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Autore: Ryoga84    28/12/2003    1 recensioni
Lotta per la vita a Neo Tokyo 3 [titolo inflazionato, ma capitemi ho poca fantasia...]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Asuka Soryou Langley, Shinji Ikari
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Neon Genesis Evangelion

the Rebirth


Ep.27


Sola – The calm before...





Act. I : Sola



Shinji era perso in un mare oscuro... vagava da tanto tempo in quell’oceano di pace che ormai pensava solo a darsi totalmente a quel luogo di tranquillità, tranquillità che in realtà aveva sempre cercato nella sua vita.

Vagava nella più pura incoscienza.

In uno di quei momenti in cui gli pareva di riprendere forza sul suo essere, si ritrovò sul vagone della metropolitana in cui si era rifugiato quando era scappato la prima volta da casa di Misato.

Era il tramonto. Lui era seduto su uno dei posti vicino all’ingresso del vagone, più in là una ragazza con addosso l’uniforme scolastica era appoggiata alla porta divisoria con il vagone successivo, una gamba piegata e appoggiata distrattamente alla porta e le braccia conserte, il viso in ombra… Shinji non si diede il pensiero di fissare più attentamente quella figura per capire chi fosse, tutto ciò che voleva era svuotare la sua mente, pensare a qualcos’altro o non pensare a niente….

A un tratto una figura entrò nel suo campo di percezione visiva, Shinji alzò lo sguardo dal pavimento e vide che si trattava di una ragazza, dai capelli azzurrini...

– Ayanami? –



NEO – TOKYO 3


Rei Ayanami aprì lentamente gli occhi, cosicché la rarefatta luce del suo appartamento non le potesse ferire gli occhi. Li richiuse, ma dopo qualche attimo li riaprì per guardare l’orologio, le 7.15.

- Ikari…- pensò – È strano, in questo periodo continuo a vedere in sogno sia lui che Soryu…-

I suoi occhi vagavano annoiati per la camera, osservando quella immutabile stanza che ormai conoscevano a memoria. Le pareti grigie, la luce soffusa, i colori smorti la polvere posata su alcuni mobili e, qua è là, mucchietti di vestiti e documenti, in perenne disordine.

- Una volta Ikari ha messo ordine qui… mi chiedo perché l’abbia fatto, forse lui in tal modo pensava di rendere più gradevole questo luogo… forse dovrei provare a…- i suoi occhi si fermarono sulla sveglia accanto al letto, la cifra riportava 7.28 – E’ tardi, la dottoressa mi aspetta al quartier generale per i test… - e quindi si avviò velocemente verso la toelette e, dopo essersi fatta una doccia ed essersi asciugata sommariamente, sì vestì con la solita divisa scolastica ed uscì dalla porta dell’appartamento.

Sul pianerottolo fu inquadrata dall’obbiettivo di una telecamera

-Buon giorno, Ayanami! – Proruppe la voce squillante di un ragazzo

Rei – Salve, Aida – e continuò a camminare verso l’ascensore, ma l’altro le si accostò, continuando a parlare, mentre lei premeva il pulsante di chiamata

Kensuke – Senti, mi chiedevo, tu sei un pilota della Nerv, quindi puoi accedere a certe notizie che di certo non verranno divulgate al pubblico… - cominciò il ragazzo, ma venne bruscamente interrotto

Rei – Quelle sono informazioni riservate… - Affermò la ragazza, ormai abituata a quel genere di interrogatorio ogni volta che incontrava il suo nuovo vicino di casa.

Kensuke – Ehm, senti, e di Shinji e Asuka si sa niente? Anche il Maggiore Katsuragi non mi vuol dire che fine abbiano… - ma non finì neanche la frase, visto che le porte dell’ascensore gli si chiusero in faccia…



Rei uscì nell’abbagliante sole della primavera di Neo-Tokyo3.

Per un attimo rimase accecata da quella luce, che ferì i suoi delicati occhi da albina. Quando riuscì a riaprirli, si avviò velocemente verso il più vicino punto di accesso alla metropolitana privata della NERV.

