Buona sera miei adorati!!
Eh anche questa volta mi sono fatta un po' attendere, alla fine solo
per riposarmi il cervello, perchè il capitolo l'ho scritto
oggi pomeriggio in qualche ora ^^ Ma dopo aver scritto ho sempre
bisogno di una pausa! Poi sto lavorando anche ad un originale e ad una
Caspian/Edmund, quindi il mio cervellino si surriscalda ogni tanto xDD
Spero comunque di postare più velocemente, anche se vi
avverto subito, la prossima settimana sarà particolarmente
folle, perchè fra sette giorni esatti ricomincia Glee in
America e già so che darò completamente di matto!
Abbiate pietà di me xD Scommetto però che
apprezzerete davvero molto questo capitolo! Perciò vi lascio!
Enjoy the chapter!
“Ti senti meglio?” mi domandò Draco
mentre ci avviavamo verso la Sala Grande. Io annuii.
“Sì, credo” risposi senza guardarlo
negli occhi. Avevo il timore che riuscisse a capire che stavo fingendo
per cercare di arrivare a capo di quella situazione. Il Draco Malfoy di
quella specie di realtà parallela sembrava leggermi come un
libro aperto, senza il minimo sforzo.
“Forse è meglio se parli un po’ con
Blaise. Non sono bravo a…consolare le persone. Mi riesce
troppo bene metterle in difficoltà per saperle anche
rassicurare…” disse il biondo dopo qualche
istante. Io feci un cenno di assenso con il capo. Sì, anche
se sembrava essere in tremenda sintonia con me, era sempre Draco Malfoy.
“Però se hai voglia di dare fuoco a qualche borsa
di qualche Grifondoro, vieni pure di me” ribattè
ghignando con una nota quasi malefica. Io mi voltai a guardarlo con la
fronte crucciata. Ecco da dove venivano tutte quelle bruciature sulla
mia cartella! Distolsi immediatamente lo sguardo e interiormente gli
imprecai contro.
Entrammo fianco a fianco nella Sala Grande già apparecchiata
per la cena e quasi del tutto gremita. La maggior parte degli studenti
voltò le teste e ci guardò attraversare la sala.
Era una sensazione piuttosto strana. Avevo sempre sbuffato esasperata
vedendo Malfoy fare i suoi trionfali ingressi e le persone sbavargli
letteralmente dietro, ed ora ritrovarsi proprio al centro di quegli
sguardi, curiosi e ammirati, era paurosamente insolito. Il mio
smarrimento doveva essere visibile perché Draco mi
poggiò una mano sulla spalla e mi invitò ad
andare avanti un po’ più veloce. Meccanicamente,
come ero abituata a fare, lanciai lo sguardo alla ricerca di Harry e
Ron. Li scorsi al posto in cui di solito sedevamo intenti a parlare fra
di loro, uno di fronte all’altro, senza badare al nostro
ingresso. In quel momento sentii una fitta di dolore
all’altezza del petto, e mi resi conto più che mai
di quanto mi farebbe male vivere senza di loro. Ma mi convinsi che il
prima possibile mi sarei risvegliata nel mio bel letto nel dormitorio
di Grifondoro e avrei ripreso la mia normale vita.
Con un grosso e sofferente sospiro presi posto accanto a Blaise che mi
rivolgeva un raggiante sorriso.
“Ehi Hermione…” mi salutò
posandomi un bacio sulla guancia. Io cercai di sorridergli il
più gentilmente possibile.
“Ciao” risposi lanciando uno sguardo al tavolo di
Serpeverde. Davanti a me c’erano Daphne, Pansy e Theodore che
a loro volta mi rivolsero un allegro saluto. Draco si sporse dietro la
mia schiena e picchiettò la spalla di Blaise ed anche lui si
protese dietro di me per parlare con il biondo.
“Prenditi cura di lei stasera” gli disse Malfoy a
bassa voce.
“Sta sempre un po’ male?”
domandò lievemente preoccupato Zabini.
“Beh, te come ti sentiresti se una mattina ti svegliassi e
non ti ricordassi assolutamente nulla della tua vita?!”
sbottai quasi senza rendermene conto. I due contemporaneamente si
alzarono per guardarmi.
“Non avrei potuto rispondere meglio Grang”
annuì compiaciuto Draco lanciando poi uno sguardo eloquente
a Blaise. Quest’ultimo strinse le labbra per qualche momento
e poi mi sorrise.
