We grew up, now. di Brinne (/viewuser.php?uid=58272)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Gli odori della notte erano pungenti e fastidiosi e per la prima volta
in vita sua, Peter Pevensie credette che a Narnia ci fosse qualcosa di sbagliato, che i
profumi fossero troppo
intensi.
Si mise l'elmo e
sellò il cavallo, a osservarlo solo una Luna velata.
Non sapeva
perchè, ma aveva il cuore pesante di brutti presagi e non
riusciva proprio ad agire correttamente: impiegò molto tempo
per allacciare le cinghie sul ventre del suo destriero e solo
l'intervento provvidenziale di Oreius lo salvò da una crisi
isterica.
- La nostra
è un'avventatezza, Oreius.-
- Lo è
stato anche affidarci a dei ragazzini contro la Strega Bianca, se mi
permettete, mio signore.-
Peter si
zittì e montò a cavallo, raggiungendo gli altri,
già pronti e tesi.
Di fronte a loro si
profilava la macchia scura dell'accampamento nemico e sottili fili di
fumo si alzavano a intervalli regolari, dalle postazioni di guardia e,
a dir la verità, Peter si trovò a pensare che
quella fosse una mossa stupida da parte dei generali avversari: in poco
tempo avrebbero potuto individuare tutte le sentinelle senza alcun
problema.
Si
abbassò la visiera, avvolgendo la spada in un panno di
stoffa per fare in modo che non si sentisse il clangore del metallo, e
presto venne imitato da tutti. Sapeva che Edmund, Lucy e Susan erano
vicini a lui, forse non fisicamente, ma poteva percepire la loro
presenza all'altezza del cuore.
Come siamo
sdolcinati, Peter.
Forse è
perchè stai per riprendere in mano le armi, ma le battaglie
ti sono sempre piaciute, in fondo.
Sì, Peter
Pevensie sapeva che le guerre erano una brutta faccenda, ma amava
sentire le urla ed era inebriato da quella danza mortale che era
costretto a ingaggiare per ore e ore senza momenti di tregua. Amava
superare il proprio limite e barcollare e accasciarsi al suolo,
stravolto.
Probabilmente era un
piacere malato, ma a lui non importava troppo.
Si
sistemò meglio sulla sella, poi cominciò la
discesa dalla collinetta e ringraziò di avere con se delle
creature della foresta in grado di non farsi sentire nè
vedere e al confronto si sentiva un sacco di patate che rotalava
giù dalla discesa, ma non ebbe molto tempo per compiangersi
perchè presto tagliò la prima gola.
Ecco, questo era
qualcosa a cui non si faceva mai l'abitudine e lo stesso valeva anche
per il Re Supremo,
che distolse lo sguardo dal corpo morente e caldo.
Vide i suoi compagni
insinuarsi tra le tende e Peter li seguì, scendendo da
cavallo e facendosi strada tra l'accampamento.
Presto, molto
presto, sentì le prime urla e seppe che l'inferno era
cominciato.
Non vide
più i suoi fratelli e non volle pensare a loro, sapendo
benissimo che il suo era un pensiero egoista: se fosse stato in pena
per loro non sarebbe riuscito a ragionare lucidamente, e si sarebbe
fatto ammazzare.
Si chiese quanto
avrebbero impiegato, quelli di Archen, a reagire.
Sentì uno
stridio e alzò gli occhi al cielo nero e vide tanti puntini
che volavano verso le torri e le catapulte e davano fuoco a ogni cosa
potesse nuocere a Narnia.
In quel momento,
Peter seppe che Susan stava bene.
- Mio signore?- un
fauno lo stava osservando e Peter si riscosse, facendogli cenno di
seguirlo all'interno di una tenda.
Entrò e
vide un uomo come lui sdraiato
sul suo giaciglio, ignaro di cosa gli stesse per succedere e il
Pevensie esitò di nuovo.
Una persona che
fosse passata di lì per caso avrebbe potuto confonderlo per
il pius Eneas.
