Note
dell'Autrice: Eccoci al capitolo conclusivo, e devo
ammetterlo come ho già detto in alcune risposte alle vostre
recensioni un pò mi dispiace, perché mi stavo
affezionando a questa fanfic, nel finale però pongo le basi
per la prossima, chi vuol intendere intenda xD. Avere un
totale di venti recensioni sulla mia prima fanfic è un
piccolo grande traguardo che neanche mi aspettavo di raggiungere quando
ho iniziato a pubblicarla. In queste poche righe volevo semplicemente
ringraziare coloro che hanno seguito il mio racconto e in particolare:
- Hanako_Hanako e Barbye74 per ogni recensione e commento, e anche in
fondo per il sostegno
- foca12, harumichi, Maryann, skullrose e tsu85 per avere incluso
questa storia tra le loro preferite
- caso e Hanako_Hanako per avere incluso tra le ricordate la fanfic
- Cerenyse, Cri cri, fulmineo, Glass Heart, Hanako_Hanako, jaja24,
Wiky91 per averla messa tra le seguite
Sopratutto e anche chi ha letto senza palesare la sua presenza
recensendo o inserendo in uno dei suddetti elenchi la fanfic.
Sarò un pò ripetitiva ma se vi piace il mio
stile qui
troverete un'altra fanfic che pubblico con un ritmo
più lento perché la sto scrivendo man mano e non
l'avevo già finita prima di iniziare a pubblicarla. Be non
mi resta che augurarvi buona lettura! A presto con una nuova fanfic su
Haruka e Michiru, quel che è certo però e che ci
sarà sicuramente una one - shot il 6 Marzo intitolata Buon
Compleanno Milena oppure Happy Birthday Michiru ancora devo decidere.
l'Autrice
Capitolo
14: Prima (vera) volta
Arrivate
a
casa Heles adagiò sul loro letto Milena per non farla
sforzare visto che la
ragazza era comunque molto stanca e provata dalla guerra appena finita,
ma
nonostante la stanchezza era pur sempre bellissima,e nelle vesti della
principessa lo era ancora di più, i capelli così
lunghi le incorniciavano il
viso sparsi qua e la nel letto, mentre si fissavano negli occhi, le
loro
rispettive trasformazioni finali non si erano ancora dissolte, e Sidya
e
Ottavia erano andate a comprare qualcosa per cena, e le due erano da
sole in
casa. Heles spiegò tutto sulla sua trasformazione, e che
l’unica soluzione
trovata da Luna e Akane era stata quella che lei doveva per forza di
cose
ucciderla, ma qualcosa in Heles le aveva suggerito che invece di
colpire lei
sarebbe stata la stessa cosa se avesse ucciso Even. E così
in effetti era stato,
alla fine della spiegazione però Milena si
rabbuiò dando voce ai pensieri che
le riempivano la mente fin dalla notte precedente quando si era
trasformata
nella creatura malvagia che era stata fino a poche ore prima.
“Sono
stata
una sciocca Heles a non darti retta perdonami, sono la solita
cocciuta” disse
Milena
“Non
ti
preoccupare amore, l’importante e che si sia risolto tutto, e
lasciamoci alle
spalle questa brutta avventura” le disse Heles baciandola
dolcemente
“Ti
amo Hel”
le rispose la violinista facendo passare le braccia intorno al collo
della
compagna, o meglio del compagno vista la trasformazione.
Un’idea si impadronì
della guerriera di Nettuno, che si staccò dal bacio per
sorridere
maliziosamente a Heles.
“L’importante
e che tu abbia imparato da questo errore amore, tutto il resto non
conta…ora
siamo nuovamente insieme ed è la cosa più
importante” rispose Heles spostandosi
con le labbra lungo il collo di Milena, posto che sapeva piacere alla
sua
compagna, e si concentrò con baci più o meno
forti su quella zona del collo. Lo
sguardo malizioso di Milena poco prima le aveva fatto capire che anche
la
guerriera di Nettuno desiderava ardentemente quello che voleva lei.