“Tranquilla, stasera mi occupo io di te” mi disse
con dolcezza. Con la coda dell’occhio notai Malfoy alzare gli
occhi al cielo.
Mangiai in silenzio ascoltando però con attenzione le
chiacchiere dei Serpeverde. Si punzecchiavano di continuo, e sempre in
maniera efficacie e pungente, senza un attimo di pausa. Lo facevano
come se non ci pensassero nemmeno. Credevo che quella fosse una
qualità intrinseca di Malfoy, ma evidentemente tutti in
quella casa si tenevano in allenamento, anche se nessuno riusciva ad
essere tagliente come Draco.
La cosa davvero assurda per me, era che si divertivano da morire a
lanciarsi frecciatine. Ridacchiavano soddisfatti e continuavano
imperterriti. Quando non erano impegnati a prendersi in giro poi,
parlavano di come aggirare compiti, verifche, interrogazioni, di come
sabotare i Grifondoro in qualunque cosa facessero, e di come non farsi
scoprire mentre attuavano qualche loro piano malefico (così
loro stessi li definivano). Capii dunque che la concezione di amicizia
e di vita era davvero lontana da quella di noi Grifondoro,
però dovetti ammettere che erano interessanti da osservare.
“Quindi tu e la Grang salterete la nostra riunione del
Lunedì Sera?” domandò Theodore in modo
alquanto retorico.
“La riunione del Lunedì Sera?” chiesi
interdetta. Tutti e cinque annuirono all’unisono, e Draco
avvicinò le labbra al mio orecchio con fare cospiratorio.
Sentii il suo respiro caldo infrangersi sulla mia pelle e per un
momento mi mancò l’aria nei polmoni. Il suo odore
mi invase le narici prepotentemente. Draco sapeva di menta e tabacco.
“Ogni Lunedì ci riuniamo nella camera del
Caposcuola per discutere dei nostri…affari” mi
disse il biondo marcando l’ultima parola in modo
significativo, ma io continuavo a non capire. Malfoy si fece ancora
più vicino.
“Chi credi che faccia arrivare nel castello
l’alcohol, il fumo e tutte le cose proibite?”
domandò Draco guardandomi eloquente. Io spalancai gli occhi
e la bocca sbigottita e lui annuì arricciando le labbra.
“Lo so, è un lavoro sporco, ma qualcuno lo deve
pur fare” replicò Malfoy tornando a sedere
normalmente.
Quella fu sicuramente la cosa più sconvolgente che avessi
mai potuto scoprire. Non avevo nemmeno idea che a Hogwarts circolassero
quelle cose, e ora veniva fuori che erano due dei Prefetti di
Serpeverde a spacciarle! Certo, forse me lo sarei potuta aspettare. I
miei amici avevano ragione a dire che riponevo troppa speranza nei
Serpeverde.
“Penso comunque che per una volta possiate tirare avanti
senza noi due…” ribattè Blaise facendo
spallucce.
“Certo, tutti sono utili, nessuno è
indispensabile. Tranne me, ovviamente. D’altronde, che mondo
sarebbe senza il sottoscritto?!” replicò Draco
tronfio. Io mi voltai inarcando un sopracciglio nella sua direzione.
“Che c’è? Oggi per colpa tua non ho
avuto il tempo di dedicarmi alla mia quotidiana mezz’ora di
auto-adulazione” rispose Malfoy aprendo le mani. Io scossi il
capo spazientita e tornai a concentrarmi sul mio pollo.
Chissa se c’era ancora la remota possibilità che
quello fosse tutto un sogno.
O per meglio dire, un incubo.
*
Blaise si sedette sul letto lasciandosi andare ad un sospiro di
sollievo. Io scrutai minuziosamente la stanza del dormitorio maschile
di Serpeverde. Era appena più grande di quella di
Grifondoro, o questa era l’impressione che dava visto che i
letti nella stanza erano solo tre, invece di cinque. I baldacchini
erano di stoffa verde smeraldo e cadevano leggeri ai quattro angoli del
letto. Gli armadi erano di un legno molto scuro e in alto sulla parete
est c’erano delle piccole finestre, con sotto appese delle
candele che illuminavano la stanza. Il moro mi fece segno di sedermi
accanto a lui e anche io mi concessi un sospiro prima di prendere posto
al suo fianco. Zabini si appoggiò allo schienale e mi prese
delicatamente il braccio facendomi spostare e stendere come lui. Mi
passò una mano intorno alla vita e posò il capo
sulla mia spalla.
