Mi avreti amata?
Allora, se siete quel tipo di
persone che credono che la Germania è stato nella seconda guerra solo un covo
di pazzi assassini, beh vi consiglio di leggere questa FF.
Si parlerà, anche con un po’ di
romanticismo, di una studentessa di
Biologia appena ventunenne chiamata Sophia School che è stata decapitata in
nome della difesa del terzo Reich.
Questa figura, l’accosto spesso a
Germania, in questa FF sono visti quasi come amanti ma un’altra che ho in
mente, il loro rapporto è di profonda ammirazione.
Nella mia idea da fan,questi due
si sono incontrati per caso in un parco e hanno iniziato a colloquiare, mano
mano si sono sempre rivisti nello stesso
luogo perché si era creata una certa affinità senza sapere l’uno e l’altra chi
fosse.
Quando Sophia è stata arrestata
ha scoperto che Ludwig era la Germania e
lui ha scoperto che Sophia faceva parte degli oppositori del Reich.
Questa preambolo serve a spiegare
l’atteggiamento ,piuttosto confidenziale, della donna nei confronti di Ludwig,
lei infatti usa il suo nome umano.
La Rosa Bianca (in lingua
tedesca: Die Weiße Rose) è stato un gruppo di studenti cristiani
che si opposero in modo nonviolento al regime della Germania
nazista. La Rosa Bianca fu attiva dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali
componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a
morte mediante decapitazione.
Fonte Wikipedia
Titolo: Mi avresti amata?
Genere: Generale
Personaggi: Germania/Ludwig,Personaggio Storico/Sophia School
Rating:Giallo
Mi
avresti amata?
<< Dammi un altro boccale.
>> il barista guardò seccato l’uomo della richiesta: era alto, biondo e con occhi azzurri fin
troppo impastati dall’alcool.
<< Non credo che dovrebbe
continuare … >>
<< Non le ho chiesto la sua
opinione! >> il bevitore posò violentemente dei soldi sul bancone.
Il barista li prese e portò altro
da bere all’uomo, gli affari non andavano bene, d’altronde era il periodo del
secondo dopo guerra, il commerciante doveva mangiarsela la coscienza.
<< Non dia fastidio agli
altri clienti. >> raccomandò il barista all’uomo biondo che grugnì qualcosa
di incomprensibile.
L’uomo biondo era solo, dannatamente
solo e la birra non stava facendo l’effetto voluto, i suoi problemi non sembravano volere affogare nell’alcool.
<< Mi scusi mi dia lo
stesso di quell’uomo biondo. >> una giovane donna era improvvisamente
apparsa.
Nel vederla l’uomo biondo rimasse
a bocca aperta, capelli castani, occhi dolci ma con un’espressività unica che
racchiudevano un tesoro di forza di volontà.
<< Signorina Scholl!
>> esclamò.
La donna sorrise e si avvicinò
all’uomo: << Signor Germania. >>
<< Ma lei è … >>
iniziò a balbettare la nazione incredula.
<< E lei è ubriaco, direi
che siamo pari. >> disse la donna bevendo un po’ di birra di Germania:
<< Non crede che sta bevendo un po’ troppo? >>
<< Se riesco a vederla …
direi proprio di sì. >> confermò Germania.
Gli occhi della ragazza appena
ventunenne fissarono la nazione: << Cosa crede di ottenere bevendo?
>>
<< Dimenticare i miei
problemi per un paio d’ore, per me è un toccasana. >> spiegò la nazione
che si mise ad osservare la donna, Sophia aveva appoggiato le sue labbra sul bordo del bicchiere e sentendosi osservata,
fissò con una nota di rimprovero Germania: << Le ricordo che sono
cristiana e fare il lascivo non fa per
lei, Ludwig. >>
<< Mi sembra che questa è
la prima volta che mi chiama per nome. >>
<< Non è vero, lei quando
mi incontrò per la prima volta si è presentato con questo nome. Ora, vuole
cortesemente abbandonare questa formalità con me? >>
<< Sophia … >>
<< Esatto, è quello il mio
nome Ludwig. >>
<< Ti è rimasta la
linguaccia. >>
<< Non è linguaccia, è ingegno.
