Capitolo 21: La
Battaglia
25.03.2005
Ore 22.33
Ginny sbadigliò,
coprendosi la bocca con la mano.
Erano al
ricevimento per l’inaugurazione del nuovo capo dell’Ufficio per la
Cooperazione Magica Internazionale.
La festa si trovava
nell’Autrium del Ministero.
C’erano tutti i
dipendenti del Ministero, dal primo all’ultimo. Harry e Ron, in veste
dei fidati vice di Roberson lo dovettero seguire tutta la serata...
salutare tutti e Ginny strinse la mano a centinaia di persone.
Come aveva previsto
le fecero tutti i complimenti per la gravidanza, e le chiesero miliardi
di volte come si sentisse a dover diventare mamma.
Lei rispose con
gentilezza e un sorriso ad ognuno, per far fare bella figura a Harry.
C’erano dei lunghi
tavoli disposti nella sala con una moltitudine di cibi e bevande. Mentre
Harry e Ron intrattenevano una “piacevole” chiacchierata con un collega,
Ginny si avvicinò a Hermione, tenendosi una mano sulla pancia. Sua
cognata reggeva in mano un calice di Champagne, che sorseggiava
svogliatamente.
- Vedo che ti
diverti un mondo. – affermò Ginny, affiancandola.
- Già. – rispose
l’amica, fissando un punto davanti a se.
Ginny era sicura
che stesse tenendo l’occhio il marito.
- Ginny! – esclamò
Hermione, quando spostò lo sguardo sull’amica. – Che cosa stai facendo?
Sei un’incosciente! -
La donna la guardò
con gli occhi spalancati e increduli. Non stava facendo niente di male!
- Ma Hermione... -
- Niente ma, Ginny.
Non puoi bere alcolici durante la gravidanza!! Se lo sapesse Harry... –
La signora Potter
la guardò stralunata e poi scoppiò a ridere. Hermione la fissava,
scandalizzata, con le sopracciglia tese verso l’alto.
- È succo di mela!!
E poi non ha neanche le bollicine! – esclamò scoppiando a ridere.
Hermione fece un
sospiro di sollievo e bevve un sorso dal suo bicchiere.
Il Ministro della
Magia salì sul palco allestito davanti alla fontana e chiese
l’attenzione dei presenti. Ginny sospirò afflitta e lanciò uno sguardo
disperato alla sua amica.
- Buona sera a voi,
signori e signore. Come sapete, siamo qui per festeggiare il nuovo capo
dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, il signor Henry
Grif. – quando Kingsley pronunciò il nome di Grif, si levarono degli
applausi dal pubblico sottostante al piccolo palco.
- Non vi annoierò
con lunghi discorsi. Vengo solo a precisare che sono molto contento di
questa mia scelta e spero che il signor Grif non mi deluderà. Ora lascio
la parola al mio carissimo amico, suo predecessore. Grazie! – finì
Kingsley, scendendo dal palco, accompagnato da un coro d’applausi.
Il ministro fece,
con gran sollievo di Ginny e Hermione, un breve discorso, ma non
poterono dire lo stesso del vecchio capo dell’ufficio. Parlò per quelle
che a Ginny sembrarono ore. Raccontò tutti gli aneddoti che lui riteneva
simpatici e ringraziò ad uno ad uno tutte le persone che “l’avevano
sostenuto”. Finalmente, dopo altri inutili convenevoli lasciò il palco.
Ginny applaudì
stancamente, mezza addormentata a causa del lungo e noioso discorso
dell’uomo.
Harry si avvicinò a
Ginny e le avvolse le spalle con un braccio e con l’altra mano le
accarezzò la pancia.
- Tutto bene? -
- Si. Solo un po’
intontita per il monologo del tizio... – sospirò lei, massaggiandosi la
pancia con moto circolare.
- Ha sempre tenuto
discorsi così lunghi, ma non ha ancora capito che nessuno lo sta ad
ascoltare. – le spiegò Harry con un sorriso smagliante.
Ore 23.26
Ginny si sporse per
baciarlo quando sentì dei forti Crack! Che risuonavano
nell’Atrium del Ministero. Dei Mangiamorte completamente vestiti di nero
sismaterializzarono nel salone. Erano tutti in punti diversi e
strategici, in modo da avere tutta la sala sotto controllo. Al centro
c’era Bancroft. Si tolse il cappuccio che indossava e scoprì il volto ai
presenti.
