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Autore: Diletta_86    20/12/2010    2 recensioni
E se Gaetano, Renzo e Camilla fossero ancora adolescenti? Se il commissario Berardi e la Baudino avessero frequentato il solito liceo, suscitando le gelosie di un Renzo adolescente ed insicuro, iscritto ad una scuola che odia? Ritrovare un compagno, un fidanzatino di giovinezza, farebbe cambiare idea a Camilla, quarantenne in crisi d'affetto e sommersa dalle abitudini? Proviamo a tornare indietro al loro passato... perchè molto spesso gli amori nascono sempre sui banchi di scuola.
Genere: Romantico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“..adesso però ti fermi e mi spieghi..”
Valeria era bella come la prima imperatrice di Roma della quale, inconsapevolmente, conservava il medesimo nome; il sole alle spalle le dorava i ricci castani trasformandoli in un aureola lucente e Gaetano ancora non si capacitava del rischio che aveva corso nel dimenticarsi di lei per quei due giorni ora lunghissimi.
“…eccezionalmente per la vita puoi chiedermi qualsiasi cosa..”
“..perchè cosi?..”
“..beh.. per amore si deve essere capaci di mettere a repentaglio l’intera nostra esistenza senza remore o dubbi..per amore si muore.. e tu sei la sola donna che conosco capace di mettere a repentaglio tutto ciò che aveva di caro per me.. senza neppure sapere chi ero..”
Lo disse senza prendere fiato tra una parola e l’altra, mentre lo sguardo solitamente limpido si riempiva di una nebbiolina luminosa ed eterea.
“…e Camilla?”
“…non so che cosa pensi di me.. probabilmente mi odierà per averle fatto mettere in crisi l’intera sua esistenza per niente.. credimi se ti dico che l’ho amata profondamente ed incondizionatamente per l’intera durata degli ultimi 13 anni accorgendomi solo dopo aver visto il tuo nome sul display che la desideravo per il suo sfuggirmi eternamente.. per la sua verve ed il coraggio.. tutte cose che con il tempo ha perduto..o soffocato.. Camilla non mi avrebbe mai chiamato per prima… “
Difficile, se non impossibile non credere alle parole di un neo sposo che le pronuncia col cuore in mano e gli occhi che luccicano di rinnovata gioia e malcelata malinconia del proprio scellerato passato di solitudine. Impossibile non ricambiare l’amore per chi un po’ d’amore lo provava anche prima, specie se il proprio interlocutore ti guarda come in estasi mistica innanzi al divino; come se ammirasse la vergine madre del Cristo o credesse d’essere morto ed approdato nei beati campi elisi.
“…ho sempre sospettato che tu nascondessi un poeta dietro la divisa da poliziotto..”
Sussurrò Valeria mentre muoveva un passo per raggiungerlo, portandogli le mani dietro la nuca ed attirandolo a se per il loro primo bacio ufficiale. Inizialmente le intenzioni della giovane erano quelle semplici di una 25enne, ma mentre il contatto si prolungava e le mani scorrevano tra i capelli biondi di lui, o lungo le pieghe della t-shirt di lei, si fece un bacio appassionato, lento e profondo ad esplorare, marcare e conoscere.
“..ecco cosa c’eravamo dimenticati.. il bacio alla sposa..”
Ansimò Gaetano allorché si divisero per riprendere a respirare la semplice aria. Attorno a loro un vivace capannello di turisti si assiepava,quasi credessero di avere davanti una scena di un qualche film hollywoodiano. Entrambi arrossirono,concordando che forse era l’occasione e l’ora adatta per spostarsi altrove.
Optarono per passare a prendere Alessandro dall’asilo attendendo con stoica calma su di una panchina l’orario di apertura della struttura pubblica; il tutto godendosi un buon gelato alla stracciatella su di una panchina.
“…ma dimmi un po’..casa tua o casa mia?”
Valeria aggrottò un ciglio con espressione di stupito divertimento.
“..in che senso?!”
Lui rise.
“…nel senso.. che non ho alcuna intenzione di vivere con te solo nei weekend..”
“…capisco…e quindi?”
“..e quindi dio bono..non voglio nemmeno costringervi al trasferimento..”
“..e casa tua?”
“…ma non è proprio casa mia..è l’appartamento che i miei hanno comperato per mia sorella.. che ora..diamine..è una lunga storia..”
“.. abbiamo due ore.. ce la fai?!”
Di nuovo lui sorrise, afferrandola per una spalla e baciandola di nuovo ed a lungo prima di scostarsi e prendere a raccontarle di quel suo ultimo caso; della sua famiglia e di quella mina vagante che Valeria si ritrovava ufficialmente come cognata.
Nel momento in cui la campanella riempì l’aria del suo squillante vibrare la storia era conclusa e Valeria era stata messa a conoscenza di tutti i dettagli. Da buona moglie e da donna innamorata aveva consolato, incoraggiato e sostenuto il proprio sposo in quella narrazione e tutto ora appariva più limpido…impareggiabile pregio del dialogo costruttivo. Mai come in quel momento furono reciprocamente felici di essere marito e moglie.
“..ti amo Gaetano Berardi..e non mi pento di aver resistito alla tua corte serrata sino a questo momento..”
Eruppe lei lanciandoglisi contro in un abbraccio affettuoso prima di allontanarsi in direzione della scuola ed essere trattenuta dalla robusta mano di lui su di un fianco.
“..non ho idea di cosa possa aspettarmi da una come te.. e sono curioso come una biscia all’idea di scoprirlo..ma quello che voglio dire è..farò di tutto per non deluderti…perché spesso noi uomini tendiamo a confondere cose che per voi sono importanti…e ti chiedo scusa in anticipo di ogni errore..”
“…se ti confonderai più del necessario saprò trovare il modo di ricondurti alla retta via..”
Lei gli stampò un bacio sul naso ed andò a prendere Alessandro; ritornando poco dopo con l’assicurazione che da quel momento anche lui sarebbe potuto andare da solo a prenderlo..
Passeggiarono un poco come una famiglia ed alla fine si trovarono a trascorrere la serata tra scatoloni e mobilio; un trasloco di fretta e furia a casa di lei, perché Gaetano non voleva starle lontano nemmeno un istante per il resto della vita.
“…sai che potrei abituarmi ai tuoi spaghetti al sugo?”
“..è quello che spero.. “
Il silenzio di una serata d’estate induceva i novelli sposi alla conversazione. Se ne stavano l’uno nelle braccia dell’altra sulla terrazza dell’attico. Insieme avevano accompagnato il sonno di quel piccolo terremoto di nome Alessandro ed ora contemplavano il cielo alla ricerca della loro stella gemella; inconsapevoli di averla già trovata.. o forse solo talmente sorpresi da quella famiglia nata di colpo, da non avere il coraggio di dichiarare appieno il proprio amore.
Lentamente Gaetano era riuscito a stringerla a se, calandole dapprima una mano sulla spalla scoperta della veste sbracciata che Valeria indossava a casa per poi strattonarla giocosamente sin quando si trovò con una parte del busto coperta dai ricci di lei. Sentirla sospirare lievemente gli provocò un brivido ed una riflessione che mai si sarebbe aspettato di fare : Camilla non si abbandonava a lui col medesimo trasporto né con quella cieca fiducia… e probabilmente non sarebbe riuscita a farlo mai.
“..dimmi un po’…”
“..mmh?!”
“… vogliamo rispettare la tradizione oppure ci diamo alle alternative new age?!”
“..scusa?”
Si guardarono intensamente per un lungo istante, ingaggiando una muta battaglia di sguardi che produsse un rapido crescere della tensione che ribolliva tra di loro da quando si erano baciati sulle gradinate del comune. Insolitamente fu Gaetano il primo a cedere; arrossendo bruscamente nel medesimo istante in cui un lampo di ironico desiderio compariva sul fondo degli occhi colore del cielo.
“…inizio a pensare che quell’ascensore a cabina tornerà utile non solo per le cassette dell’acqua minerale…”
“…ah ma allora il suo è un vizio commissario..”
Lei gli lasciò una pacca bonaria su una spalla fingendo di fuggirgli ma bloccandosi poco distante nell’ascoltare il cambio di canzone. Questa era proprio bella! Non sentiva quella canzone da che era una bambina di quindici anni.. e già allora si era innamorata di quel testo cosi profondo e dello sguardo un po’ sognante di colui che la cantava. D’istinto accennò il primo ritornello…

