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Questa è una raccolta mia e una mia socia, che purtroppo non è iscritta
su EFP ma potete trovarla con il nick
Sissichan94 su Youtube(ragion per cui posterò io i suoi capitoli e ecc).
In linea di massima sono flash fiction
tra il rapporto faterno tra Prussia e ChibiGermania, con la
partecipazione straordinaria di Bismarck. Ogni capitolo sarà di una di noi!
Titolo capitolo : Bravo Bambino
Autore: Sokew86
Genere: Generale
Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt,
Rating:Verde
Avvertimenti: Prussia è un po’ OOC, poiché io e l’altra mia socia per questa
raccolta pensiamo che Prussia con Chibi Germania era un po’ più dolce
Note: Questa FF è ispirata a una doujin. di Bismarck, ognuna un capitolo questo
è il primo ed è mio!
Ungheria era una donna che amava
la tranquillità ma sapeva cacciare le
unghie quando si arrabbiava e in quel momento Ungheria non era solamente
arrabbiata, era in preda all’ira!
Come aveva osato quel deficiente
di Prussia picchiare suo marito. Non gli era bastato umiliarlo prendendogli i
territori dell’ex Sacro Romano Impero, approfittando dei sentimenti di
riconquista del piccolo Italia?
No.
Questa volta Prussia l’avrebbe
pagata sul serio, la nazione ungherese prese la sua fedele padella e si avviò
verso Berlino.
La donna ungherese era entrata
senza tanta difficoltà da una finestra che dava
sul lato isolato della casa del giardino della casa del prussiano, si
appiattì bene al muro, con la padella ben stretta, della camera dell’uomo. La
donna non respirava neanche, voleva prendere quell’egocentrico di sorpresa per
fracassargli senza tanti problemi il suo visino.
<< Signorina perché vuole
fare del male a mio fratello? >>
Ungheria trasalì sbigottita che
qualcuno l’avesse presa di spalle.
Un bambino bassino in camicia da
notte guardava con i suoi grandi occhi azzurri severi la donna e stringeva
convulsamente la zampa del suo orsacchiotto di pezza.
<< Che carino. >>
pensò Ungheria.
<< Come ti chiami
piccolino? >> chiese la donna
intenerita dalla timidezza di quel bambino che sembrava ben educato.
<< Mio fratello non vuole
che parli con gli sconosciuti, soprattutto quelli armati. >>
Ungheria nascose prontamente
dietro la schiena la padella e si rivolse dolcemente al piccolo, ad Ungheria
piacevano tanto i bambini e questo era così carino: << Oh questa … lascia
perdere. Il mio nome è Ungheria … adesso puoi dirmi il tuo? >>
Il bambino parve pensare un attimo
sul dar farsi, strinse a sé il suo pupazzo.
<< Germania. Ma perché
vuole picchiare mio fratello signorina? Lui è stanco è tornato da una riunione
molto lunga.
Il bambino fino a quel momento
non aveva fatto cenno al nome del fratello, alla donna stava venendo un
bruttissimo dubbio.
<< Piccolo Germania … chi è
tuo fratello? >>
<< Prussia, signorina
Ungheria. >> rispose il bambino immediatamente.
Un bambino così grazioso e ben
educato era il fratello di quello sciagurato pazzoide di Prussia? No doveva aver capito male.
<< Prussia? E’ un uomo alto
biondissimo con gli occhi azzurro-viola? >>
<< Sì. >> disse il
bambino stupito da quell’improvvisa descrizione della ragazza.
Come era possibile? Il cervello
dell’ungherese non ammetteva una simile contraddizione naturale: Prussia nel
ruolo del bravo fratello maggiore!
<< Risponde anche al nome
“il magnifico”. >>
Era Prussia.
Ungheria privata della forza di
volontà per picchiare Prussia dallo shock, si dileguò quasi immediatamente
accompagnando prima Germania nella sua cameretta, in qualche modo il bambino aveva lasciato un
attimo da parte la diffidenza.
Il bambino si arrampicò su suo
letto e si rannicchiò sotto le coperte, era incapace di dormire infatti
continuava ad agitarsi nel letto. Aveva cominciato a sentire in lontananza il leggero scrosciare della pioggia.
<< Chissà se quella
signorina è tornata a casa in tempo per non bagnarsi. >> e mentre pensava
a questo sentì un tuono fortissimo che lo fece solbazzare, il bimbo sentiva il
cuore in gola per lo spavento.
Germania scese silenziosamente
dal letto e titubante bussò alla porta della camera di Prussia, il bambino non
entrò finché non sentì un borbottato “avanti”.
Il bambino vide solo il fratello
maggiore che insistentemente si massaggiava le tempie, orma l’uomo non riusciva
più ad avere la concentrazione necessaria per leggere i documenti.
<< Cosa c’è West? >>
Il bambino stinse il suo
orsacchiotto e cominciò nervosamente a muovere i piedi.
<< Ho paura dei tuoni …
>> confessò il bambino con un filino di voce.
La nazione più grande rimase
indecisa sul da farsi mentre il bambino lo guardava implorante chiedendole se poteva dormire con lei.
Prussia non aveva dimestichezza
in quelle situazioni, Bismarck gli aveva raccomandato più volte di non
coccolare troppo Germania.
<< Deve crescere come
un’aquila! >> era la frase che spesso ripeteva il cancellerie alla
nazione teutonica.
Però alla nazione quel bambino,
in quel momento, gli ricordava lui a quell’età, quando anche lui era andato
alla ricerca di un po’ di conforto dai preti-cavalieri che l’avevano creato.
Non era andata bene, il preti con
la massima della serietà e anche un po’ di sadismo gli avevano urlato che i
tuoni erano la rappresentazione della potenza di DIO e avevano lasciato la finestra aperta nella
cameretta di Prussia.
Beh da allora Prussia non aveva
avuto più paura dei temporali dei cavalieri sì, ma non era sicuro che era stato
un buon metodo.
<< Se non ti dispiace …
>> mormorò il bambino intimidito da quel silenzio.
Al diamine Bismarck e la sua
severità! Nella mente di Prussia si figurò lui che sparava tremilanovecento
colpi contro il malcapitato cancelliere.
Era un bambino!
Che bisogno c’era di essere così
severi?
<< Posso? >>
<< Quanto sei stupido West,
certo che puoi. >> disse beffardamente Prussia, il bambino gli fece un
grosso sorriso e si arrampicò sul letto
del più grande, Germania si posizionò
schiena dritta e pancia in su con il suo orsacchiotto poco distante da sé.
Vedendolo in quella posizione un
po’ costretta Prussia lo richiamò: << West, perché ti sei messo così?
>>
<< Dormo come i soldati,
fratellone. >>
Prussia si alzò e si avvicinò a
letto del bambino e lo guardò negli occhi: << West, avrai tutta la tua
vita per fare il soldato. >> disse l’uomo mentre rimboccava un attimo le
coperte al bambino, non gentilmente questo è certo ma faceva del suo meglio per
non essere troppo brusco.
Questo gesto andava considerato
come una premura superflua?
Una viziatura? (si può usare
questo termine???)
Che cavolo serviva aver fatto
guerre per secoli, se nessuno si prende la briga di almeno spiegarti come si
alleva al meglio un bambino?
Mentre la nazione si stava
allontanando sentì il bimbo tiragli la manica: << Non vieni? >>
mormorò
<< Finisco quei documenti
noiosissimi West. >>
Il bambino mormorò qualcosa:
<< Buonanotte Fratellone. >>
<< Buonanotte West.
>> disse la nazione più grande mentre vide il bimbo sprofondare nei suoi
sogni.
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