- Salve. Avete
esattamente un minuto. Parlo direttamente a te, Ministro Shacklebol mi
consegni il Ministero e ti arrendi oppure... beh, ti lascio immaginare
cosa potrebbe succedere... -
Kingsley si scambiò
un’occhiata veloce con il Capo Auror e poi si rivolse al Mangiamorte,
parlando a voce alta e con tono sicuro.
- Mai. Non ti
lascerò mai il Ministero. –
Bancroft sorrise.
La sala era
paralizzata.
Nessuno si muoveva.
Tutti fissavano
quell’uomo come se fossero in trance.
L’uomo fece un
cenno con la testa e i Mangiamorte tirarono fuori le bacchette.
Tutti nello stesso
istante.
Contemporaneamente.
Erano pronti a
combattere.
Combattere per
uccidere.
- Ragazzi!!!
Attenti!! – urlò Roberson.
Tutti gli Auror
presenti nella sala, tra cui ovviamente Harry e Ron, infilarono una mano
sotto il mantello che portavano.
Era più prudente
non tirare fuori apertamente le bacchette. Sarebbe stato come lanciare
ai Mangiamorte una sfida aperta.
Harry controllò che
Ginny fosse ben coperta dal suo corpo e lanciò uno sguardo veloce a
Hermione. Erano al sicuro. Almeno fino a quando Harry e Ron non fossero
costretti ad allontanarsi.
- Ma siete proprio
sicuri. Aveva ancora dieci secondi per decidere. Poi si scatenerà
l’inferno.
Un’altra occhiata
di Kingsley a Roberson e un altro cenno negativo.
- Confermo ciò che
ho detto prima. Non consegneremo il mondo magico a voi. Dovrete passare
su di noi. Invece – aggiunse Kingsley sotto lo sguardo sorpreso di
Roberson. – possiamo cercare di trovare un compromesso... possiamo
scendere a patti. -
Dopo le parole di
Kingsley, Bancroft rise.
- Non scendo a
patti con voi, illustre Ministro. – lo sbeffeggiò il Mangiamorte.
– Ora, preparati a morire. – minacciò, con il sorriso sulle labbra, come
se stesse decidendo cosa mangiare a pranzo.
Ron strinse più
forte la bacchetta sotto il mantello. Si sarebbe aspettato tutto. Tranne
che i Mangiamorte facessero irruzione nel Ministero, eludendo tutti i
sistemi di sicurezza adottati per far fronte ad un possibile attacco dei
Mangiamorte.
Non si capacitava
ancora come avessero fatto ad entrare nonostante tutte le protezioni che
avevano installato.
Bancroft dopo aver
lanciato un sorrisone enorme alla sala si rivolse ai suoi seguaci.
- Bene, ragazzi.
Direi che possiamo cominciare. Addio! – salutò, alzando una mano e
piegandola ripetutamente verso il basso.
Harry e Ron si
guardarono accigliati, ma furono distratti dall’imminente battaglia,
appena cominciata.
Ginny, spaventata,
si aggrappò al braccio sinistro di Harry. Lui le rivolse un sorriso
veloce, ma carico d’amore e si preparò a fronteggiare i Mangiamorte.
Per loro fortuna
erano addossati alla parete dell’Atrium dove si trovava il buffet e alle
loro spalle avevano solo il muro.
Ginny vide un
gruppo d’Auror che scortava un arrabbiato Kingsley lontano dalla
battaglia.
Era sicura che
volesse rimanere a fronteggiare i nemici, ma era più saggio metterlo al
sicuro, per evitare che rimanesse ferito durante il conflitto.
Harry si girò verso
Hermione, mentre Ron lanciava una fattura su un Mangiamorte che
minacciava una donna, probabilmente la moglie di un dipendente del
Ministero.
- Hermione, noi
dobbiamo andare... ti prego proteggi Ginny... per favore... non deve
stressarsi o preoccuparsi... ne va della salute sua e del bambino. Non
possiamo portarla a casa... non possiamo smaterializzarci. – la implorò
Harry. Ginny lo guardò male e cercò di parlare.
- Ma Harry se te ne
vai è logico che mi preoccupo! – ribatté lanciandogli degli sguardi
furiosi. Lui la ignorò, rivolgendosi a Hermione.
- Certo. Starò
attenta a lei. Andate e fate attenzione. – lo rassicurò. Hermione fissò
il suo migliore amico negli occhi, facendo trasparire tutto ciò che
provava in quel momento.
