I CAN'T SEE MYSELF LEAVING YOU
I CAN'T SEE MYSELF LEAVING YOU (1)
Nel frattempo Sam aveva capito cosa volesse fare Allison: voleva
che il gytrash le si scatenasse contro, per dare modo a lui e a Dean di ferirlo
nel momento in cui era più vulnerabile.
-No, sa perfettamente quello che fa!- disse a Dean che stava
protestando per attaccare subito lo spirito. Mentre
parlava, freddo e risoluto, puntò il fucile davanti a sè, verso l'enorme
cavallo nero.
Vedendo il fratello così sicuro di quello che stava facendo,
anche Dean imbracciò il fucile e mirò allo spirito.
Si svolse tutto in un istante: una frazione di secondo prima che il
gytrash
piombasse sopra Allison i due fratelli fecero fuoco ed un proiettile di
sale ed uno d'argento lo
colpirono in pieno
petto, polverizzandolo. La densa nube nera, scaturita da
quell’impatto, avvolse vorticosamente Allison per un istante,
prima di schizzare verso il pacifico cielo scuro della notte. Infine le
convulse spire di ciò che rimaneva dello spirito
piegarono verso l'urna, che Dean stava già tenendo sotto tiro,
seguite dal grido rabbioso di Allison:
-Tornatene all’infermo brutto figlio di puttana!!!-
Uno sparo assordante mandò in frantumi l'urna ed il terreno
intorno ad essa si ricoprì di fiamme e braci. Dopo pochi secondi
tutto finì ed a terra rimasero solo dei cocci anneriti.
I tre ragazzi rimasero immobili a fissare l'erba bruciacchiata davanti
a loro. Dean riportò alla realtà gli altri due con una
domanda:
-Allison...ehm scusa ma come hai fatto a fare quello che hai appena fatto?-
-Non ne ho la più pallida idea. Mi è venuto
automaticamente...oddio sono un mostro!!- rispose lei che non sapeva se
si sentiva più sconcertata o spaventata da quell'idea.
-Dean! Non capisci? Questi sono i suoi poteri!!- Sam si era rivolto al
fratello come se Allison non fosse neanche presente, tuttavia ci
pensò lei a ricordagli che non erano da soli:
-Ehm...scusa...scusa Sam! Hai davvero detto...P-O-T-E-R-I?- gli chiese scandento lettera per lettera la parola "poteri".
-Ma certo! Adesso è tutto chiaro! Dean come fai a non capire?
Per il gytrash lei era un pericolo. Con i suoi poteri avrebbe potuto
sconfiggerlo e lui lo
sapeva, per questo la
voleva morta!-
-Beh, in effetti ha una sua logica...- concordò Dean pensando alle parole del fratello.
-Io?- disse Allison incredula.
-Sì!- rispose Sam guardando appena la ragazza. Poi si volse di
nuovo verso Dean: -Dean non hai visto cos’è riuscita a fare prima?
Ha saputo
capire le debolezze del gytrash, l’hai immobilizzato,
era fermo
perché lei voleva che restasse fermo. E si è mosso solo
quando lei glielo ha permesso. E' riuscita a controllare i suoi
movimenti!-
-Aspetta, aspetta! Vuoi dire che l'ha potuto fare perchè era
un'animale? Lei potrebbe controllare gli animali?- chiese Dean che
sembrava elettrizzato -Sam secondo me lo potrebbe fare con tutti gli
animali, voglio dire anche con quelli...ehm in carne e ossa? Cosa ne
dici?-
-Potrebbe essere, certo!-
-Fantastico!!- Dean ora era letteralmente esaltato, poi continuò
sempre rivolto a suo fratello: -senti, ma non pensi che potrebbe...-
Ancora una volta, però, i due ragazzi erano partiti per la
tangente con i loro discorsi ignorando la diretta interessa, che si
trovò costretta a richiamare nuovamente la loro attenzione:
-Ehi, fermi, fermi un secondo! Ci sono anch'io! Sentite, ma come fate ad essere così sicuri?-
A quel punto Sam e Dean avrebbero dovuto spiegarle che a causa dei
suoi poteri sangue di demone le scorreva nelle vene, che
sua madre era morta proprio per evitare questo e che lei e gli altri
ragazzi come lei, Sam compreso, facevano parte di un piano che le forze
demoniache avevano organizzato per fare di loro veicoli invincibili del
male. I due fratelli esitarono, scambiandosi
uno sguardo dubbioso perchè nessuno dei due sapeva come
dirglielo.
