Neon
Genesis Evangelion
the
Rebirth
Ep.27
Sola
– The calm before...
Act. I : Sola
Shinji era perso in un mare
oscuro... vagava da tanto tempo in quell’oceano di pace che ormai pensava solo
a darsi totalmente a quel luogo di tranquillità, tranquillità che in realtà
aveva sempre cercato nella sua vita.
Vagava nella più pura
incoscienza.
In uno di quei momenti in cui gli
pareva di riprendere forza sul suo essere, si ritrovò sul vagone della
metropolitana in cui si era rifugiato quando era scappato la prima volta da
casa di Misato.
Era il tramonto. Lui era seduto
su uno dei posti vicino all’ingresso del vagone, più in là una ragazza con
addosso l’uniforme scolastica era appoggiata alla porta divisoria con il vagone
successivo, una gamba piegata e appoggiata distrattamente alla porta e le
braccia conserte, il viso in ombra… Shinji non si diede il pensiero di fissare
più attentamente quella figura per capire chi fosse, tutto ciò che voleva era
svuotare la sua mente, pensare a qualcos’altro o non pensare a niente….
A un tratto una figura entrò nel
suo campo di percezione visiva, Shinji alzò lo sguardo dal pavimento e vide che
si trattava di una ragazza, dai capelli azzurrini...
– Ayanami? –
NEO – TOKYO 3
Rei Ayanami aprì lentamente gli
occhi, cosicché la rarefatta luce del suo appartamento non le potesse ferire
gli occhi. Li richiuse, ma dopo qualche attimo li riaprì per guardare
l’orologio, le 7.15.
- Ikari…- pensò – È
strano, in questo periodo continuo a vedere in sogno sia lui che Soryu…-
I suoi occhi vagavano annoiati
per la camera, osservando quella immutabile stanza che ormai conoscevano a
memoria. Le pareti grigie, la luce soffusa, i colori smorti la polvere posata
su alcuni mobili e, qua è là, mucchietti di vestiti e documenti, in perenne
disordine.
- Una volta Ikari ha messo
ordine qui… mi chiedo perché l’abbia fatto, forse lui in tal modo pensava di
rendere più gradevole questo luogo… forse dovrei provare a…- i suoi occhi
si fermarono sulla sveglia accanto al letto, la cifra riportava 7.28 – E’
tardi, la dottoressa mi aspetta al quartier generale per i test… - e quindi
si avviò velocemente verso la toelette e, dopo essersi fatta una doccia ed
essersi asciugata sommariamente, sì vestì con la solita divisa scolastica ed
uscì dalla porta dell’appartamento.
Sul pianerottolo fu inquadrata
dall’obbiettivo di una telecamera
-Buon giorno, Ayanami! – Proruppe
la voce squillante di un ragazzo
Rei – Salve, Aida – e continuò a
camminare verso l’ascensore, ma l’altro le si accostò, continuando a parlare,
mentre lei premeva il pulsante di chiamata
Kensuke – Senti, mi chiedevo, tu
sei un pilota della Nerv, quindi puoi accedere a certe notizie che di certo non
verranno divulgate al pubblico… - cominciò il ragazzo, ma venne bruscamente
interrotto
Rei – Quelle sono informazioni
riservate… - Affermò la ragazza, ormai abituata a quel genere di interrogatorio
ogni volta che incontrava il suo nuovo vicino di casa.
Kensuke – Ehm, senti, e di Shinji
e Asuka si sa niente? Anche il Maggiore Katsuragi non mi vuol dire che fine abbiano…
- ma non finì neanche la frase, visto che le porte dell’ascensore gli si
chiusero in faccia…
Rei uscì nell’abbagliante sole
della primavera di Neo-Tokyo3.
Per un attimo rimase accecata da
quella luce, che ferì i suoi delicati occhi da albina. Quando riuscì a
riaprirli, si avviò velocemente verso il più vicino punto di accesso alla
metropolitana privata della NERV.
Camminò per la strada evitando
tutte le buche e i segnali che indicavano LAVORI IN CORSO, di cui era
tappezzata mezza città.
