Hallo Kinder, guten morgen,
komm wir spielen, komm, komm, komm!! Mmmm ecco dopo che vi ho dato il
buon giorno con questa canzoncina che fanno cantare ai bambini negli
asili tedeschi sono contenta xD Guardate lì sto
già postando il secondo capitolo, dai mi sto facendo un po'
perdonare vero? Anche perchè con il primo vi ho lasciati
tutti davvero molto perplessi! Qui comincerete a capire un po' che cosa
sta succedendo, e che dire, spero che vi piaccia!
Enjoy the chapter!
“Grang! Finalmente ti sei svegliata!”
esclamò il biondo alzandosi in piedi. Io osservai Malfoy con
gli occhi spalancati, nonostante questo mi provocasse del dolore.
Quello doveva essere sicuramente uno scherzo. Uno scherzo di pessimo
gusto. Davvero pessimo. O forse avevo semplicemente le allucinazioni. O
forse stavo sognando! Avendo preso una botta tanto forte, dovevo
essermi procurata un bel trauma. Richiusi quindi gli occhi e li
riaprii. Malfoy era sempre lì.
“Come ti senti?” mi chiese guardandomi con
attenzione. Io non risposi. Mi passai una mano sulla fronte dolorante e
sentii anche una forte stretta allo stomaco. Mi stava venendo la
nausea, e per non bastare percepivo un’insolita e sgradevole
sensazione di indolenzimento, che andava oltre il dolore della botta.
C’era qualcosa che non andava.
“Che…che cosa sta succedendo?” chiesi
con voce flebile e ancora impastata. Il biondo si rimise a sedere
accanto al mio letto.
“Tranquilla, non è successo niente di
irreparabile. Quello stronzo di Coote ti ha preso in pieno con un
bolide e sei caduta dalla scopa, ma puoi stare certa che gliela faremo
pagare! Beh un po’ di rivincita se l’è
già ripresa Theo che ha frantumato con un colpo solo la
scopa di Thomas. Comunque eravamo tutti preoccupati perché
non ti svegliavi, anche perché giocando spesso a Quidditch
ormai sei abituata, ma Madama Chips ci aveva assicurato che non avevi
riportato nessun danno grave, quindi dovevamo solo
aspettare…e anzi dovrei andare ad avvertire i ragazzi che ti
sei ripresa…Blaise stava seriamente dando di matto, ho
dovuto mandarlo a letto con la forza! Sveglierò anche Madama
Chips che controllerà come stai” spiegò
con tono pacato e senza mai alzare troppo la voce, anche quando
inneggiava alla vendetta. Lo osservai incredula alzarsi e dirigersi
verso l’uscita dell’Infermeria. Quando la porta si
chiuse alla sue spalle, mi sentii libera di farmi prendere dal panico.
Il terrore m’invase da cima a fondo in un solo istante, e
sentii mancarmi l’aria nei polmoni.
Era successo qualcosa. Qualcosa di assurdo, e al tempo stesso,
terribile. Riuscivo quasi a percepire nell’aria che
c’era qualcosa di diverso, qualcosa di assolutamente
inquietante. Ma doveva esserci una spiegazione logica. Anche se vivevo
nel Mondo Magico, tutto avveniva per una ragione. Perciò
dovevo calmarmi e cercare solo di fare mente locale. L’ultima
cosa che ricordavo era il bolide che mi aveva colpito sugli spalti,
mentre tifavo per la squadra della mia casa, Grifondoro. Ora bastava
solo scoprire perché Malfoy era stato a vegliare sul mio
capezzale e avesse accolto il mio risveglio come quello di una cara
amica, raccontandomi di come un cacciatore di Grifondoro mi avesse
steso mentre stavo giocando a Quidditch e di come Blaise Zabini fosse
terribilmente in pena per me. In quel momento solo due ipotesi mi
piombavano in testa: o stavo sognando, o erano impazziti tutti. O forse
questo era tutto un diabolico scherzo architettato dalle Serpi! Forse
era questo che stavano confabulando oggi, mentre guardavano nella mia
direzione. Volevano farmi perdere il senno!
Il filone dei miei pensieri venne interrotto dal portone
dell’Infermeria che si aprì. Mi voltai e vidi
entrare Madama Chips in vesteglia.
