Crossover
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Autore: nick nibbio    01/11/2010    2 recensioni
Nell'eterna lotta tra bene e male è finalmente giunto un eletto in grado di cambiare l'equilibrio tra queste due forze: un giovane ragazzo che, da semplice sognatore, diventerà protagonista e, insieme a molti grandi personaggi dei manga e delle anime, trasformerà il sogno in realtà
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Videogiochi
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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10 Un nuovo inizio e le prime difficoltà

Salve a tutti. Sono lieto di rivedervi. Nel capitolo precedente vi avevo detto che eravamo appena agli inizi. 
Adesso acceleriamo un po' le cose, nion mi linciate per questo e commentate. Buona lettura e alla prossima. Ah!  Un'altra cosa:Buon Tutti i Santi.

Il giovane si svegliò nel suo letto. “Che bel sogno” pensò.
Si alzò e si mise gli occhiali, ma si rese conto che gli davano fastidio agli occhi: ci vedeva benissimo e non solo, vedeva tutto con una prospettiva diversa, completamente nuova.
Strinse i pugni e sentì i muscoli diventare duri come la roccia; osservò il suo corpo: non era più robusto, ma snello e tonico.
Sul suo comodino vide i doni che gli erano stati dati dai suoi compagni del Fantasy e al collo portava un ciondolo che finiva con un luminoso cristallo blu.
Non era stato un sogno: tutto era accaduto davvero e lui era tornato a casa dopo aver vinto.
La felicità lo pervase: avrebbe voluto gridare come un pazzo e piangere dalla felicità, ma si trattenne.
Prese tutti i doni che gli erano stati dati e li mise nel cofanetto di Eric, indossò gli occhiali da sole e andò ad abbracciare i suoi genitori.
Dopo aver fatto questo uscì dalla porta a cercare il fratello minore, di nome Luca: sapeva che l’avrebbe trovato a giocare a beach volley sulla spiaggia e corse da lui e fece lo stesso.  
“Oh! Ti sei svegliato con la luna storta oggi?” gli chiese, dopo l’abbraccio.
“No!” disse Nick “Avevo solo voglia di abbracciarti e basta”.
“Ma vattene …” disse Luca seccato.
“Ok! Ok! Buona partita!” disse Nick e se ne andò.
Sembrava che nel suo mondo il tempo non fosse passato: magia pensò.
Mentre andava verso il suo ombrellone prese una decisone: avrebbe affinato i suoi poteri e li avrebbe usati per cambiare il mondo e avrebbe cominciato da subito.
Il giovane corse in mare, dove nessuno lo avrebbe potuto vedere e si immerse.

Grazie alle sue nuove capacità era capace di respirare anche l’acqua quindi rimase nel fondo marino per molto tempo esercitandosi nel controllo dei suoi poteri.
Poi, applicando la telepatia, captò pericolo in un luogo molto lontano: era tempo di entrare in azione pensò.
Con un salto, uscì fuori dall’acqua, raggiunse il cielo e volò velocissimo verso il luogo in cui aveva percepito il pericolo.
In pochi istanti fu lì, già trasformato in Nick nibbio Blu.

Era giunto in Pakistan dove stava per avvenire un attentato kamikaze da parte dei talebani.
Con sorpresa di tutti coloro che si trovavano nel luogo, apparve una creatura alata metà umana e metà animale tutta blu che, con una mano, fermò un camion in corsa. Con altrettanta facilità, sollevò il camion da terra, facendo uscire i suoi occupanti con le enormi ali e lo lanciò in aria facendolo saltare in aria con un raggio che sparò dalla mano. Concluse l’opera legando i due kamikaze con delle strane corde azzurre e volando via.
Nick aveva appena fatto la sua prima apparizione nel panorama mondiale e sapeva che quel giorno non sarebbe passato subito.

 

Nell’arco di poche ore, tutte le organizzazioni terroristiche presenti nel mondo furono sgominate e consegnate alla giustizia con i suoi membri legati da una strana corda azzurra. Tutti coloro che erano stati catturati affermavano che era stato un altissimo angelo blu dalle sembianze di falco e con occhi verde chiaro, dai quali traspariva una luce mai vista.
Nei giorni che seguirono organizzazioni mafiose, colpi di stato, rapine, omicidi, incidenti, politici corrotti e spacci di droga furono fermati in tutto il mondo per mano di questa stessa creatura.
I principali media del globo continuarono a parlarne; gli scienziati di tutto il mondo abbozzarono le teorie più strane; le maggiori organizzazioni mondiali cercarono di capire cosa fosse quello strano essere, senza giungere a nessuna conclusione. Nessuno ne sapeva il nome: ciò che si sapeva era che era davvero straordinario. I media, per questo, lo chiamarono Millennium Falcon.

