Delle voci
indistinte
echeggiavano nel vuoto. Tutto intorno era buio.
Un dolore fortissimo andava
estendendosi dalla nuca a tutto il resto del cranio,battendo al ritmo
regolare
del cuore e bruciandomi i pensieri sul nascere.
Le punte dei piedi
strusciavano sul pavimento,mentre due braccia mi tenevano su per le
ascelle,trascinandomi. Poi il pavimento venne a mancare e in men che
non si
dica piombai al suolo,riprendendo pienamente conoscenza.
Qualcuno rise e una porta si
chiuse pesantemente alle mie spalle.
Sbattei le palpebre più
volte,cercando di adattarmi alla poca luce che filtrava da un punto
indistinto
della cella. Mi misi a carponi,aspettando che la testa smettesse di
girare e che
il sangue smettesse di pulsarmi nelle orecchie in quella maniera
assordante.
Non ottenni nessuna delle due cose.
«
Devi essere implicato in
un affare molto importante…per trovarti qui »
Sussultai
leggermente nell’
udire quelle parole. Non mi aspettavo che potesse esserci qualcun
altro. Alzai
lo sguardo,alla ricerca della fonte.
Le forme davanti a me si
mostravano indistinte – dovevo aver preso proprio una bella botta! – ma
ben
presto riuscii a mettere a fuoco l’uomo che si trovava dal lato opposto
al mio.
Era seduto a terra – una
gamba distesa ed una piegata verso il petto. I capelli biondi erano
pettinati
in modo impeccabile,come usava negli anni sessanta,e luccicavano appena
nel
lieve riflesso della luce. Il suo sguardo era puntato su di me,ma non
tradiva
alcuna emozione. Dal canto mio,provavo una sensazione strana. Era come
se già
lo conoscessi. Era così familiare. Poi,dopo qualche minuto in cui
restammo a
fissarci,riacquistai un po’ di lucidità. E fu all’ora che mi resi conto
di chi
avevo davanti.
«
Michael? »
Azzardai,con
voce roca.
Lui alzò un sopracciglio,inclinando
la testa – nello stesso modo in cui lo faceva Jude – e scrutandomi.
«
Ci conosciamo? »
Ridacchiai,per
poi scoppiare
in una risata isterica,di quelle che solo i pazzi o gli psicopatici – o
i pazzi psicopatici – sono capaci di
fare,piegandomi letteralmente in due ed iniziando a battere palmi e
pugni a
terra.
«
Non posso crederci…Ah - ha!
»
« Magari se mi dici cosa c’è
di tanto esilarante possiamo ridere insieme »
Rialzai
lo sguardo su di
lui,continuando a sorridere,constatando che mi stava guardando come se
fossi
realmente da internare – e probabilmente lo ero – ma la sua voce era
rimasta
incolore,come se infondo non gli importasse più di tanto di trovarsi a
tu per
tu con un folle.
«
Tu…Tu sei Michael! »
Dissi indicandolo,per marcare le parole.
«
Si sono Michael. Questo lo
avevamo già capito. E tu sei? »
« Robert! Io – io sono
Robert! Sono un amico di Jude! »
Si
staccò dal
muro,l’espressione attenta e vigile.
«Jude?
»
Annuii
con vigore.
Fu il suo turno di ridere.
«
E’ impossibile! Jude non
ha amici! »
« So che può sembrare
assurdo…Ma è realmente così. E stavamo cercando te! »
« Mio caro ragazzo credo che
tu abbia battuto la testa troppo forte »
Mi
misi seduto e gli
raccontai tutto. Di quando c’eravamo incontrati la prima volta nel
vicolo. Dei
battibecchi. Di Johnny e Keira. Di cosa era successo a Christopher dopo
il
nostro incontro con Gerard. Degli indizi che avevo trovato… Raccontai
ogni
minimo particolare – beh,non che avevamo fatto sesso,quello no - per
convincerlo che ciò che stavo dicendo era vero. Accennai anche alla sua
storia
– la sua e di Jude .
Lui rimase in silenzio,ad
ascoltare,tradendo ogni tanto qualche espressione di meraviglia e
perplessità.
«
Incredibile »
Soffiò
alla fine.
«
Chi l’avrebbe mai detto?
