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Autore: Semplicemente G    27/02/2011    2 recensioni
La famiglia Potter e la famiglia Weasley, sei anni dopo la sconfitta di Voldemort, si troveranno a combattere una forza oscura a loro ignota... distruttiva. Dovranno proteggere tutti, la famiglia... il Mondo Magico. Ma i nostri eroi ci riusciranno? Per scoprirlo basta solo leggere.....
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo 21

Capitolo 21: La Battaglia

25.03.2005

 Ore 22.33

 

Ginny sbadigliò, coprendosi la bocca con la mano.

Erano al ricevimento per l’inaugurazione del nuovo capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale.

La festa si trovava nell’Autrium del Ministero.

C’erano tutti i dipendenti del Ministero, dal primo all’ultimo. Harry e Ron, in veste dei fidati vice di Roberson lo dovettero seguire tutta la serata... salutare tutti e Ginny strinse la mano a centinaia di persone.

Come aveva previsto le fecero tutti i complimenti per la gravidanza, e le chiesero miliardi di volte come si sentisse a dover diventare mamma.

Lei rispose con gentilezza e un sorriso ad ognuno, per far fare bella figura a Harry.

C’erano dei lunghi tavoli disposti nella sala con una moltitudine di cibi e bevande. Mentre Harry e Ron intrattenevano una “piacevole” chiacchierata con un collega, Ginny si avvicinò a Hermione, tenendosi una mano sulla pancia. Sua cognata reggeva in mano un calice di Champagne, che sorseggiava svogliatamente.

- Vedo che ti diverti un mondo. – affermò Ginny, affiancandola.

- Già. – rispose l’amica, fissando un punto davanti a se.

Ginny era sicura che stesse tenendo l’occhio il marito.

- Ginny! – esclamò Hermione, quando spostò lo sguardo sull’amica. – Che cosa stai facendo? Sei un’incosciente! -

La donna la guardò con gli occhi spalancati e increduli. Non stava facendo niente di male!

- Ma Hermione... -

- Niente ma, Ginny. Non puoi bere alcolici durante la gravidanza!! Se lo sapesse Harry... –

La signora Potter la guardò stralunata e poi scoppiò a ridere. Hermione la fissava, scandalizzata, con le sopracciglia tese verso l’alto.

- È succo di mela!! E poi non ha neanche le bollicine! – esclamò scoppiando a ridere.

Hermione fece un sospiro di sollievo e bevve un sorso dal suo bicchiere.

Il Ministro della Magia salì sul palco allestito davanti alla fontana e chiese l’attenzione dei presenti. Ginny sospirò afflitta e lanciò uno sguardo disperato alla sua amica.

- Buona sera a voi, signori e signore. Come sapete, siamo qui per festeggiare il nuovo capo dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, il signor Henry Grif. – quando Kingsley pronunciò il nome di Grif, si levarono degli applausi dal pubblico sottostante al piccolo palco.

- Non vi annoierò con lunghi discorsi. Vengo solo a precisare che sono molto contento di questa mia scelta e spero che il signor Grif non mi deluderà. Ora lascio la parola al mio carissimo amico, suo predecessore. Grazie! – finì Kingsley, scendendo dal palco, accompagnato da un coro d’applausi.

Il ministro fece, con gran sollievo di Ginny e Hermione, un breve discorso, ma non poterono dire lo stesso del vecchio capo dell’ufficio. Parlò per quelle che a Ginny sembrarono ore. Raccontò tutti gli aneddoti che lui riteneva simpatici e ringraziò ad uno ad uno tutte le persone che “l’avevano sostenuto”. Finalmente, dopo altri inutili convenevoli lasciò il palco.

Ginny applaudì stancamente, mezza addormentata a causa del lungo e noioso discorso dell’uomo.

Harry si avvicinò a Ginny e le avvolse le spalle con un braccio e con l’altra mano le accarezzò la pancia.

- Tutto bene? -

- Si. Solo un po’ intontita per il monologo del tizio... – sospirò lei, massaggiandosi la pancia con moto circolare.

- Ha sempre tenuto discorsi così lunghi, ma non ha ancora capito che nessuno lo sta ad ascoltare. – le spiegò Harry con un sorriso smagliante.