Davvero tu credi che
esista una spiegazione
per amare oppure no
ma se c'è ti giuro
io non lo so
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
senza parole, parlami con il cuore
“ Mi concede questo ballo signora Berardi?!”
La voce di Gaetano giunse calda e vellutata dalle sue spalle, seguita poco dopo dalle mani lievemente tremanti di lui sulle spalle lasciate scoperte dalla veste da casa. Annuì, voltandosi a guardarlo, bello come un adone al chiaro di luna.

Davvero è come se
tu fossi con me da sempre
tra la gente è dentro di me
nella mia mente
io sento che

Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
lasciati amare, lo farò con il cuore

Gaetano la strinse in vita dapprima lieve come una foglia, inscenando un valzer da galantuomo che avrebbe fatto scena perfino alla corte del Re di Francia. Lei socchiuse gli occhi,abbandonandosi al suo abbraccio nella danza.

Sei nella mia anima, come il sole
sei nella mia vita ormai, con il cuore
al centro di ogni mia idea

Noi da ieri eppure da sempre
siamo noi da soli
ma insieme perché

La Stretta di lui sulla vita divenne più appassionata ed il quadrato si ruppe, lasciando che la pelle venisse a contatto con la pelle provocando ad entrambi i brividi. Solo ora notava che i canini di Gaetano apparivano lievemente sporgenti quando sorrideva rilassato.. era bellissimo..

Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
senza parole, parlami con il cuore
Amo te, amo te, perché mi vai
e sarò con te ovunque sarai
lasciati amare, lo farò con il cuore

Sei nella mia anima, come il sole
sei nella mia vita ormai, con il cuore
al centro delle mie idee, con il cuore
solo per questo amo te

La musica era finita da un pezzo, eppure loro continuavano a volteggiare perduti nel loro romantico sogno, avvicinandosi inconsapevolmente alla camera da letto ad ogni giro compiuto. Gaetano si fermò sulla soglia della stanza, sollevandola in aria con un unico gesto atletico. La tradizione era la tradizione. La gettò ridendo sul letto, lanciando poi un calcio alla porta rimasta socchiusa e con essa al suo passato di folle innamorato della professoressa baudino.


THE END!

   
 
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