Dal canto suo, Allison, che di fronte a situazioni di stress reagiva o
paralizzandosi o diventando un po' logorroica, li
incoraggiò:
-Avanti! Non potete starvene lì impalati senza dire niente! Per
la miseria, mi avete detto che praticamente sono
una strega e poi non rispondete alle mie domande? Come potete
pretendere
che non vi faccia delle domande? E ringraziate che ve ne faccio solo
una
alla volta, perché ne ho almeno un milione che mi frullano per
la testa! Come fate ad essere sicuri di quello che dite?
Com’è possibile che esistano cose di questo tipo? Da dove
vengono questi poteri? Come
faccio a controllarli? Cosa mi
succederà d’ora in poi? E’ una cosa buona o
cattiva? E poi voglio sperare di non essere l'unica sulla faccia della
terra a...fare queste cose! Ehi, magari la morte di mia madre c'entra
in tutto questo?!! Cosa…-
-Ok, ok hai vinto!- la interruppe Sam: -Siamo sicuri di quello che
ti abbiamo detto per...diversi motivi...- ma era comunque in
difficoltà mentre
cercava le parole giuste:
-Sam ti prego, non puoi non spiegarmi!- lo incalzò nuovamente Allison.
A quel punto Dean decise di tagliare corto e, senza mezze misure, si lanciò:
-Va bene, te lo spiego io perchè siamo sicuri che tu abbia dei
poteri particolari. Prima di tutto perché ce li ha anche lui.-
ed indicò il fratello.
-Oh mio Dio! E cioè…- disse lei fissando Sam sbigottita.
-Io…ho...-
Intervenne ancora Dean:
-Lui ha cominciato con delle visioni su come la gente muore, ha continuato con la telecinesi, ed infine riesce a salvare
le persone possedute da demoni...facendoglieli vomitare...non è
un bello spettacolo in effetti!-
-Dean dannazione! Già che ci sei puoi anche dirle del sangue di demone!- protestò Sam.
-Già è vero! In pratica a causa dei tuoi poteri quel
figlio di puttana di Azazel, quando avevi 6 mesi, ti ha fatto bere una
goccia
del suo sangue, per nutrirli penso o qualcosa del genere....in effetti
tua madre è morta proprio per proteggerti da lui e da quello che
ti voleva fare. Di conseguenza tu...voi due avete sangue di demone che
scorre nelle vostre vene e questo vi rende abbastanza importanti per
quei bastardi! Direi che il quadro
della situazione ora è completo!- concluse lui con
un'espressione soddisfatta dipinta sul viso.
-Merda! Che casino!- fece Allison sopraffatta da quell'uragano di informazioni che le stavano piovendo addosso incessantemente.
-E lo dici a me?- concordò Sam.
-Sentite, cosa significa tutto questo?-
Di nuovo Dean precedette suo fratello nel rispondere all'ennesima domanda della ragazza:
-Oh, non ti devi preoccupare! E' una vita che giro l'America con lui,
non è un mostro! E non lo sei neanche tu! Si tratta solo di
gestire questi poteri...magari evitando di fare delle stronzate...come
per esempio allearsi con qualche demone!- di sottecchi Dean lanciò uno
sguardo in tralice a Sam che gli rispose allo stesso modo.
