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CAPITOLO 3 QUANDO LA SFIGA CI SI METTE
durante il viaggio il
professor Slughorn (il nuovo insegnate eheheh), chiamò tutti gli studenti degni
di nota; Blaise perché aveva la madre bella, la Weasley perché era bella, San
Potter per il-fatto-che-non-deve-essere-nominato e lui rimase come un bischero
nello scompartimento a cercare di dare un numero ai neuroni di Tiger e Goyle
messi insieme. Cercò di trovare conforto nel libro mostro dei mostri che gli morse una mano e stava per strappargli il naso quando si
sentì una canzone provenire dalla porta dello scompartimento e una figura
terrorizzante:
♪ kiss me kiss me
Voldie, è molto cambiato, ed affezionatooooo e peeeensaaaa sempre a teeee! ♪
(immaginatevi la scena: Lucius Malfoy che canta il
jingle, zio Voldie che, vestito con un vestito attillato rosa, ancheggia come
una velina e indica Draco). il libro mostro iniziò a
vomitare tutte le pagine che aveva e Draco cercò di aprire il finestrino e
buttarsi. Purtroppo non ce la fece e dovette sorbirsi l'orrenda vergogna.
"allora caro, dimmi, come va la scuola? Sei
popolare? Sei amato? Le ragazze svengono per te? Perché qui
non c'è una festa degna del mio prediletto, eh?"
"... ;_;... mi volete
mortoooooooo !_!"
"ho capito, te lo
organizzo io il rave!! Vediamo... invitiamo tutti, ci stipiamo nello
scompartimento e quello che deve succedere succeda!!!
dove sono gli alcolici?!" disse lui, implacabile, facendo apparire un
infinito numero di bottiglie. Lucius Malfoy corse in giro per il treno a informare tutti della festa, e in pochi secondi lo
scompartimento era completamente pieno. C'era anche Narcissa che diceva a Draco
qualcosa che lui non volle neanche sentire. Uscì a spintoni e, quando fu nel
rassicurante corridoio del treno gli sembrò di vedere la signora dei rinfreschi
con dei pantaloni di pelle a vita bassa. Ma doveva essere un'illusione ottica. Andò nel primo
scompartimento vuoto e si sedette sul maledetto Potter che aveva messo il mantello
dell'invisibilità per spiarlo meglio. Fece finta di non accorgersene ma appena
si fermò il treno ne approfittò per pigliarlo a calci
nel sedere. Poi si decise a scendere, sperando che l'umiliazione subita avrebbe
portato Potter a una distanza sufficiente da Hogwarts.
Quando arrivarono tutto
fu raccapricciante. Gli studenti del primo anno, terrorizzati, cercavano di
scappare dalle barche su cui Agrid sfoggiava un tanga leopardato e nient’altro.
Lo smistamento era un casino, il cappello parlante aprì il suo discorso
cantando uot a uonderful uorld e, quando Silente gli
chiese il bis, cantò anche imegin. La McGranitt si era vestita con una
minigonna e un toppino a fiori gialli e arancioni. Draco voleva piangere come
un disperato, rimanere per terra finché la neve non lo avesse ricoperto. Tiger
e Goyle lo guardavano ammiccanti, Pansy Parkinson piangeva disperata sulla
spalla di Milly Bullstrode gridando: "non sapevo
che era un… diverso! Ue ue ue
io che credevo che fosse un macho!! Ora capisco perché non lo attiravo quando
mi mettevo i tacchi a spillo e la giarrettiera!"
"ZITTA, SCEMA!!! Ma
cosa vai a pensare?"
"T_T mi dispiace, amorino
mio ciccio, non è colpa tua!"
Silente si alzò in piedi e gridò:
"Hogwartsiani! Ecco, oggi ho un’importante lezioni
da dirvi: non discriminate gli omosessuali come Draco, perché sono persone
rispettabilissime!!"
"MA COSA TI INVENTI VECCHIO!!" cercò di
urlare Draco ma il suo urlo venne soffocato dagli
applausi della sala grande e da qualche "Draco ti amo!".
quando rientrò nel dormitorio
c'era una strana atmosfera. i ragazzi lo guardavano
male e cercavano di prendere il letto il più lontano possibile dal suo. Tiger e Goyle invece gli sorridevano e si erano messi proprio nei
letti più vicini. inoltre sul letto c'era una
seguace del Roseo signore - lo capì perché era vestita da coniglietta - che gli
ammiccava. Sul comò un biglietto:
Tesoro
zucchericciolo, sei stressato! Sfoga i tuoi istinti
repressi sul regalino che ti abbiamo lasciato sul letto. Inoltre
ricordati che se il banchetto è imbandito, non è da maschio non
approfittarne... Mamma e Papà
P.S.: se vuoi possiamo mandarti un baldo
giovine, fai un po' te!!
Draco pianse come un tostapane alla vista di
quell'orribile biglietto e scappò a piangere nel primo bagno che trovò. Mirtilla Malcontenta gli rivolse parole di miele:
"sfigato,
sfigato!!! anche io mi sentivo presa in giro e guarda che fine ho fatto! secondo me hai ancora un mese di vita e poi ti suicidi!! oh, finalmente un giovane fantasma a farmi compagnia nelle
notti tempestose..."
Il povero tapino la aspirò nell'aspirapolvere di
Gazza e sperò che marcisse lì dentro per il resto della sua morte e si diresse verso il dormitorio dove incontrò un sonno
tormentatissimo.
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