 

Nick, nel vedere i frutti del suo operato, continuava a sorridere. Inoltre era anche contento del soprannome che gli avevano attribuito: era meglio che nessuno sapesse il suo vero nome,era meglio che nessuno sapesse chi fosse e quando qualcuno lo vedeva trasformarsi, gli cancellava la memoria con i suoi poteri mentali, sostituendola con altro. Era in pratica in una botte di ferro.

Passarono due settimane dalla sua prima apparizione e lui e la sua famiglia tornarono a casa.
Lì Nick decise di mettere alla prova la cosiddetta amicizia dei suoi compagni e, con sollievo, scoprì che le sue paure, almeno per la maggior parte, erano infondate: erano molti quelli che gli volevano davvero bene e lo comprendevano, ma alcuni erano tutt’altro che raccomandabili e questo lo aveva già capito prima, anche senza avere poteri telepatici.                                                                        
Quello che fece nei loro riguardi fu ignorare ogni loro parola o azione.
Ma era troppo bello per durare..

 

Una sera, mentre stava camminando con gli amici e chiacchierava con loro, ebbe una bella visita: un essere tutto nero apparve loro davanti. Era Venom, un cattivo di Spider Man, che con voce sibilante disse: “Salve Nick”.
Di fronte a quella creatura tutti gridarono e scapparono via terrorizzati, ma Venom non ci fece caso, prese  Nick e lo portò in un luogo lontano e appartato dove poi lo lanciò a terra.
Nick si alzò da terra con un salto : “Chi sei?”
“Non è evidente?” disse sibilante il mostro alieno “Beh mi presenterò meglio: Primo generale infernale Venom. Molto piacere”.
“Generale infernale?” disse Nick stupito.
“Esatto!” rispose Venom “Sono uno dei demoni che ha meglio servito il sommo Abhadon e sono stato premiato con questo titolo. Guarda il mio petto”.
Sul petto di Venom era incastonata una gemma azzurro scuro che luccicava di un maligno potere.
“Questa gemma mostra il mio titolo” continuò Venom “Ogni generale infernale ne ha una simile di diverso colore. In tutto sono venti e danno ad ognuno di noi un potere eccezionale, che va oltre la normale comprensione”.
“Capisco!” disse Nick “Dunque visto che sei il primo sei il più forte.”
“No non è così” disse Venom “Il più forte è il ventesimo. Io sono il primo e, mio malgrado, il più debole. Ma la mia forza basta e avanza per distruggerti”.
“Interessante!” commentò il giovane “Quindi dovrò sconfiggervi tutti prima di poter sconfiggere Abhadon. 
C’è solo un’ultima cosa che voglio  sapere: perché mi hai portato qui?”
“Semplice” disse Venom “Perché non voglio coinvolgere degli innocenti, almeno per il momento. Inoltre voglio che tu muoia da solo, senza che nessuno possa vederti. Dovresti essermi grato per questo”.
Nick sorrise: “In tal caso devo veramente ringraziarti. Così potrò scatenarmi al massimo della potenza. Forza che stiamo aspettando. Cominciamo” e si trasformò.

I due si affrontarono in un duro corpo a corpo, senza esclusione di colpi, spostandosi da un  punto all’altro del globo e suscitando lo stupore di tutti quelli che assistevano.
Ad un certo punto si fermarono in alto nel cielo per riprendere fiato. Entrambi erano accaldati e con un leggero sorriso sul volto.
Nick, respirando profondamente, chiese: “Sai, mi sto chiedendo una cosa e non riesco a non pensarci. Perché siete venti e che cosa rappresentano quelle gemme?”
Venom rise compiaciuto: “Sono sorpreso. Stiamo combattendo e, nonostante questo, ti stai facendo delle domande. Beh! Visto che ti farò fuori, ti risponderò volentieri.
Sai quanti sono i modi in cui si muore? Sono dieci: solitudine, vecchiaia, sacrificio, nichilismo, disperazione, distruzione, avvelenamento, follia, avarizia ed ira. I primi dieci generali infernali rappresentano questi aspetti della morte; io rappresento quello della solitudine e la mia gemma ne è la prova. Lo stesso vale per gli altri generali.
Ma ora ti starai chiedendo cosa rappresentano gli altri dieci. I primi sette rappresentano i sette peccati capitali, mentre gli ultimi tre i tre giudici dell’inferno.
Come avrai capito c’è un motivo se c’è questa divisione: ognuno di noi ha un proprio modo di agire,  legato al tipo morte o peccato che rappresenta, ma siamo sempre fedeli al sommo Abhadon senza eccezione”.
“Capisco” disse Nick “Bella gerarchia. Deduco che abbiate tutti dei seguaci giusto?”
“In teoria si, ma alcuni di noi fanno eccezione. Non siamo molto propensi ad avere qualcuno che ci ronzi intorno. Io, per esempio, non ho subordinati, altrimenti sarebbero stati loro ad attaccarti per primi. Hai qualche altra domanda o possiamo ricominciare?”
“Si un’ultima. Chi sono gli altri?”
“Eh no! Questo non posso dirtelo, commetterei tradimento se te lo dicessi”.
“Va bene! Lo scoprirò da solo col tempo”.
“Non ci contare! Non vivrai abbastanza per vederli tutti. Morirai qui per mano mia”.
“Vediamo se sarà vero!” lo sfidò Nick.
I due ripresero lo scontro.