Sai quando sei sobrio non sei così spiritoso. >>
<< Hai ragione, quindi
ridarmi il boccale. >>
<< Non credo che lo farò.
>> disse la donna fulminandolo con lo sguardo.
<< Testarda, fino alla
fine, ma di che cosa mi stupisco? >>
<< La donna si accese una
sigaretta: << Penso che sia meglio parlarne … >>
L’uomo abbassò la testa
imbarazzato, assomigliava incredibilmente a un bambino in quel momento:
<> disse semplicemente.
E come se la donna non avesse
sentito iniziò: << Purtroppo quello che avevo predetto … è successo.
>>
<< Già sono un paese
distrutto, diviso tra francesi, inglesi
e americani e mio fratello è finito nelle mani di Russia. >>
<< Fu lui a chiamarmi
Germania, da quel gruppo di statarelli tedeschi ormai senza importanza . Adesso
lui ne ha uno bellissimo :DDR. >> Germania fece un ghigno di
rassegnazione e cercò di riprendersi la birra ma la donna spostò il boccale.
<< Ludwig. Il nome del
geniale musicista, penso che mi ha dato questo nome per smacco a Austria, il
damerino come lo chiamerebbe lui. >> continuò Germania
<< E’ un bel tipo tuo
fratello, ci ho parlato pochissimo ma mi ha colpito, è una persona particolare.
>> disse Sophia.
<< Era. >> corresse
Germania che nel frattempo riprese il suo boccale di birra sotto lo sguardo
accusatore della donna.
<< Non mi risulta che sia
morto. >> la donna ristrappò il boccale a un centimetro dalla bocca di
Germania.
<< Non mi piace che la mia
nazione si comporti come l’ultimo degli ubriaconi. >>
Germania strinse la propria testa
tra le sue mani: << Hai ragione Sophia. Ti devo tutto. >>
<< Tu non mi devi nulla,
Ludwig. E’ stata una mia scelta, insieme a quella di altri studenti quella di combattere
il nazismo! >> la ragazza nel dire quelle parole, aveva perso per un
attimo la sua calma esemplare lasciando
sbalordita la nazione.
<< Come va il collo Sophia?
>>
La donna a quella domanda parve
vacillare e diventò pallida,passò una mano attorno al collo guardandosi attorno
a sé con disagio.
<< Il peggio è passato.
>> disse semplicemente la ragazza.
<< Quando inizierete a
parlare di noi? >> la donna era tornata alla sua solita calma e cercava
di smascherare, con un tono tranquillo, la sua inquietudine mentre rivolgeva
quelle domande alla nazione tedesca.
<< Non lo so Sophia. Io e
il popolo tedesco ci sentiamo sporchi di vergogna. Adesso non possiamo parlare
di voi, sembrerebbe solamente una giustificazione. >>
<< Capisco,così quei
130.000 tedeschi oppositori al nazismo verranno dimenticati. >> gli occhi
della donna erano tristi ma tranquilli.
Germania le prese con trasporto
la mano: << Non permetterò mai a
nessun tedesco di dimenticarti, Sophia! >>
<< A me non importa essere
ricordata, ma cosa abbiamo fatto io e miei amici e altri tedeschi voglio e deve
essere ricordato! >>
<< Signor Germania.Noi della “ Rosa Bianca” non abbiamo cambiato
nulla di concreto! Ma ti prego! Non buttare tutto al vento, comportandoti come
il peggiore dei disperati . Il mio contributo e quello di altri 129.000 tedeschi non deve essere
dimenticato. Signor Germania, sii forte, lo faccia per noi. >> sul viso della ragazza, scese una
lacrima, solitaria, in quella lacrima c’era tutta la sua disperazione e il suo
credo.
Sophia respirò e ispirò
sorridendo leggermente.