Camminò per la strada evitando tutte le buche e i segnali che indicavano LAVORI IN CORSO, di cui era tappezzata mezza città.

Erano passati solo sei mesi dall’attacco della SEELE, eppure la città era praticamente rinata, grazie agli ingenti capitali che erano affluiti in seguito allo scioglimento del Consiglio. I migliori ingegneri del Giappone erano affluiti nelle fila della NERV per riempire i posti di quelli che erano caduti sotto i colpi dei mercenari.

La città era così rifiorita al di sopra del Geo Front, per coprirlo e mascherarlo, come aveva fatto fino ad allora. Sullo squarcio aperto dalle bombe N2 era stato steso un ampio strato di cemento armato, intervallato da ventidue lastre corazzate, poste a difesa del cuore pulsante della NERV.

Erano stati ristabiliti sia i palazzi armati che quelli corazzati, e anche i grattacieli che facevano da collettori per l’energia solare erano stati ripristinati, ormai mancava poco perché tutte le abitazioni civili venissero ristabilite e gli abitanti potessero tornare alle loro legittime occupazioni, la maggior parte delle quali erano, tralaltro, allacciate in qualche maniera alla medesima agenzia che reggeva la città. Il personale direttamente legato alla NERV era stato alloggiato in città, in palazzine già ricostruite oppure miracolosamente salvatesi dalle ultime battaglie, come ad esempio quelle nella periferica zona in cui si trovava il condominio in cui abitava Rei… ed era così che l’elusiva ragazza si era trovata come vicino di casa il più espansivo dei suoi ex-compagni di classe.

Rei entrò in una delle porte che si affacciavano sulla strada, scese le scale e poi passò la sua scheda di riconoscimento all’interno dell’apposito dispositivo, che la riconobbe e fece scattare la sicurezza della saracinesca. La grata si alzò in un paio di secondi e mentre la pilota passava oltre, cominciò a riabbassarsi.

Rei aspettò poi per qualche minuto, fintanto che un veicolo della metropolitana fosse arrivato alla fermata e avesse frenato, fino ad arrestarsi. La ragazza entrò quindi in una delle porte e, sedendosi di nuovo, aspettò che il veicolo cominciasse la sua corsa verso il basso.

I finestrini si oscurarono per alcuni minuti, mentre il treno attraversava il profondo strato di cemento che si trovava tra la città e il Geo Front, per poi rendere di nuovo visibile l’esterno, quando il treno sbucò all’interno del territorio NERV.

Rei guardò il finestrino e vide di nuovo quella piramide, farsi sempre più vicina, per l’ennesima volta.





Act. II : The calm before...



SALA COMANDO NERV

ORE 8,30


Fuyutsuki stava leggendo l’ultimo rapporto sulle condizioni della NERV, stilato dai tre tecnici operativi della plancia di comando.

“CONDIZIONI DEL CENTRO OPERATIVO: La parte superiore del centro è stata completamente ripristinata, per quanto riguarda la difesa di Neo-Tokyo 3, le costruzioni difensive sono state implementate; sono state inoltre rimesse in funzione tutte le altre strutture, comprese quelle civili.

EFFETTIVI MILITARI E CIVILI: Ripristinati tutti i componenti dell’apparato militare, per ritornare alla piena funzionalità, mancano novantotto civili tra tecnici, medici e altro personale.

CONDIZIONE DEI CHILDREN: First Children: costantemente monitorata dagli agenti della sezione servizi speciali; Second Children: in condizioni cliniche tali da non permetterle la connessione ad un EVA; Third Children: all’interno dell’EVA01, condizioni sconosciute.

CONDIZIONE DEGLI EVANGELION ATTUALMENTE IN USO: Unità Evangelion 01: in totale arresto, non reagisce a nessun impulso, al pari di materiale inerte; Unità Evangelion 02: rigenerata ora al 98%, e quasi tornata alle sue normali funzionalità. Entrambe le unità sono in condizione di blocco operativo.”

