My Favourite Victim

di Writer96
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My Favourite Victim

Lui non si annoiava mai. Poteva fare tutto andare dappertutto. Eccetto dove si trovava il Barone, ovviamente, ma non è che fossero poi tanti posti.. Erano sempre gli stessi e alla stessa ora. E lui sapeva quali. Perciò, problema risolto.

Poteva trovare un passatempo ad ogni ora. Ad esempio, far imbestialire la McGranitt: quello lo poteva fare sempre e lo faceva sempre, ormai da parecchi anni.. ma ogni volta si divertiva come fosse la prima.
Adorava vedere la vecchia megera tirarsi su di scatto, guardarlo rabbiosa e urlare il suo nome, mentre oggetti incantati la inseguivano o improvvise folate di vento le alzavano la gonna davanti a tutta la Sala Grande. Oh sì, quella era una delle soddisfazioni della vita.
Anche Vitious non era male, ma era troppo piccolo. Scappava troppo facilmente e (gli costava ammetterlo) era molto più bravo di lui nell’incantare le cose.
Le coppiette che si sbaciucchiavano erano le sue seconde vittime preferite. Oh sì, era assolutamente meraviglioso vedere le ragazze strillare mentre un improvviso fuoco si appiccava sulla testa del loro ragazzo. Dannatamente divertente.
Ma la verità, era che dall’anno precedente non si divertiva più come una volta. Gli capitava di annoiarsi e fermarsi a pensare (PENSARE, udite udite!) a quali scherzi avrebbe potuto fare se quello spocchioso quattrocchi Potter non l’avesse mandata via. Suo padre era divertente. Decisamente più divertente del figlio.. Oh, Malandrini, soleva pensare a volte, con quel tono zuccheroso di chi si perde nei propri ricordi più belli. Come è brutta la vita senza di voi. E senza i Weasley. Diamine, non potevano aspettare, prima di lasciare la scuola?! Togliergli così, due divertimenti. La Umbridge... Cara, dolce Dolores Jane Umbridge. I suoi insulti erano i migliori che si potessero trovare. Ed era la vittima perfetta per i suoi scherzi.

Ma no, Potter aveva dovuto giocare a fare l’eroe e l’aveva mandata via. E cosa ne sarebbe stato di lui, senza la sua fonte di divertimento? Si chiese lui, sconsolato.
Prima, ovviamente, di andare a svitare il lampadario dell’aula di Trasfigurazione. Utilizzando, questa volta, le sedie presenti nella stanza.
-PIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIX! Maledetto Poltergeist!- sentì urlare Minerva McGranitt. Ah, beata quotidianità!



Ennesimo scherzo della mia mente... ah, dolce e caro Pix.. tu si che riesci a farmi ridere.. ma farò io ridere chi leggerà il mio racconto? ambientato durante il sesto anno, un Pix che pensa. sperando di non essere stata troppo assurda!
  
 





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