Erano passati solo sei mesi
dall’attacco della SEELE, eppure la città era praticamente rinata, grazie agli
ingenti capitali che erano affluiti in seguito allo scioglimento del Consiglio.
I migliori ingegneri del Giappone erano affluiti nelle fila della NERV per riempire
i posti di quelli che erano caduti sotto i colpi dei mercenari.
La città era così rifiorita al di
sopra del Geo Front, per coprirlo e mascherarlo, come aveva fatto fino ad
allora. Sullo squarcio aperto dalle bombe N2 era stato steso un ampio strato di
cemento armato, intervallato da ventidue lastre corazzate, poste a difesa del
cuore pulsante della NERV.
Erano stati ristabiliti sia i
palazzi armati che quelli corazzati, e anche i grattacieli che facevano da
collettori per l’energia solare erano stati ripristinati, ormai mancava poco
perché tutte le abitazioni civili venissero ristabilite e gli abitanti
potessero tornare alle loro legittime occupazioni, la maggior parte delle quali
erano, tralaltro, allacciate in qualche maniera alla medesima agenzia che
reggeva la città. Il personale direttamente legato alla NERV era stato
alloggiato in città, in palazzine già ricostruite oppure miracolosamente
salvatesi dalle ultime battaglie, come ad esempio quelle nella periferica zona
in cui si trovava il condominio in cui abitava Rei… ed era così che l’elusiva
ragazza si era trovata come vicino di casa il più espansivo dei suoi
ex-compagni di classe.
Rei entrò in una delle porte che
si affacciavano sulla strada, scese le scale e poi passò la sua scheda di
riconoscimento all’interno dell’apposito dispositivo, che la riconobbe e fece
scattare la sicurezza della saracinesca. La grata si alzò in un paio di secondi
e mentre la pilota passava oltre, cominciò a riabbassarsi.
Rei aspettò poi per qualche
minuto, fintanto che un veicolo della metropolitana fosse arrivato alla fermata
e avesse frenato, fino ad arrestarsi. La ragazza entrò quindi in una delle
porte e, sedendosi di nuovo, aspettò che il veicolo cominciasse la sua corsa
verso il basso.
I finestrini si oscurarono per
alcuni minuti, mentre il treno attraversava il profondo strato di cemento che
si trovava tra la città e il Geo Front, per poi rendere di nuovo visibile
l’esterno, quando il treno sbucò all’interno del territorio NERV.
Rei guardò il finestrino e vide
di nuovo quella piramide, farsi sempre più vicina, per l’ennesima volta.
Act. II : The calm before...
SALA COMANDO NERV
ORE 8,30
Fuyutsuki stava leggendo l’ultimo
rapporto sulle condizioni della NERV, stilato dai tre tecnici operativi della
plancia di comando.
“CONDIZIONI DEL CENTRO OPERATIVO:
La parte superiore del centro è stata completamente ripristinata, per quanto
riguarda la difesa di Neo-Tokyo 3, le costruzioni difensive sono state
implementate; sono state inoltre rimesse in funzione tutte le altre strutture,
comprese quelle civili.
EFFETTIVI MILITARI E CIVILI:
Ripristinati tutti i componenti dell’apparato militare, per ritornare alla
piena funzionalità, mancano novantotto civili tra tecnici, medici e altro
personale.
CONDIZIONE DEI CHILDREN: First
Children: costantemente monitorata dagli agenti della sezione servizi speciali;
Second Children: in condizioni cliniche tali da non permetterle la connessione
ad un EVA; Third Children: all’interno dell’EVA01, condizioni sconosciute.
CONDIZIONE DEGLI EVANGELION
ATTUALMENTE IN USO: Unità Evangelion 01: in totale arresto, non reagisce a
nessun impulso, al pari di materiale inerte; Unità Evangelion 02: rigenerata
ora al 98%, e quasi tornata alle sue normali funzionalità. Entrambe le unità
sono in condizione di blocco operativo.”