Ad un tratto Venom afferrò Nick per un braccio e lo scaraventò verso il basso.
Nick non riuscì a fermarsi a causa dell’attrito dell’aria e finì dentro un edificio illuminato. Riuscì a fermarsi e ad attutire l’impatto appoggiando saldamente i piedi sul pavimento, o meglio su un ring.
Con sua enorme sorpresa, era finito su un ring di wrestling .
Sotto gli occhi di migliaia di spettatori era apparso il super eroe che aveva sconvolto il mondo, per fortuna in un momento di stacco, in cui non c’erano match tra atleti.
“Cavolo” disse Nick.
Venom fece il suo ingresso all’interno dell’arena, suscitando il terrore di tutti. 

Guardandosi intorno il generale infernale disse: “Carino. Senza nemmeno accorgermene ti ho lanciato su un ring. Niente di più appropriato.
Mondo assisti alla morte di quello che chiami Millennium Falcon” e si lanciò verso Nick.

I due si batterono davanti a un’intera arena, senza spostarsi da lì e mostrando un vero spettacolo. Venom spinse Nick all’angolo e cominciò a colpirlo con forza.
Il giovane cercò di proteggersi dai colpi senza riuscirci, poi, approfittando di un istante, bloccò le mani dell’avversario e lo colpì con una testata.
Venom fu spinto all’indietro finendo al centro del ring; si rialzò dolorante tenendosi la testa che aveva cominciato a sanguinare.
Nick si mise in posizione e fece una cosa che aveva sempre sognato fare, la Spear. { Bill Goldberg questa è dedicata a te}
Venom fu colpito in pieno e fu fiondato verso l’angolo opposto.
Un boato accolse la mossa di Nick, che, preso dalla foga, alzò il braccio al cielo.
Venom si alzò dall’angolo: “Che fai? Ti metti a fare wrestling? È una buffonata come sport”.
“Lo so! Volevo togliermi lo sfizio. Desideravo fare quella mossa da un sacco di tempo. Ma adesso è il momento di fare sul serio”.
Sotto gli occhi di tutti i due guerrieri ripresero lo scontro. Questa volta Nick stava facendo sul serio e Venom non riusciva a stagli al passo.
Con un calcio  volante, Nick spedì Venom verso le corde, che si ruppero come carta, facendo finire il demone nero faccia a terra fuori dal ring.
Nick si spostò velocemente verso di lui: “Te l’avevo detto che avrei fatto sul serio, amico. Pensavi davvero di battermi con la tua misera forza. Ricorda che ho sconfitto Abominon che era il più forte di voi. Sei finito”.
Dalla mano destra di Nick si formò una sfera rotante dal grande potere, il rasengan, una mossa ninja che aveva migliorato.
“Prendi questo” urlò  “RASENGAN ENERGETICO”.

Venom fu colpito in pieno dalla potenza del colpo  sparendo nel nulla senza lasciar traccia, salvo la gemma, che rimase intatta.
Nick pensò di distruggerla, ma la gemma rimase intatta.
Decise allora di prenderla e di conservarla.  L‘avrebbe mostrata ai compagni del Fantasy quando ne avrebbe avuto occasione.

 

Fu richiamato alla realtà dalle grida della folla che si accalcava davanti alle tribune per vederlo meglio e dal suono delle sirene.
Con un cenno salutò tutti e si dileguò nel nulla tramite il teletrasporto.
Raggiunse il punto iniziale dello scontro ed eseguì la tecnica della moltiplicazione del corpo, poi riacquistò le sembianze umane e si fece portare dalla sua copia nella piazza dalla quale era stato allontanato da Venom.
Giunto lì cercò suoi compagni che, una volta trovati, gli chiesero che cosa fosse successo.
“E’ stato incredibile. Millennium Falcon è apparso ed ha cominciato a combattere contro Venom, cioè quel mostro. Si sono spostati per tutto il globo, lasciandomi a terra impietrito dalla paura. Poi, dopo un po’, Millennium Falcon è tornato e mi ha riportato qui, dicendomi che ero solo un’esca”.
“Caspita” disse un suo amico “Meno male che quel mostro non ti ha fatto niente. Quel Millennium Falcon è intervenuto appena in tempo”.
“Già!” disse Nick “Non finirò mai di ringraziarlo”.


Nel prossimo capitolo:
Ciò che è successo con Venom ha sollevato un polverone che nemmeno la telecinesi può cambiare.
Nick è sommerso dai media, come riuscirà ad uscire illeso dalla stampa? 
Cosa scoprirà sui generali infernali?
Questo ed altro al prossimo capitolo. Non mancate

  
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