We grew up, now. di Brinne (/viewuser.php?uid=58272)
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Lucy si era
rintanata nelle sue stanze, proprio come supponeva Susan, ma non per
fare i sabba
contro i fratelli.
Se fosse stata a
conoscienza dell'esistenza dei riti wuduu
però, nessuno ci dice che non ne avrebbe volentieri usato
uno.
Ad ogni modo, la
più piccola dei Pevensie era anche lei furibonda, ma aveva
pensato bene di sfogare la sua ira tra le mura sicure di camera sua, e
non in giro per il castello, timorosa di dover se no incontrare Edmund
o Peter e i loro paroloni che di saggio avevano ben poco.
Il succo del
discorso, avvenuto la sera prima, era che per i fratelli Lucy, oltre a
essere una femmina
(e questo lo dissero quasi con disgusto), era anche troppo piccola.
Ovviamente
sembravano non ricordare che anche lei aveva avuto la su brava parte
nella battaglia contro la Strega Bianca.
Ma la mente umana
tende a dimenticare le cose sfavorevoli e tenere impresse a fuoco
quelle che fanno comodo e i Pevensie erano, per l'appunto, degli uomini.
- Avanti Susan, dove
tieni tutte le tue porcherie?- rovistando da cima a fondo nelle
credenze e nei cassetti alla ricerca di trucchi o robe simili, Lucy non
si accorse di quanto sarebbe stato imbarazzante se qualcuno l'avesse
vista in quel momento, così piegata e indaffarata.
C'è da
dire che la ragazza non aveva mai usato le porcherie di Susan
e quel suo impellente desiderio di trovarle significava solo una cosa:
o Lucy era impazzita, oppure si era davvero offesa per quello che
avevano detto i fratelli e io opto per la seconda.
Certo, Susan le
avrebbe fatto comodo averla con sè per eventuali
consigli...la verità era che Lucy non aveva la
più pallida idea di come usare le porcherie della sorella
e rischiava davvero di fare un gran pasticcio.
Immaginate la prima
volta che vi siete truccate, è venuto bene? Ecco, se la
risposta è no, allora capirete come stesse Lucy; se la
risposta è sì, o mentite oppure siete dei geni.
Comunque, quando
trovò le suddette cose, Lucy si rese conto che non sarebbe
bastato truccarsi: non poteva presentarsi a cena con la solita camicia
e i pantaloni da maschiaccio, come faceva di solito.
- Ciao Lucy!- Susan
Pevensie entrò di corsa nella stanza, e Lucy credette che
avesse sentito le sue preghiere, ma quando si girò vide la
sorella con una spada in mano. Al che, Lucy spalancò gli
occhi, ritenendo che Susan aveva ben piùà
problemi di lei in quel momento.
- Cosa stai facendo,
di grazia?- chiese, alzandosi e avvicinandosi alla sorella, la quale
stava nascondendo la spada sotto il materasso.
- La nascondo.-
- Sotto il mio materasso?-
- Sì, se
arriva Peter e ti chiede qualcosa, dì che non mi hai ancora
visto.-
Prima ancora che
Lucy potesse chiederle perchè mai avesse portato una spada
nelle loro stanze e l'avesse nascosta sotto il suo materasso,
Susan scappò via e dalla sua espressione, la Pevensie
capì che sua sorella era furente di rabbia.
- Oh, allora non
sono l'unica.- disse, ironicamente.
Tornando al problema
dei suoi vestiti, Lucy decise di prendere un abito di Susan. Sapete,
uno di quello lunghi e dai colori più stravaganti, con il
corpetto e le maniche larghe.
Vestita e truccata,
dopo molti tentativi, uscì per andare a cena con un sorriso
sfavillante sulle labbra.
Oh, Peter e Edmund
si sarebbero accorti che la piccola Lucy era cresciuta.
Come se l'avesse
invocato, Peter sgusciò fuori da un corridoio e
andò incontro alla sorellina. - Lucy, hai visto Susan?-
Qui la ragazza si
arrabbiò molto e non potete nemmeno immaginare quali e
quante maledizioni scagliò contro Peter: avrebbe potuto
dirle che stava bene, fare una faccia meravigliata e invece aveva
detto: - Lucy, hai
visto Susan?-
Un comportamento
ignobile, ma Lucy non era fatta per arrendersi alla
stupidità umana.
- No. Peter? Non
noti nulla di diverso in me?- domandò, con lo stesso tono
che scommetto avrete usato tutti almeno una volta nella vostra vita,
dopo esservi tagliati i capelli.