Judie che è venuto a cercarmi e per di più con un amico
»
Sorrise.
«
Suona tutto così strano. »
« Capisco bene cosa intendi
»
« Posso farti una
domanda,Robert? »
« Certamente »
« Dopo tutto quello che ti ha
fatto passare…perché sei rimasto? »
Trasalii.
Perché ero rimasto? Bella
domanda.
Non lo sapevo nemmeno io. O
meglio,lo sapevo,ma non volevo ammetterlo a me stesso.
Ingoiai a vuoto,sbattendo
nervosamente le palpebre.
Ad ogni battito di ciglia
potevo vedere il suo volto,ogni sua
più piccola espressione.
Mi parve di riudire ogni suo
respiro mentre mi baciava e mi faceva suo. Di risentire la voglia
estrema con
cui avevo bramato quelle labbra,quelle mani su di me. La delusione che
avevo
provato quando avevo scoperto di essere solo il suo giocattolo. La
paura di
perderlo,in quel vicolo,quando mi aveva detto di andarmene,e che ancora
bruciava viva dentro di me. Era una paura insistente,che non voleva
dissolversi
e che mi faceva tremare al pensiero di non vederlo più. Di non averlo più.
La verità era che…
«
Credo di essermi
innamorato di Jude »
Lo
dissi così,senza pensare.
Mi uscì flebile dalle labbra,come se fosse il segreto più prezioso. La
rivelazione più importante. Rivelazione che in realtà facevo per la
prima volta
anche a me stesso.
Lo amavo.
Che colpo basso mi aveva
tirato la Vita!
Mi aveva fatto innamorare dell’unico vampiro che non avrebbe mai potuto
ricambiare. Ma non sarei mai riuscito a volere altro se non lui,neanche
se mi
avesse respinto per l’eternità.
«
Ti dirò una cosa »
Alzai
lo sguardo,che avevo
inconsciamente abbassato,su di lui,che mi sorrideva come avrebbe fatto
un padre.
«
Se Jude ha permesso che
restassi,significa che tiene molto a te. Sei speciale »
« Questo
significa che sei speciale,Rob »*
« Non mi hai detto però come sei finito qua dentro »
Fu
come risvegliarsi da uno
stato di trans. Come se mi avesse lanciato addosso dell’acqua gelata.
Già,non gliel’avevo detto.
Probabilmente perché il mio subconscio avrebbe preferito eliminare il
ricordo
di Jude placcato sull’asfalto da quello schifoso di Gerard.
Rabbrividii.
«
Lo hanno catturato…»
Michael sgranò gli occhi.
« E sono intenzionato a liberarlo »
Rise
amaramente.
«E
come farai?Non c’è
bisogno che ti rammenti che siamo bloccati qua dentro »
Mi
guardai intorno per la
prima volta da quando ero arrivato lì.
Era un’enorme
stanzone,completamente deserto e privo di aperture,ad eccezione della
porta
blindata da cui ero arrivato e una finestra ad una considerevole
altezza. Tutto
sembrava essere stato realizzato a prova di fuga. Tutto
realizzato a prova di vampiro.
…i vampiri possono saltare per tre metri in altezza e
se trovi l’appiglio giusto – anche solamente un muro – puoi arrivare ad
altezze
smisurate!**
« Le hai già provate
tutte?
»
Chiesi
alzandomi e
continuando a guardare verso il soffitto.
«
In verità non ho mai
provato a scappare »
« Dici sul serio?! »
« A cosa sarebbe servito?
Ralph non può uccidermi finché non avrà avuto la formula e tentare di
fuggire
sarebbe stato solo uno spreco di tempo e forze »
« Beh. Ora siamo in
due,giusto? Tentar non nuoce »
Misi
le mani sui
fianchi,tornando con lo sguardo su di lui.
«
Anche perché dopo tutti i
bastoni tra le ruote che gli ha messo,non so quanto Ralph possa essere
magnanimo
con Jude. »
Continuò
a guardarmi,senza
veramente farlo. Stava ponderando seriamente la mia proposta.
«
Bene »
Si alzò a sua volta.
« Facciamolo! »
Batté
le mani una volta e mi venne incontro.
«
Qual è il piano? »
« Non ho un piano »
« Non hai un piano? »
« No,non ce l’ho! Sai com’è
mi hanno dato una mazzata in testa! »
Sbuffò.
