10 Un nuovo inizio e le prime difficoltà
Salve a tutti. Sono lieto di
rivedervi. Nel capitolo precedente vi avevo detto che eravamo appena
agli inizi.
Adesso acceleriamo un po' le cose, nion mi linciate per questo e
commentate. Buona lettura e alla prossima. Ah! Un'altra
cosa:Buon Tutti i Santi.
Il giovane si svegliò
nel suo letto. “Che bel sogno”
pensò.
Si alzò e si mise gli occhiali, ma si rese conto che
gli davano fastidio agli occhi: ci vedeva benissimo e non solo, vedeva
tutto con una prospettiva diversa, completamente nuova.
Strinse i pugni e sentì i muscoli diventare duri come
la roccia; osservò il suo corpo: non era più
robusto, ma snello e tonico.
Sul suo comodino vide i doni che gli erano stati dati
dai suoi compagni del Fantasy e al collo portava un ciondolo che finiva
con un
luminoso cristallo blu.
Non era stato un sogno: tutto era accaduto davvero e
lui era tornato a casa dopo aver vinto.
La felicità lo pervase: avrebbe voluto gridare come un
pazzo e piangere dalla felicità, ma si trattenne.
Prese tutti i doni che gli erano stati dati e li mise
nel cofanetto di Eric, indossò gli occhiali da sole e
andò ad abbracciare i
suoi genitori.
Dopo aver fatto questo uscì dalla porta a cercare il
fratello minore, di nome Luca: sapeva che l’avrebbe trovato a
giocare a beach
volley sulla spiaggia e corse da lui e fece lo stesso.
“Oh! Ti sei
svegliato con la luna storta oggi?” gli chiese, dopo
l’abbraccio.
“No!” disse Nick “Avevo solo voglia di
abbracciarti e
basta”.
“Ma vattene …” disse Luca seccato.
“Ok! Ok! Buona partita!” disse Nick e se ne
andò.
Sembrava che nel suo mondo il tempo non fosse passato:
magia pensò.
Mentre andava verso il suo ombrellone prese una decisone:
avrebbe affinato i suoi poteri e li avrebbe usati per cambiare il mondo
e
avrebbe cominciato da subito.
Il giovane corse in mare, dove nessuno lo avrebbe potuto
vedere e si immerse.
Grazie alle sue nuove
capacità era capace di respirare
anche l’acqua quindi rimase nel fondo marino per molto tempo
esercitandosi nel
controllo dei suoi poteri.
Poi, applicando la telepatia, captò pericolo in un
luogo molto lontano: era tempo di entrare in azione pensò.
Con un salto, uscì fuori dall’acqua, raggiunse il
cielo e volò velocissimo verso il luogo in cui aveva
percepito il pericolo.
In pochi istanti fu lì, già trasformato in Nick
nibbio
Blu.
Era giunto in Pakistan dove stava
per avvenire un attentato kamikaze da
parte dei talebani.
Con sorpresa di tutti coloro che si trovavano nel
luogo, apparve una creatura alata metà umana e
metà animale tutta blu che, con
una mano, fermò un camion in corsa. Con altrettanta
facilità, sollevò il camion
da terra, facendo uscire i suoi occupanti con le enormi ali e lo
lanciò in aria
facendolo saltare in aria con un raggio che sparò dalla
mano. Concluse l’opera
legando i due kamikaze con delle strane corde azzurre e volando via.
Nick aveva appena fatto la sua prima apparizione nel
panorama mondiale e sapeva che quel giorno non sarebbe passato subito.
Nell’arco di poche ore,
tutte le organizzazioni
terroristiche presenti nel mondo furono sgominate e consegnate alla
giustizia
con i suoi membri legati da una strana corda azzurra. Tutti coloro che
erano
stati catturati affermavano che era stato un altissimo angelo blu dalle
sembianze di falco e con occhi verde chiaro, dai quali traspariva una
luce mai
vista.
Nei giorni che seguirono organizzazioni mafiose, colpi
di stato, rapine, omicidi, incidenti, politici corrotti e spacci di
droga
furono fermati in tutto il mondo per mano di questa stessa creatura.
I principali media del globo continuarono a parlarne; gli
scienziati di tutto il mondo abbozzarono le teorie più
strane; le maggiori
organizzazioni mondiali cercarono di capire cosa fosse quello strano
essere,
senza giungere a nessuna conclusione. Nessuno ne sapeva il nome:
ciò che si
sapeva era che era davvero straordinario. I media, per questo, lo
chiamarono Millennium
Falcon.
Nick, nel vedere i frutti del suo
operato, continuava
a sorridere. Inoltre era anche contento del soprannome che gli avevano
attribuito: era meglio che nessuno sapesse il suo vero nome,era meglio
che nessuno sapesse chi fosse e quando qualcuno lo vedeva trasformarsi,
gli
cancellava la memoria con i suoi poteri mentali, sostituendola con
altro. Era
in pratica in una botte di ferro.