<< Scusami, mi sono
lasciata andare … >> la voce era ancora commossa ma l’espressione era
tornata forte e determinata.
Germania si sentì male a
vedere quella donna piangere, Sophia era
stata torturata dalla Gestapo , non aveva dato nessuna soddisfazione a quei
mostri , neanche un attimo di vacillazione avevano visto i suoi carnefici che
avevano solo potuto sentire le sue parole “Faccio solo quello che ritengo
giusto”. Lui era riuscita a farla piangere, Germania si sentì davvero una persona
orribile.
<< Te lo prometto Sophia,
quando la Germania potrà parlare … i 130.000 tedeschi che hanno combattuto
contro il nazismo avranno la loro giusta onorificenza.
La donna sorrise leggermente
quando sentì la mano della nazione stringere le sue.
Come era calda e morbida la pelle
di quella donna.
<< Come faccio a sentirti
Sophia? >> domandò la nazione insospettito da quella strana sensazione
umana.
<< Infatti è una tua
illusione, Germania. >>
<< Cosa? Praticamente?
>>
<< Stai parlando con il
vuoto da mezz’ora. >>
La nazione guardò sott’ occhio il
barista : << Mi avrà preso per pazzo. >> disse imbarazzato.
<< Sono sicura che ha visto
cose ben peggiori. >>
Germania sorrise tristemente alla
donna: << Sophia se ti fossi stata una nazione, io … >> iniziò la
nazione imbarazzato ma aiutato dal alcool.
<< Mi avresti amata?
>>
<< Sì. >>
La donna si alzò e rimase in
silenzio, la sua espressione era diventata così serena ad un tratto …
<< Per una donna com’è
me, che ha dato la sua vita per il proprio paese … sentirsi dire qualcosa del
genere è una conferma. La mia vita non l’ho sprecata. >>
<< Ludwig, tu non sarai
solo. Ricordati ti sosterrò sempre. >> appoggiò una mano sul petto di
Germania all’altezza del suo cuore: << E sono sicura che anche tuo
fratello lo farà. Che si chiamo Prussia o DDR. >>
La nazione sentì le dolci labbra
di Sophia sulla propria fronte, per un attimo sentì uno spiraglio di speranza
nel proprio cuore, un bacio sulla fronte per benedirlo, per augurargli ogni
bene: << Buona fortuna Germania, che Dio ti protegga. Andrà tutto bene,
abbi fede. >>
Lo spirito della donna si dileguò
lasciando il posto accanto a Germania vuoto, solo un boccale di birra
leggermente sorseggiato dava conferma alla nazione che era ancora in grado di
credere nell’incredibile o di essere completamente impazzito.
Germania restituì i due boccali
al barista che lo guardò con un misto di rimprovero e di pietà, la nazione
sussurrò appena un vergognoso arrivederci.
<< Sophie Scholl >> ringhiò furiosamente
il giudisse Roland Freisler vestito in rosso come un vescovo, ma lui era
un uomo senza pietà e guardò ancora più schifato una ragazza bruna quando ella disse come sue ultime parole
<< Presto vi troverete qui al mio
posto. >> uno sguaroi sicuro, di chi sa che sta per morire per il bene
comune …
Germania spostò l’attenzione
dallo schermo per osservare il regista accanto a lui che ogni tanto gettava
occhiate nervose dalla sua parte, il
registra si stava torturando le mani sperando di diminuire la sua tensione.
Ma come può? Quale sarà la
reazione del pubblico su un film che parla della resistenza anti-nazista
tedesca? E l’opinione dell’ uomo accanto a lui? Che gli avevano presentato come
Ludwig Beilschmidt , uno storico con un forte interesse verso la figura di
Sophia School? Se a lui non piaceva il film, era fregato, il registra si sarebbe sentito un incapace a
vita.
Escono i titoli di coda, le luci
della sala del cinema cominciarono ad
accendersi, il registra incontrò gli occhi dello storico che rimasse in
silenzio, per poi incominciare ad
applaudire con tutte le sue forze.
