Capitolo XV - serata cinema
Ciò che era promesso era promesso, dunque Hermione prima di
rincasare passò in videoteca per scgliere un film.
Ma quale?
Scartò i film romantici "potrebbero fagli venire delle strane
idee".
Decise per un horror famoso che
lei però non aveva mai visto: "It", un classico.
La riccia non amava affatto qual genere di film, le mettevano i
brividi, ma pensando a ciò che aveva passato nella vita reale ai
tempi della scuola decise che in confronto a quello un po' di finzione
non l'avrebbe certo spaventata e in ogni caso non gli avrebbe fatto venire voglia di prendersi confidenze.
Nell'imbarazzo generale su dove sedersi si sistemarono ai due lati
opposti del divano ma una scena della pellicola strappò un grido
ad Hermione che istintivamente nascose la testa contro il braccio di
lui che rimase immobile.
"No, questa volta non sarà lei a dirmi
che ho frainteso" si disse tra sè e sè.
-Scusami è solo che...non mi aspettavo che spuntasse così
all'improvviso e allora...si giustificò tornando sul suo lato
del divano.
-Se ti fa paura possiamo smettere di vederlo.
-Non mi fa assolutamente paura, mi ha solo colto di sorpresa, tutto qui.
-D'accordo, come vui, ma ricordati che l'offerta è sempre valida.
Aveva visto tanti film standosene abbracciata con Ron su quello stesso
divano, rifugiandosi tra le braccia di lui ma ora era tutto diverso, si
trattava di Draco Malfoy che era tutto tranne un porto sicuro. Eppure,
poco prima, quando aveva appoggiato il capo contro la palla di lui si
era sentita così bene, così forte, così al
sicuro...
"Forse è solo suggestione, sicuramente lo è...vedere Ron
così arrabbiato e ancora così possessivo...mi sento
terribilmente confusa, ho la testa che scoppia"
Arrivarono alla fine del film senza altri "incidenti" e si ritirarono ognuno nel proprio letto.
"Era così vicina, sarebbe bastato allungare il braccio intorno
alle sue spalle e stringerla a me e forse questa volta non mi avrebbe
respinto" sospirò il biondo "ma se l'avesse fatto non sarei
stato capace di perdonare la mia stupidità"
Piano piano l'orgoglio Malfoy stava riaffiorando.
Il ragazzo si sentiva diviso tra stati d'animo contrastanti: la
gratitudine infinita che provava per Hermione che l'aveva accolto,
curato e che continuava a prendersi cura di lui e il senso di
frustrazione e di imbarazzo per il fatto di essere in casa sua, di
dipendere da lei, una lei che si occupava di lui in modo ineccepibile
ma che sebrava provare nei suoi confronti una diffidenza alla quale,
per quanto si sforzasse ,non riusciva a dare una spiegazione.
"è come se avesse alzato un muro tra di noi...se solo potessi
ricordare il passato, cosa posso averle fatto di così orribile?
Nonostante ciò era fermamente deciso a non perdersi d'animo.
La riccia si sentiva profondamente turbata ripensando alle sensazioni
che aveva provato durante quel fugace contatto con lui:
aveva sentito come un brivido e aveva sentito il proprio cuore mancare
un battito. Non aveva mai provato una sensazione simile con Ron,
neppure qualcosa che ci si avvicinasse lontanamente! Questi pensieri la
fecero sospirare.
"Se solo potessi restare per sempre così, come sei ora...ma il
solo pensiero che tornerai ad essere il Draco Malfoy di sempre non mi
permette di dormire la notte...perchè, perchè è
toccato proprio a me riincontrarti?" Tali pensieri correvano confusi
impedendole di prendere sonno e costringendola a rigirarsi nel letto
senza posa.
L'indomani Hermione tornò dal lavoro molto affaticata: aveva
passato tutta la notte a rimuginare e la giornata era stata molto
impegnativa. Salì le scale trascinandosi sui gradini un passo
dopo l'altro, infilò la chiave nella porta, la girò e
vide qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
Il soggiorno era illuminato solo da candele, la tavola era apparecchiata.
Rimase senza parole.
-D-Draco, balbettò incapace di dire altro.
-è un modo per ringraziarti per tutto quello che fai per me, rispose lui semplicemente, ora accomodati, aggiunse.
Si sedette a tavola mentre un delizioso profumo di cibo proveniva dalla cucina.
"Cosa stai combinando? Cosa ne hai fatto del furetto?" Cercò di
allontanare questi pensieri e di godersi quella bella serata per quello
che era: non se la sarebbe fatta rovinare nè dal passato
nè dal futuro.
-Cucini benissimo, questo soufflè è delizioso! esclamò.
-Io, non ricordavo di essere un bravo cuoco! Dette queste parole
dapprima sorrise ma ben presto si rabbuiò - Nulla, ancora nulla,
non ricordo nulla, aggiunse quasi sussurrando.
Era visibilmente scosso.
La riccia non riuscìa trattenersi dall'appoggiare la propria
mano su quella di lui, la strinse e poi fece per ritirarla come se
fosse stata punta da un insetto, non ci riuscì perchè
Draco la afferrò a mezzaria e la bloccò nella sua.
-Lasciami, mormorò lei cercando di liberare la mano da quella di lui.
Per tutta risposta il biondo rinserrò la presa.
-Mi stai facendo facendo male, brontolò.
-Ti faccio così paura?
-N-no, tu non mi fai paura è che...Non finì la frase.
-Sei ancora innamorata di quel tizio con i capelli rossi? Ebbe infine il coraggio di domandare.
Hermione setì la stretta allentarsi e si accorse che la sua mano era di nuovo libera.
-No, non sono innamorata di Ron, è che lui è stato il mio
primo amore, lui è stato..., si bloccò, ma cosa ti dico
queste cose a fare? Cosa puù capire un Malfoy dell'amore? Uno
come te...Stava gridando. Ma cosa le era preso? Non si era ripromessa
di non pensare al passato? Quello che aveva di fronte in quel momento
non era la stessa persona che odiava...
-Ho capito: tu mi odi, c'è solo rabbia nelle tue parole! Non so
cosa ti ho fatto, credo di essere stato un vero stronzo ma ora non mi
puoi trattare in questo modo.
Stava gridando anche lui. - Io non ci capisco nulla, io non ti capisco, perchè non mi hai lasciato morire?
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