CAPITOLO 7
La Challenger di Sam frenò sull'asfalto davanti al Golden Hotel. I tre scesero in
fretta dalla macchina e si diressero verso l'entrata. Scansarono un paio di
turisti e andarono subito verso la reception.
"Scusi, signorina" disse Sam.
Una ragazza con una divisa rossa si voltò.
"Come posso esserle utile, signore?"
"Sto cercando due ragazzi... Ecco" e mostrò le foto di Irina e
Florian. "Li ha mai visti qui?"
"Uhm... Aspetti... Oh, sì, certo... Stanno qui con il loro padre"
"Cosa?" esclamò Deeks e Kensi gli tirò una gomitata.
"Sì... Un signore alto, con i capelli grigi... Aspetti... Controllo...
Ecco, il signor Terri Hall"
Kensi prese una penna e, non avendo un pezzo di carta, prese il braccio di
Deeks.
"Ehi!"
"Sta zitto" e scrisse il nome sull'avambraccio di Marty.
"L'inchiostro inquina la pelle!"
"Chiudi il becco" disse Kensi. "Li ha visti di recente?"
"Certo"
"Quando?"
"Due minuti fa... Ma solo la ragazza... E' salita poco fa"
“Numero di stanza?”
“223… al quarto piano..”
Sam si lanciò subito verso l'ascensore. "Deeks, le scale"
Kensi rimase a
controllare l’atrio.
Deeks saliva due gradini alla volta mentre Sam guardava
scorrere i numeri dei piani, sperando che l’ascensore potesse viaggiare più
velocemente. Chiuse gli occhi e prese aria. Nella sua mente si ripresentò la
scena del bar, quella pozza di sangue sul pavimento. Doveva trovare il suo
compagno. Al più presto.
L’ascensore fece il consueto Din e le porte si aprirono, Sam
uscì velocemente, ma non impugnava la pistola. Se si fosse presentato come
agente federale Irina avrebbe potuto reagire e sapevano che era molto brava a
maneggiare le armi. Non poteva correre il rischio di ucciderla per difendersi,
avevano bisogno di lei viva! Hanna svoltò verso destra ed imboccò un lungo
corridoio e la vide. Un brivido percorse la sua schiena, rabbia, ma anche paura
di scoprire cosa era successo a G: è se fosse stato ucciso?
Scacciò quel pensiero e si mosse verso la ragazza, vide
Deeks apparire dall’altra parte del corridoio; il poliziotto capì che non
avrebbero usato le armi, prese il cellulare e si incamminò.
“Salve signorina” disse Sam avvicinandosi ad Irina
”Buonasera” rispose distaccata la ragazza
“Sa per caso dove posso trovare un’edicola qui vicina?”
“Mi spiace non sono del posto..”
”Oh, che peccato..Da dove viene, se posso chiedere?”
” Non sono affari suoi!” rispose secca la ragazza e con un gesto rapido afferrò
la pistola, ma Deeks fu più veloce di lei e, con l’aiuto di Sam, la
immobilizzarono al muro. Irina tentò di liberarsi, ma Sam aumentò la forza
nella presa, puntandole la pistola alla testa: “Fossi in te non lo farei, non
ho problemi a premere il grilletto..”
“Faccia pure..ma non saprà mai che fine ha fatto il suo
amico…..agente speciale Sam Hanna” rispose compiaciuta la ragazza. Deeks guardò
sorpreso il collega. I gemelli sapevano di più di quello che pensavano, non
solo su G, ma su tutte le persone a lui vicine.
Venti minuti più tardi Irina era nella sala interrogatori
della rimessa delle barche. Kensi, Sam e Deeks la stavano osservando attraverso
lo schermo, in silenzio. Nate entrò nella stanza e percepì subito la tensione
nell’aria. Era una situazione estremamente difficile da gestire, per tutti
loro. Avevano affrontato casi difficili e impegnativi in questi anni, ma quando
un collega era in pericolo l’esperienza non contava più. Nate si avvicinò ai
colleghi e li salutò con un semplice hei. Kensi si voltò a guardarlo, Sam non
si mosse di un centimetro.
“Questo è quello che Eric ha trovato su Terri Hall…”esordì
lasciando scivolare una cartellina sul tavolo “Non molto a dire la verità..E’
il proprietario di una delle catene di distribuzione più importante della
California. Vive a San Diego e soggiorna all’hotel da due settimane. Comunque
ho chiesto ad Eric che continui la sua ricerca, magari salta fuori qualcosa che
possa collegarlo ai gemelli..”
Deeks gli osservò e prese la parola: “ So che questo compito
spetta solitamente a Callen, ma vista la situazione, se volete Irina la
interrogo io..”