«
L’unica cosa certa è che
la nostra unica via di fuga è lassù »
Indicai
la finestra.
«
E’ troppo in alto,non ce
la faremo mai! »
« Un amico una volta mi ha
detto che con la giusta spinta i vampiri posso arrivare ovunque… »
« Capisco dove vuoi andare a
parare »
Gli
sorrisi.
«
Ci stai? »
« Beh,cosa abbiamo da
perdere in fondo? »
Come
terminò la frase,il suo
volto si adombrò. Avevamo certamente pensato la stessa cosa.
Jude. Rischiavamo di
perdere Jude.
*
« Allora. Cosa hai
intenzione di fare una volta uscito di qui? »
Intrecciò
le dita delle mani
in modo tale che potessi salirci.
«
Per prima cosa vedrò di
tirarti fuori di qui »
Si
piegò sulle ginocchia ed
io poggiai il piede destro sulle sue mani.
«
Non devi preoccuparti per
me. Pensa a lui »
Cercai
una certa
stabilità,molleggiandomi sulla gamba sinistra.
«
Un aiuto in più non può
far certo male »
Ghignò.
«
Pronto? »
« Pronto. »
« Uno - »
« Due - »
« Tre! »
Mi
slanciai verso
l’alto,aiutato anche dalla spinta di Michael,andando,come
previsto,incontro
alla parete opposta a quella dove era situata la finestra. Appoggiai il
piede
sul muro,prima della collisione,e mi spinsi con tutte le mie forze
verso
l’apertura.
A metà del tragitto,però,iniziai
a precipitare.
Atterrai,senza provocare alcun
rumore,affranto da quell’evidente fallimento.
Michael mi si avvicinò.
«
Infondo era solo la prima
volta che tentavamo… »
« Riproviamo! »
Caddi
ancora. E ancora. E poi
di nuovo.
Più tentavo e più mi
sembrava di allontanarmi sempre di più da quella dannata finestra.
Stavo fallendo. E questo
faceva male.
«
Robert. Forse hai bisogno
di una pausa »
« No »
Ansimavo.
«
No,riproviamo »
« Robert - »
« Ho detto riproviamo! »
Mi
guardò con sguardo
acquoso,rimanendo in silenzio,per poi tornare in postazione,al centro
della
stanza.
Al centro…
Assottigliai lo
sguardo,mettendo in moto il cervello.
Chi sa,se si fosse spostato
di un poco…Solo qualche passo a sinistra…
«
Michael »
Gli
andai incontro
e,prendendolo per le spalle,lo spostai.
«
Proviamo da qui »
Annuì
e si mise in
posizione. Poggiai il piede sui suoi palmi.
«
Uno - »
« Due - »
« Tre! »
Slancio.
Salto. Muro.
Spinta. Finestra…
Sembrò di essere in un film.
Quando mettono il rallenty,avete presente?
Era vicina… Sempre più
vicina! Mancava così poco. Poi iniziai la discesa e mi trovai spalmato
contro
il muro sotto di essa. Cercai un appiglio,ma caddi al suolo.
«
Ah – ah! Non posso
crederci! Ce l’hai quasi fatta!! »
Mi
corse incontro e mi aiutò
ad alzarmi.
«
Bravissimo Robert! Ora
però sarà il caso che ti riposi almeno un poco. Se no come fai a
combattere con
tutti quegli energumeni là fuori? »
*
« Michael? »
« Si? »
« Perché Ralph vuole la
formula? »
Me
ne stavo lì,sdraiato sul
pavimento,a rimuginare su questa cosa da non so quanto tempo. Era una
cosa che
mi ero sempre domandato,ma porre a Jude questa domanda era stato
impensabile,dato
che era all’oscuro di tutto,e se anche l’avesse saputo non me lo
avrebbe detto.
«
Vuole usarla come arma »
« Come un’arma? »
Chiesi,un
po’ troppo
sorpreso,tirandomi leggermente su.
«
Esattamente »
« E cosa vuole farci?
Ritrasformare in umani i suoi avversari? »
Risi,ironico.