Ore 23.26

 

Ginny si sporse per baciarlo quando sentì dei forti Crack! Che risuonavano nell’Atrium del Ministero. Dei Mangiamorte completamente vestiti di nero sismaterializzarono nel salone. Erano tutti in punti diversi e strategici, in modo da avere tutta la sala sotto controllo. Al centro c’era Bancroft. Si tolse il cappuccio che indossava e scoprì il volto ai presenti.

- Salve. Avete esattamente un minuto. Parlo direttamente a te, Ministro Shacklebol mi consegni il Ministero e ti arrendi oppure... beh, ti lascio immaginare cosa potrebbe succedere... -

Kingsley si scambiò un’occhiata veloce con il Capo Auror e poi si rivolse al Mangiamorte, parlando a voce alta e con tono sicuro.

- Mai. Non ti lascerò mai il Ministero. –  

Bancroft sorrise.

La sala era paralizzata.

Nessuno si muoveva.

Tutti fissavano quell’uomo come se fossero in trance.

L’uomo fece un cenno con la testa e i Mangiamorte tirarono fuori le bacchette.

Tutti nello stesso istante.

Contemporaneamente.

Erano pronti a combattere.

Combattere per uccidere.

- Ragazzi!!! Attenti!! – urlò Roberson.

Tutti gli Auror presenti nella sala, tra cui ovviamente Harry e Ron, infilarono una mano sotto il mantello che portavano.

Era più prudente non tirare fuori apertamente le bacchette. Sarebbe stato come lanciare ai Mangiamorte una sfida aperta.

Harry controllò che Ginny fosse ben coperta dal suo corpo e lanciò uno sguardo veloce a Hermione. Erano al sicuro. Almeno fino a quando Harry e Ron non fossero costretti ad allontanarsi.

- Ma siete proprio sicuri. Aveva ancora dieci secondi per decidere. Poi si scatenerà l’inferno.

Un’altra occhiata di Kingsley a Roberson e un altro cenno negativo.

- Confermo ciò che ho detto prima. Non consegneremo il mondo magico a voi. Dovrete passare su di noi. Invece – aggiunse Kingsley sotto lo sguardo sorpreso di Roberson. – possiamo cercare di trovare un compromesso... possiamo scendere a patti. -

Dopo le parole di Kingsley, Bancroft rise.

- Non scendo a patti con voi, illustre Ministro. – lo sbeffeggiò il Mangiamorte. – Ora, preparati a morire. – minacciò, con il sorriso sulle labbra, come se stesse decidendo cosa mangiare a pranzo.

Ron strinse più forte la bacchetta sotto il mantello. Si sarebbe aspettato tutto. Tranne che i Mangiamorte facessero irruzione nel Ministero, eludendo tutti i sistemi di sicurezza adottati per far fronte ad un possibile attacco dei Mangiamorte.

Non si capacitava ancora come avessero fatto ad entrare nonostante tutte le protezioni che avevano installato.

Bancroft dopo aver lanciato un sorrisone enorme alla sala si rivolse ai suoi seguaci.

- Bene, ragazzi. Direi che possiamo cominciare. Addio! – salutò, alzando una mano e piegandola ripetutamente verso il basso.

Harry e Ron si guardarono accigliati, ma furono distratti dall’imminente battaglia, appena cominciata.

Ginny, spaventata, si aggrappò al braccio sinistro di Harry. Lui le rivolse un sorriso veloce, ma carico d’amore e si preparò a fronteggiare i Mangiamorte.

Per loro fortuna erano addossati alla parete dell’Atrium dove si trovava il buffet e alle loro spalle avevano solo il muro.

Ginny vide un gruppo d’Auror che scortava un arrabbiato Kingsley lontano dalla battaglia.

Era sicura che volesse rimanere a fronteggiare i nemici, ma era più saggio metterlo al sicuro, per evitare che rimanesse ferito durante il conflitto.

Harry si girò verso Hermione, mentre Ron lanciava una fattura su un Mangiamorte che minacciava una donna, probabilmente la moglie di un dipendente del Ministero.

- Hermione, noi dobbiamo andare... ti prego proteggi Ginny... per favore... non deve stressarsi o preoccuparsi... ne va della salute sua e del bambino. Non possiamo portarla a casa... non possiamo smaterializzarci.  – la implorò Harry. Ginny lo guardò male e cercò di parlare.

- Ma Harry se te ne vai è logico che mi preoccupo! – ribatté lanciandogli degli sguardi furiosi. Lui la ignorò, rivolgendosi a Hermione.