“Signorina Granger, si è svegliata. Mi dica, come
si sente?” domandò portando una mano sulla mia
fronte.
“Frastornata, confusa…” bofonchiai con
un fil di voce. Lei annuì distrattamente.
“Comprensibile…dov’è andato
il Signor Malfoy? Dopo tutto quello che ha fatto per convincermi a
farlo rimanere qui al suo fianco…è davvero uno
che non si ferma davanti a niente! Mi ha proprio preso per sfinimento,
non si voleva schiodare di lì” esclamò
la donna mentre si dirigeva verso lo scaffale degli unguenti. Quello fu
come prendere un altro colpo in testa. I Serpeverde non potevano aver
corrotto Madama Chips per assecondarli nel loro diabolico scherzo.
Perché anche se erano davvero esseri subdoli e
machiavellici, quello sarebbe stato davvero troppo. E poi ero
più che certa che Madama Chips fosse incorruttibile.
Perciò fui rispedita alle due mie precedenti opzioni che non
avevo una minima logica. Fui di nuovo assalita dal panico, in modo
ancor più travolgente. L’unica ipotesi vagamente
sensata che mi si era presentata davanti era svanita in una nuvola di
fumo, per lasciare posto alla paura di essere vittima di qualcosa che
non conoscevo. Qualcosa che non riuscivo a spiegare. Perché
quale spiegazione poteva esserci a tutto questo? Ero sconvolta,
terrificata, stordita e mi sentivo vulnerabilmente debole.
Fortunatamente non ebbi il tempo di provare ad articolare una risposta
che Malfoy entrò nella sala seguito a ruota da Zabini, che
si catapultò letteralmente verso di me.
“Hermione!!” esclamò con una nota di
sollievo. Quando fu al mio fianco mi prese la mano e sospirò
sollevato.
“Dio non riuscivo a chiudere occhio! Ci hai fatto prendere un
bello spavento dannazione! Stavo davvero cominciando ad impazzire! Meno
male che ora sei sveglia però…come stai? Va tutto
bene? Non hai ferite o danni gravi, vero?” fece il moro tutto
d’un fiato.
“Signor Zabini!! Non soffochi così la Signorina
Granger! “ ribattè Madama Chips venendo anche lei
verso di me. Il moro annuì e riprese a parlare
più a bassa voce.
“Mi scusi…va tutto bene allora? Ci hai messo
più di dodici ora a svegliarti, e non riuscivamo a capire
come mai! Non era la prima volta che prendevi qualche botta durante una
partita, e l’incantesimo aveva attutito praticamente del
tutto la caduta…sappiamo che cosa è
successo?”
La sua ultima domanda era rivolta alla donna che scosse il
capo e tirò fuori la bacchetta.
“Non lo so di preciso ancora, ma non temete, probabilmente il
suo corpo ha soltanto avuto bisogno di tempo per rimettersi in
moto” rispose lei prima di cominciare a farmi un controllo
molto ampio con la sua bacchetta.
“Dovrebbe stare bene, solo un po’
d’intontimento e mal di testa” sentenziò
rimettendosi la bacchetta nella vestaglia. Io mi liberai della stretta
di Zabini e posai la mano sugli occhi, cercando di respirare
regolarmente.
“Che…che cosa sta succedendo?” ripetei
quella domanda con una piccola nota di esasperazione e panico. Questa
volta fu Malfoy a farsi più vicino.
“C’è qualcosa che non va
Hermione?” mi chiese lanciandomi uno sguardo preoccupato. Io
sussultai al sentirlo pronunciare il mio nome.
“Sì” confessai sentendo le lacrime che
mi stavano per affiorare agli occhi. Però cercai di
trattenermi e di ritrovare un po’ di lucidità.
Senza dubbio era successo qualcosa di…magico. Quella era
l’unica cosa che poteva avere un minimo di senso, e anche se
io non avevo mai sentito parlare di qualcosa del genere, mi pareva la
sola opzione. Inoltre sentivo come la nausea della magia attanagliarmi
la gola.
