverso dal
loro…-
- E questo
è il risultato, una giovane donna di una saggezza infinita,
coraggiosa e combattiva. Perciò ora scendi, e fatti valere.-
Sorrisi, e guardai
ancora una volta la mia immagine…
Non era quella di
una sposa, ma di una ragazza pura e immacolata nelle sue decisioni e
nelle sue guerre.
Presi il vestito
tra due dita, e scesi.
Joyce e Samira, con
i loro accompagnatori, erano già in un anfratto delle scale,
che sbirciavano giù.
Si affacciavano
alla vita e al loro destino, come me.
Ma non avevo
più paura.
Henry mi tese il
braccio, ghignando.
- Nervosa?-
- Sono solo un paio
di ricchi snob che non mi conoscono veramente…loro non sanno
nulla di quello che mi aspetta.-dico, con un sorriso malandrino.
- Poverini, non
conoscono la rivoluzione che sei…-dice, baciandomi una
guancia.
- La signorina
Tracey Davis accompagnata dal signor Henry St.Aubert.-
Attenta a non
inciampare, con un bel sorriso e la schiena diritta mi dirigo con Henry
al centro della scalinata, tenendo tra le dita il mio vestito.
Comincio a scendere
con cautela, davanti a me una folla di persone sconosciute.
Ma è
inutile chiudere gli occhi.
Non lo vedo, ma so
che c’è. Lui c’è sempre,
anche quando non lo voglio, come ora.
Lo scorgo,
appoggiato alla colonna marmorea, con le mani nelle tasche.
Eva compare accanto
a lui, sorridendogli felice. Gli stringe il braccio e mi fermo un
attimo a osservare il gesto, molto intimo.
La mano di lei, sul
suo braccio, le loro figure unite, in un intimità che prima
mi apparteneva e in un attimo tutto si confonde.
Le voci mi giungono
ovattate, i sorrisi si squagliano. Fantasmi e voci interiori mai sopite
di un
invisibilità tormentata ritornano.
Tutto
questo, per un anello che doveva essere mio, e ora brilla al dito di
Eva.
Spazio autrice:
Lo so, vi lascio
sul più bello e sono in ritardo con
l’aggiornamento.
Ma questo, e il
prossimo sono capitoli importantissimi, e non volevo lasciare nulla al
caso.
Il mio pc
è rotto, non so quando lo riavrò
indietro…ma ho trovato comunque un modo per aggiornare.
La canzone
è la “ Vie en Rose”, molte grandi
artiste l’hanno interpretata, una canzone immortale
dell’amore romantico. Consiglio vivamente di sentirla,
perché è un must della musica di ogni tempo.
Il titolo significa
“ Occhiali Rosa e Anelli ”.
A presto con la
seconda parte!XOXO
Ladymusa96: In ritardo ma eccolo. Per avere di nuovo Tracey e Theo
insieme, mi dispiace, ma devi aspettare il prossimo capitolo, che sto
già scrivendo.Come vedi questo capitolo è molto
romantico, e il rapporto di Tracey e Henry si sta stabilizzando sempre
di più... ho voluto riabilitarlo un pò,tutto
sommato l'ho fatto sparire, e volevo un pò indagare sui suoi
sentimenti per la nostra Perla! scrivo sempre dal suo punto di vista,
lui resta in ombra...commenta anche questo capitolo!XOXO
Tir: Mi dispiace farti aspettare, ma ti assicuro che
faticherà
veramente molto, perchè Tracey è una dura, e non
vuole
mollare. Nel prossimo capitolo ci sarà una vera e propria
guerra...e Theo sarà aiutato dai suoi degni compari.
Si, Tracey si merita Henry, ed è una questione che
approfondirò molto nel prossimo capitolo. Commenta anche
questo capitolo!XOXO
Vulneraria: Sentitissimo grazie per tutti i complimenti! Il migliore
è che io sono fantastica come Tracey...beh si non poteva
essere cieco come sempre, ad un certo punto si doveva rendere conto che
è idiota...e cosa meglio di un ragazzo perfetto per Tracey?
Ah la prima che parteggia per lui. Sinceramente io adoro Henry, lo
trovo perfetto per Tracey...ma Theo ha un fascino tutto suo inoltre ha
dalla sua anni e anni di un amore che sfiora la perfezione...commenta
questo capitolo!XOXO
Arrivederci alla prossima!XOXO
Rose glasses
|