“NO..” rispose duro Hanna “ci penso io”
“Certo, come vuoi..” rispose il poliziotto.
“Sam..” disse Nate osservando il collega che si stava
avviando verso la sala interrogatori “ So che è difficile, ma cerca di
contenere la tua rabbia..Lei cercherà di innervosirti in tutti i modi..”
”Grazie doc..Se credi che sia necessario intervieni..”
Nate fece un cenno con la testa e guardò nuovamente la
ragazza nello schermo. Era immobile, seduta composta. Sam entrò nella sala, ero
teso. Doveva mantenere la calma, ma in questi casi gli risultava difficile,
solo G era bravo in questo, spettava a lui il compito dell’agente freddo e
distaccato. Si sedette di fronte a Irina e la osservò in silenzio senza dire
una parola.
“ Cosa c’è agente Hanna vede qualcosa che le piace?” chiese
Irina
“ No! Mi fai semplicemente pena…”
“ Pena?”
”Hai passato gli anni più belli della tua vita ad uccidere..”
“Ottima mossa Sam” commentò a voce alta Nate
“ Lei non sa niente di me!” rispose con fermezza. I suoi
occhi diventarono ancora più cupi e colmi di rabbia.
“ Sta giocando d’anticipo..Cerca di innervosire la
ragazza prima che lei faccia innervosire lui..” disse Hetty raggiungendo i
suoi uomini di fronte al monitor “..il signor Hanna sa che potrebbe perdere
il controllo e sta cercando di evitarlo..”
“ Io so tutto di lei, so tutti i crimini che ha ferocemente
commesso con il suo amato fratello…”
” Questo lo dice lei…la mia fedina penale è immacolata..”
” So che siete orfani” continuò Sam ignorando la risposta della ragazza “ siete
cresciuti da soli in un ambiente tutt’altro che facile, ma questa non è una
giustificazione per quello che siete diventati: spietati assassini”
“Io ho capito a quale gioco sta giocando agente
speciale……Vuole innervosirmi per evitare che io lo faccia con lei..”
”La ragazza è molto intelligente” commento di nuovo Nate
“ Questo, purtroppo, lo sapevamo già, signor Getz..”
rispose Hetty
“ Per quale motivo il Signor Hall vi ha assunto?”
“ Chi è Hall non lo conosco..”
Sam non rispose, ma con un gesto rapido si alzò in piedi:
“Non fare la furba con me ragazzina..Ti sei bruciata quando mi hai chiamato per
nome e cognome all’hotel….Con le buone o con le cattive mi dirai dove avete
portato il mio collega..”
“Sempre che sia ancora vivo” rispose compiaciuta Irina ed un
sorriso di sfida si dipinse sul suo volto.
“Sam non reagire..” disse Nate corrucciando la
fronte.
“Non lo farà Signor Getz..” rispose Hetty.
Hanna trattenne il respiro, chiuse la sua mano in un pugno
ed uscì dalla stanza sbattendo la porta.
Quattro paio di occhi furono subito su di lui, in attesa di
una sua considerazione, un’idea, un ordine per portare avanti la situazione, ma
Sam prese la giacca sulla sedia e senza alzare lo sguardo disse: “Ho bisogno di
pensare…”
“Sam..”
“Lo lasci andare Signorina Blye…ha bisogno di sfogare la sua
rabbia…un po’ d’aria fresca gli farà bene..” disse Hetty.
“Qualcuno dovrebbe andare con lui?” chiese Deeks
“No, ha bisogno di stare da solo..” spiegò Nate “ E poi in
questi casi l’unica compagnia concessa è quella di…”
“Callen…..capito” rispose Marty abbassando lo sguardo.
“ Però abbiamo bisogno di tutto lo spirito e la
determinazione di Sam per riportare G a casa..” constatò Kensi.
“Ce l’avremo..” affermò con voce pacata e sicura che solo
Hetty può avere in questi casi “ Ma questa situazione non è facile per Sam…alle
volte il passato è un peso scomodo da portarsi dietro..”
Ognuno si chiuse nel suo silenzio con mille domande su ciò
che la minuta donna aveva appena detto, ma i loro pensieri furono interrotti
dal volto di Eric che apparse sullo schermo: “Ragazzi..ho trovato qualcosa..”
“Sai cosa davvero
mi spaventa?…..Perdere il mio collega..”
Sam camminava sulla spiaggia affollata di LA. La gente
intorno a lui si divertiva, ascoltava musica, prendeva il sole, giocava a
pallavolo, insomma, il mondo continuava a vivere ma a lui era indifferente.