Il punto era: che cosa potevo fare ora? Non mi sembrava il caso di
cominciare a correre urlando con le mani nei capelli come una pazza, e
la cosa di cui più avevo bisogno in quel preciso istante
erano informazioni. Perciò feci la cosa che in quel momento
mi sembrò più utile per arrivare al mio scopo.
“Non mi ricordo niente”
Borbottai quelle parole che non erano nemmeno troppo bugiarde senza
levare la mano dagli occhi.
“In che senso?” domandarono perfettamente
all’unisono Malfoy e Zabini. Io tirai un grosso respiro e mi
decisi a guardare i due ragazzi e la donna.
“Non…non ricordo niente” dissi cercando
di alzare un po’ la voce. I loro sguardi si fecero allarmati.
“Ti ricordi chi siamo? Ti ricordi chi sono io?”
chiese il biondo sporgendosi un po’ su di me.
“Draco Malfoy” risposi cercando di nascondere il
più possibile il tono sprezzante. Lui però non
sembrava soddisfatto.
“E…cosa sono io per te?”
domandò in modo più incalzante. Io rimasi
interdetta e alquanto perplessa.
“Non lo so” mormai sinceramente. A quel punto la
sua espressione si fece seriamente turbata.
“Io…io sono il tuo migliore amico,
Grang!” ribattè come se cercasse di spronarmi. Le
sue parole però riuscirono soltanto a sconvolgermi e
terrorizzarmi ancor di più, in una maniera incredibilmente
sgradevole.
Lo guardai atterrito per qualche istante cercando di non sembrare
troppo impaurita, cosa per niente facile.
“E quindi non ti ricorderai nemmeno di me,
Hermione” fece Zabini a sua volta preoccupato. Io scossi il
capo. Lui afferrò di nuovo la mia mano.
“Non ti ricordi che sono il tuo ragazzo”
Quelle parole non vennero pronunciate come una domanda, e per questo
suonarono davvero tristi. Ma io ero troppo sconcertata per rendermene
conto.
Draco Malfoy il mio migliore amico, e Blaise Zabini il mio ragazzo.
Qualcuno aveva cominciato a far girare il mondo al contrario.
I due ragazzi si voltarono contemporaneamente verso Madama Chips che
era rimasta in silenzio ad osservarmi.
“Cosa le è successo?” domandò
allarmato il moro. La donna tirò nuovamente fuori la
bacchetta e mi controllò con estrema accuratezza la testa,
esame che impiegò almeno una ventina di minuti. Quando ebbe
finito andò verso l’armadio delle pozioni e prese
una bottiglia verde. Versò un po’ del contenuto in
un bicchiere e me lo portò.
“Va bene…signorina Granger, ragazzi, non dovete
preoccuparvi. Da quello che ho visto il cervello sembra completamente
intatto, perciò è da escludere la presenza di
traumi o ferite che possano provocare danni permanenti. Molto
probabilmente c’è stato solo un mancato afflusso
al lobo dei ricordi che ha causato un temporaneo blocco della memoria.
E’ una situazione che si può presentare in
eseguito ad un forte colpo come quello. Probabilmente sarà
questione solo di qualche giorno, poi tutto dovrebbe
sistemarsi” spiegò con accuratezza Madama Chips
cercando di rincuorarci. Beh, almeno riuscì a farlo per
quanto riguardava i due ragazzi al mio fianco. Sui loro volti
tornò a dipingersi un’espressione sollevata.
“Possiamo fare qualcosa per aiutarla a ricordare?”
chiese Malfoy.
“In realtà sì…raccontarle le
storie del passato l’aiuterà sicuramente, e anche
farle fare le cose più quotidiane per lei, quelle a cui era
più abituata…” rispose Madama Chips. Entrambi i ragazzi
tornarono a puntare lo sguardo su di me.
“Non può essersi davvero dimenticata di noi,
insomma, noi siamo indimenticabili!” esclamò
Malfoy con tono altezzoso, sorridendo divertito e un po’
tronfio. Zabini alzò gli occhi al cielo in
un’espressione esasperata, aprendosi però anche in
un sorrisino allegro.
“Draco, possibile che ogni occasione sia buona per fare del
sarcasmo?!” ribattè sorridendo al suo migliore
amico. Malfoy aprì le mani in un gesto disinteressato.