“Non avere paura…ci siamo noi qui con
te” disse dopo essere rimasto per un po’ in
silenzio.
“Anche se non ti ricordi tutte le cose che abbiamo passato e
vissuto insieme, non sei da sola…e presto tutto
tornerà alla normalità. Hai sentito Madama Chips,
no? Questione di qualche giorno…magari già domani
ti sveglierai e ti ricorderai tutto” insistette il moro.
“Sì, ma per ora è
terrificante” ammisi abbassando lo sguardo. Quella non era
una bugia: avevo una paura tremenda che mi attanagliava, ma il mio
orgoglio e la mia tenacia non permettevano che questa mi sopraffacesse.
In realtà, mi spronavano a lottare.
“Finchè ci siamo noi, sei al sicuro”
replicò stringendomi un po’ più forte.
Quella frase dal mio punto di vista risultò stranamente
buffa, perché erano proprio loro la fonte del mio smodato
terrore. Con loro, avrei potuto sentirmi in tutti i modi, tranne che al
sicuro. Ma allo stesso tempo, sentirmi dire una cosa del genere, mi
fece piacere. Anche se mi sentivo persa e spaventata, sembrava proprio
che al mio fianco avessi degli amici fidati e fedeli. E sì,
era folle che fossero quelli che normalmente erano i miei peggiori
nemici, ma finchè non avessi scoperto quello che mi stava
accadendo, a quanto pareva erano gli unici su cui potevo contare.
“Sai, prima ti ho risposto male perché sembra che
nessuno si sia accorto del trauma che sto vivendo…ma lo so
che voi lo fate per aiutarmi…insomma, più vi
comportate normale, e più possibilità ci sono che
mi ricordi tutto…è solo che…beh,
è snervante!” confessai sentendo
l’intenso impulso di appoggiare a mia volta il capo sulla
testa mora di Blaise.
“Lo sappiamo…per questo Draco ti ha mandato da me
per farti consolare…sono sempre stato l’unico
capace di farlo” rispose lui.
“Davvero?” domandai curiosa di sapere che cosa
rendesse Blaise capace di essere così comprensivo e dolce,
qualità che solitamente non si ritrovavano in un Serpeverde.
“Beh sì…sai, io ho vissuto praticamente
tutta la mia vita con Draco, è sempre stato il mio migliore
amico…e lui ha un carattere davvero molto, molto
particolare. Io a quanto pare, sono sempre stato l’unico
capace di sopportarlo, di…equilibrarlo. Sì,
neanche tu sei in grado di farlo, infatti le vostre litigate sono
famose in tutta la scuola. Con te è una cosa diversa. Io
sono diventato comprensibile e sensibile a forza di stare con lui.
Perché anche se Draco è molto forte, nessuno
è così forte da poter sopravvivere, specie a
quello che ha passato lui, senza una spalla su cui piangere e a cui
aggrapparsi” spiegò accuratamente il moro. Lo
osservai mentra parlava, e percepii come se riuscissi a toccare quel
forte legame che lo univa a Malfoy. Anche da quelle poche parole si
sentiva che era qualcosa di straordinariamente intenso e
riuscì ad emozionarmi. Avevo sempre pensato che Malfoy fosse
troppo pieno di sé per legarsi così tanto ad un
amico, troppo preso a credere che il mondo dipendesse solo da lui. Ed
effettivamente, questo era quello che voleva dare a vedere. Ma come
illuminata all’improvviso, mi resi conto che Draco Malfoy era
un ragazzo di sedici anni, proprio come me. Era figlio di due
mangiamorte, come poteva aver avuto una vita facile? E come poteva aver
affrontato tutto da solo? Non avrebbe potuto. Non era umanamente
possibile. E tutto d’un tratto, quell’alchimia che
lo univa a Blaise mi sembrò lampante, quella sincronia
surreale dei movimenti mi sembrò naturale. Ora che ci
riflettevo, mi accorsi che si notava che la loro amicizia era molto
profonda. Dopo qualche altro minuto di silenzio però,
ripensando alle parole di Zabini, mi venne in mente una cosa, e
così gli chiesi:
“Perché con me
è diverso?”
Blaise sorrise vistosamente e alzò il capo guardandomi negli
occhi. Poi portò la mano che prima era appoggiata sulla mia
vita ad accarezzarmi i capelli.
