PERSONAL SPACE:
Ciao a tutti!
Eccomi con una nuova fanfic, che come avete letto nella recensione è
uno spin off di Supernatural, ambientato agli inizi della quarta serie.
Non so ancora se compariranno i Winchester, ma sicuramente ci sarà
Castiel, pur non essendo il protagonista assoluto della fanfic
I protagonisti sono i Dalamar, Marika e Kevin di Loose Control, ma non
è necessario aver letto Loose control per poter comprendere questa, che
resta comunque una storia a parte.
Non mir esta che augurarvi buona lettura!
Baci
Dalamar_f16
LOST
MEMORIES
CAPITOLO
1 – THIS IS YOUR VESSEL
-Devi scendere sulla terra. Questo è il tuo tramite-
Dalamar si era messo sull’attenti e aveva annuito. Non gli piaceva un
granchè quell’uomo. Lui era un angelo molto giovane, aveva appena
qualche secolo di vita, e l’idea di infilarsi nel corpo di un
cinquantenne non gli andava troppo a genio –E non azzardarti a
disobbedire di nuovo!-
Si lasciò andare a un sospiro di esasperazione, ma il suo superiore
aveva ragione.
Ultimamente aveva tirato troppo la corda, e se non l’avevano ancora
ucciso era solo grazie al lui, che aveva sorvolato sulle sue
insubordinazioni.
-Sissignore- rispose girando sui tacchi e uscendo da quella stanza.
Spiegò le ali e in un istante era di fronte alla casa dove viveva
quell’uomo.
Qualcosa non andava.
Preoccupato si avvicinò all’abitazione, da dove provenivano suoni poco
rassicuranti.
Rumore di botte, e poi le grida di un ragazzino.
Entrò nella stanza, e quello che vide lo lasciò paralizzato per un
istante.
L’uomo che doveva essere il suo tramite era ubriaco fradicio e si stava
avventando con un bastone su un ragazzo, che urlava e piangeva
disperato.
Agì d’istinto, scatenando i suoi poteri sul padre, lo lanciò dall’altra
parte della stanza, mandandolo a picchiare contro il muro.
Si avvicinò poi al ragazzino, ancora cosciente ma completamente nel
panico. Dalamar ne avvertiva senza fatica il terrore. Gli accarezzò
delicatamente la fronte, poi sparì, quando sentì entrare qualcuno in
casa.
-Kevin!- la voce della sua amica Marika gli fece riacquistare lucidità.
Non sapeva cosa era successo, ma qualunque cosa fosse stata, non era
niente di normale. Marika non avrebbe mai avuto la forza di togliere
suo padre da lui in quel modo. E inoltre, gli sembrava di aver visto
qualcuno, o qualcosa, avvicinarsi a lui e fargli una carezza, prima di
scomparire all’arrivo della ragazza.
Aveva sognato?
Stava delirando per la paura?
Non lo sapeva.
A fatica si mise a sedere, abbracciando forte l’amica che era accorsa
come al solito, avendo sentito le sua urla. –stai bene, Kevin?- gli
chiese
-Sì, sì…sto bene…-
-Che è successo?-
Questo gli diede la prova che non era stata lei a toglierlo dai guai.
-Non lo so…- la guardò per un attimo, poi si riscosse. Al diavolo!
Marika era la sua migliore amica, l’unica che sapeva esattamente cosa
succedeva in casa sua. Decise di essere sincero con lei. –Mi stava
massacrando ma qualcuno…l’ha lanciato via da me. È sparito quando sei
arrivata-
-Non ho visto nessuno uscire da questa casa- obiettò lei perplessa
forse chiedendosi se la paura non l’avesse fatto delirare. –Ad ogni
modo, è una fortuna che tuo padre sia svenuto. Vieni, andiamo a casa
mia-
Casa di Marika. Il suo rifugio, la sua tana e, occasionalmente, il suo
ospedale, quando suo padre ci andava troppo pesante e lo riduceva in
uno stato pietoso. Sarebbe finita così anche questa volta, se non fosse
stato per quell’essere che lo aveva salvato.
Chiunque tu sia, grazie. Pensò mentre si alzava in piedi aiutato da
Marika, che lo portò come sempre tra le mura sicure della sua casa.
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Spero abbiate gradito, fatemelo sapere con una recensione, che costa
zero, ci mettete solo due minutini e serve a me per capire dove
migliorare, e mi rende felice ^__^
Grazie!
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