“Non era sarcasmo, era la verità. E sono stato
anche così immensamente buono da usare il plurale e inserire
anche te, ingrato!” replicò alzando il mento
fintamente offeso. Zabini sbuffò divertito.
“Forse è un bene che non ti ricordi di lui
Grang” commentò il moro lanciandomi uno sguardo e
un sorriso complice.
“Zab non te lo vorrei dire, ma secondo me questo fatto della
perdita di memoria è tutta una cosa architettata per
scaricarti in maniera non troppo palese” replicò
il biondo abbassandosi fino ad appoggiarsi con le braccia al mio letto.
“Certo che sei proprio ingegnosa Grang” mi disse
inarcando le sopracciglia compiaciuto.
“Pfff, ma sentilo!” borbottò scuotendo
il capo Zabini.
Madama Chips interruppe la loro conversazione e i due Serpeverde
posarono nuovamente l’attenzione su di lei.
“E un’altra cosa davvero
importante…dovrete farla riposare! Il cervello lavora meglio
e di più quando dorme, quindi vedete di fare i bravi. E a
proposito di questo, dovete tornare nei vostri dormitori e lasciare in
pace la Signorina Granger. E non voglio sentire storie, specialmente da
lei Signor Malfoy!! Le avevo promesso che l’avrei fatta
rimanere finchè non si sarebbe ripresa, ma ora che sapete
che sta bene, vi rivoglio tutti e due in Sala Comune, senza
lamentele!”
I due Serpeverde sbuffarono sonoramente ma annuirono. Zabini
strusciò il pollice sul dorso della mia mano e mi sorrise
dolcemente.
“Buona notte Hermione. Ci vediamo domani” mi
salutò prima di lasciarmi la mano e avviarsi verso la porta.
Malfoy mi diede una leggera pacca sulla spalla, e io involontariamente
mi pietrificai quasi. Se Malfoy mi toccava, il mio corpo reagiva come
era abituato. Perché se mi toccava lui, non era mai una cosa
positiva.
“Dormi bene Grang. Domani ti riportiamo in Sala Comune, e
vediamo di fare tornare tutto a posto” disse rivolgendomi a
sua volta un sorriso.
Non avevo mai visto Malfoy sorridere. L’avevo visto ghignare,
sogghignare, ammiccare, ma mai, mai sorridere. Sorridere con
sponteneità, naturalezza, genuinità. Sinceramente
credevo che non fosse nemmeno capace di farlo.
I due ragazzi si allontanarono, e quando furono sulla porta, Zabini si
girò e mi fece un cenno con la mano sorridendomi con una
certa dolcezza. Anche quello mi lasciò abbastanza stupita.
Ad essere completamente sincera, mai nella mia mente avevo considerato
l’idea che i Serpeverde fossero ragazzi come tutti gli altri.
Davanti a tutti avevano un atteggiamento distante e controllato,
potevano ridere prendendo in giro o prendendosi in giro, ma mai li
avevo visti comportarsi rispetto ai loro sentimenti. Pensandoci con
attenzione però, l’immagine che avevo di loro
erano inverosimile. Come potevano degli adolescenti essere sempre
così padroni di loro stessi? Non era possibile.
“Signorina Granger, deve bere questo. La farà
stare meglio” disse Madama Chips porgendomi il bicchiere che
aveva in mano. Io lo presi e lo guardai per qualche istante scettica,
poi alzai lo sguardo e mi guardai intorno. Sulla sedia di fronte al mio
letto c’era una divisa da Quidditch di Serpeverde.
“Io…io a che casa appartengo?” chiesi
con la voce un po’ tremante. La donna mi guardò
inizialmente stranita, poi mi rivolse un sorriso bonario.
“Serpeverde, ovviamente. Potrebbe essere
altrimenti?” rispose senza smettere di sorridermi. Io
spalancai un po’ gli occhi.
“Che cosa intende?” domandai confusa. Lei fece
spallucce.
“Beh che quando penso alla parola Serpeverde, mi venite in
mente lei e i suoi amici” replicò mentre mi
sistemava il letto. Deglutii a vuoto un paio di volte.
“E…insomma…sono una brava studentessa
no? Non sono sempre in punizione vero?” chiesi cercando
qualche conferma.
