12
Uno
sbuffo....
Un altro sbuffo...
Ed eccone un terzo.
-Hai finito di sbuffare?- domando irritata a Giusy.
-Era per rendere il tutto molto più credibile.-
-Dici che sono lontani abbastanza?- domando girandomi a guardare.
-Ma credi veramente che siano così stupidi da credere che
torniamo veramente alla baita?-
-A quanto pare si.- dico io.
-E non ti senti un pò in colpa a tradire così la
loro fiducia?-
-Ma neanche un pò, sapevano che io volevo andare a salvare
mio fratello.-
-Uff, ora sei tu ad aver ragione.- mi dice la popolare.
-E basta sbuffare.- le rispondo.
Ah non vedo l'ora che mio fratello e Tamara sbuchino da dietro un
albero dicendo "stiamo bene, la polizia ha catturato i malviventi" in
modo che io me ne possa tornare tranquilla a casa a farmi un bagno
caldo. Ma basta sognare, ora la cosa più importante
è
appunto verificare che mio fratello e Tamara stiano bene.
Io e Giusy decidiamo di salire ancora per qualche metro per non far
insospettire i ragazzi, poi ci giriamo e andiamo anche noi alla ricerca.
-Tontonella, sarebbe il caso di dimagrire un pò sai.-
-Ma come ti permetti sciocca, e comunque la maggior parte del peso
è del fango che ho addosso.-
Dico io, la popolare mi tiene su in quanto la caviglia continua a farmi
male, ha un mio braccio intorno alle spalle.
-Eh si come no, l'importante è crederci.-
-Non hai idea della voglia che ho di un bel bagno.-
-Penso sia proporzionale alla voglia che ho anch'io di dormire per ore.-
Improvvisamente ci zittiamo, sentiamo dei passi venire nella nostra
direzione e corriamo, per modo di dire, a nasconderci dietro un albero.
-Allora Giancarlo, quanti soldi erano?-
-Un miliardo, abbiamo avuto una grandissima botta di culo ad averli
recuperati senza farci notare, e spaventando quei ragazzini.-
-Aspetta a dirlo, il sospiro di sollievo lo tirerò quando
sarò su quell'aereo che ci porterà in Italia a
fare una
vita da nababbi.-
-Sai che ti dico, hai ragione, non possiamo ancora tirare un sospiro di
sollievo.-
-Perchè dici?-
-Non senti un profumo nell'aria? Il diversivo che abbiamo creato
fingendo di rapire quella ragazza non ha funzionato, qualcuno di loro
è qui, e dall'odore direi che si tratta di una ragazza.-
Merda.
Vedo Giusy sbiancare, di sicuro non posso essere io a profumare visto
che sono ricoperta dalla testa ai piedi di fango, ma lei che lascia una
scia che si sente per chilometri.
Ci guardiamo negli occhi e ci intendiamo benissimo, scappare non
è possibile, vista la mia caviglia ci prenderebbero subito,
mettersi a urlare idem, nessuno ci sentirebbe, l'unica cosa che
possiamo fare è stare qua rannicchiate sperando che non ci
scoprano.
Speranze vane, dato che due secondi dopo sento un click accanto al mio
orecchio. Non oso girare a guardarmi, continuo a fissare di fronte a
me, mentre mi arriva un sussurro.
-Bene, ora direi che tu e la tua amica vi alzate e ci seguite senza
fare storie o questa pallottola te la ritrovi conficcata nel cervello.-
Mi giro lentamente verso Giusy.
-Che dici? Facciamo come dicono?- butto là io, mentre non
trovo
ancora il coraggio di girarmi a guardare. Lei annuisce guardando ancora
dritta a sè, ha gli occhi spalancati, è in uno
stato di
puro terrore.
Passo il braccio intorno alle spalle di Giusy in modo da alzarmi.
-Togli quel braccio da lì.- urla l'uomo che mi continua a
tenere la pistola puntata addosso.