Harry le sorrise e,
dopo aver baciato velocemente Ginny si buttò nella mischia. Ron
abbracciò sua moglie e diede a Ginny una carezza sulla guancia e sul
pancione.
Hermione non perse
tempo e si piazzò davanti alla cognata.
Con sguardo vigile
scandagliò la sala.
Dipendenti del
Ministero che tiravano fuori tutta la loro abilità nel combattere,
combattendo con coraggio contro i Mangiamorte.
Il Capo Auror,
Roberson combatteva fiero contro Bancroft; Harry e Ron avevano dieci
Mangiamorte addosso.
Regnava la
confusione più totale.
Dappertutto
volavano “Avada Kedavra!
Molti mangiamorte
erano a terra, ma altrettanti erano i dipendenti del Ministero.
Hermione tirò fuori
la bacchetta e si mise una posizione di difesa, davanti a Ginny.
Un Mangiamorte, che
doveva averle notate all’angolo della sala, si avvicinò a loro,
scagliando incantesimi sulle due donne.
Hermione gli
rispose per le rime, attaccandolo con forza e decisione.
Riuscì a
schiantarlo e a spostare il corpo dell’uomo in modo che non le
intralciasse.
Ginny era
accovacciata, per quello che le permetteva la pancia, sotto il tavolo,
la bacchetta sfoderata e la mano sul pancione.
Un Mangiamorte
prese il posto di quello schiantato e cominciò a combattere. Era molto
alto, da sotto il cappuccio si poteva intravedere la barba lunga che
aveva. Era abile, ma non abbastanza da sfuggire allo schiantesimo di
Hermione.
Non li avrebbe
uccisi. Non sarebbe mai riuscita a farlo. Non era lei che doveva
decidere se mettere fine alla vita dei questi poveretti.
Altri due nemici
attaccarono Hermione, cercando di schiantarla.
Avevano precisi
ordini dal Bancroft... non dovevano uccidere le mogli dei dipendenti.
Loro avevano solo
bisogno di un impero da comandare e di un popolo.
Hermione scagliò
con precisione una Fattura sul Mangiamorte, ma l’altro la disarmò. Si
guardò intorno terrorizzata, cercando un modo di appellare la bacchetta.
Non osò guardare
sotto il tavolo, non poteva far scoprire Ginny.
Fisso negli occhi
quegli uomini e vide solo rabbia.
Credevano d’essere
invincibili.
Credevano di essere
talmente invincibili da riuscire ad uccidere il Ministro, il Capo Auror
e il Vice-Ministro per prendere possesso dell’intero mondo magico.
Erano spietati.
Gli era stato
inculcato in testa di essere i migliori del mondo.
D’essere gli unici
che avevano il diritto di vivere.
Hermione chiuse gli
occhi e aspettò. Aspettò che la colpissero, facendole perdere i sensi o
peggio, uccidendola.
Un pochi secondi
pensò a tutte le persone che amava e si sforzò di imprimere tutti i
ricordi nella sua memoria.
Strinse più forte
gli occhi e aspettò il colpo, che non arrivò.
Aprì piano gli
occhi, e vide i Mangiamorte che minacciavano la sua vita e quella di
Ginny a terra, svenuti.
- Hermione... –
Lei sentii un
debole sussurrò provenire da sotto il tavolo.
Si chinò e vide
Ginny, con un’espressione preoccupata in volto.
- Tutto bene? –
domandò, abbassando la bacchetta.
- Grazie. – le
disse grata. Stava per aprire bocca di nuovo, quando Ginny gridò:
- Attenta!! –
Uno schiantesimo
colpì Hermione si striscio e la fece cadere a terra, lontano da Ginny.
- Expelliarmus!! –
ordinò il Mangiamorte prima che Ginny riuscisse a fare qualunque cosa.
La sua bacchetta
volò lontano e lei fissò l’uomo spaventata.
Lui alzò la
bacchetta e fece un sorriso agghiacciante, che si poteva notare anche da
sotto il cappuccio,
- Stupeficium!! –
gridò una voce.
Il Mangiamorte
davanti a Ginny cadde a terra in avanti, sbattendo la faccia per terra.
- Ginny! –
La donna alzò lo
sguardo dal corpo dell’uomo e vide davanti a lei, Harry.
- Accio Bacchetta!
– chiamò la bacchetta della moglie e gliela porse.