“Oh beh certo, è una ragazza molto
intelligente…per questo non va praticamente mai in
punizione. Credo che siate troppo bravi per farvi scoprire”
rispose lei arricciando appena la bocca. Io rimasi appena interdetta.
“Ma sono prefetto?” continuai a chiedere in maniera
quasi morbosa. Madama Chips annuì.
“Sì, lei e il Signor Malfoy siete i prefetti di
Serpeverde” rispose la donna.
“E i prefetti di Grifondoro chi sono?” insistetti
io. Lei mi guardò un attimo confusa, poi fece spallucce.
“Ronald Weasley e Calì Patil. Se li
ricorda?” mi domandò speranzosa. Io annuii.
“Sì, ricordo chi sono…e Harry Potter?
Lui non è stato scelto come prefetto?”
“No, credo che il Signor Potter abbia già
abbastanza cose a cui pensare. Come mai tanto interesse verso gli
studenti di Grifondoro? Tra voi non scorre buon sangue, specie con
lui” replicò Madama Chips dubbiosa.
“Non scorre buon sangue?!” feci io leggermente
scandalizzata. La donna aggrottò la fronte.
“Per niente, anzi a volte ho paura che facciate scorrere del
sangue letteralmente…mi ricordo di una volta,
sarà stato al vostro quarto anno scatenaste una vera e
propria battaglia d’incantesimi nei corridoi e finiste tutti
qui in Infermeria…il bello era che continuavate a litigare e
insultarvi anche mentre vi stavo curando, da lettino a lettino!
Sì, quella volta vi mandarono tutti in punizione”
raccontò Madama Chips. Rimase qualche istante in silenzio,
poi continuò.
“Ora che ci penso meglio, proprio lei aveva tirato una brutta
fattura al Signor Potter che gli aveva fatto crescere tutta la peluria
sul viso, era completamente ricoperto”
Assimilai quelle parole cercando il più possibile di
sembrare impassibile. Restai in silenzio per un bel po’,
guardando il contenuto del mio bicchiere mentre me lo rigiravo fra le
mani. In che razza di mondo ero finita? Che mondo poteva essere quello
dove io ero una Serpeverde incallita che tirava brutte fratture ad
Harry?
In quel momento avrei tanto voluto che lui e Ron fossero al mio fianco,
a dimostrarmi il loro affetto e farmi sentire il loro supporto. Loro
avrebbero potuto asciugare le mie lacrime e strapparmi un sorriso.
Erano loro i miei migliori amici. Era a loro che volevo bene. Erano
loro la parte stabile e fissa dalla mia vita. Della mia vera vita. E
tutto quello che stava accadando era inimmaginabile. Perché
non potevo immaginare la mia vita senza di loro.
Bevvi tutto d’un sorso e posai il bicchiere sul comodino
accanto al letto. Madama Chips finì di sistemare le ultime
cose e poi mi diede la buona notte, lasciandomi sola nella grande sala
dell’Infermeria.
Con un sospiro posai la testa sul cuscino, e quando chiusi gli occhi,
una piccola lacrima andò a bagnare la sua stoffa. Strinsi
forte le coperte e con tutta me stessa desiderai di risvegliarmi nel
mondo di sempre, quello che girava dalla parte giusta.
Spazio dell'Autrice.
Voglio
fare un sondaggio xDD Che faccia avete fatto quando avete letto che
Blaise è il ragazzo di Hermione? xD Vi c'ho fatto rimanere
di stucco, non è vero?! Scommetto che avevate pensato che
sarebbe stato Draco il ragazzo della nostra Grang, e invece no!! Troppo
semplice sennò! E poi io devo pur sfogare la mia
bastardaggine serpeverde da qualche parte xD Comunque, cercando di fare
vagamente le persone serie...questo capitolo dovrebbe avervi abbastanza
chiarito la situazione, anche se lo scioglimento della vicenda
avverrà in tutto e per tutto praticamente verso la fine
della storia...oddio, no forse proprio fine no, un po' prima ecco,
anche perchè sinceramente non ho ancora idea di come la
farò finire xDD Spero che il capitolo via sia piaciuto, ora
mi metto subito a scrivere il terzo!
Grazie a tutte le meravigliose persone che leggono e recensiscono
questa mia FF.
That's all folks!
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