Perdono
La
felicità
viene risucchiata e la gioia demolita, la mente annientata e la
speranza
abbattuta.
Eppure
io sono
ancora qui.
Pazzo,
forse –
chi mai non lo sarebbe in questo inferno di gelo? – ma
più lucido di quanto non
mi sia mai sentito in vita.
Quell’anima
che
ancora non si è arresa al gelo si è aperta al
dolore, perché le ragioni della
sua mutilazione sono tutte, dalla prima all’ultima, colpa sua.
Non
ho mai
riconosciuto qualcuno come sufficientemente padrone della mia anima da
potervi
vantare qualche diritto.
La
mia anima,
proclamavo, era mia e basta. Non dipendeva da nessuno.
Che
sciocco,
illuso idiota che ero e sono.
Ho
realizzato
che la mia anima non mi apparteneva nel momento in cui i suoi
componenti sono
stati distrutti.
Perciò perdono, Regulus, per non essere
stato il fratello che sarei dovuto essere.
Mi
sono
arrogato la responsabilità di decidere anche per te, di
ignorarti e dare per
scontato fatti non ovvi. Ne pago ora le conseguenze perché,
da vivo, sconto la
pena della tua morte.
Perdono, Prongs, per non essere rimasto al
tuo fianco, unico luogo dove sarei mai voluto trovarmi, quando
più avevi
bisogno di me.
Ho
voluto
credere alla tua, e nostra, immortalità, ho voluto
dimostrare di essere più
furbo del destino stesso. E il gelo nella mia mente e nel mio petto non
sarà
mai una punizione sufficiente.
Perdono, Moony, per averti abbandonato ad un
mondo che temi e che ti teme, senza averlo potuto impedire.
La
mia
arroganza ha ritenuto di poter rivelare di più, prevedere di
più. Ho tagliato fuori
dal nostro gruppo la tua intelligenza, Moony. E senza uno i Malandrini
collassano.
Perdono,
solo
perdono.
Non
posso
scappare, non ho il diritto di essere felice. La mia inesistente giuria
ha
proclamato una pena per la colpa sbagliata, ma quella vera io la sento
tutta.
Ho
portato solo
morte a chi mi circondava.
Morte
e
disperazione.
Mi
merito questo gelo e questa pazzia.
Sono
innocente,
ma la mia colpa è nera come il mio cognome.
Vorrei
poterli
rivedere tutti, per un giorno, per chiedere perdono.
Solo
perdono.
Ma
la Morte non
perdona.
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