“..adesso però ti fermi e mi spieghi..”
Valeria era bella come la prima imperatrice di Roma della quale,
inconsapevolmente, conservava il medesimo nome; il sole alle spalle le
dorava i ricci castani trasformandoli in un aureola lucente e Gaetano
ancora non si capacitava del rischio che aveva corso nel dimenticarsi
di lei per quei due giorni ora lunghissimi.
“…eccezionalmente per la vita puoi chiedermi
qualsiasi cosa..”
“..perchè cosi?..”
“..beh.. per amore si deve essere capaci di mettere a
repentaglio l’intera nostra esistenza senza remore o
dubbi..per amore si muore.. e tu sei la sola donna che conosco capace
di mettere a repentaglio tutto ciò che aveva di caro per
me.. senza neppure sapere chi ero..”
Lo disse senza prendere fiato tra una parola e l’altra,
mentre lo sguardo solitamente limpido si riempiva di una nebbiolina
luminosa ed eterea.
“…e Camilla?”
“…non so che cosa pensi di me.. probabilmente mi
odierà per averle fatto mettere in crisi l’intera
sua esistenza per niente.. credimi se ti dico che l’ho amata
profondamente ed incondizionatamente per l’intera durata
degli ultimi 13 anni accorgendomi solo dopo aver visto il tuo nome sul
display che la desideravo per il suo sfuggirmi eternamente.. per la sua
verve ed il coraggio.. tutte cose che con il tempo ha perduto..o
soffocato.. Camilla non mi avrebbe mai chiamato per prima…
“
Difficile, se non impossibile non credere alle parole di un neo sposo
che le pronuncia col cuore in mano e gli occhi che luccicano di
rinnovata gioia e malcelata malinconia del proprio scellerato passato
di solitudine. Impossibile non ricambiare l’amore per chi un
po’ d’amore lo provava anche prima, specie se il
proprio interlocutore ti guarda come in estasi mistica innanzi al
divino; come se ammirasse la vergine madre del Cristo o credesse
d’essere morto ed approdato nei beati campi elisi.
“…ho sempre sospettato che tu nascondessi un poeta
dietro la divisa da poliziotto..”
Sussurrò Valeria mentre muoveva un passo per raggiungerlo,
portandogli le mani dietro la nuca ed attirandolo a se per il loro
primo bacio ufficiale. Inizialmente le intenzioni della giovane erano
quelle semplici di una 25enne, ma mentre il contatto si prolungava e le
mani scorrevano tra i capelli biondi di lui, o lungo le pieghe della
t-shirt di lei, si fece un bacio appassionato, lento e profondo ad
esplorare, marcare e conoscere.
“..ecco cosa c’eravamo dimenticati.. il bacio alla
sposa..”
Ansimò Gaetano allorché si divisero per
riprendere a respirare la semplice aria. Attorno a loro un vivace
capannello di turisti si assiepava,quasi credessero di avere davanti
una scena di un qualche film hollywoodiano. Entrambi
arrossirono,concordando che forse era l’occasione e
l’ora adatta per spostarsi altrove.
Optarono per passare a prendere Alessandro dall’asilo
attendendo con stoica calma su di una panchina l’orario di
apertura della struttura pubblica; il tutto godendosi un buon gelato
alla stracciatella su di una panchina.
“…ma dimmi un po’..casa tua o casa
mia?”
Valeria aggrottò un ciglio con espressione di stupito
divertimento.
“..in che senso?!”
Lui rise.
“…nel senso.. che non ho alcuna intenzione di
vivere con te solo nei weekend..”
“…capisco…e quindi?”
“..e quindi dio bono..non voglio nemmeno costringervi al
trasferimento..”
“..e casa tua?”
“…ma non è proprio casa
mia..è l’appartamento che i miei hanno comperato
per mia sorella.. che ora..diamine..è una lunga
storia..”
“.. abbiamo due ore.. ce la fai?!”
Di nuovo lui sorrise, afferrandola per una spalla e baciandola di nuovo
ed a lungo prima di scostarsi e prendere a raccontarle di quel suo
ultimo caso; della sua famiglia e di quella mina vagante che Valeria si
ritrovava ufficialmente come cognata.
Nel momento in cui la campanella riempì l’aria del
suo squillante vibrare la storia era conclusa e Valeria era stata messa
a conoscenza di tutti i dettagli. Da buona moglie e da donna innamorata
aveva consolato, incoraggiato e sostenuto il proprio sposo in quella
narrazione e tutto ora appariva più
limpido…impareggiabile pregio del dialogo costruttivo. Mai
come in quel momento furono reciprocamente felici di essere marito e
moglie.
“..ti amo Gaetano Berardi..e non mi pento di aver resistito
alla tua corte serrata sino a questo momento..”
Eruppe lei lanciandoglisi contro in un abbraccio affettuoso prima di
allontanarsi in direzione della scuola ed essere trattenuta dalla
robusta mano di lui su di un fianco.
“..non ho idea di cosa possa aspettarmi da una come te.. e
sono curioso come una biscia all’idea di scoprirlo..ma quello
che voglio dire è..farò di tutto per non
deluderti…perché spesso noi uomini tendiamo a
confondere cose che per voi sono importanti…e ti chiedo
scusa in anticipo di ogni errore..”