«
E’ proprio quello che
vuole fare »
« Oh »
Quale
immensa figura di merda…
«
Chiunque intralci la sua
strada deve essere distrutto. Ma nelle altre città ci sono validi
elementi
forti almeno quanto lui,se non addirittura di più. E’ nei suoi
interessi
liberarsi di tutti coloro che sono tra lui e la conquista del pianeta »
« Un altro folle con manie
di conquista,insomma..! »
« Se riuscirà ad avere la
formula e a creare il siero,ci sarà poco da far battute,mio caro »
« …Scusa »
Rimasi
un attimo in
silenzio,osservandolo attentamente mentre fissava il vuoto davanti a
se. Era
visibilmente preoccupato e,probabilmente,si sentiva anche in colpa.
Aveva
creato lui la formula e stava mettendo in pericolo suo figlio e il
resto del
mondo.
Provai una fitta allo
stomaco.
Non c’era un minuto in più
da perdere.
Mi alzai di scatto e gli tesi
una mano,meritandomi uno sguardo scettico.
«
E’ giunto il momento »
*
« Ricapitoliamo: tu
esci,stendi chiunque tenti di fermarti e poi vieni a prendermi »
« Riassunto molto esauriente
»
« Vero? Ne sono molto
orgoglioso »
Risi.
Quel vampiro era straordinario.
«
Pronto? »
« Sono nato pronto! »
« Perfetto! »
Contammo
insieme.
Quello
era esattamente il
momento in cui ci sarebbe stato bene accostarci una frase del tipo “il
cuore mi
martellava forte nel petto,come se volesse uscire”. Ma,come sapete,io
il cuore
non ce l’ho,quindi niente frase ad effetto.
Posso comunque assicurarvi
che ero terrorizzato. Non nel senso lato,ma dall’idea di non riuscire a
varcare
quella cazzo di finestra.
Dopo alcuni calcoli
veloci,eravamo giunti alla conclusione che se avessimo spostato il
punto di
lancio di altri due passi a sinistra e uno in avanti questa volta sarei
riuscito nell’intento al primo tentativo.
Tutta teoria,niente pratica.
Alias,adesso ero spaventato a morte che tutto quello che avevamo
studiato non
fosse altro che un buco nell’acqua. Ma dovevo tentare.
Quando insieme scandimmo il
numero tre,mi spinsi con tutta la forza che avevo nelle gambe. Mi
sbalzai
contro il muro e mi preparai a quello che sarebbe successo dopo.
Chiusi gli occhi per un
attimo,mentre sferzavo l’aria e attraversavo la stanza. Quando li
riaprii la
finestra era proprio di fronte a me. Sorrisi.
«
Si! »
Sentii
urlare a Michael.
Mancava
così poco…
Improvvisamente iniziai la
ricaduta.
«
No,no,no,no! »
Allungai
un
braccio,arrancando nel vuoto. E lo afferrai. Afferrai
quello stramaledettofigliodiputtana di davanzale interno.
Smisi di respirare. Ce l’avevo fatta.
Iniziai a ridere,mentre mi
aggrappavo anche con l’altra mano e facevo leva per arrampicarmi. Mi
accoccolai
in quel poco spazio e vidi che la via era bloccata da delle sbarre. Non
mi ero
certamente fatto un culo grosso come una casa per farmi fermare da quelle. Bastò un leggero colpo di polso
per slargarle e staccarle dal muro.
«
Tieni,te le regalo! »
Dissi
lanciandole nella
stanza. Michael doveva averle prese al volo,perché non sentii alcun
suono.
«
Stai attento,mi
raccomando! »
« Naturalmente- »
Mi
affacciai,controllando
che non ci fosse nessuno,per poi lanciarmi nel vuoto.
Non riconobbi quel luogo.
Dovevo trovarmi dalla parte opposta in cui mi aveva
portato Jason. Mi incamminai lungo il muro
esterno,cercando un modo per rientrare,anche se l’idea di rivedere una
finestra
mi dava la nausea. Ma non correvo alcun rischio,dato che non
ve ne era l’ombra!
Sospirai,iniziando a perdere
la pazienza. Camminando,inciampai in qualcosa e dovetti trattenermi
dall’imprecare in più lingue – anche se conosco solo l’inglese – perché
avevo
provocato un rumore infernale. Possibile che tutto fosse contro di me?!