Passarono due settimane dalla sua
prima apparizione e
lui e la sua famiglia tornarono a casa.
Lì Nick decise di mettere alla prova la cosiddetta
amicizia dei suoi compagni e, con sollievo, scoprì che le
sue paure, almeno per
la maggior parte, erano infondate: erano molti quelli che gli volevano
davvero
bene e lo comprendevano, ma alcuni erano tutt’altro che
raccomandabili e questo
lo aveva già capito prima, anche senza avere poteri
telepatici.
Quello che fece nei loro riguardi fu ignorare ogni
loro parola o azione.
Ma era troppo bello per durare..
Una sera, mentre stava camminando
con gli amici e
chiacchierava con loro, ebbe una bella visita: un essere tutto nero
apparve loro
davanti. Era Venom, un cattivo di Spider Man, che con voce sibilante
disse:
“Salve Nick”.
Di fronte a quella creatura tutti gridarono e
scapparono via terrorizzati, ma Venom non ci fece caso, prese Nick e lo portò
in un luogo lontano e
appartato dove poi lo lanciò a terra.
Nick si alzò da terra con un salto : “Chi
sei?”
“Non è evidente?” disse sibilante il
mostro alieno
“Beh mi presenterò meglio: Primo generale
infernale Venom. Molto piacere”.
“Generale infernale?” disse Nick stupito.
“Esatto!” rispose Venom “Sono uno dei
demoni che ha
meglio servito il sommo Abhadon e sono stato premiato con questo
titolo. Guarda
il mio petto”.
Sul petto di Venom era incastonata una gemma azzurro
scuro che luccicava di un maligno potere.
“Questa gemma mostra il mio titolo”
continuò Venom
“Ogni generale infernale ne ha una simile di diverso colore.
In tutto sono
venti e danno ad ognuno di noi un potere eccezionale, che va oltre la
normale
comprensione”.
“Capisco!” disse Nick “Dunque visto che
sei il primo
sei il più forte.”
“No non è così” disse Venom
“Il più forte è il
ventesimo. Io sono il primo e, mio malgrado, il più debole.
Ma la mia forza basta e avanza per
distruggerti”.
“Interessante!” commentò il giovane
“Quindi dovrò sconfiggervi
tutti prima di poter sconfiggere Abhadon.
C’è solo un’ultima cosa che voglio sapere: perché
mi hai portato qui?”
“Semplice” disse Venom “Perché
non voglio coinvolgere
degli innocenti, almeno per il momento. Inoltre voglio che tu muoia da
solo,
senza che nessuno possa vederti. Dovresti essermi grato per
questo”.
Nick sorrise: “In tal caso devo veramente ringraziarti.
Così potrò scatenarmi al massimo della potenza.
Forza che stiamo aspettando.
Cominciamo” e si trasformò.
I due si affrontarono in un duro
corpo a corpo, senza
esclusione di colpi, spostandosi da un
punto all’altro del globo e suscitando lo
stupore di tutti quelli che
assistevano.
Ad un certo punto si fermarono in alto nel cielo per
riprendere fiato. Entrambi erano accaldati e con un leggero sorriso sul
volto.
Nick, respirando profondamente, chiese: “Sai, mi sto
chiedendo una cosa e non riesco a non pensarci. Perché siete
venti e che cosa
rappresentano quelle gemme?”
Venom rise compiaciuto: “Sono sorpreso. Stiamo
combattendo e, nonostante questo, ti stai facendo delle domande. Beh!
Visto che
ti farò fuori, ti risponderò volentieri.
Sai quanti sono i modi in cui si muore? Sono dieci:
solitudine, vecchiaia, sacrificio, nichilismo, disperazione,
distruzione, avvelenamento,
follia, avarizia ed ira. I primi dieci generali infernali rappresentano
questi
aspetti della morte; io rappresento quello della solitudine e la mia
gemma ne è
la prova. Lo stesso vale per gli altri generali.
Ma ora ti starai chiedendo cosa rappresentano gli
altri dieci. I primi sette rappresentano i sette peccati capitali,
mentre gli
ultimi tre i tre giudici dell’inferno.
Come avrai capito c’è un motivo se
c’è questa
divisione: ognuno di noi ha un proprio modo di agire,
legato al tipo morte o peccato che
rappresenta, ma siamo sempre fedeli al sommo Abhadon senza
eccezione”.
“Capisco” disse Nick “Bella gerarchia.
Deduco che
abbiate tutti dei seguaci giusto?”
“In teoria si, ma alcuni di noi fanno
eccezione. Non siamo molto propensi ad avere qualcuno che ci ronzi
intorno. Io,
per esempio, non ho subordinati, altrimenti sarebbero stati loro ad
attaccarti
per primi. Hai qualche altra domanda o possiamo ricominciare?”
“Si un’ultima. Chi sono gli altri?”
“Eh no! Questo non posso dirtelo,
commetterei tradimento se te lo dicessi”.
“Va bene! Lo scoprirò da solo col tempo”.