“Sei
bellissima” le sussurrò lui staccando leggermente
le labbra dalla sua pelle, la
ragazza presa com’era dalle forti emozioni che stava
provando, non rispose non
voleva rovinare quell’atmosfera che si era creata, quasi
magica per quanto era
intrisa d’amore. Un amore che le aveva unite per
l’eternità fin dal primo istante,
e che era sopravissuto per tutti quei secoli, facendole incontrare
nuovamente
dopo così tanto tempo cinque anni prima. Heles era quasi
sopra di lei, anche se
si manteneva in posizione laterale rispetto alla sua, e mentre la
riempiva di
baci, la riempiva anche di carezze sopra tutto il corpo, mentre i baci
di Heles
da casti e puri stavano divenendo sempre più passionali,
donandole dei brividi
che la percorrevano lungo tutta la spina dorsale, mentre con una mano
le
abbassava prima una spallina e poi l’altra del vestito,
scoprendole quel seno
che conosceva quasi a memoria. Milena allora lo fermò quel
poco che basta per
far scivolare del tutto verso i piedi il vestito che celava il suo
corpo, ora
era completamente nuda tra le braccia di lui, e anche se non lo era, fu
come se
fosse per la prima volta totalmente scoperta ai suoi occhi. Si ne era
perfettamente sicura, voleva donarsi fino in fondo a Heles,
perché anche se
l’aveva fatto un sacco di volte, non era sicuramente stato
come ciò che stava
per vivere, un esperienza che ogni ragazza custodisce gelosamente nel
profondo
del suo cuore, e che lei romantica com’era non avrebbe mai
dimenticato. La mano
di Heles continuò ad accarezzarle il corpo fermandosi sul
suo seno, per poi
scivolare giù ad accarezzarle le gambe, quasi come se avesse
paura di andare
oltre, un insicurezza quasi immotivata vista l’affiatamento
che avevano. Il
ragazzo la guardò quasi come per chiederle il permesso di
andare oltre, e da un
solo sguardo carico d’amore che gli rivolse Milena
capì che voleva andare fino
in fondo quella sera. Come tutte le altre sere, ma questa volta sarebbe
stata
diversa. Heles si concentrò sul seno ormai turgido della
ragazza provocandogli
enormi ondate di piacere, poi si spinse più giù
sotto l’ombelico per dedicare
come è giusto che fosse la stessa quantità di
attenzioni a ciascuna parte del
suo bellissimo corpo. Milena non tardò a dargli il segnale
che era il momento
di andare fino in fondo, colta dall’ennesimo brivido la
ragazza divaricò un po’
di più le gambe azione che da sempre comunicava che potevano
andare fino in
fondo. A quel gesto Heles si spogliò per poi riprendere a
baciarla in modo
dolce ma passionale, sapendo che stavano entrambe vivendo un momento
particolare e irripetibile, perché nessuna delle due sapeva
quando si sarebbero
ritrasformate nella loro essenza più forte. Erano pelle
contro pelle, stretti
l’uno all’altra.
“
Ti amo
piccola mia” le sussurrò lui mentre cercava la
piccola entrata della sua
ragazza “Rilassati, non sentirai nulla..te lo prometto
amore” le disse lui
prima di unirsi a lei, sentirono entrambi qualcosa cedere. Finalmente
erano
uniti, erano una cosa sola. Milena si lasciò andare
completamente
abbandonandosi alle emozioni che stava sentendo, molto più
forti di quelle a
cui erano abituate entrambe, finirono insieme nello stesso momento. E
si
abbandonarono vicine sul letto.
“Come
ti
senti?” le
chiese lui quasi premuroso
“
Non sono
mai stata più felice di questo momento Heles, non so neanche
cosa dire..”
“
Non dire
niente allora” le disse lui abbracciandola.
Quando
Sidya
si affacciò dopo circa due ore sull’uscio della
loro camera per chiamarle per
la cena pronta, trovò due ragazze che dormivano abbracciate,
un’immagine dolce
e piena d’amore, che preferì non interrompere,
decise quindi di tornare in
cucina per cenare con Ottavia. Non aveva visto che qualcosa era
cambiato.
Custode di quel segreto così intimo per le sue due compagne,
era solo quella
stanza, e forse quella piccola macchia rossa che c’era sulle
lenzuola pure e
candide del letto.
Il
mattino dopo per la prima volta in quasi un mese portò un
risveglio
veramente sereno a tutto il gruppo, conscio che almeno per il momento
tutti i
pericoli erano stati scongiurati e quindi anche il loro futuro non era
stato
compromesso, per di più avevano trovato tutte delle nuove
amiche che fin dal
primo momento si erano perfettamente integrate nel gruppo anche se per
loro il
pianeta Terra era un perfetto sconosciuto e ancora dovevano imparare un
sacco
di cose inerenti alla vita terrestre e alle usanze giapponesi.
Driiiin – Drinn
–
Driiiin – Driiiiin – Driiiiin
“Pronto”
“Parlo
con la signorina Kaioh?” rispose una voce maschile in un
inglese
perfetto ma con un forte accento austriaco.
“Si
ora gliela passo, se può attendere qualche minuto in
linea” rispose
Heles, per poi girarsi vero il divano dove sia Milena che Ottavia
guardavano la
televisione “Milena è per te” disse alle
due.
“Chi
mi cerca?” rispose lei sorpresa
“A
se non lo sai tu, è un uomo che parla in inglese ma sembra
austriaco” rispose lei guardandola accigliata. Provocando un
espressione basita
sul viso dell’altra che sgranò gli occhi sorpresa,
in effetti al concerto che
aveva tenuto con Adrien c’era il direttore della Wiener
Philharmoniker di Vienna.