-Lei ha male a una caviglia, non riesce a camminare.- dice
improvvisamente risoluta Giusy, ma fa male. Perchè sempre lo
stesso uomo si prepara e le tira una sberla che la fa ricadere a terra.
-Stai zitta e non osare più contradirmi o la tua amica ci
rimette la pelle.-
Sento un suo braccio intorno al collo, stretto, molto stretto, e la
continua presenza dell'arma appoggiata alla mia tempia. Non
può
essere che questo stia succedendo a noi.
Giusy si rialza un pò ammaccata, non piange, non fiata,
semplicemente fa quello che le dicono, come se fosse in trans.
-Ehi Giancarlo, e di queste che ne facciamo?-
-Portiamole da Antonio, deciderà lui cosa farne.-
Riprendiamo a camminare, io barcollo spesso perchè la
caviglia
mi fa troppo male e il malvivente continua a strattonarmi, ma non
è questo quello che mi preoccupa. Spero solo che non
facciano
niente di male a Bruno o a Giusy o a tutti gli altri che sono con me.
-Ehi tu, ragazzina davanti, accellera il passo o la tua amica finisce
male.-
Giusy si gira verso di me e noto che le lacrime le rigano il viso. Non
ce la facciamo più a camminare, ma lei accellera comunque il
passo, in questo periodo ci siamo molto legate e se prima forse mi
avrebbe disgustato, ora invece mi sento fortunata, perchè
sto
capendo che è veramente una bella persona.
-Fabioo, Tamaraaa.-
Da in mezzo al bosco, non troppo lontano, giungono queste voci e non
posso fare a meno che sbarrare gli occhi, erano le voci di Bruno e
Guido.
Giusy accellera maggiormente il passo, si mette quasi a correre.
-Dove corri ragazzina? Hai paura che i tuoi amici ci trovino e che si
facciano del male?- gli rimprovera uno dei due malviventi. -Tu.- dice
girandosi verso di me -urla il nome di uno dei tuoi amici.-
Io me ne sto zitta, non farei mai il nome di Bruno mettendolo nei guai.
-Urla, o ti uccidiamo.-
Inizio a piangere pure io, mamma, Fabio, divine, mi mancherete
tantissimo, ma non potrei non sacrificarmi per la persona di cui mi
sono innamorata.
-Guidoooo.-
Mi volto verso chi ha urlato: Giusy.
-Non dovevi urlare.- dico piangendo col convulso, ora ci troveranno di
sicuro.
-Non sapevo che fare, non volevo che ti uccidessero Tontonella.-
-Ahahaha, la tua amica ragiona meglio di te cara mia.- se la ridono
intanto i due.
-Giusy, Antonella.-
Guido e Bruno arrivano col fiatone nel punto in cui siamo e
inorridiscono alla scena.
-Il primo che si avvicina a qualcun'altro, giuro che la faccio fuori, e
ora camminate, ficcanaso.-
Vedo i pugni di Bruno stringersi, siamo in una situazione orribile,
ognuno di noi vorrebbe salvare gli altri, ma non possiamo fare nulla.
C'è solo da sperare che Fabio e Tamara stiano bene. Spero
non ci
abbiano seguito anche Gonzalo e Luciana sennò siamo
veramente
nei guai proprio tutti.
Una volta ho sentito dire che l'uomo ha paura della morte e di tutte le
altre cose perchè si ha maggiormente paura di ciò
che non
si conosce, e noi non sappiamo cosa potrebbe succederci alla fine di
questa attraversata del bosco, per questo motivo il mio cuore non
smette un attimo di tremare.
Finalmente iniziano a vedersi meno alberi, siamo arrivati in una zona
poco lontana dal paese, e siamo nel retro di una villa abbandonata.
-Antonio, vieni fuori siamo noi.- urlano i due malviventi.
-Finalmente, mi è capitato un piccolo impiccio.-
-Eh pure a noi, anzi quattro impicci.-
Questo Antonio esce da dietro un muro e con lui Luciana, Gonzalo e
Tamara che sorreggono mio fratello che sembra aver perso i sensi.
-Fabio.- mi viene istintivo urlare.