“Non ci contare! Non vivrai abbastanza per
vederli tutti. Morirai qui per mano mia”.
“Vediamo se sarà vero!” lo
sfidò Nick.
I due ripresero lo scontro.
Ad un tratto Venom
afferrò Nick per un braccio e lo
scaraventò verso il basso.
Nick non riuscì a fermarsi a causa dell’attrito
dell’aria e finì dentro un edificio illuminato.
Riuscì a fermarsi e ad attutire
l’impatto appoggiando saldamente i piedi sul pavimento, o
meglio su un ring.
Con sua enorme sorpresa, era finito su un ring di wrestling
.
Sotto gli occhi di migliaia di spettatori era apparso
il super eroe che aveva sconvolto il mondo, per fortuna in un momento
di
stacco, in cui non c’erano match tra atleti.
“Cavolo” disse Nick.
Venom fece il suo ingresso all’interno dell’arena,
suscitando il terrore di tutti.
Guardandosi intorno il generale
infernale
disse: “Carino. Senza nemmeno accorgermene ti ho lanciato su
un ring. Niente di
più appropriato.
Mondo assisti alla morte di quello che chiami
Millennium Falcon” e si lanciò verso Nick.
I due si batterono davanti a
un’intera arena, senza
spostarsi da lì e mostrando un vero spettacolo. Venom spinse
Nick all’angolo e
cominciò a colpirlo con forza.
Il giovane cercò di proteggersi dai colpi senza
riuscirci, poi, approfittando di un istante, bloccò le mani
dell’avversario e
lo colpì con una testata.
Venom fu spinto all’indietro finendo al centro del
ring; si rialzò dolorante tenendosi la testa che aveva
cominciato a sanguinare.
Nick si mise in posizione e fece una cosa che aveva
sempre sognato fare, la Spear. { Bill Goldberg questa è
dedicata a te}
Venom fu colpito in pieno e fu fiondato verso l’angolo
opposto.
Un boato accolse la mossa di Nick, che, preso dalla
foga, alzò il braccio al cielo.
Venom si alzò dall’angolo: “Che fai? Ti
metti a fare
wrestling? È una buffonata come sport”.
“Lo so! Volevo togliermi lo sfizio.
Desideravo fare quella mossa da un sacco di tempo. Ma adesso
è il momento di
fare sul serio”.
Sotto gli occhi di tutti i due guerrieri ripresero lo
scontro. Questa volta Nick stava facendo sul serio e Venom non riusciva
a
stagli al passo.
Con un calcio
volante, Nick spedì Venom verso le corde, che
si ruppero come carta,
facendo finire il demone nero faccia a terra fuori dal ring.
Nick si spostò velocemente verso di lui: “Te
l’avevo
detto che avrei fatto sul serio, amico. Pensavi davvero di battermi con
la tua
misera forza. Ricorda che ho sconfitto Abominon che era il
più forte di voi.
Sei finito”.
Dalla mano destra di Nick si formò una sfera rotante
dal grande potere, il rasengan, una mossa ninja che aveva migliorato.
“Prendi questo” urlò “RASENGAN
ENERGETICO”.
Venom fu colpito in pieno dalla
potenza del colpo sparendo
nel nulla senza lasciar traccia,
salvo la gemma, che rimase intatta.
Nick pensò di distruggerla, ma la gemma rimase
intatta.
Decise allora di prenderla e di conservarla. L‘avrebbe
mostrata ai compagni del Fantasy
quando ne avrebbe avuto occasione.
Fu richiamato alla
realtà dalle grida della folla che
si accalcava davanti alle tribune per vederlo meglio e dal suono delle
sirene.
Con un cenno salutò tutti e si dileguò nel nulla
tramite il teletrasporto.
Raggiunse il punto iniziale dello scontro ed eseguì la
tecnica della moltiplicazione del corpo, poi riacquistò le
sembianze umane e si
fece portare dalla sua copia nella piazza dalla quale era stato
allontanato da
Venom.
Giunto lì cercò suoi compagni che, una volta
trovati, gli
chiesero che cosa fosse successo.
“E’ stato incredibile. Millennium Falcon
è apparso ed
ha cominciato a combattere contro Venom, cioè quel mostro.
Si sono spostati per
tutto il globo, lasciandomi a terra impietrito dalla paura. Poi, dopo
un po’, Millennium
Falcon è tornato e mi ha riportato qui, dicendomi che ero
solo un’esca”.
“Caspita” disse un suo amico “Meno male
che quel
mostro non ti ha fatto niente. Quel Millennium Falcon è
intervenuto appena in
tempo”.
“Già!” disse Nick “Non
finirò mai di ringraziarlo”.
Nel prossimo capitolo:
Ciò che è successo con Venom ha sollevato un
polverone che nemmeno la telecinesi può cambiare.
Nick è sommerso dai media, come riuscirà ad
uscire illeso dalla stampa?
Cosa scoprirà sui generali infernali?
Questo ed altro al prossimo capitolo. Non mancate
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