Passato e Ricordi.

di Writer96
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Un uomo senza passato è un uomo senza storia.

 
C’era una bambina all’orfanotrofio.
Ce ne erano tante, a dire il vero, ma solo una catturava costantemente la sua attenzione.
Aveva due trecce biondo cenere che le ricadevano dietro alle spalle magre e ossute.
Anche il suo viso era magro, allungato e terribilmente serio per essere quello di una bambina di sette anni.
C’era qualcosa, nel suo sguardo, che non permetteva a nessuno di avvicinarsi a lei.
E per questo, lui l’ammirava.
La ammirava in segreto, silenziosamente.
Gli piaceva osservarla camminare rigidamente, guardandosi attorno senza curiosità, apaticamente.
Spesso aveva avuto la tentazione di parlarle e chiederle qualcosa, ma aveva sempre rinunciato all’ultimo secondo.
Aveva parlato con lei per la prima volta un mercoledì. Il 3 ottobre, per la precisione.
Le erano caduti alcuni fogli e lui glieli aveva raccolti.
Una cosa banale.
Ma non era stato quello il momento in cui si erano parlati la prima volta.
Era successo più tardi, a notte fonda.
Lui non riusciva a dormire ed era sgattaiolato fuori dalla sua camera.
Lei era lì, appoggiata al muro, dritta e seria come al solito.
Aveva un orsacchiotto spelacchiato stretto tra le braccia, ma non sembrava stringerlo affettuosamente.
Semplicemente, era lì quasi per un dovere.
Esattamente come il libro sgualcito tra le sue braccia.
Si sedette innanzi a lei, guardandola negli occhi senza parlare.
- Tu mi hai raccolto i libri, oggi. E mi fissi sempre. Perché?-
Fu lei a rompere il silenzio.
Lui spalancò gli occhi, allarmato.
Diventò tutto rosso, prima di scuotere la testa e mormorare un piccolo “Io non ti guardo”.
Lei si alzò in piedi, sorridendo, stranamente adulta.
-Sei un bugiardo, sai? A me non piacciono i bugiardi-
La porta del suo dormitorio si chiuse con un tonfo dietro di lei.
Per un po’, il bambino non parlò.
Poi si alzò e tornò risoluto in camera sua.
La mattina dopo, un orsacchiotto spelacchiato venne trovato decapitato accanto ad una bambina dalle trecce bionde.
Lei non pianse, semplicemente si limitò a fissare con disprezzo un bambino della sua stessa età.
Da quel giorno non ci fu più nemmeno una parola.
Fu lei la prima a cadere.
Quella sera, Tom Riddle scoprì la magia.
E la rabbia.
E l’amore.
E cancellò uno di essi dalla propria anima.

Un uomo senza storia è un uomo senza punti deboli.
 

Tom sfiorò con un dito la superficie di pietra intagliata del bacile davanti a lui.
Non sapeva come fosse arrivato a trovarlo.
Non sapeva più niente.
Nella sua mente malata, i ricordi si affollavano gli uni sugli altri e si spingevano, cercando di uscire dalla sua anima.
Il ragazzo avvicinò la bacchetta alla tempia e un filo argenteo ne uscì, dimenandosi nell’aria.
Quando cadde nel bacile, l’acqua cominciò a roteare ed emerse una figura.
Aveva non più di sei anni e due trecce bionde.
Il ragazzo la fissò, senza provare emozioni.
-Evanesco-

Un uomo senza punti deboli è un uomo che non può essere distrutto.

-E’ di nuovo l’Amore?
La soluzione preferita di Silente, l’amore, che a sentir lui vince la morte.
Ma l’amore non gli ha impedito di cadere dalla Torre e andare in pezzi come una statuina di cera.
L’amore non ha impedito a me di schiacciare quella Mezzosangue di tua madre come uno scarafaggio, Potter...- 

 

 

Le parti in grigio non sono di mia invenzione e nemmeno il personaggio di Voldemort, ma appartengono a J.K.Rowling.
Il resto... beh, è tutto mio.. xD
Che ne pensate di questa cosa.. assurda?
E' Tom chiuso nel suo dolore e nella sua indifferenza.
L'ho immaginato in un contesto diverso. Ci sono riuscita?
Bah... a vpi l'ardua sentenza.. un bacione, Writ

 





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