“…se ti confonderai più del necessario
saprò trovare il modo di ricondurti alla retta
via..”
Lei gli stampò un bacio sul naso ed andò a
prendere Alessandro; ritornando poco dopo con l’assicurazione
che da quel momento anche lui sarebbe potuto andare da solo a
prenderlo..
Passeggiarono un poco come una famiglia ed alla fine si trovarono a
trascorrere la serata tra scatoloni e mobilio; un trasloco di fretta e
furia a casa di lei, perché Gaetano non voleva starle
lontano nemmeno un istante per il resto della vita.
“…sai che potrei abituarmi ai tuoi spaghetti al
sugo?”
“..è quello che spero.. “
Il silenzio di una serata d’estate induceva i novelli sposi
alla conversazione. Se ne stavano l’uno nelle braccia
dell’altra sulla terrazza dell’attico. Insieme
avevano accompagnato il sonno di quel piccolo terremoto di nome
Alessandro ed ora contemplavano il cielo alla ricerca della loro stella
gemella; inconsapevoli di averla già trovata.. o forse solo
talmente sorpresi da quella famiglia nata di colpo, da non avere il
coraggio di dichiarare appieno il proprio amore.
Lentamente Gaetano era riuscito a stringerla a se, calandole dapprima
una mano sulla spalla scoperta della veste sbracciata che Valeria
indossava a casa per poi strattonarla giocosamente sin quando si
trovò con una parte del busto coperta dai ricci di lei.
Sentirla sospirare lievemente gli provocò un brivido ed una
riflessione che mai si sarebbe aspettato di fare : Camilla non si
abbandonava a lui col medesimo trasporto né con quella cieca
fiducia… e probabilmente non sarebbe riuscita a farlo mai.
“..dimmi un po’…”
“..mmh?!”
“… vogliamo rispettare la tradizione oppure ci
diamo alle alternative new age?!”
“..scusa?”
Si guardarono intensamente per un lungo istante, ingaggiando una muta
battaglia di sguardi che produsse un rapido crescere della tensione che
ribolliva tra di loro da quando si erano baciati sulle gradinate del
comune. Insolitamente fu Gaetano il primo a cedere; arrossendo
bruscamente nel medesimo istante in cui un lampo di ironico desiderio
compariva sul fondo degli occhi colore del cielo.
“…inizio a pensare che quell’ascensore a
cabina tornerà utile non solo per le cassette
dell’acqua minerale…”
“…ah ma allora il suo è un vizio
commissario..”
Lei gli lasciò una pacca bonaria su una spalla fingendo di
fuggirgli ma bloccandosi poco distante nell’ascoltare il
cambio di canzone. Questa era proprio bella! Non sentiva quella canzone
da che era una bambina di quindici anni.. e già allora si
era innamorata di quel testo cosi profondo e dello sguardo un
po’ sognante di colui che la cantava. D’istinto
accennò il primo ritornello…
Davvero tu credi che
esista una spiegazione
per amare oppure no
ma se c'è ti giuro
io non lo so
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
senza parole, parlami con il cuore
“ Mi concede questo ballo signora Berardi?!”
La voce di Gaetano giunse calda e vellutata dalle sue spalle, seguita
poco dopo dalle mani lievemente tremanti di lui sulle spalle lasciate
scoperte dalla veste da casa. Annuì, voltandosi a guardarlo,
bello come un adone al chiaro di luna.
Davvero è come se
tu fossi con me da sempre
tra la gente è dentro di me
nella mia mente
io sento che
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
lasciati amare, lo farò con il cuore
Gaetano la strinse in vita dapprima lieve come una foglia, inscenando
un valzer da galantuomo che avrebbe fatto scena perfino alla corte del
Re di Francia. Lei socchiuse gli occhi,abbandonandosi al suo abbraccio
nella danza.
Sei nella mia anima, come il sole
sei nella mia vita ormai, con il cuore
al centro di ogni mia idea
Noi da ieri eppure da sempre
siamo noi da soli
ma insieme perché
La Stretta di lui sulla vita divenne più appassionata ed il
quadrato si ruppe, lasciando che la pelle venisse a contatto con la
pelle provocando ad entrambi i brividi. Solo ora notava che i canini di
Gaetano apparivano lievemente sporgenti quando sorrideva rilassato..
era bellissimo..
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
senza parole, parlami con il cuore
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
lasciati amare, lo farò con il cuore
Sei nella mia anima, come il sole
sei nella mia vita ormai, con il cuore
al centro delle mie idee, con il cuore
solo per questo amo te
La musica era finita da un pezzo, eppure loro continuavano a
volteggiare perduti nel loro romantico sogno, avvicinandosi
inconsapevolmente alla camera da letto ad ogni giro compiuto. Gaetano
si fermò sulla soglia della stanza, sollevandola in aria con
un unico gesto atletico. La tradizione era la tradizione. La
gettò ridendo sul letto, lanciando poi un calcio alla porta
rimasta socchiusa e con essa al suo passato di folle innamorato della
professoressa baudino.
THE
END!
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