Il quale aveva preso i contatti del suo manager.
“Buongiorno”
rispose un istante dopo la violinista al telefono
“Buongiorno
signorina, sono il direttore della Wiener Philharmoniker di
Vienna”
“Si
mi dica” rispose lei con il cuore a mille, Amane le aveva
detto
infatti che il direttore si era dimostrato molto interessato al talento
della
ragazza, e l’aveva avvisata che poteva aspettarsi un invito
per suonare a
Vienna. Che il direttore l’avesse veramente chiamata per
quello?
“
Volevo chiederle se era disponibile ad effettuare
una serie di quattro concerti insieme alla
Wiener Philharmoniker entro Dicembre, ovviamente le spese del viaggio
in aereo
le copriamo noi.” Rispose il direttore
“
Be ecco non saprei cosa dire, non me lo aspettavo” rispose
“ e quando
sarebbero le date dei concerti?” chiese emozionata, la sua
risposta attirò l’attenzione
di Heles che ora la guardava incuriosita.
“
Tutto il mese di Novembre signorina, per questo se accetta dovrebbe
raggiungere Vienna entro la metà di Ottobre. Capisco
benissimo che organizzare
il tutto in dieci giorni potrebbe risultarle complicato, ma per noi
sarebbe un
onore avere un artista pieno di talento come lei a suonare con la
nostra
orchestra filarmonica”
“
Be che dire se devo esser e li entro Ottobre si credo proprio che
posso accettare l’invito, anzi l’onore è
mio non mi sarei mai aspettata una
vostra chiamata” rispose lei con lo sguardo luccicante e
rispondendo ai segni
di Heles che curiosa si dimenava sul divano per sapere cosa stava
succedendo
facendole capire che le avrebbe spiegato tutto dopo.
“Ok
allora l’aspetto qui per il 15 di Ottobre, se mi da un suo
indirizzo email le mando immediatamente le prenotazioni dei biglietti
da
portare con se al momento dell’imbarco”
continuò l’uomo al telefono.
“SI
certamente allora kaioh.milena@kabuki.com
“ rispose lei fornendo l’email del teatro presso il
quale era solita esibirsi a
Tokyo”
“Perfetto,
allora arrivederci al 15 di Ottobre signorina” rispose lui
“Arrivederci
a lei direttore” rispose lei, per poi schiacciare il tasto
rosso sul cordless e girandosi raggiante verso Heles, appoggiandosi al
mobile
della sala dove tenevano il telefono. “Si parte per Vienna
Hel!!” le
disse euforica, trattenendo poi una risata
nell’osservare la faccia di Heles che era esattamente quella
di una persona che
non ci stava capendo assolutamente niente.
“Cosa???!!!??
La mia mente sotto sviluppata non capisce da cosa nasce
questa affermazione” rispose la bionda
“
Ho appena parlato con il direttore della Wiener Philharmoniker di
Vienna e mi ha chiamata per invitarmi a tenere dei concerti a Vienna!
Nella
città di Mozart Heles!!” spiegò lei.
“
E quando si parte?” rispose lei
“
Quindici Ottobre o forse il Quattordici, e ovviamente tu sei
costretta a venire con me e farti una full immersion nella musica
classica
senza storie!!”
“Oh
povera me… tornerò che sarò un
pianoforte ambulante” rispose lei
prendendola in giro e beccandosi poi una lieve sberla
dall’altra.
“In
cambio tu al ritorno vieni in moto con me per un mese!”
rispose lei
ridendo
“Ti
posso concedere questo onore!” rispose lei con aria
d’importanza.
Uno dei sogni che aveva da bambina si sarebbe realizzato da li a due mesi, sognava
fin da quando era
alunna alla Muken Gakuen di andare o a Parigi o a Vienna a suonare uno
dei
pezzi da lei composto e forse quel sogno che coltivava da anni e anni
finalmente sarebbe diventato realtà. Una nota buia si
rispecchio nello sguardo
della ragazza: avrebbe desiderato che i suoi genitori partecipassero al
suo
debutto sullo sfondo musicale europeo, divenendo un po’
malinconica sapendo che
molto probabilmente anche se li chiamava le avrebbero sbattuto il
telefono in
faccia. Sua madre però
era una musicista
provetta e molto probabilmente era in giro da qualche parte per il
Giappone o
per il mondo a suonare, forse sulla sua presenza avrebbe potuto
contare. Forse.
Ma almeno per quella giornata non voleva avere pensieri tristi. Si
stava
infatti aprendo un nuovo capitolo della sua vita, e soprattutto le
persone che
più amava erano con lei a condividere la gioia che
l’aveva pervasa a quella
notizia.
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