Dopo aver piegato il rapporto e averlo infilato in tasca chiese

– Bene, oltre a questo anche oggi niente da segnalare? –

Shigeru & Makoto – Assolutamente niente, signore. –

Il vicecomandante uscì lentamente dalla sala, lasciando i due operatori al loro monitoraggio.

Makoto – Aoba? –

Shigeru – Sì? –

Makoto – Secondo te per quale motivo ci fanno fare questo controllo ogni giorno da sei mesi a questa parte? –

Shigeru – Avranno le loro ragioni, e poi in fondo si tratta solo di un controllo di routine –

Makoto – Probabilmente hai ragione –

Shigeru – E poi in questo periodo non abbiamo molto da fare, no? –

Makoto – Non so come darti torto –

Shigeru – Piuttosto, Hyuga, sai che fine ha fatto Maya? –

Makoto – Ah, a quest’ora Ibuki dovrebbe stare assistendo la dottoressa Akagi in un controllo sui valori della sincronia di Rei, anche il maggiore dovrebbe essere con loro –

Shigeru – Ma se non c’è più nessun EVA operativo, con quali dati confrontano la sincronia di Rei?

Makoto – Non ne ho idea…comunque da qualche dato devono pur ricavare dei risultati –

Shigeru – Lo so –

Makoto – A proposito, guarda un attimo qui, penso di aver trovato un punto morto nella nuova linea di telecamere, nel settore 4-8 della città –

Shigeru – Passami i dati sui monitor…-



SALA CONTROLLO SINCRONIA

ORE 9,06


Ritsuko - Maya, come procede il controllo? –

Maya – Sincronia di 76.4, sempai –

Ritsuko - Bene, sono sufficienti, dato che questi sono solo dati approssimativi –

In quel momento si aprì la porta della sala e apparve Misato, arrivando tutta trafelata – Ragazzi, proprio non riesco ad orizzontarmi nella nuova base…. -

Ritsuko - Guarda che la piantina della nuova base è identica a quella vecchia, sei tu che non hai il minimo senso dell’orientamento – le rispose la scienziata, beffardamente

Misato, inacidita dal commento della collega rispose – Spiacente di essere così maldestra! Piuttosto Ritsuko, potrei sapere perché questo controllo sulla sincronia così all’improvviso? –

Ritsuko – È stato un ordine del comandante, maggiore – ribatté con un sorrisetto di sfida

Misato – Tsk, questo in pratica vuol dire informazioni top-secret… - poi cambiando argomento disse – come va l’esame? –

Maya rispose con la solita efficienza – Ottimamente! Ora siamo arrivati a 76.8, maggiore. –

Ritsuko – Così va bene – tagliò corto la scienziata, poi accese l’interfono +Rei, puoi uscire +

Rei + Sì +

Appena la ragazza fu uscita dalla capsula in cui si tenevano i test, la dottoressa aggiunse:

Ritsuko – Bene Rei, puoi andare a cambiarti, per oggi abbiamo finito –

Rei – Sì – e si allontanò con passo lento e fermo

La dottoressa stava rileggendo i dati del rapporto, quando Misato le si avvicinò, sussurrandole in un orecchio – Noi dobbiamo parlare, dottoressa –

Ritsuko si girò e colse un’espressione che ormai ben conosceva negli occhi di Misato, l’espressione di chi si è scocciato dei giochi d’ombra attorno a sé e vuole finalmente un po’ di luce…

Ritsuko – Maya… -

Maya – Sì, sempai? –

Ritsuko - Va a controllare che i dati siano stati inseriti correttamente nel sistema MAGI –

Maya rimase titubante per un attimo – Il sistema di inserimento dati è automatico… però… se la dottoressa mi ha detto di controllare allora c’è la possibilità che ci sia un problema – Allora accennò un sorriso e disse – Certamente! – E, preso il fascio di carte su cui erano stati appena stampati i dati di sincronia, si avviò verso la sua postazione di monitoraggio, nella sala comando.