Siccome Allison aveva un'espressione sconvolta stampata in faccia da un
buon quarto d'ora, Sam decise di usare quella dolcezza che suo fratello
aveva messo da parte fino a quel momento. Le si avvicinò, le
diede un bacio delicato e, spostandole una ciocca di capelli dalla
fronte, disse:
-Ascolta Ally, stai tranquilla, il demone che ha ucciso tua madre e la nostra non è
più un problema. Ma le forze del male sono tante e potenti, non
so come le tue…le nostre abilità potrebbero essere loro
utili, quindi d'ora in avanti dovrai stare molto attenta.-
-Ok. Non ho ancora capito bene quello che è successo questa
notte, ma le mie sinapsi stanno per impazzire! Possiamo tornare
al ranch e riparlarne domani? Ho bisogno di pensare.-
-Certo.- le rispose Sam sorridendo.
Allison si avvicinò a One Breath che aveva assistito a tutta la
scena brucando tranquillamente l'erba senza fare una piega:
-Ok, cavalla da caccia che non sei altro, bel lavoro. Ora
torniamo a casa!- e le schioccò un bacio affettuoso sul morbido e vellutato naso.
-Andiamo!- disse Sam passando un braccio sopra le spalle di
Allison e avviandosi, insieme a Dean, sul sentiero verso il ranch.
Una volta che Allison finì di sistemare la cavalla, fecero
ritorno ad Afton.
Per tutto il tragitto Dean rimase stranamente
silenzioso, poi, mentre parcheggiava l'Impala di fronte alla stanza n.
47 del Dreamland Motel, disse a Sam:
-Beh fratello, finalmente abbiamo trovato una ragazza strana come te!-
Chiusi nella loro camera, i due fratelli Winchester cominciarono a
preparare i bagagli e Sam si lamentò della delicatezza da
elefante che
suo fratello aveva usato nei confronti di Allison poco prima nella
foresta.
-E allora!? Per lei è meglio fare i conti subito con quella che
sarà la sua vita d'ora in avanti! Che senso aveva dirle una
mezza verità?! Deve sapere a che cosa andrà incontro!-
Sam ascoltò in silenzio le parole del fratello e riflettè qualche istante prima di rispondere:
-Già, forse hai ragione! Spero solo che non si senta fuori dal mondo ora!-
-No! Se la caverà benissimo! E' una sveglia!- lo rassicurò Dean.
Poi un pensiero fece capolino nella mente di Sam:
-Dean, ti è mai capitato di sognare...la mamma?- chiese incerto.
-La mamma...no, perchè?-
-L'ho sognata la scorsa notte.-
Improvvisamente il cervello di Dean si trasformò in un'enorme
antenna: non credeva alle coincidenze e poi
l'esperienza gli aveva insegnato che se Sam faceva un sogno di quel
genere c'era sotto qualcosa e quel qualcosa non andava sottovalutato,
soprattutto in considerazione del fatto che lui non riusciva a togliersi
dalla testa che Allison non poteva essere solo una semplice ragazza di
montagna con dei poteri. Sicuro del fatto che se suo fratello
aveva sognato la mamma proprio ieri notte, non poteva trattarsi di un
caso, gli chiese ancora, cercando, tuttavia, di mostrare più
disinteresse
possibile:
-Ti ha detto qualcosa per caso?-
-Mah, non saprei, ha farfugliato qualcosa riguardo alle
coincidenze ed al fatto che non devo decidere niente...in effetti non
ho capito granchè delle sue parole.- confessò Sam
dubbioso sedendosi sul letto.