Dopo aver piegato il rapporto e
averlo infilato in tasca chiese
– Bene, oltre a questo anche oggi
niente da segnalare? –
Shigeru & Makoto –
Assolutamente niente, signore. –
Il vicecomandante uscì lentamente
dalla sala, lasciando i due operatori al loro monitoraggio.
Makoto – Aoba? –
Shigeru – Sì? –
Makoto – Secondo te per quale
motivo ci fanno fare questo controllo ogni giorno da sei mesi a questa parte? –
Shigeru – Avranno le loro
ragioni, e poi in fondo si tratta solo di un controllo di routine –
Makoto – Probabilmente hai
ragione –
Shigeru – E poi in questo periodo
non abbiamo molto da fare, no? –
Makoto – Non so come darti torto
–
Shigeru – Piuttosto, Hyuga, sai
che fine ha fatto Maya? –
Makoto – Ah, a quest’ora Ibuki
dovrebbe stare assistendo la dottoressa Akagi in un controllo sui valori della
sincronia di Rei, anche il maggiore dovrebbe essere con loro –
Shigeru – Ma se non c’è più
nessun EVA operativo, con quali dati confrontano la sincronia di Rei?
Makoto – Non ne ho idea…comunque
da qualche dato devono pur ricavare dei risultati –
Shigeru – Lo so –
Makoto – A proposito, guarda un
attimo qui, penso di aver trovato un punto morto nella nuova linea di
telecamere, nel settore 4-8 della città –
Shigeru – Passami i dati sui
monitor…-
SALA CONTROLLO SINCRONIA
ORE 9,06
Ritsuko - Maya, come procede il
controllo? –
Maya – Sincronia di 76.4, sempai
–
Ritsuko - Bene, sono sufficienti,
dato che questi sono solo dati approssimativi –
In quel momento si aprì la porta
della sala e apparve Misato, arrivando tutta trafelata – Ragazzi, proprio non
riesco ad orizzontarmi nella nuova base…. -
Ritsuko - Guarda che la piantina
della nuova base è identica a quella vecchia, sei tu che non hai il minimo
senso dell’orientamento – le rispose la scienziata, beffardamente
Misato, inacidita dal commento
della collega rispose – Spiacente di essere così maldestra! Piuttosto Ritsuko,
potrei sapere perché questo controllo sulla sincronia così all’improvviso? –
Ritsuko – È stato un ordine del
comandante, maggiore – ribatté con un sorrisetto di sfida
Misato – Tsk, questo in pratica
vuol dire informazioni top-secret… - poi cambiando argomento disse – come va
l’esame? –
Maya rispose con la solita
efficienza – Ottimamente! Ora siamo arrivati a 76.8, maggiore. –
Ritsuko – Così va bene – tagliò
corto la scienziata, poi accese l’interfono +Rei, puoi uscire +
Rei + Sì +
Appena la ragazza fu uscita dalla
capsula in cui si tenevano i test, la dottoressa aggiunse:
Ritsuko – Bene Rei, puoi andare a
cambiarti, per oggi abbiamo finito –
Rei – Sì – e si allontanò con
passo lento e fermo
La dottoressa stava rileggendo i
dati del rapporto, quando Misato le si avvicinò, sussurrandole in un orecchio –
Noi dobbiamo parlare, dottoressa –
Ritsuko si girò e colse
un’espressione che ormai ben conosceva negli occhi di Misato, l’espressione di
chi si è scocciato dei giochi d’ombra attorno a sé e vuole finalmente un po’ di
luce…
Ritsuko – Maya… -
Maya – Sì, sempai? –
Ritsuko - Va a controllare che i
dati siano stati inseriti correttamente nel sistema MAGI –
Maya rimase titubante per un
attimo – Il sistema di inserimento dati è automatico… però… se la dottoressa
mi ha detto di controllare allora c’è la possibilità che ci sia un problema
– Allora accennò un sorriso e disse – Certamente! – E, preso il fascio di carte
su cui erano stati appena stampati i dati di sincronia, si avviò verso la sua
postazione di monitoraggio, nella sala comando.