Il ragazzo la
osservò, poi si illuminò in viso: - Lu, hai di
nuovo preso il sole, vero? Ti sei almeno protetta con la crema? Sei
tutta rossa.-
Senza davvero
più parole, Lucy lasciò il fratello in mezzo al
corridoio.
Dal profondo del
cuore, la ragazza sperava che il fratello non fosse davvero
così cretino.
- Ed, confido in
te.- bisbigliò, quando scorse Edmund già seduto a
tavola.
Lucy
entrò nella sala facendo molto rumore, tossendo, battendo i
piedi ma il fratello non si voltò, preoccupato com'era a
contare quante fette c'erano di arrosto.
Sì, non
sto scherzando.
- Ciao Ed,
com'è andata la giornata?- disse la ragazza, aprendosi in un
sorrisone, mentre il fratello alzava distrattamente gli occhi su di lei.
- Bene. Dove diavolo
sono gli altri?-
Il signor Castoro
fece allora la sua entrata, dicendo che Peter e Susan non li avrebbero
raggiunti a cena, e quindi di cominciare.
Non finì
nemmeno di parlare, che Ed proruppe in un urlo di giubilio e Lucy
credette fosse perchè era contento di stare un po' da solo
con lei.
- Possiamo mangiare
il doppio, Lu!-
No, definitivamente
Ed non era meno stupido di Peter.
Mentre Lucy cercava
qualcosa per punirlo che poteva assomigliare a un rito wuduu, Edmund smise
di colpo di mangiare e si voltò verso la sorella, fissandola
insistentemente.
Quando Lucy
notò lo sguardo, nutrì la speranza che Edmund
avesse notato il cambiamento.
- Hai qualcosa che
ti impastriccia gli occhi, Lucy. Quando giochi con il signor Tumnus a
travestirti, poi lavati la faccia.-
Questo era davvero
troppo, per la nostra giovane amica e spero caldamente che nessuno di
voi lettori abbia mai vissuto un'esperienza simile.
- Già...-
si limitò a dire Lucy, per non fare una scenata.
Ma il ragazzo
continuava a osservarla attentamente, senza più curarsi del
cibo.
- Che
c'è?-
- Vuoi un po' di
budino?-
Edmund prese un po'
del dolce sul suo cucchiaino e si avvicinò a Lucy e la
ragazza fece nel giro di mezzo secondo i più diversi
pensieri.
Lucy Pevensie
conosceva molto bene suo fratello, e sapeva benissimo cosa significava
la sua espressione.
- Edmund Pevensie,
ci stai provando con tua sorella?- mormorò, socchiudendo gli
occhi.
Presa com'era dalle
sue fantasie, la ragazza non notò che l'espressione sul
volto di Edmund cambiava irrimediabilmente, passando dal: sono il Sex Symbol di Narnia
a Che diavolo
stai dicendo?.
Ma era troppo tardi,
per la nostra Lucy, per salvarsi in corner: posò una mano
sulla gamba muscolosa di Edmund e allungò il collo per
stampagli un bel bacio sulle labbra.
Ora l'espressione di
Edmund si tramutò da che
diavolo stai facendo a che schifo.
- Sei completamente
impazzita? Che diavolo
ti passa per la testa? Hai preso di nuovo troppo sole, è per
quello che sei così rossa. Avanti, vai a dormire.-
Non oso raccontarvi
l'imbarazzo e la vergonga che animavano Lucy. La schiacciavano, la
agitavano, la ribaltavano come una crepe.
La ragazza tolse la
mano dalla gamba di Edmund, si alzò in piedi e si
allontanò il più in fretta possibile, lasciando
il fratello, ancora sconvolto, in balia della sua rabbia.
Lucy
Pevensie conosceva molto bene suo fratello, e sapeva benissimo cosa
significava la sua espressione.
O così
credeva.
Allooooooora,
voi mi fate commuovere: 10 recensioni ç___ç
Se
devo essere sincera, questo capitolo mi fa abbastanza schifo, ma lascio
a voi la sentenza!
Ahaha,
aringrazio mille millanta volte tutti quelli che hanno recensito:
Narniana95
yuuki_love
Lils_
cioccolata
QueenLucy
_
L a l a
Idiopatica
Miss_Rose
Marty_youchy
Elyssa
Flaherty
e
anche tutti colore che l'hanno messa tra i preferiti:
_ L a l a
cioccolata
QueenLucy
starinlove
sweet_cullen
Spero
davvero di non aver deluso nessuno!
Brinne.
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