- Mio signore?-
ripetè il fauno, spazientito. Che il suo re si fosse
ammattito?
Peter
uscì dalla tenda e lasciò fare il lavoro sporco
ai suoi uomini e chissà se loro avrebbero provato un po' di
rimorso.
Era sempre stato
così per Peter, prima di combattere: esitava per molto tempo
e solo quando la situazione degenerava, si dava una mossa a reagire.
- Peter!-
sentì il suo nome e vide Lucy che gli correva incontro, il
viso sporco e i capelli incollati alla fronte.
Una bambina che
giocava a fare la guerra.
- Cosa
c'è?-
- Sono riusciti a
riorganizzarsi nel lato ovest dell'accampamento.- disse quella, in un
soffio.
Peter
gioì, sapendo di essere così costretto a smettrla
di uccidere nel sonno quegli uomini, ma di poterli affrontare da pari a
pari.
In pochi minuti
attraversarono l'accampamento ormai immerso nelle urla disperate di
uomini che si erano visti privati dal sollievo del sonno.
Uomini che si erano
visti privati del sollievo della vita.
Lucy correva vicino
a lui e con orrore il Pevensie la vide piantare il suo pugnale nel
petto di un uomo, senza esitazione.
Forse è
più uomo lei di te, Peter.
Giunsero sul posto
tra gli ultimi e videro Edmund disporre le truppe e impartire ordini
agli arcieri, dietro le prime file. Peter decise di non intervenire nel
lavoro del fratello e osservò il nemico: avevano reagito
più in fretta di quanto pensasse e con terrore
capì che affrontarli in campo aperto sarebbe stata
un'inutile carneficina, ma ormai gli uomini scalpitavano per avere la
loro parte nella storia.
Il loro muro di
scudi era pù spesso, e la loro unica speranza era di
riuscire a spezzarlo prima che potessero giungere i rinforzi di Archen.
- Ed, l'ala destra
è debole.- stava gridando Susan, arrivata anche lei in quel
momento.
Peter la
guardò incoccare una freccia e portarsi vicino agli altri
arcieri, prendendone subito la guida. Sembrava un'amazzone e il ragazzo
non si meravigliò di vederla immensamente bella, anche se
sudata e stanca.
Poi avvenne tutto
molto in fretta e Peter fu costretto a dimenticare la sua pietas: i muri di
scudi si scontrarono con un tonfo terribile e subito quello di Archen
si spezzò e gli uomini di dispersero più presto
di quanto il Pevensie avesse potuto sperare.
Si trovò
coinvolto in un guazzabuglio lontano dall'esercito di Narnia con una
manciata di soldati, ma non se ne preoccupò e si
lasciò inebriare dai volti sofferenti dei nemici, dal dolore
dei muscoli e dal sudore che gli bruciava gli occhi, mentre l'elmo lo
soffocava in una morsa d'acciaio e l'armatura gli premeva sul petto
come fosse una fornace.
Menò
fendenti e mozzò teste, mentre la sua spada si impregnava di
sangue e i suoi occhi si riempivano della strage che stavano
commettendo le sue mani.
Presto perse la
cognizione del tempo e si costrinse ad alzare gli occhi al cielo,
scoprendolo schiarito, mentre l'orizzonte si tinteggiava nella luce del
giorno nascente.
In quell'attimo di
distrazione un abitante di Archen riuscì a colpirlo
con lo scudo, facendo un ampio movimento del braccio dal
basso verso l'alto e andando così a colpire Peter sotto il
mento.
Il ragazzo
indietreggiò, sentendo la bocca riempirsi del sapore amaro e
metallico del sangue e in un attimo fu circondato dai suoi fedeli
soldati, che lo allontarano dalla mischia. Tossì e
sputò, poi si ripulì il mento insaguinato.
Cercò con
gli occhi i fratelli, ma vide solo centinaia di puntini che correvano,
urlavano, morivano.
- State bene?-
chiese un orso e Peter annuì, cercando di sorridere al suo
indirizzo.
Non fu proprio un bello spettacolo.