Quando l’operatrice si fu allontanata e la porta automatica si fu richiusa alle sue spalle Ritsuko rivolse un’occhiata significativa all’amica.

Misato – Dove possiamo parlare tranquillamente? –

Ritsuko rispose in maniera sibillina – In tutta la base è uguale… -

Misato – Bene, allora se un posto vale l’altro possiamo parlare anche qui…- Poi cominciò – Io posso anche essere all’oscuro di tutti i dati tecnici riguardanti gli EVA, ma una cosa la so bene, per controllare la sincronia di un Children bisogna avere un unità Evangelion con cui confrontare i valori del pilota… -

Ritsuko la interruppe – Ti ringrazio per avermi dato queste delucidazioni, ora mi potresti dire cosa vuoi? –

Misato – IO voglio sapere cosa state tramando nei confronti di quella ragazzina! Sono rimasti due sole unità EVA e di queste una sola potrebbe accettare Rei! E se dopo che Rei fosse stata messa a pilotare lo 01 questo non la accettasse e cercasse di ucciderla? O se questo invece la accettasse? Allora noi perderemmo definitivamente la speranza di riavere Shinji! – Si fermò un attimo per riprendere fiato – Che cosa rispondi a tutto questo? –

Ritsuko – Innanzi tutto che a volte dovresti limitarti alle tue mansioni di comandante operativo, maggiore – accennò la scienziata, ma di fronte alla rabbiosa serietà di cui brillavano gli occhi dell’altra, rinunciò a stuzzicarla e rispose – Poi come hai detto tu, sei all’oscuro di gran parte delle conoscenze tecniche riguardanti gli EVA, e quindi non puoi certo formulare ipotesi come quelle che hai fatto; ipotesi che, anche se ideate dando libero sfogo alla fantasia, si avvicinano molto alle possibili reazioni che potremmo ottenere… - Tacque qualche secondo poi aggiunse – E in tutta sincerità, Misato, per quanto riguarda Shinji penso che dovresti capire che lo stesso miracolo non può succedere due volte –

Osservò allora l’amica, vedendo come a stento dominasse le lacrime che ormai minacciavano di uscire – Gli volevi veramente bene, eh, Micchan? - poi pensò di cambiare discorso – Comunque per quanto riguarda Rei non ti devi preoccupare, non abbiamo intenzione di designarla come pilota dello 01… -

Misato – E di cosa, allora? –

Ritsuko – Forse non sarai felice di saperlo, comunque, seguimi… - E si avviò fuori dalla sala, tallonata dall’altra.

A un certo punto arrivarono a una grande porta ormai disusata

Misato – L’hangar dello 00… ma era stato ufficialmente sigillato!

Ritsuko digitò allora un codice sul tastierino numerico affianco al massiccio ingresso, che si aprì senza impedimenti, poi la donna si avventurò nell’oscurità.

Misato fu costretta a seguirla alla cieca, e quando la raggiunse le andò letteralmente a sbattere contro, minacciando di trascinarla a terra, ma la dottoressa sostenne l’altra senza troppi problemi

Misato – Vuoi accendere la luce o no? –

Ritsuko – Aspetta ancora qualche secondo… – Poi, come allo scattare di un timer, tutte le luci del gigantesco hangar si accesero abbaglianti simultaneamente davanti agli occhi della stupita Misato

Di fronte a loro un Evangelion con quattro occhi e senza mandibole, completamente azzurro, un bizzarro ibrido tra lo 00 e lo 02, si stagliava contro la parete. A Misato apparve gigantesco e terrificante come a Shinji era apparso la prima volta lo 01, sulla sua spalla si leggevano due numeri

Misato – Uno e … quattro?

Ritsuko – Prima o poi lo avresti dovuto sapere, quindi ti presento l’Evangelion 14 Production Model, pilota designato Ayanami Rei – Annunciò la scienziata con aria beffarda, come di chi la sapeva ancora lunga.




CONTINUA…

  
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