“Tra te e Draco c’è sempre stato un
rapporto particolare, qualcosa che non è facile da
spiegare…qualcosa che assomiglia ad un rapporto tra meastro
e allieva, in cui però la competizione è a
livelli altissimi. Tu sei l’unica che…lo stimola,
con cui è sempre in gara. Fra di voi è una sfida
continua, dalla prima volta che vi siete incontrati. Sei quella che non
lo fa annoiare, cosa per la quale è decisamente e
continuamente propenso, quella che tiene viva in lui la scintilla della
vivacità. Draco è uno che nella vita non ha mai
avuto bisogno di chiedere, per lui tutto è dovuto, e aveva
imparato che il suo nome e la sua reputazione gli avrebbero concesso
immediatamente rispetto e timore da tutti. Nessuno oserebbe mai entrare
in competizione con Draco. Tranne te. E visto che per alcuni aspetti
siete molto simili, e perché all’inizio eri spinta
da un senso di emulazione nei suoi confronti, rapportandoti con lui
come se fosse un modello da imitare, ti ha preso sotto la sua ala.
Anche se non fate altro che sfidarvi, allo stesso tempo per lui sei la
sua…protetta. Da lui hai imparato tutto quello che
c’era da sapere, specialmente per gareggiare contro di
lui…e, nonostante ci unisca un rapporto molto speciale e
intenso che ci ha fatto diventare un trio inseparabile, per lui non
è un problema capire ed entrare in quello che unisce me e
te…ma quando tu e Draco siete insieme, siete
invalicabili”
Rimasi profondamente affascinata dalle parole di Blaise. La sua
spiegazione mi colpì a tal punto che ripensai al modo in cui
Draco mi avevo posato la mano sul collo e mi venne un nodo allo
stomaco. Deglutii a vuoto quando mi resi conto che con nessun altro al
mondo che conoscevo sarei riuscita a condividere un rapporto del
genere. Un rapporto invalicabile.
“E questo ti da fastidio?” chiesi al moro. Lui
scosse il capo continuando a sorridere.
“Ma certo che no! Come potrebbe? Voi siete le persone a cui
tengo di più al mondo, e riesco a capire che la cosa che vi
unisce è talmente unica che non può essere
varcata…è giusto così”
replicò con convinzione Blaise. Anche questo mi
colpì molto. Zabini non era assolutamente come me lo ero
immaginato: aveva una personalità vasta e piacevole. Mi
coccolava con dolcezza ma l’avevo sentito attaccare e
punzecchiare con sarcasmo e malizia. Decisi di assecondare
l’impulso di appoggiarmi a lui e posai il capo sulla sua
spalla, stringendomi un po’ contro il suo petto. Era una
sensazione molto confortante e mi concessi di chiudere gli occhi e
bearmi del calore corporeo di Blaise, che continuava ad accarezzarmi i
capelli.
“Vuoi rimanere a dormire qui?” mi
domandò il moro quasi in un sussurro. Io alzai il capo e gli
rivolsi uno sguardo interdetto, che lui afferrò al volo.
“No, non in quel senso!! Intendevo dormire
davvero!” chiarì per poi scoppiare a ridere
insieme a me. Quando le nostre risate scemarono lui mi
accarezzò il viso.
“Non voglio che tu ti senta sola”
Osservai i grandi occhi blu di Blaise che mi guardavano pieni di
affetto e mi venne una gran voglia di abbracciarlo. Ma forse per quello
non ero ancora del tutto pronta.
“Grazie, rimango volentieri, se non ti do fastidio”
acconsentii sorridendo lievemente.
In quel momento la porta del dormitorio si aprì ed entrarono
Draco e Theodore che ancora stavano vistosamente parlando.
Quest’ultimo sembrava particolarmente allegro. Vidi Blaise
alzare lo sguardo fintamente esasperato.
“Possibile che trasformiate ogni riunione in un
festino?”
Nott si voltò verso Zabini e fece spallucce.
“Lo sai che non riesco a concentrarmi quando sono
sobrio” replicò il moretto sorridendo con finta
innocenza.
“Prova a dirlo alla McGrannit la prossima volta che fai un
compito di Trasfigurazione così schifoso” rispose
Draco venendo verso di noi. Aggirò il letto e si sedette
accanto a me.
“Come va?” mi domandò semplicemente,
anche se percepivo nel suo sguardo una grande intensità.
“Meglio” risposi, per la prima volta sinceramente.
Il biondo accennò un sorriso.
“Blaise funziona sempre” replicò
soddisfatto.
“Hermione rimane qui a dormire” fece Zabini facendo
voltare Draco nella sua direzione.
“Uh un pigiama party?! Fantastico!!”
esclamò Theodore battendo le mani come un bambino.