-Stai zitta mocciosetta.-
Mi sento spingere nuovamente a terra e le mie lacrime si mischiano al
fango, la caviglia continua a farmi male e non riesco a capire se mio
fratello sia vivo.
-Nessuno osi fare un passo o per questa e poi per tutti a turno
è la fine.- dice quello che si chiama Giancarlo facendomi
restare a terra.
-Stai tranquilla ragazzina, questo Fabio è stato un
pò troppo impulsivo per difendere la sua ragazza, gli ho
solo dato una botta in testa facendolo svenire.- dice ridendo.
-Bastardo.- non riesco a trattenermi di dire. E me ne pento un secondo
dopo perchè l'uomo che ha appena parlato si avvicina a me
prendendomi sotto il mento.
-Come hai detto scusa?-
-Lasciala stare.- dice Bruno muovendo un passo verso di me, non faccio
in tempo a vedere altro perchè il rumore di uno sparo mi fa
chiudere gli occhi dallo spavento. Una morsa mi attanaglia lo stomaco.
-Bruno.- urlo il suo nome, perchè l'uomo che ride davanti a
me mi copre la visuale dei miei amici.
-Sono qui.- lo sento tirare un sospiro di sollievo e non capisco
perchè fino a che un rivolo di fumo mi passa davanti al
naso. Mi volto, e la pallottola è conficcata nel terreno a
neanche un metro da me.
-Ehi capo, te lo ricordi questo buco? Porta a quella stanza
sotterrannea.- dice iul terzo uomo aprendo una botola dal terreno.
-Si, mi ricordo.- dice pensieroso l'uomo che mi stava davanti,
alzandosi, e illuminandosi improvvisamente.
-Ma questa è la villa dove avete ucciso...- dice Giusy
sottovoce.
-Esattamente signorina, e ora vi risparmiamo, perchè altri
otto spari penso desterebbero l'attenzione di parecchia gente, cosa che
invece non succederà una volta che sarete rinchiusi qua
dentro e chissà quando e se vi troveranno.-
Chiudo gli occhi sperando che una volta che li avrò
riaperti, mi sveglierò capendo che è solo un
incubo, ma ciò non accade. Mi viene da pensare una cosa
positiva però, siamo tutti vivi, per ora.
-Forza ora, dentro.- urla l'uomo con la pistola alzandosi.
Guido prende e scende per primo, per poi aiutare Giusy che è
ancora sottochock. Bruno passa dolcemente mio fratello che è
ancora svenuto a Guido, e poi scende anche lui, Tamara, io, Luciana e
Gonzalo.
-Sistemati.-
Questa è l'ultima parola che sento prima che la botola si
chiuda sopra di noi.
Fine capitolo.
Come al solito mi
scuso per il ritardo, ma ora che mi hanno finito il mondo di patty [ x(
] mi sento ancora più ispirata.
Un grazie a:
_Breen_: Ciaoo, scusa il ritardo,
ma con l'estate è stato ancora tutto più
difficile, non ero mai in casa. Ora invece appena trovo un'oretta vuota
dallo studio e dalle uscite mi metto a letto sotto le coperte col
portatile sulle ginocchia e mi viene l'ispirazione xD. Spero
continuerai a seguire e che ti piaccia ancora. Un bacio.
mileybest: Ciaooo, con una marea di
ritardo, ma eccomi qua. Bruno e Anto in questo capitolo non si sono
chiariti, diciamo che qua vi è l'incontro con i malviventi,
nel prossimo tornano in campo i sentimenti. Un bacione.
Maya_: Ciao, si si la continuo,
grazie mille per i complimenti. Non preoccuparti, ormai questa la porto
fino alla fine, che non è neanche poi molto lontana. Spero
mi seguirai ancora. Baciii
Lalla
T_and_J:
Ciaoo, sono d'accordo con te, anche a me, ognuna a modo loro, piacciono
particolarmente Giusy e Antonella, e come amiche che vanno d'accordo
penso siano ancora meglio. Spero continuerai a seguirmi. Un bacioo
Gaia
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