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me how the world is.
Capitolo Decimo - Sensazione di
Lealtà.
Minerva McGranitt - Severus Piton [Albus Silente]
Aprì la porta lentamente, scandendo i passi e percependo
perfettamente il pavimento sotto le sue pantofole rosse.
Era una sensazione
strana camminare in quello studio anche perché ogni cosa era
esattamente nello stesso posto in cui Albus l'aveva lasciata, come se
fosse ancora presente, come se da un minuto all'altro sarebbe tornato
lì, ad osservarla dai suoi occhiali a mezza luna e a
rivolgerle un leggero sorriso di saluto.
Albus però,
era morto.
Ogni qualvolta che,
all'improvviso, quel pensiero le si presentava nella mente, si sentiva
perdere, come una piccola bambina incapita e solitaria.
Si sentiva bruciare,
come se tutto mancasse, come se niente fosse al giusto posto.
"Minerva."
La persona seduta
sulla poltrona del preside si alzò, avvicinandosi a lei, ma
non troppo. Se ne stava a qualche metro di distanza, anche se in
verità avrebbe voluto avvicinarsi e confessarle tutto, dirle
che lui non l'aveva tradita, dirle
che quelle menzogne provocavano al suo cuore un dolore immenso.
I capelli di Minerva
era sciolti sulle spalle, leggeri e candidi: esattamente il contrario
di Severus. I capelli neri, grassi e pesanti, gli circondavano il viso,
quasi come se fossero la copertina di un libro già pieno di
oscurità e solitudine, proprio come gli occhi di Piton.
"Perchè, Severus?
..Perchè?"
Severus era sempre
stato un amico su cui poteva contare, nonostante tutte le
persone, in lui, denotassero rancore e solitudine.
Quel suo essere
costantemente introverso e leggermente perso nel suo costante dolore
infondo l'aveva sempre affascinata, anche se non era mai riuscita a
scavare dentro di lui, a scorgere più che semplici briciole
del suo animo.
In quei lunghi anni
però era sempre stata certa che oltre ad Albus, Severus era
l'unico di cui potesse fidarsi
ciecamente.
"Dove sei, Severus?"
Lui non disse e non
fece nulla.
Era come un ombra, un
fantasma, un essenza. Poteva sentire il suo odore e per una delle prime
volte gli sembrò quasi di sentire quell'animo fragile ed
oscurato mischiarsi e cingersi a quell'ambiente, a quelle sensazioni
presenti nella stanza.
I suoi occhi la
fissarono, senza lasciarla un secondo.
Per quanto tutto gli
facesse notare che Severus era malvagio ed un traditore, Minerva
riusciva ancora a scorgerlo in quegli occhi neri e leali.
I suoi occhi,
dopotutto, erano sempre stati un simbolo di forte lealtà.
Se ne andò,
più veloce di come era entrata, essendo certa che il vero
Severus era quello dettato dai suoi occhi.
***
Anche se domani ho una verifica su 60 pagine di Storia e io ne abbia
studiato soltanto metà e sono già le nove, eccomi
qua.
Dannazione a me e al mio incredibile bisogno di scrivere.
Forse questa, dopo quella su Harry, è quella che amo di
più perchè in essa c'è tutto
ciò che io amo di Sev e Minerva, e ciò che odio
nelle scelta della Rowling.
Sono degli amici. Sono degli amici che per me si sono dati tanto, anche
senza troppe parole.
Penso che Minerva si sia sentita sola, delusa e tradita dall'unico
amico rimastole. Spero che piaccia anche a voi.
Spero di leggere i vostri commenti : D
Lara.
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