Dean si voltò a studiare suo fratello, che seduto sul letto
rifletteva sul suo sogno, e rivide loro padre. Loro padre che per
stanare Azazel senza mettere in pericolo i suoi figli, era praticamente
scappato cancellando le sue tracce per mesi e mesi senza che neanche
loro riuscissero a rintracciarlo. Entrambi cocciuti ed ostinati come
muli, andavano dritti per la loro strada, facevano quello che andava
fatto sacrificandosi per il bene della famiglia, o per vendetta,
ed
ignorando i sentimenti di chi doveva, poi, subirne le
conseguenze...nel bene o nel male. Forse era proprio per
quello che lui e Sam
discutevano sempre quando c'era una decisione importante da prendere:
mentre lui nei confronti di loro padre si era sempre comportato
come il bravo soldatino che eseguiva gli ordini senza sindacare su
nulla, Sam, praticamente la copia più giovane di papà,
discuteva, obiettava, chiedeva e si opponeva strenuamente ed ora faceva
lo stesso con lui, e nonostante lui, Dean, lottasse con tutte le sue
forze per non piegarsi, l'istinto protettivo verso suo fratello, alla
fine, aveva sempre la meglio. Lo stomaco gli si contrasse
in un
crampo mentre pensava di aver praticamente vissuto tre quarti della
propria vita cercando di proteggere Sam, fino a compiere l'estremo
scarificio. Da quando loro padre gli aveva messo il fratellino di soli
6 mesi fra le braccia ordinandogli di portarlo fuori di corsa dalla
loro casa che veniva velocemente dilaniata dalle fiamme quel maledetto
2 novembre 1983, lui si era sentito sempre responsabile per Sam e, per
istinto, tutto quello che faceva lo faceva con un unico scopo:
proteggere Sam sempre e comunque e a qualunque costo...vita inclusa.
Ed ora sarebbe stato Sam a
sacrificarsi per proteggere da tutto e tutti qualcun altro a cui egli,
Dean sospettava, teneva più della sua stessa vita.
Respirò
profondamente e si fece serio prima di dire quello che sapeva avrebbe
scatenato la rabbia di Sam; tuttavia non poteva tacere, come
del resto
non aveva mai taciuto nessuno dei suoi pensieri...quando questi
pensieri non riguardavano i suoi sentimenti:
-Sam ascolta devo dirti una cosa...oh, al diavolo...- disse infine
ricacciando indietro ogni tentennamento e sguinzagliando tutti i suoi
progetti: -senti ho pensato una cosa riguardo Allison ...ho intenzione
di chiederle di unirsi a noi, non solo
per i suoi poteri, ma anche per le sue competenze scientifiche! Sam,
lei
potrebbe semplificarci la vita e non poco!-
Sam lo ascoltò a bocca aperta, e quando suo fratello finì
di parlare rimase di sasso. Dopo qualche secondo,
che utilizzò per vagliare tutte le possibili conseguenze se
la
ragazza avesse accettato, disse:
-Scordatelo è troppo pericoloso! E soprattutto per una con
i suoi poteri è ancora più pericoloso! Non voglio che
rischi la vita! Voglio che la sua sia lunga e felice! Dean non se ne
parla neanche!- il tono di voce era di quelli che non avrebbero
ammesso repliche, per cui Dean non rispose, ma era sempre più
convinto di quello che pensava riguardo alla ragazza, e questa volta
sarebbe stato lui ad andare dritto per la sua strada.
Finirono di preparare i bagagli e poi si misero a letto, ma nessuno dei due dormì serenamente.
La mattina dopo si svegliarono di buon ora. Avevano appuntamento con
Allison alla locanda di Robert per le 8, ma alle 7,30 loro erano
già là ed avevano anche ordinato la colazione: Sam una
semplice tazza di caffè, mentre Dean ogni ben di Dio il cui nome
era stampato sul menù...tanto avrebbe pagato un certo
signor Clint Kubrik.
Quando arrivò, Allison si sedette al tavolo insieme a loro e li salutò:
-Buon giorno Dean e buon appettito!-
-Grassie!- rispose lui abbozzando un sorriso senza smettere di masticare.
-Ciao...Sam...- si schiarì la voce, poi: -...come state?-
-Ciao! Bene!- rispose velocemente Sam per entrambi, poi
continuò -Quindi dopo andrai dallo sceriffo per denunciare
il ritrovamento di tutti quei corpi? Cosa hai in mente di dirgli?-
-Beh, che durante una passeggiata a cavallo ho avuto la
malaugurata idea di entrare nella caverna, eccetera, eccetera...-
Sam annuì in silenzio. Intorno a quel tavolo si era creata una
tensione palpabile, avendo avuto un coltello in mano si sarebbe riusciti a
tagliare l’aria.