<< Complimenti. E’
perfetto. >>
Il registra scoccato, incominciò
a ridere nervosamente per poi sorridere con tutto se stesso.
<< Scusami fratello. Esco un
attimo fuori. >> sussurrò Germania
al fratello maggiore, Prussia o DDR, che sta discutendo animatamente con il
registra.
Il fratello era piuttosto
incuriosito dall’affermazione: <<
Non vuoi rimanere a parlare con il registra? >>
Germania sospirò, non aveva
nessunissima voglia di parlare con nessuno in quel momento, si sentiva confuso
e strano, quel film era veramente perfetto, era rimasto turbato.
Alla nazione era venuto mente
quella notte d’inverno, quando cercava di dimenticare con il gusto dell’alcool
nella gola ed era apparsa lei, la sua
rosa bianca, ma era stato tutto un sogno .
<< No. >> disse
sbrigativamente .
Prussia fissa un attimo il fratello minore.
<< Il magnifico me farà il
tuo lavoro di relazioni sociali. Non ringraziarmi asociale. >> disse
canzonatorio.
<< Non farti trovare congelato
fuori la porta. >> continuò mentre Germania gli sorride.
La nazione uscì dal cinema e
respira, sente la sua gola chiusa, cammina lentamente cercando d’assimilare ciò
che ha visto.
Finalmente un film sulla resistenza
anti-nazista tedesca …
Un improvviso ticchettio di
tacchi fa voltare la nazione, di sfuggita vede una figura femminile.
La nazione tornò ai suoi passi,
la figura femminile aveva le mani in
tasca per proteggerle dal freddo, con un
gesto del capo fece segno a Germania di seguirla.
La nazione tedesca era turbata,
non era di certo ubriaco e il suo razionalismo era al massimo della sua potenza.
<< Ludwig, ti devo pregare? >> disse con
voce leggermente divertita la figura, ma così dolce nel tono, essa incomincia a
camminare verso un vicolo.
<< Aspetti! >> urlò
la nazione che incomincia a seguire la figura.
Il freddo aveva costretto la nazione
a coprirsi bene,il cappotto pesante rende la sua cors più lenta, la figura era veloce,troppo veloce per essere umana.
<< Signorina. >>
iniziò Germania con una nota di rimprovero quando riesce a raggiungere
qualsiasi cosa sia la figura: << Non è il caso di cacciarsi in un vicolo.
Per una donna può essere pericoloso. >>
<< Ludwig, non crederai
mica che uno spirito possa avere paura
di qualche mascalzone? E poi davanti a me c’è solo la mia amatissima nazione.
>>
Germania rimase a bocca aperta:
<< So…phia. Ma tu… sei morta. >>
<< Lo sanno un po’ di
persone oramai, grazie a quel bellissimo film. L’attore che interpretava mio
fratello Hans non era per niente male. >> una donna sorride maliziosa,
corti cappelli castani le incorniciavano il viso e chiunque avesse visto quel film
appena proiettato ricorderebbe il volto
di Sophia School, quello mostrato nelle foto che apparivano nei titoli di coda.
<< Io… non sono ubriaco.
>> mormorò Germania che non sapeva se ridere o farsi richiudere in un manicomio.
<< Le sembro una poliziotta
pronta a farle l’alcool test? >> disse indispettita la donna, solo per
gioco.
<< Tu sei morta! >>
<< Lo so, c’ero. >>
<< Io non posso parlare con
te >>
<< A mai sentito parlare di
anime o spiriti Ludwig? >>
<< Sì, ma … >>
<< Ma ti devo sempre
spiegare tutto, anche in letteratura lo facevo. “Chi non conosce Heinrich
Heine, non conosce la letteratura tedesca”[N.A è una frase pronunciata da Sophia
veramente, sconvolgendo tutti perché Heine era ebreo].