Quando l’operatrice si fu
allontanata e la porta automatica si fu richiusa alle sue spalle Ritsuko
rivolse un’occhiata significativa all’amica.
Misato – Dove possiamo parlare
tranquillamente? –
Ritsuko rispose in maniera
sibillina – In tutta la base è uguale… -
Misato – Bene, allora se un posto
vale l’altro possiamo parlare anche qui…- Poi cominciò – Io posso anche essere
all’oscuro di tutti i dati tecnici riguardanti gli EVA, ma una cosa la so bene,
per controllare la sincronia di un Children bisogna avere un unità Evangelion
con cui confrontare i valori del pilota… -
Ritsuko la interruppe – Ti
ringrazio per avermi dato queste delucidazioni, ora mi potresti dire cosa vuoi?
–
Misato – IO voglio sapere cosa
state tramando nei confronti di quella ragazzina! Sono rimasti due sole unità
EVA e di queste una sola potrebbe accettare Rei! E se dopo che Rei fosse stata
messa a pilotare lo 01 questo non la accettasse e cercasse di ucciderla? O se
questo invece la accettasse? Allora noi perderemmo definitivamente la speranza
di riavere Shinji! – Si fermò un attimo per riprendere fiato – Che cosa
rispondi a tutto questo? –
Ritsuko – Innanzi tutto che a
volte dovresti limitarti alle tue mansioni di comandante operativo, maggiore –
accennò la scienziata, ma di fronte alla rabbiosa serietà di cui brillavano gli
occhi dell’altra, rinunciò a stuzzicarla e rispose – Poi come hai detto tu, sei
all’oscuro di gran parte delle conoscenze tecniche riguardanti gli EVA, e
quindi non puoi certo formulare ipotesi come quelle che hai fatto; ipotesi che,
anche se ideate dando libero sfogo alla fantasia, si avvicinano molto alle
possibili reazioni che potremmo ottenere… - Tacque qualche secondo poi aggiunse
– E in tutta sincerità, Misato, per quanto riguarda Shinji penso che dovresti
capire che lo stesso miracolo non può succedere due volte –
Osservò allora l’amica, vedendo
come a stento dominasse le lacrime che ormai minacciavano di uscire – Gli
volevi veramente bene, eh, Micchan? - poi pensò di cambiare discorso –
Comunque per quanto riguarda Rei non ti devi preoccupare, non abbiamo
intenzione di designarla come pilota dello 01… -
Misato – E di cosa, allora? –
Ritsuko – Forse non sarai felice
di saperlo, comunque, seguimi… - E si avviò fuori dalla sala, tallonata
dall’altra.
A un certo punto arrivarono a una
grande porta ormai disusata
Misato – L’hangar dello 00… ma
era stato ufficialmente sigillato! –
Ritsuko digitò allora un codice
sul tastierino numerico affianco al massiccio ingresso, che si aprì senza
impedimenti, poi la donna si avventurò nell’oscurità.
Misato fu costretta a seguirla
alla cieca, e quando la raggiunse le andò letteralmente a sbattere contro,
minacciando di trascinarla a terra, ma la dottoressa sostenne l’altra senza
troppi problemi
Misato – Vuoi accendere la luce o
no? –
Ritsuko – Aspetta ancora qualche
secondo… – Poi, come allo scattare di un timer, tutte le luci del gigantesco
hangar si accesero abbaglianti simultaneamente davanti agli occhi della stupita
Misato
Di fronte a loro un Evangelion
con quattro occhi e senza mandibole, completamente azzurro, un bizzarro ibrido
tra lo 00 e lo 02, si stagliava contro la parete. A Misato apparve gigantesco e
terrificante come a Shinji era apparso la prima volta lo 01, sulla sua spalla
si leggevano due numeri
Misato – Uno e … quattro?
–
Ritsuko – Prima o poi lo avresti
dovuto sapere, quindi ti presento l’Evangelion 14 Production Model, pilota
designato Ayanami Rei – Annunciò la scienziata con aria beffarda, come di chi
la sapeva ancora lunga.
CONTINUA…