-Ok, ora sono ufficialmente imbarazzato!- disse Dean, una
volta che ebbe finito di trangugiare i panini, fissando gli altri due
che non osavano neanche guardarsi in faccia.
-Scusate, devo andare in bagno.-
Sam si alzò e si
diresse verso il bagno. Non fece in tempo a chiudersi la porta alle
spalle che Dean si rivolse ad Allison:
-Dobbiamo parlare prima che Sam ritorni! Lui non vuole, ma io in
tutta coscienza non posso non dirti nulla!- non le lasciò
il tempo di rispondere e continuò: -Ascolta, dopo quello che è successo ieri sera devo
chiederti una cosa. Tu e i tuoi poteri… le tue abilità
chiamale come ti pare ci sarebbero molto utili in quello che facciamo io e
mio fratello. Inoltre le tue competenze mediche potrebbero risparmiarci
un sacco di fastidi con i medici legali. Devo chiederti di unirti a noi
nelle nostre caccie!-
Allison rimase a bocca aperta anche perché Dean aveva parlato
così in fretta da portarla a chiedersi se lui avesse realmente detto
quello che lei aveva capito:
-Dean io …io….- era sbalordita, stava
fissando Dean in faccia senza che nessun suono articolato e con un
qualunque significato riuscisse ad uscire dalla sua bocca. Lui si
accorse della confusione che regnava sovrana nella mente di lei per cui
proseguì:
-Senti, non voglio che tu mi risponda ora. E’ giusto che ti
prenda il tempo necessario per pensarci, anche perché
significherebbe abbandonare la tua vita così come l’hai
vissuta fin’ora per iniziarne un’altra che...beh non sempre
segue diciamo regole ortodosse, per non parlare dei pericoli!
Però considera che la mia è una richiesta seria, Allison.
Non ti preoccupare di Sam. Con lui me la vedo io!- nel dire
quelle parole le allungò un bigliettino con su scritto il suo
nome e numero di cellulare.
Allison era talmente sconvolta che, quando Sam ritornò dal bagno, aveva ancora la bocca aperta:
-Cosa succede?-
La ragazza finalmete si riscosse:
-Niente niente!- si affrettò a rispondere,
nascondendo il biglietto che le aveva allungato Dean pochi secondi
prima.
-Bene ragazzi io vado a scaldare la macchina. Sam, ti aspetto
fuori!- così dicendo Dean si alzò, strizzò
l’occhio ad Allison e si avviò verso l'uscita, ma:
-Dean!!!- Allison lo aveva fermato sulla soglia gridando il suo nome ed
alzandosi così velocemente che per poco la sedia non si
rovesciò a terra. Tuttavia per qualche istante la ragazza non
disse nulla, solamente lo fissava negli occhi. Poi, infine:
-Grazie....per quello che avete fatto....tutti e due....solo....grazie.-
-Non dirlo neanche!- rispose risoluto Dean sorridendo con quella sua tipica espressione spavalda, prima di uscire dal locale.
In quel momento fra Sam e Allison calò un’aria talmente
immobile che persino i loro pensieri facevano rumore, tuttavia lei
riuscì a dire:
-Senti è inutile che la tiriamo per le lunghe, tu uscirai
da quella porta e io non ti rivedrò mai più.-
Lui la strinse nel suo abbraccio caldo e rassicurante, le diede il bacio più dolce che poteva, poi disse:
-Senti, non pongo limiti alle possibilità che la vita ci
dà, Ally. Però, per ora devi stare tranquilla e allerta.
Quello di cui abbiamo parlato ieri non è uno scherzo. E tu
potresti essere in pericolo. Per qualunque cosa, se noti un
particolare, per quanto minuscolo ti possa sembrare,
chiama capito?-
Lei annuì semplicemente, poi alzò il viso e lo guardò negli occhi. Sorrise.