“Sai cosa davvero
mi spaventa?…..Perdere il mio collega..”
Quella frase continuava a rimbombargli nella testa. L’aveva
detto a G poche settimane fa. Sembrava che d’un tratto la sua paura peggiore
avesse preso vita.
Voleva essere combattivo, rimanere lucido e concentrato sul
caso, sarebbe stata la cosa migliore, per G e per tutta la squadra. Ma non ci
riusciva. A dire la verità non c’era mai riuscito, nemmeno con Dom. Anche
quella volta aveva ceduto un paio di volte, preso dalle emozioni, dalla rabbia,
dalla voglia di ritrovarlo; non riusciva a tenere lontano questi sentimenti che
offuscavano la sua lucidità, se ne rendeva conto ma non poteva ignorarli.
“Sei l’unico a
pensare che sia tutta colpa tua..Se vuoi piangerti addosso fallo dopo che
abbiamo ritrovato Dom, perché in questo momento mi servi in gran forma..e servi
in gran forma anche a Dom..”
Ma ogni volta c’era Callen a rimetterlo in carreggiata, a
dargli la spinta per non mollare. Aveva maledettamente ragione su Dom e avrebbe
avuto ragione ancora, perché se fosse stato qui gli avrebbe detto le stesse
cose. Ma per G era naturale, riusciva a sembrare freddo e indifferente, a
mettere da parte ciò che provava, è come se riuscisse a premere il tasto
standby e rimandare tutto ad operazione conclusa.
Si, era terribilmente bravo in questo.
“ Non so come fai
a restare calmo”
“Io mi concentro
sul caso..”
” Non è normale, G..”
Sam lo pensava ancora, non era nomale, ma maledettamente
bravo. Cavolo perché non riusciva a concentrarsi e pensare, invece di
rimuginare sul passato? Tutto questo sembrava un maledetto dejà vu…un collega
scomparso, la sua rabbia, la camminata sulla spiaggia…Sam si fermò, guardò
verso l’oceano e prese un respiro profondo. Non poteva finire nello stesso
modo, questa volta era diverso…Non avrebbe retto il colpo se fosse andata male,
doveva riportare a casa G, vivo!
“Ci riuscirà Signor Hanna..Deve solo mettere in pratica la
tattica di Callen, non lasci che il passato la travolga” Hetty comparve
magicamente alle sue spalle, come suo solito.
“Io non sono G, non riesco a mettere da parte i miei
sentimenti..”
“Lo so Sam…ma qualcuno una volta mi disse che questa squadra
funziona perché ognuno è fatto a modo suo…Lei vede il bicchiere mezzo pieno e
Callen mezzo vuoto, per questo lavorate insieme…Kensi beve dalla bottiglia,
Nate si chiede perché è di vetro ed Eric lo rompe mettendo i piedi sul tavolo…manca
il Signor Deeks, dovrò chiedere di aggiungere una similitudine anche per lui..”
Sam si lasciò sfuggire un sorriso “Questa frase è
sicuramente di G…comunque credo che per Deeks potremmo dire che si chiede come
mai bisogna per forza bere”
“ Tiri fuori il suo ottimismo Sam..Callen ne ha bisogno,
tutti noi ne abbiamo bisogno…adesso lei è visto come il capo e se molla anche
gli altri perderanno la speranza..”
“OK..” rispose
“Eric ha trovato qualcosa..”
Dieci minuti dopo la squadra era di nuovo riunita nella sala
operativa. Tutti di fronte allo schermo in attesa di sapere cosa Eric aveva
scoperto.
“Allora Signor Beal cosa ha trovato?” chiese Hetty
“In realtà potrei dire cosa non ho trovato..”
”Spiegati..” lo incoraggiò Sam
“Come Nate vi avrà detto, Terri Hall è uno dei proprietari
di una delle catene di distribuzione più grandi della California..Ecco la cosa
interessante è che ha fatto una fortuna lampo…”
” Cioè?” chiese Deeks
“ La sua scalata al successo risale a soli 3 anni fa…in così
poco tempo ha creato un impero..”
” E prima di 3 anni fa?”
” Qui sta la cosa strana….Non c’è traccia di Terri Hall..”
” Nel senso che non esisteva sulla faccia della terra?” chiese incredulo Deeks
“Proprio così..”
” Una copertura..”
” Chi diavolo è questo tizio…??” chiese Kensi avvicinandosi allo schermo
“Non ho finito….” Riprese la parola Eric “ Ho fatto alcune
ricerche in archivi internazionali, di cui è bene non dire come sono entrato,
ed ho scoperto la sua vera identità: Ivan Fabriciu..”
”Russo” chiese Hetty
“No, ungherese..”