“No Theo, la Grang ha bisogno di risposare, e anche
tu…ma possibile che si sbronzi così
facilmente?” fece Blaise rivolgendo l’ultima frase
a Malfoy che si limitò a tirare su le spalle.
“Il mio è un talento!!”
ribattè Nott con tono particolarmente alterato.
All’unisono, Draco e Blaise scossero il capo.
“Vuoi che ti lasci il letto Hermione? Io posso dormire con
Draco” mi disse il moro accondiscendente.
“Questo lo dici te…per me dormi sul
pavimento” bofonchiò Malfoy ironicamente.
“Dormiamo tutti insiemeee!” sbottò
Theodore alzando le braccia.
“No Theo, te ora vai a nanna da solo…”
replicò Blaise sospirando stressato.
“Puoi anche dormire con me se vuoi”
ribattè Draco incrociando i miei occhi. Io sentii
improvvisamente il respiro farsi irregolare.
“No…non importa. Non ti voglio
disturbare…dormirò con te Blaise, se non ti do
fastidio” risposi cercando di nascondere
l’imbarazzo, ma a quanto pareva, non potevo nascondere niente
a Draco. Infatti si avvicinò al mio orecchio e mi
sussurrò sorridendo divertito:
“Ehi non ti sarei saltato addosso comunque”
Si allontanò e senza smettere di ghignare andò
verso il letto di Theodore, dove questo si era spaparanzato
scompostamente, e gli chiuse le tende.
“Spero che domani ce la faccia ad alzarsi, alla McGrannit
comincia a venire qualche dubbio su Nott che salta un po’
troppo spesso le lezioni del martedì mattina”
commentò il biondo prima di sedersi sul suo letto e
cominciare a slacciarsi le scarpe.
“Vado a prenderti il pigiama” fece Blaise alzandosi
in piedi e avviandosi fuori dalla stanza. Anche Draco si
alzò e si sfilò velocemente il maglioncino,
appoggiandolo ai piedi del letto. Non riuscii ad evitare di osservarlo
mentre si spogliava come se lo vedessi per la prima volta. Guardandolo
sbottonarsi rapidamente la camicia uno dei pensieri più
terrificanti che mi avessero mai attraversato mi piombò in
testa.
Draco Malfoy era bellissimo. Di una bellezza estenuante ed
insostenibile. Distolsi lo sguardo come se avessi visto qualcosa di
pauroso, ma mi ritrovai la sua immagine stampata vividamente nella
testa. Possibile che non mi fossi mai realmente accorta di quanto fosse
bello?
Certo che non ne ero mai stata consapevole. Avevo sempre odiato Malfoy,
praticamente dal primo istante in cui l’avevo visto. Non
l’avevo mai visto semplicemente per quello che era: un
ragazzo. Ma ora, perduta chissà dove, in chissà
quale universo parallelo, la bellezza di Draco mi si stanziava davanti
più chiara del sole, e mi metteva tremendamente in
imbarazzo.
Fortunatamente Blaise rientrò nella stanza e potei
concentrarmi su qualcos’altro che non fosse Malfoy che si
cambiava. Aveva in mano un pigiama che non riconobbi come mio, ma che
mi sembrò confortevole. Era di cotone blu notte, con le
rifiniture argentate. Zabini me lo porse sorridente e io lo presi
dirigendomi a grandi passi verso il bagno. Mi chiusi la porta alle
spalle e mi concessi qualche istante per osservare la mia immagine
riflessa nello specchio.
Ero sempre io.
Hermione Granger.
A suo agio con i Serpeverde.
E paurosamente ammaliata da Draco Malfoy.
Spazio dell'Autrice.
Si
comincia ad entrare nella storia vera e propria, finalmente!
Perchè effettivamente è il tema su cui ho
immaginato e su cui baserò questa FF: Hermione che diventa
una Serpeverde, e che è ammaliata da Draco e Blaise.
Sì, da entrambi. A chi non piacciono i triangoli? Poi con
due ragazzi del genere *ç* Cioè, parliamone! Alla
Grang sempre tutte le fortune u.u Comunque...non è
adorabilmente spasso Theo da ubriaco? xD Lo ammetto, per scrivere di
Nott sbronzo mi sono ispirata alle scene che faccio io quando sono
ubriaca (e il che succede spesso xD). Che altro dire? Spero davvero che
il capitolo vi sia piaciuto!
Grazie mille a tutti!! Un bacione **
That's all folks!
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