-Cosa c'è?- chiese lui.
-Non avevo notato fino ad ora di che strano colore fossero i tuoi
occhi...- sempre sorridendo, per cercare di ricacciare indietro due
enormi
lacrime che minacciavano di inondarle gli occhi, continuò:
-...sembrano
bluverde con delle pagliuzze...lascia perdere...- stava prendendo tempo
e lei odiava prendere tempo, per cui si lasciò andare
all'urgente bisogno di dirgli quanto le importasse di lui, e lo fece a
modo suo: -Senti Sam...fammi un favore...ehm quando sei
là fuori. Stai attento! Non ti chiedo di tirarti indietro,
solo…sii prudente!-
-Ok!- rispose lui e la baciò di nuovo, poi mentre la
stringeva sussurrò: -Mi macherai Ally, ma sei più al sicuro qui.-
Dopo di che si girò ed uscì dal locale senza voltarsi
indietro, perché, se l’avesse fatto, non era sicuro che
sarebbe riuscito arrivare alla macchina.
Risoluto montò sull’Impala e Dean partì alzando un gran
nuvolone di polvere nel parcheggio della locanda.
Per la mezz’ora
seguente Sam rimase immobile senza parlare, semplicemente guardava
fuori dal finestrino quelle foreste e quelle montagne, rivolgendo loro
la preghiera silenziosa di proteggere Allison da tutto quello che di
male può esserci sulla terra.
Dopo circa un’ora di viaggio Dean ruppe quel denso silenzio dicendo:
-Gliel’ho chiesto Sam. Le ho chiesto di venire con noi!-
-Dean come…non capisci che deve passare inosservata, che
le forze del male non devono neanche sapere della sua
esistenza?!- era furioso.
Ma Dean era più furioso di lui, certe volte avrebbe voluto
sbattere la testa di suo fratello contro un muro per ficcarci dentro un
po' di buon senso con la forza:
-Sam, prima o poi lo scopriranno in ogni caso, ed allora noi
potremo proteggerla! Le potremo insegnare come proteggersi! Sei tu che
non
capisci! Credi che dopo ieri sera
passerà molto tempo prima che qualche figlio di puttana di un
demone trovi il sistema di sfruttare i suoi poteri? Ed allora
non credi che sia meglio per lei avere noi lì vicino?! E poi credi che
il sogno della mamma sia una coincidenza? Credi che la mia macchina
si sia fermata proprio davanti a quella locanda proprio in quel momento
per caso, due giorni fa?
Sam quest'incontro non è stato casuale! Proprio per niente! E
poi, fratello, questa è la sua di vita e deve essere lei a
decidere! Non tu!! Forse era proprio questo che la mamma voleva
dirti!-
-Dean non m'importa! Ally deve vivere!! Non deve morire come la mamma o
Jessica!
Deve vivere! E il modo migliore è che stia lontano da me!-
urlò di rimando Sam; dopo di che si voltò
nuovamente a guardare fuori dal finestrino, in silenzio.
(1) Aretha Franklin "I Can't See Myself Leaving You" Shannon 1968
Due note:
1- LO SO, con il
finale ho praticamente mandato a ramengo il mio buon
proposito di scrivere una storia che rispecchiasse un normale episodio
di Supernatural. LO SO Dean non avrebbe mai chiesto a qualcuno di seguire lui e Sam. Mi
scuso con tutti quelli a cui la fine della mia storia non è
piaciuta,
ma non ho saputo resistere alla tentazione.
2- Personalmente sono particolarmente soddisfatta di come sia
venuto questo capitolo: complimenti a me! Però mi piace dare a
Cesare quel che è di Cesare, per cui devo dire che tabina ed il
suo commento del 01/02/11, che ho preso come una
critica costruttiva, mi hanno spronato ad andare più a fondo nel
rapporto fra Sam e Dean. Quindi ho deciso di riscrivere buona parte del
capitolo, che è venuto molto meglio di com'era prima! Spero
che piacca a voi come piace a me! Fatemi sapere!!
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