- Certo. Starò attenta a lei. Andate e fate attenzione. – lo rassicurò. Hermione fissò il suo migliore amico negli occhi, facendo trasparire tutto ciò che provava in quel momento.

Harry le sorrise e, dopo aver baciato velocemente Ginny si buttò nella mischia. Ron abbracciò sua moglie e diede a Ginny una carezza sulla guancia e sul pancione.

Hermione non perse tempo e si piazzò davanti alla cognata.

Con sguardo vigile scandagliò la sala.

Dipendenti del Ministero che tiravano fuori tutta la loro abilità nel combattere, combattendo con coraggio contro i Mangiamorte.

Il Capo Auror, Roberson combatteva fiero contro Bancroft; Harry e Ron avevano dieci Mangiamorte addosso.

Regnava la confusione più totale.

Dappertutto volavano “Avada Kedavra!

Molti mangiamorte erano a terra, ma altrettanti erano i dipendenti del Ministero.

Hermione tirò fuori la bacchetta e si mise una posizione di difesa, davanti a Ginny.

Un Mangiamorte, che doveva averle notate all’angolo della sala, si avvicinò a loro, scagliando incantesimi sulle due donne.

Hermione gli rispose per le rime, attaccandolo con forza e decisione.

Riuscì a schiantarlo e a spostare il corpo dell’uomo in modo che non le intralciasse.

Ginny era accovacciata, per quello che le permetteva la pancia, sotto il tavolo, la bacchetta sfoderata e la mano sul pancione.

Un Mangiamorte prese il posto di quello schiantato e cominciò a combattere. Era molto alto, da sotto il cappuccio si poteva intravedere la barba lunga che aveva. Era abile, ma non abbastanza da sfuggire allo schiantesimo di Hermione.

Non li avrebbe uccisi. Non sarebbe mai riuscita a farlo. Non era lei che doveva decidere se mettere fine alla vita dei questi poveretti.

Altri due nemici attaccarono Hermione, cercando di schiantarla.

Avevano precisi ordini dal Bancroft... non dovevano uccidere le mogli dei dipendenti.

Loro avevano solo bisogno di un impero da comandare e di un popolo.

Hermione scagliò con precisione una Fattura sul Mangiamorte, ma l’altro la disarmò. Si guardò intorno terrorizzata, cercando un modo di appellare la bacchetta.

Non osò guardare sotto il tavolo, non poteva far scoprire Ginny.

Fisso negli occhi quegli uomini e vide solo rabbia.           

Credevano d’essere invincibili.

Credevano di essere talmente invincibili da riuscire ad uccidere il Ministro, il Capo Auror e il Vice-Ministro per prendere possesso dell’intero mondo magico.

Erano spietati.

Gli era stato inculcato in testa di essere i migliori del mondo.

D’essere gli unici che avevano il diritto di vivere.

Hermione chiuse gli occhi e aspettò. Aspettò che la colpissero, facendole perdere i sensi o peggio, uccidendola.

Un pochi secondi pensò a tutte le persone che amava e si sforzò di imprimere tutti i ricordi nella sua memoria.

Strinse più forte gli occhi e aspettò il colpo, che non arrivò.

Aprì piano gli occhi, e vide i Mangiamorte che minacciavano la sua vita e quella di Ginny a terra, svenuti.

- Hermione... –

Lei sentii un debole sussurrò provenire da sotto il tavolo.

Si chinò e vide Ginny, con un’espressione preoccupata in volto.

- Tutto bene? – domandò, abbassando la bacchetta.

- Grazie. – le disse grata. Stava per aprire bocca di nuovo, quando Ginny gridò:

- Attenta!! –

Uno schiantesimo colpì Hermione si striscio e la fece cadere a terra, lontano da Ginny.

- Expelliarmus!! – ordinò il Mangiamorte prima che Ginny riuscisse a fare qualunque cosa.

La sua bacchetta volò lontano e lei fissò l’uomo spaventata.

Lui alzò la bacchetta e fece un sorriso agghiacciante, che si poteva notare anche da sotto il cappuccio,

- Stupeficium!! – gridò una voce.

Il Mangiamorte davanti a Ginny cadde a terra in avanti, sbattendo la faccia per terra.

- Ginny! –

La donna alzò lo sguardo dal corpo dell’uomo e vide davanti a lei, Harry.