L’aiutò ad uscire
da sotto il tavolo e, sempre con lo sguardo sulla sala dove continuava
la battaglia, la strinse a se.
La donna vagò con
lo sguardo in cerca di Hermione e la trovò seduta per terra, che si
teneva la testa tra le mani.
Ginny si separò dal
marito e si avvicinò all’amica.
- Tutto bene,
Hermione? – le domandò preoccupata.
- Si. Ho solo un
gran mal di testa. – rispose lei sorridendo debolmente.
Lui annuì e lei si
alzò, con l’aiuto di Harry e si allontanò da loro e, dopo avergli
rivolto un timido sorriso, entrò nel centro della battaglia.
Harry spostò Ginny
dietro di lui, appena in tempo prima che un incantesimo la centrasse.
Ginny si rannicchiò
di nuovo sotto il tavolo, esattamente dietro i piedi di Harry e tirò
fuori la bacchetta.
Ginny colpì un
Mangiamorte alle caviglie, costringendolo ad abbassarsi, in modo che
potesse schiantarlo.
Ore 00.53
La battaglia
procedeva spietata.
Nessuno si
aspettava che i Mangiamorte fossero così tanti e ben addestrati a
combattere.
Ore 03.47
Tre ore dopo,
Bancroft non accennava a voler smettere di combattere.
Era ferito ad una
gamba e zoppicava.
Continuava a
combattere contro Roberson, anche lui ferito. Il braccio gli sanguinava
molto e un taglio profondo gli segnava in viso. Nonostante le sue
condizioni, continuò a combattere contro il suo nemico.
Harry e Ron erano
in condizioni migliori di quelle di Roberson, ma anche loro erano stati
colpiti.
Ginny e Hermione
erano rifugiate dietro una colonna nell’Atrium, speravano solo che
nessuno le trovasse e che Harry e Ron stessero bene.
Ore 04.17
Mezz’ora dopo,
Bancroft si guardò intorno, schivando gli incantesimi di Roberson e vide
un Auror atterrare un Mangiamorte e schiantarlo.
Improvvisamente
Bancroft vide che la situazione stava degenerando.
- Caro Roberson, mi
spiace molto, ma... dovremmo rimandare il combattimento alla prossima
volta. Ora sono in un ritardo imperdonabile. Addio!! -
Riuscì a far volar
via la bacchetta del Capo Auror e fece il gesto di smaterializzarsi.
- Noo!!! – gridò
qualcuno della folla.
Harry.
Puntò la bacchetta
contro Bancroft e gridò:
- Stupeficium!!! -
Si senti il rumore
di un incantesimo infranto sul corpo di Bancroft e poi niente.
Si erano tutti
immobilizzati.
Il corpo del Capo
dei Mangiamorte cadde a terra, schiantato, con il viso sul pavimento.
Ci fu un fuggi
fuggi generale, i Mangiamorte cercarono di scappare il più velocemente
possibile, quando capirono che avevano perso e che il loro Capo era
stato atterrato.
Hermione si
avvicinò a Ginny, dall’altra parte della sala, la quale si reggeva a
mala pena in piedi, a causa della stanchezza.
- È finita, Ginny.
Abbiamo vinto. – le disse la sua amica, passandole un braccio attorno
alla vita per sorreggerla.
Lei le sorrise e
lasciò vagare lo sguardo sulla sala disseminata di corpi di Mangiamorte
e del personale del Ministero.
Alcuni morti,
alcuni schiantati.
Ginny voltò la
testa dall’altra parte, cercando lo sguardo di Hermione.
- Andiamo a casa. -
Salve a tutti!!
Prima di tutto... Vi piace questo capitolo??
Non è stato facile scriverlo.... Dovevo inserire la
scena che avevo in mente dall'inizio, ma non sono sicura che sia venuta
benissimo... sta a voi deciderlo...
Avete capito cosa voleva fare Bancroft?? Un attacco
al Ministero!?! Era troppo prevedibile??
Spero di avermi anche minimamente sorpreso...
Ormai la storia è finita. Questo è il terzultimo
capitolo e, ahimé, li ho già finiti di scrivere...
Ringrazio tutti gli angeli che hanno inserito la
mia storia tra le seguite, preferite e da ricordare, Grazie a chi ha
recensito e grazie a tutti i lettori silenziosi!!
Con tantissimo affetto,
Luna Renesmee Lilian Cullen :=)
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