Sono Sophia School, sotto forma
di spirito, Germania. Se devo stare qui a farti gelare, la prossima volta ti
vengo a trovare quando sei ubriaco. Sei più veloce ad accettare certe cose in
quello stato. >>
<< Quella volta non era
stato un sogno!Quella volta in quella birreria stavo veramente parlando con te!
>> rispose agitato la nazione.
<< Sì, mi avevi fatto una
promessa,che avresti fatto in modo di riscattare l’onore della Germania
parlando di noi e l’hai fatto. Sono venuta a ringraziare, il film è bellissimo.
>>
<< Rin…grazia… il registra.
>> Germania era scioccato.
<< Non credo che la
prenderebbe bene come te, se gli comparassi davanti dicendo “ sono Sophia
School, il suo spirito, volevo dire che il tuo film è molto bello”, facciamo
così: glieli fai tu i complimenti da parte mia. >>
<< Già l’ ho fatti …
>>
<< Bene, allora. >>
la donna si avvicinò alla nazione, si alzò sulle punte e lo guardò negli occhi:
<< Per mia scelta ho deciso che sarò la sua coscienza, sarò quella piccola
voce nella sua mente che ti sgriderà quando sbaglierai e ti loderà quando sarai
nel giusto. Mi raccomando, sono una
persona molto severa, non fare scempiaggini. Farò in modo di farti capire quando
il tuo paese stara percorrendo gli stessi sbagli del passato. >> lo
spirito baciò sulla guancia Germania.
<< Non sarai mai solo,
questa è stata la mia promessa e la manterrò … >>
Germania vedeva la donna davanti a lui, tranquilla, eterea e
così pura, in qualche modo.
Per un attimo si ricordò le sue parole in quella notte famosa in birreria “ Ludwig,
tu non sarai solo. Ricordati ti sosterrò sempre. “
<< Aspetta … che cosa
significa? >> Germania fece un
gesto verso la figura ma si ritrovò solo la neve tra le mani che stava
iniziando a scendere.
<< Ehi West! Ma che cavolo
stai facendo lì! Ti sei congelato! Stupido fratello minore! >> irrompete
in quel silenzio la voce di Prussia, bella e potente: << Ohi West, hai la
faccia di uno che ha visto un fantasma. >>
In effetti Germania, non aveva
una bella cera, era rimasto sconvolto, era stato tutto così veloce ed aveva
anche l’impressione che Sophia l’avesse preso in giro con tutte le sue forze.
<< L’ho vista … >>
cominciò Germania.
<< Chi? >>
<< Sophia. >>
<< West hai bevuto?
>> domandò canzonatorio Prussia.
<< No. >>
<< E mi sa che ti devo
offrire una birra. Ti si è congelato il cervello. >> il fratello presse
sottobraccio Germania e lo trascinò.
<< E la festa? >>
<< Prima te la svigni per
mezz’ora e poi fai il precisino. Ce ne andiamo,no? Ho già detto che avevi da
fare signor “storico” dei miei stivali. >>
<< … >> rimasse in
silenzio Germania, sentiva il fratello che iniziava a blaterare e lo
trascinava in una birreria.
E poi un leggero sussurro dolce e
femminile arrivò alle sue orecchie: << Te l’avevo detto, andrà tutto bene
e non sarai solo. >>
Note: Il film citato è “ La rosa Bianca”. E’ stato
grazie a questo film che ho conosciuto la figura di Sophia. La presentazione
del film, l’ho fatta avvenire in
inverno, perché non sono riuscita a sapere quando è uscito in Germania, quindi
per ragioni di “scena” ho preferito descrivere un paesaggio invernale.
Sophia dice che diventerà la
coscienza di Germania, perché volevo rappresentare il concetto stesso “ Dobbiamo imparare dalla
storia”. Sophia è stata presa come rappresentante della resistenza tedesca anti-nazista in
generale. Quindi Germania, ricordando la storia, dovrà stare attento a non far
compiere al suo paese gli stessi errori.
Spero che sia chiaro ^-^” ma non
credo.
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