No,affatto. Dato che ero
inciampato nel catenaccio di una cantina.
Anche
se non è molto consono
detto da me: grazie,Dio!
Scostai
le foglie che ne
impedivano la vista e troncai le catene che tenevano unite le maniglie.
Spalancai la porta e venni immediatamente assalito da un fortissimo
odore di
chiuso e da qualche bestiolina. Storsi il naso,leggermente disgustato
ed
entrai.
Se non fosse stato per la
luce che entrava con me dalla porta principale,mi sarei ritrovato nel
buio più
completo. Poco male,dato che ci vedevo comunque perfettamente. Sembrava
di
essere in una specie di dispensa. Vi erano tantissimi scaffali pieni
zeppi di
contenitori in vetro.
Mano a mano che avanzavo,l’odore
pregnante di chiuso andava affievolendosi,lasciando il posto ad un
altro. A
metà del cammino,mi bloccai. Quello che sentivo era un odore familiare.
Troppo familiare. Aspirai a
fondo,chiudendo gli occhi,e mi avvicinai ad uno scaffale. Rabbrividii.
L’odore dolce del sangue mi
colpii in pieno,provocandomi dolorosi crampi di fame e,allo stesso
tempo,un
senso di nausea indescrivibile.
Girai su me stesso,guardando
tutti quei contenitori,sperando di sbagliarmi. Ma non era così. Ero in
una
riserva di sangue.
Disgustato oltre ogni
modo,annullai velocemente la distanza che mi separava dall’altra
uscita. Misi
una mano sulla maniglia e un orecchio sulla porta. Nessun rumore.
Aprii con cautela. Il
corridoio era completamente deserto. Neanche una guardia a tenere
d’occhio
questo tesoro…Okay,se mi riferisco di
nuovo in questo modo al sangue siete autorizzati a tirarmi dell’acqua
santa!
Lasciai quel posto stomachevole per indirizzarmi in
un
punto in cui mi fosse possibile capire come poter tornare da Michael.
Fu più
facile del previsto.
Mi concentrai su suoni e
odori e,come un bravo segugio,lasciai che fossero loro a guidarmi.
«
Certo che quel vampirucolo è proprio un allocco »
Mi
fermai. Spalle al
muro,orecchie tese. Avanzai leggermente,fino ad arrivare dove svoltava
il
corridoio.
«
Già,eh eh. Che cosa si aspettava? Di entrare qui bello
bello,portarsi
via il suo amichetto e di riandarsene tranquillamente? »
Erano
in due. L’odore lo
confermava.
«
E’ un vero peccato che sia un elemento importante per il
Capo. Avrei
voluto avere il piacere di vederlo morire fra atroci sofferenze. Ah ah
ah!
»
Odore
di ferro… Balestre…
No,una balestra…
«
Prima o poi sarai accontentato. Appena qual biondino avrà
ceduto
toccherà a lui… »
Chiusi
gli occhi.
Era una missione suicida. Ma
almeno sarei morto nel tentativo.
« Non ho mai avuto il
coraggio di affrontarli. Da
solo non ce l’avrei mai fatta…Ma tu…Sento che sei diverso » ***
O la va o la spacca.
Ma salveeee!
*si prepara alle scuse di
prassi*
Ormai lo sapete: io non sono
il tipo da aggiornamenti lampo u.u
Non posso farci niente,se c’è
qualcosa che non mi torna ci rimugino sopra almeno ventimiliardi di
volte prima
di aggiornare. Ad esempio,sono sicura di non essermi saputa spiegare
una mazza
per quanto riguarda l’evasione u.u Non ho saputo fare di meglio..sono
molto
costernata L
Comunque. Si sta avvicinando
il momento clou della storia.
Riuscirà Robert a liberare
Michael e a salvare Jude? E chi può dirlo…Ah già,io xD
Muahah…
Quest’altra volta vedrò di
aggiornare più in fretta…anche se questo implica la conclusione della
fan
fiction D: Che tristezza ;__;
Va beh.
Delucidazioni:
*
Citazione di Ewan nel
terzo capitolo.
** Tratto sempre dal terzo
capitolo.
*** Citazione di Jason del
nono capitolo.
Grazie
di aver letto fin
qui.
Spero di non avervi deluso.
Vi abbraccio tutte!
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