- Accio Bacchetta! – chiamò la bacchetta della moglie e gliela porse.

L’aiutò ad uscire da sotto il tavolo e, sempre con lo sguardo sulla sala dove continuava la battaglia, la strinse a se.

La donna vagò con lo sguardo in cerca di Hermione e la trovò seduta per terra, che si teneva la testa tra le mani.

Ginny si separò dal marito e si avvicinò all’amica.

- Tutto bene, Hermione? – le domandò preoccupata.

- Si. Ho solo un gran mal di testa. – rispose lei sorridendo debolmente.

Lui annuì e lei si alzò, con l’aiuto di Harry e si allontanò da loro e, dopo avergli rivolto un timido sorriso, entrò nel centro della battaglia.

Harry spostò Ginny dietro di lui, appena in tempo prima che un incantesimo la centrasse.

Ginny si rannicchiò di nuovo sotto il tavolo, esattamente dietro i piedi di Harry e tirò fuori la bacchetta.

Ginny colpì un Mangiamorte alle caviglie, costringendolo ad abbassarsi, in modo che potesse schiantarlo.

 Ore 00.53

La battaglia procedeva spietata.

Nessuno si aspettava che i Mangiamorte fossero così tanti e ben addestrati a combattere.

 

Ore 03.47

Tre ore dopo, Bancroft non accennava a voler smettere di combattere.

Era ferito ad una gamba e zoppicava.

Continuava a combattere contro Roberson, anche lui ferito. Il braccio gli sanguinava molto e un taglio profondo gli segnava in viso. Nonostante le sue condizioni, continuò a combattere contro il suo nemico.

Harry e Ron erano in condizioni migliori di quelle di Roberson, ma anche loro erano stati colpiti.

Ginny e Hermione erano rifugiate dietro una colonna nell’Atrium, speravano solo che nessuno le trovasse e che Harry e Ron stessero bene.

 

Ore 04.17

Mezz’ora dopo, Bancroft si guardò intorno, schivando gli incantesimi di Roberson e vide un Auror atterrare un Mangiamorte e schiantarlo.

Improvvisamente Bancroft vide che la situazione stava degenerando.

- Caro Roberson, mi spiace molto, ma... dovremmo rimandare il combattimento alla prossima volta. Ora sono in un ritardo imperdonabile. Addio!! -

Riuscì a far volar via la bacchetta del Capo Auror e fece il gesto di smaterializzarsi.

- Noo!!! – gridò qualcuno della folla.

Harry.

Puntò la bacchetta contro Bancroft e gridò:

- Stupeficium!!! -

Si senti il rumore di un incantesimo infranto sul corpo di Bancroft e poi niente.

Si erano tutti immobilizzati.

Il corpo del Capo dei Mangiamorte cadde a terra, schiantato, con il viso sul pavimento.

Ci fu un fuggi fuggi generale, i Mangiamorte cercarono di scappare il più velocemente possibile, quando capirono che avevano perso e che il loro Capo era stato atterrato.

Hermione si avvicinò a Ginny, dall’altra parte della sala, la quale si reggeva a mala pena in piedi, a causa della stanchezza.

- È finita, Ginny. Abbiamo vinto. – le disse la sua amica, passandole un braccio attorno alla vita per sorreggerla.

Lei le sorrise e lasciò vagare lo sguardo sulla sala disseminata di corpi di Mangiamorte e del personale del Ministero.

Alcuni morti, alcuni schiantati.

Ginny voltò la testa dall’altra parte, cercando lo sguardo di Hermione.

- Andiamo a casa. -

 

Salve a tutti!!

Prima di tutto... Vi piace questo capitolo??

Non è stato facile scriverlo.... Dovevo inserire la scena che avevo in mente dall'inizio, ma non sono sicura che sia venuta benissimo... sta a voi deciderlo...

Avete capito cosa voleva fare Bancroft?? Un attacco al Ministero!?! Era troppo prevedibile??

Spero di avermi anche minimamente sorpreso...

Ormai la storia è finita. Questo è il terzultimo capitolo e, ahimé, li ho già finiti di scrivere...

Ringrazio tutti gli angeli che hanno inserito la mia storia tra le seguite, preferite e da ricordare, Grazie a chi ha recensito e grazie a tutti i lettori silenziosi!!

Con tantissimo affetto,

Luna Renesmee Lilian Cullen :=)

 

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'Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.

 

 

  
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