Compongo
il suo numero, senza neanche guardarlo in rubrica. Non serve,
ormai lo so a memoria.
“Ohi.” Mi dice lui dall’altra parte.
“Ehi.” Gli faccio eco io.
Stiamo in silenzio per non so quanto, solo ad ascoltare ognuno i
respiri dell’altro. Ho un sacco di cose da dirgli, ma mi
vergogno; e poi ho
paura di essere troppo melenso.
Lui invece ha un blocco; ne abbiamo già parlato tanto, ho
provato ad
aiutarlo a sbloccarsi, ma ormai sono giunto alla conclusione che solo
col tempo
otterremo qualche risultato. Anche lui lo sa, e mi spiace che si debba
sentire
in colpa. Io dal canto mio provo a non fargli pesare questo suo
problema, ma a
volte non ci riesco. Va a finire che lui si sente in colpa e io mi
sento un
mostro. Il fatto è che io ho un bisogno costante di sentirmi
amato, ho bisogno
di sentirmelo dire.
Il
suo problema è che non riesce a dire ciò che
prova, ad esprimere i
suoi sentimenti. Penso che sia una sua forma di difesa, un modo per non
mostrarsi vulnerabile agli occhi altrui; c’è da
dire che lui è estremamente
orgoglioso. E questo è un lato del suo carattere che
nonostante tutto mi
affascina molto.
Io
so che lui tiene molto a me, me lo ha detto, me lo ha fatto capire
in svariate maniere; anche solo il fatto che risponda alle mie
telefonate è un
chiaro segno che gli interesso.
L’altro
giorno, mentre ci scrivevamo dei messaggi, se n’è
uscito con un
Ho voglia di baciarti. Sono rimasto
paralizzato all’incrocio, in mezzo al traffico.
Non si era mai spinto tanto oltre, considerato che la cosa
più dolce
fino a quel momento era stato un Mi
manchi.
Leggere quel messaggio mi aveva fatto un piacere immenso, era come se
mi si fosse gonfiata una bolla nel petto. Era lui, il suo affetto, il
suo amore, anche se datomi a modo
suo, erano
una specie di talismano, che mi proteggeva
dall’infelicità, dalla paura, dal
mondo esterno. Era come portare una piccola favella nel petto, che ti
riscaldava, ma che nessun altro poteva vedere, e forse, per questo,
ancora più
meravigliosa.
“Robert?”
“Dimmi Jude.”
“Ti amo.”
Lo
sento sospirare dall’altro lato del filo. So che non me lo
dirà
anche lui, ma sono curioso di vedere quanto oltre si
spingerà questa volta.
“Lo
so Jude. E tu sai che io…beh sì, provo lo
stesso.”
Il
mio cuore batte velocissimo, ho paura che possa fermarsi da un
momento all’altro.
Non male! Questa volta si è lasciato un po’
più andare. Lui non si
immagina neanche quanto mi ha reso felice.
“Ma
ora basta con tutte queste smancerie! Parlami del tuo nuovo
film.”
Sorrido
mentre comincio a raccontargli dei miei nuovi progetti.
Non mi arrendo. So che prima o poi me lo dirà, so che si
lascerà
andare; riusciremo a venirci incontro, in qualche modo.
Io aspetterò, lo aspetterò,
perché
so che ne vale la pena.
Continuo a parlare, ma nel frattempo, mentalmente, urlo un messaggio
che spero possa giungere fino a lui:
“Io non mi arrendo!”
NOTE:
Smielata smielata smielata… chiedo venia!! Uscita in un
momento di
follia, pensando a una persona speciale...
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