<< Sapete la
novità? >>
Tutti si girarono verso
Jonathan con una smorfia; di novità,
ultimamente, ce n’erano state a sufficienza… Leila
metteva i brividi.
Il ragazzo fece un sorriso
stanco ma negli occhi
s’intravedeva comunque un guizzo di vivacità.
Be’, almeno non erano cattive
notizie.
<<
L’ha saputo mio padre per vie traverse… oggi
dovrebbe trasferirsi qui Lucy Pierce. In città non si parla
d’altro! Mio zio è
agente immobiliare e ha venduto alla famiglia Pierce una villa, ma
più che una
casa sembra un palazzo. >>
Jessica sgranò
gli occhi: << Stai parlando di quella
Lucy Pierce? >>
Jonathan annuì,
ma Melissa non sembrava sorpresa.
<<
Sì, Madeleine me l’ha detto stamattina. A quanto
pare è una midnighter. >> confermò
tranquillamente, giocherellando con una
collanina d’acciaio.
Rex si girò
verso di lei, aggrottando le sopracciglia.
<< E cosa aspettavi a dircelo? >>
La Telepate
scrollò le spalle. << Flyboy mi ha preceduto.
>>
<< Che cosa
sappiamo di lei? >> domandò Rex a
Jessica. Lei sgranò gli occhi, incredula.
<< Ma tu non
guardi il telegiornale, Rex? >>
<< No, a dire il vero non guardo più
televisione >> le ricordò,
interrompendola.
Jessica
sospirò, ma Jonathan era davvero sorpreso: <<
Oltre a essere la figlia di un magnate in campo del petrolio
– per la cronaca,
suo padre possiede più pozzi petroliferi di quanti tu possa
immaginare – e
mettiamo da parte il fatto che sua madre sia stata un’attrice
di successo…
andiamo Rex, è una bambina prodigio. Un piccolo genio.
>> esclamò,
scettico. Era impossibile che non la conoscesse.
Rex scrollò le
spalle, come a sottolineare il fatto che non
l’aveva mai sentita nominare.
<< Ha
progettato e disegnato il modello di due nuovi
prototipi di ali per aerei da guerra, mia madre non fa che decantare le
sue
incredibili capacità. >> borbottò
Jessica, addentando la sua pizza. Era
contenta che per una volta riuscissero a fare un discorso
quasi… normale.
<<
Già me la vedo. Una bambina smorfiosa e viziata
>> sospirò Melissa, affranta.
<< Non dire
così >> la rimproverò Rex
<< chi
meglio di te dovrebbe sapere che non si giudica una persona prima di
averla
conosciuta… >>.
La Telepate
scrollò le spalle, rigirandosi in mano una mela. Era
suo diritto poter fare la stronza, ogni tanto, no?
La campanella
suonò di nuovo e i midnighters si alzarono in
sincronia.
Melissa guardò
ancora per una manciata di secondi la mela,
poi sospirò e la fece rotolare nella borsa. Legò
i capelli biondi in uno
chignon frettoloso e guardò fuori dalla vetrata, con
improvviso interesse.
<< Jessica,
Jonathan, credo che la nanetta frequenterà
i vostri stessi corsi. >>. I due la guardarono, confusi.
<< Come,
scusa? Mel, ha dodici anni! >> esclamò
Jonathan, guardandola fisso per verificare che non stesse scherzando.
Ma la Telepate
era serissima e solo un ghigno strafottente si
disegnò sul suo viso. << Flyboy,
l’hai detto tu stesso. È un piccolo
genio. >> gli ricordò.
Poi si fece pensosa
<< Ah, hai ragione, Jess. Come
faccio a sapere la sua altezza? >> sospirò,
melodrammatica.
Indicò la
vetrata.
<< La
vedrete al corso di biologia. Buona fortuna
ragazzi… au revoir.
>> rise, e
s’incamminò verso l’aula di storia.
I due si guardarono,
sbigottiti, poi guardarono verso la
direzione indicata loro da Melissa.
Una bambina stava entrando
in quel momento nel cortile della
scuola, accompagnata da un uomo, il quale aveva tutta l’aria
di essere un
autista o un maggiordomo, che le portava la borsa.
Rex ridacchiò.
<< Chiudete
la bocca, ragazzi. La vostra mascella
rischia di toccare il pavimento. >>
***
Jessica e Jonathan presero
posto, vicini come sempre, in
fondo all’aula.
Erano in anticipo di un
paio di minuti e l’aula era deserta,
fatta eccezione di un paio di studentesse stacanoviste che ripassavano
furiosamente.
Jonathan tenne gli occhi
incollati sulla porta finché non
entrò la bambina – come aveva detto Melissa, era
davvero bassa e gracile – che
si sedette in fondo all’aula e posò la cartella
sul banco alla loro destra.