Si unì
nuovamente ai compagni, con i sensi un po' più annebbiati e
per quanto desiderasse poter dare la colpa alla ferita, sapeva che era
colpa della stanchezza e come lui, tutti i narniani stavano cominciando
a sentire gli arti appesantirsi e presto anche sollevare la spada
divenne difficile e immensamente stancante.
Si trovò
a sperare nella venuta di Aslan. Dov'era in quel momento?
Si era dimenticato
di Narnia?
Si concesse di
appoggiarsi alla spada per riprendere fiato, poi individuò
le insegne regali e capì che se voleva davvero avere riposo,
doveva raggiungerle.
Si fece strada tra i
nemici e gli alleati, senza più riuscire a distinguerli, e
presto arrivò a portata di mano dal re della terra di Archen
e si trovò a fissare gli occhi scuri del suo vecchio
alleato, il re Durius.
Che cosa era
successo?
Come era giunti a
questo?
Durius lo vide e
abbassò la spada. - Re Peter.- sussurrò solo, e
il ragazzo gli si avvicinò, sapendo benissimo che non gli
avrebbe fatto del male, non ora.
- Che stiamo
facendo, amico mio?- chiese Durius, sorridendo.
Peter si fece
abbindolare da quella smorfia di gentilezza e rimise la spada nel
fodero, mentre il mondo intorno a lui, ignaro, continuava a farsi la
guerra. - Speravo me lo dicessi tu, Durius.- allora anche il Pevensie
sorrise, tendendo un braccio verso il giovane re che aveva di fronte.
Quello strinse la
mano di Peter e lo attirò in un abbraccio. Dietro di lui la
vista del Pevensie era bloccata da cinque soldati di Archen,
escludendolo dal resto della battaglia.
E forse, Peter
provò sollievo per questo.
- Mi spiace
così tanto, Peter. Avanti, richiama i tuoi uomini e tornate
in pace a Cair Paravel. Deponi qui la tua spada e il tuo scudo, non ti
serviranno.-
Serpe velenosa,
ammalii Peter.
Il ragazzo
continuò a sorridere, e si slacciò lo scudo
dall'avambraccio, facendolo scivolare a terra, ma poi un urlo lo
raggiunse: - Mio signore!-
Peter si
voltò e vide Oreius che gli indicava l'est.
Il Pevensie ci mise
un po' a focalizzare la sua attenzione e più di una volta
dovette sbattere le palpebre per riuscire a vedere non sfuocato, ma
quando ce la fece, quando le goccioline di sudore decisero di lascargli
un po' di tregua, il suo cuore si riempì di gioia: erano
arrivati i rinforzi.
Non che servissero
più, oramai.
Si voltò
raggiante verso Durius, il quale era una maschera indecifrabile. Poi
vide i cinque soldati che gli avevano impedito la vista correre a dare
man forte agli alleati e in un attimo tutto crollò.
Per prima cosa,
seguì i soldati con lo sguardo, senza capire
perchè mai andassero a comabattere.
Per secondo, vide il
volto di Durius contrarsi nel terrore.
Poi si decise a
voltarsi e a osservare oltre le spalle del re.
Si sentì
morire.
Non ebbe il cuore di
continuare a guardare.
Non ebbe il cuore
vedere quell'immensa spada conficcata in un esile corpo come quello di
Lucy.
Lei era ancora viva
e lo guardava implorante, inchiodata a terra e con gli occhi colmi di
dolore.
Dolore per la ferita
o per ciò che le accadeva intorno?
Fu un movimento
rapido e fluido, e Peter riafferrò lo scudo e
sguainò la spada.
Niente
pietà verso i traditori e dallo sguardo del giovane, Durius
capì che Archen avrebbe presto eletto un nuovo re.
Beeeehhhhhh,
grazie per le recensioni e con questo (sperando di non essere stata
troppo cruda) vi imploro di perdonarmi per quello di prima!!!
Grazie
di nuovo a tuutti, spero vi piaccia e di riuscire a rispondervi :D
Tanto
love,
Brinne.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=640126 |