Jessica la
scrutò a lungo: i capelli biondi e arricciati
alla perfezione erano raccolti in un fermaglio argentato sulla nuca e
indossava
vestiti scelti con evidente gusto per la moda; aveva la stessa
età di Beth ma i
suoi occhi, di un grigio limpido screziati d’oro,
riflettevano una maturità
incredibile.
Tenne gli occhi bassi per
tutta la lezione e prese appunti
senza entusiasmo; Jessica ebbe una stretta al cuore: quel comportamento
annoiato le ricordava Dess.
Quando suonò la
campanella ad annunciare la fine dell’ora,
Lucy prese la borsa e fece sorrisi educati ai compagni del corso che si
presentavano.
Uscì con una
certa fretta, diretta all’aula di trigonometria
avanzata.
Jessica era piuttosto
stupita: Trigonometria avanzata a
dodici anni?
Lucy si girò
verso di lei e per Jessica il suo sguardo fu un
altro pugno nello stomaco.
Dess.
L’entrata di
un’altra Polimatematica nel gruppo diede a
Jessica l’impressione di tradire ciò che era
rimasto della sua amica.
***
<< Parlatele
domani stesso. È una ragazzina
intelligente, capirà subito. Sospetta già, la
fissavate in modo piuttosto
eloquente. >> disse tranquillamente Madeleine,
sorseggiando tè amaro.
Jessica arrossì
fino alla punta dei capelli: era stata così
indiscreta?
<< Inoltre
è un personaggio piuttosto in vista. So che
non sarà facile da gestire, ma ha ottime capacità
spontanee oltre che il suo
dono. Credo si sarebbe distinta comunque per la sua mente brillante. Ne
ho
trovato un altro, arriverà entro un mese. >>
I midnighters guardavano
tutti in basso, turbati dalle
visite notturne di Dess.
Madeleine fece un gesto
scocciato con la mano.
<< Non
è più Dess, ve l’ha detto anche
Melissa; quella
creatura mantiene solo il corpo della vostra amica. >>;
la tranquillità
con cui lo disse scatenò in Rex una voglia terribile di
darle un pugno.
<< Ora
andate… e non uscite. Stanotte la caccia sarà
spietata. >>
Senza Dess i midnighters
non riuscivano a districarsi in
quella rete fitta di date e numeri.
Si alzarono in silenzio e
uscirono, ognuno con i propri
pensieri.
***
<< Martha?
>> << Sì, signorina Pierce?
>>.
Lucy si alzò
con grazia dalla poltrona, stringendo un po’ di
più la vestaglia sul suo corpo esile.
<< Accendi
il camino, per favore. Chiama mio padre e
di’ all’arredatrice di preparare tre camere per gli
ospiti, due biblioteche e
un laboratorio per i miei esperimenti. >>
La governante
annuì, sorridendo con fare materno. <<
Certo, signorina. Posso fare altro? >>
Lucy si fece pensosa.
<< Sì. Fai portare nelle mie
camere il ritratto di mia madre. Grazie, Martha. >>
La donna si
congedò e la ragazza rimase a fissare a lungo la
foto che ritraeva i suoi genitori che sorridevano felici: la donna
teneva in
braccio una bambina.
Ignorò i vari
attestasti che aveva guadagnato negli ultimi
due anni, tutti ordinatamente appesi sul muro del corridoio, e scese le
scale.
Scartabellò le
risme di fogli dedicate a Bixby e cominciò a
leggere il fascicolo dedicato alla scuola.
<< Martha?
>> chiamò nuovamente la ragazza.
<<
Sì? >> la governante comparve nella stanza,
sempre sorridente.
<< Domani
avremo ospiti. >> << Va bene,
signorina Pierce. >>
Lucy rimise al suo posto
il fascicolo: voleva proprio
conoscere quella ragazza con i capelli rossi e il suo amico.
Noticine
Credo
che questo capitolo sia abbastanza chiaro (nonché noioso e
mal scritto) ma ovviamente sono sempre a vostra disposizione quanto a
chiarimenti! :D
Chiedo
umilmente venia per il ritardo orribile, lo so, sono un mostro e mi
merito tutto il peggio.
Ma
voi mi volete bene, vero? *-*
Bene,
sotto c'è uno spazicino per le recensioni... usatelo, anche
solo per ricordarmi quando faccia schifo questa ff :D
-
amimy: Oh
sì, Leila non è solo cattiva... è molto
cattiva xD. Davvero adori le descrizioni? A me sembravano... non so,
eccessive. Se mi minacci con le tue armi credo che dovrò
proprio mettere a posto questo casino, vero? xD Ah, mi spiace deludere
le tue aspettative ma questo capitolo è orrendo... baci! =)
-
Alchimista:
Grazie
cara! Ma devo dire... con Cherry ho proprio dato il mio meglio xD. Ho
tutte le intenzioni di farvi stare ancora un pochino sulle spine,
quindi non trattenere il fiato... a meno che tu non sia campionessa di
apnea!! xD Baci!
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